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10-11-2014, 03.04.03 | #2391 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Burmid rise sonoramente a quelle parole di Elisabeth.
“Ah, capitano...” disse a Velv “... una donna che trova il coraggio di dirmi in faccia ciò che pensa... hihihihihihihihihhi... a differenza vostra... hihihihihihihihihihi... ma so che il vostro ruolo vi impone di rispettare tali gerarchie...” guardò Elisabeth “... ma non temete, madama, presto vostro marito potrà dimostrare tutto il suo valore... hihihihihihihihihihihi...” tornò a fissare Velv “... comunque, parlando di cose serie... so in che direzione è volato via il vascello volante del traditore...” “Davvero?” Sorpreso Velv. “Si, davvero... hihihihihihihuhihi...” divertito Burmid.
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10-11-2014, 15.42.35 | #2392 |
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Risi appena, mentre mi prendeva tra le braccia.
"Farfallone, addirittura?" Risi "Solo perché sei galante con tutte al posto di esserlo con una sola? Esagerato.." Sorrisi. Adesso era lì con me, e non volevo pensare ad altro. Ma poi risi di nuovo, scuotendo la testa. "Chiedere? Oh, questa è bella.. Ci sono cose che non si possono chiedere..." Sussurrai, con gli occhi nei suoi "Devono venire dal cuore.. Altrimenti che gusto c'è?". Ma non riuscii più a parlare, quando avvicinò le sue labbra alle mie. E poi quel bacio. Dolce eppure intenso, colmo di desiderio e passione, a cui mi abbandonai completamente, stringendolo a me, affondando le dita nei suoi capelli, accarezzandogli il viso mentre le nostre labbra si univano ancora e ancora. Sentivo le sue mani che mi sfioravano, lasciando brividi infuocati sulla mia pelle. Poi mi ritrovai sulla tavola, sempre più persa in quel vortice di passione. Finché, finalmente, nono sospirò quel nome. Sorrisi. "Beh, quella Elisya è una ragazza molto fortunata.. " col fiato corto "Lui che si innamora di lei da ragazzino, poi torna dopo anni per conquistare il suo cuore e lei se ne innamora.. Si, credo proprio che sia andata così.. E ha ottimo gusto in fatto di abiti.." Risi appena, in preda ad una felicità che non credevo avrei mai assaporato. Il fischio mi riportò alla realtà. Scesi dalla tavola con un agile balzo, in silenzio. Lainos entrò per comunicare a Guisgard che eravamo arrivati, e io ringraziai di dare le spalle al marinaio. Guisgard mi guardò e sorrisi. "Vai a recuperare l'altra assistente.. Vi aspetto sul ponte.." Senza staccare gli occhi dai suoi. |
10-11-2014, 16.25.26 | #2393 |
Cittadino di Camelot
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Quel fischio...mi misi le mani tra i capelli..ero combattuta tra me e me..maledizione!!Così tradisci le aspettative del Duca Taddeo l' Austero pure e quelle di mio nonno..il Duca stesso, ero una bimba piccola ma loquace dovuto al suo modo di educarmi, in punto di morte mi fece promettere di continuare tutto questo..se lui fosse tornato di aiutarlo..infatti e non sapeva come era suo nipote..nemmeno che mai una volta suo nipote aveva pronunciato il suo nome, mai mi chiese di lui..la mia vita era dannatamente legata a lui, ma da oggi in poi non avrei tifato nè per lui o Dominus..trovasse il Fiore Azzurro poi avrei valutato pure io se fosse il vero Duca.
Mi guardai allo specchio, ero spettinata e guardandomi pensai avevo pure perso la mia identità per lui..per essere come lui e gli altri, ora sarei tornata una vera de Bastian, una vera duchessa. Presi un vestito scarlatto leggermente più ricercato, sciolsi con un gesto i lacci del vestito che scivolò a terra. Mi sistemai il corsetto nero dal pizzo bianco con inserti e lacci rossi, regalo della amata Madama Sibille e puntai bene il talismano a forma di rosa e chiusi bene la porta a chiave. Indossai il vestito e allacciai i lacci strettamente e sistemai la scollatura, presi la collana preziosa di zaffiri donatami da Dominus per il ballo e la misi al collo e poi presi la stessa mantellina di pelliccia, sempre dono di Dominus per l' ultimo ballo a Corte per la cena diplomatica, quella la avrei indossata in caso fosse freddo visto la pesante umidità dei giorni e guardai il mio anello di smeraldo e voltandolo vidi lo stemma taddeide e sospirai..erano miei..erano regali dell' Austero pure se lui non mi voleva. Presi dalla sacca un fermaglio di brillanti e lo puntai dietro ai capelli ma lasciandoli sciolti. Mi guardai soddisfatta..non ero appariscente visto l' occasione non era importante ma elegante come una de Bastian doveva essere. Ad un tratto udii bussare alla porta e sentii la voce di Yolanda, le aprii leggermente stupita facendola entrare.."Yolanda, che è successo? Spero nulla di grave..io dovrei..si..scendere con Guisgard e Clio..magari potresti venire pure tu come guardia del corpo, visto come mi guarda la piratessa e presumo vorrebbe conficcarmi un pugnale magari" e sorrisi facendola accomodare dandogli del succo di melograno e mi sedetti davanti a lei guardandola.."Seriamente..se sei venuta a dirmi sono di troppo ti sbagli, visto ora siamo io e te di troppo..ho la impressione il nostro capitano sia incline al fascino femminile" e sospirai bevendo il succo "Non crucciarti per il nostro bel capitano, ha dato il ben servito pure a me sembra..dimenticalo, credi a me, non fare lo stesso mio errore..comunque era questo o per altro?" e la guardai interessata.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
10-11-2014, 18.07.25 | #2394 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Yolanda sorrise ad Altea.
“Oh, io non temo nulla ed aspiro solo all'avventura.” Disse. “E questo ero venuto a dirti... ho udito, diciamo, casualmente la tua conversazione col capitano... preferisco sorvolare sulla tua confessione a lui e mi preme chiederti invece altro... avevi detto di non voler più andare a Suession... giusto? Dunque potrei andarci io al tuo posto... cosa ne dici? Così tu resterai qui a bordo ed io avrò la mia avventura in quella terra. Accetti?” Ma di nuovo i udì il fischio della nave. Era il segnale che bisognava subito scendere a terra. Sul ponte, intanto, Clio aveva raggiunto Chiò ed Ammone già pronti per la missione. Poco dopo arrivò anche Guisgard. “Tutto è pronto, Guisgard.” Fece Irko. “Manca solo lady Altea.”
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10-11-2014, 18.18.08 | #2395 |
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Tornai sul ponte, pronta a scendere.
Accolsi volentieri l'aria fresca, che raffreddò la mia pelle ormai bollente. Mi appoggiai al parapetto. Guisgard alla fine arrivò sul ponte e gli sorrisi. |
10-11-2014, 18.20.49 | #2396 |
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Rimasi stupita dalle parole di Yolanda e risi.."Ma tu non perdi il vizio di origliare eh...ho pensato molto e ho una promessa da mantenere..quindi andrò a Suession..se vuoi posso dire a Guisgard di portarti pure te". Posai il bicchiere e feci cenno di seguirmi mentre ci avviamo sul ponte vicino a Guisgard e lo guardai fingendo indifferenza.."Guisgard, milady Yolanda ha una richiesta per te".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
10-11-2014, 18.38.28 | #2397 |
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Guisgard arrivò e rispose con un sorriso a quello di Clio.
Poi gli parlò Irko, ma proprio in quel momento arrivarono Altea e Yolanda. “Ebbene...” disse il capitano alla damigella “... vi ascolto...” “Ecco, io...” fece Yolanda “... io vorrei venire con voi!” “Impossibile, damigella.” Sentenziò il presunto Taddeide. “Ma perchè?” Delusa Yolanda. “Forse queste due sono migliori di me?” Indicando Altea e Clio. “Damigella...” fece Guisgard “... voi non fate parte del mio equipaggio e siete qui in qualità di ospite. Chi è al mio seguito ha scelto di esserci di sua spontanea volontà. Mentre io non posso correre il rischio che vi accada qualcosa. E poi” concluse “sta a me decidere chi è migliore o meno di altri. Vi saluto dunque, invitandovi ad essere disciplinata fino al mio ritorno.” E mostrò un lieve inchino. “Allora spero che vi accoppino!” Gridò Yolanda. “Insieme a queste due sciacquette!” “Non è un linguaggio da dama dabbene, damigella.” Sorridendo Guisgard. “Andate al diavolo!” Urlò la ragazza, per poi tornarsene nella sua cabina. “Beh...” ridendo il capitano “... speriamo che le maledizioni non colgano davvero!” E tutti sul ponte risero. Il boccaporto allora si aprì e i cinque scesero a terra. Dal piccolo porto fluviale, seguendo un viottolo, raggiunsero poi una strada più ampia, dove un cartello indicava Suession a tre miglia. Ma sul ciglio della via si accorsero di una fastosa carrozza, tirata da due baschi di pregevole vigore. Scese allora il cocchiere e si avvicinò loro. “Lord Guisgard, presumo.” Con un inchino. “Si, sono io.” Annuì il capitano. “Prego, ho il compito di condurvi al Castello Baronale.” Disse il cocchiere. I cinque così salirono a bordo e la carrozza partì.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 10-11-2014 alle ore 19.23.47. |
10-11-2014, 18.47.56 | #2398 |
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Guisgard senza remore aveva dato un no tassativo a Yolanda...ma avevo capito bene? Aveva detto lui decideva chi era migliore o no? Lo guardai per un attimo..ma da dove gli veniva ogni tanto questa cattiveria..a volte era affabile e a volte ti uccideva con la parola.
Scossi il capo..un pò mi spiaceva per Yolanda, non aveva mai potuto dimostrare quanto valesse e capivo il suo sbotto. Ci avviammo così verso Suession, tenevo salda la mia sacca e poi vidi una sontuosa carrozza e ci fecero salire e partimmo. "Ha detto ci porta in un castello baronale..vi abita un nobile dunque..barone o altro, visto i castelli vengono comprati da diversi nobili..la cosa si fa più strana, sperando non sia dalla parte di Dominus no? Ma dubito un nobile faccia una rappresentazione teatrale..a meno che non ami il divertimento". Spostai la gamba e mi accorsi sfiorò quella del capitano e mi pietrificai e guardai fuori dal finestrino per non guardarlo, sperando non si notasse il turbamento.
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10-11-2014, 18.50.54 | #2399 |
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Osservai Yolanda con aria di sufficienza, per poi ridere insieme agli altri.
"Oh, cielo... sciacquetta non me l'aveva mai detto nessuno.." ridendo. Scendemmo così dalla Santa Caterina, e subito una carrozza ci accolse. Erano sicuri del nostro arrivo. Così, salimmo sulla carrozza, alla volta di Suession. |
10-11-2014, 19.25.44 | #2400 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Saliti nella carrozza, Guisgard, Clio, Altea, Chiò e Ammone trovarono nella vettura un altro individuo.
Era un uomo di robusta costituzione, dall'aria poco sveglia. Tuttavia i suoi modi e le sue parole tradivano quella tipica cultura cortigiana, fatta di apparenza e vuota indifferenza. “Benvenuto a bordo, milord.” Disse a Guisgard. “Signore...” alle due donne “... messeri...” a Chiò e ad Ammone. “Siete Maccus?” Chiese Chiò. “Oh, affatto.” Rise l'uomo. “Sono solo un cortigiano incaricato di accompagnarvi al Castello Baronale di Suession.” “Pensavo ci attendesse un teatro.” Fissandolo Guisgard. “Forse questo Maccus è un nobile?” “Solo nell'animo e nell'estro, milord.” Sorridendo il cortigiano. “Vive dunque al servizio di un nobile mecenate?” Domandò il presunto Taddeide. “Si, milord.” Annuì il cortigiano. “Alla corte di lady Cramelia di Suession. Ma non temete, appena giunti al castello tutto vi apparire molto più chiaro.” Guardò Guisgard con attenzione. “Devo confessarvi che voi, milord, siete proprio come Maccus vi immaginava.” “Davvero?” Studiandolo Guisgard. “Si.” Rispose il cortigiano. “E mi complimento per la scelta delle vostre assistenti, milord. Sono due bellezze straordinarie, sebbene diversissime fra loro.” “Come fa questo Maccus a conoscermi?” Sospettoso il presunto duca. “Ma tutti conoscono ciò che sta accadendo a Capomazda.” Rivelò il cortigiano. “La contesa tra voi e l'attuale Arciduca e tutto il resto. Ma vi prego, milord, di non preoccuparvi oltre. A corte ogni vostro legittimo dubbio sarà sciolto.” Indicò allora fuori dal finestrino, il paesaggio circostante. La carrozza imboccò una stradina laterale e cominciò a percorrere un tratto scavato dai profondi solchi lasciati dal secolare passaggio di ruote, fiancheggiato da sterpi, muschio e pietrisco. Era ormai meriggio inoltrato e variegati sicomori, incantati salici e bronzee querce parevano quasi animarsi alla calante luce del Sole, vaga e mutevole per il prossimo arrivo del crepuscolo. La millenaria brughiera allora apparve loro in tutto il suo primordiale splendore. I pascoli verdeggianti, la vasta campagna ed il tetro e muto profilo dei monti lontani che racchiudevano quello scenario, si mostravano come immagini tratte da un libro di antichi e perduti racconti. Ed in questo silenzioso panorama solo il cigolio delle ruote della carrozza sembrava scuoterne le fattezze da un'innaturale dimenticanza. Poi, ad un tratto, la vegetazione parve aprirsi come i cancelli di un mondo a parte ed allora videro l'imponente ed antica costruzione. Il castello si ergeva su una monumentale sostruzione, simile ad un immenso tumulo, sotto il quale venivano convogliati i flussi del Lagno che lo circondavano, generando un invalicabile fossato difensivo. “Il Castello Baronale di Suession.” Svelò il cortigiano.
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