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01-07-2015, 03.26.02 | #2421 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Alcuni di quegli uomini scesero dall'altura e circondarono Dension e Dacey.
“Seguiteci, capitano.” Disse uno di quelli. “Anche la ragazza.” “Come fate a sapere chi sono?” Chiese Dension. “Non è il momento delle domande.” Fece l'uomo. “Su, incamminiamoci.” Condussero così i due dall'altra parte della piccola isola, tra pietre sporgenti ed arse dal sole, erbe grasse e fiori esotici. Infine raggiunsero una piccola apertura naturale nella pietra. E fecero loro cenno di entrare. Li misero allora in una piccola caverna, quasi claustrofobica. “Per ora resterete qui.” Fissandoli l'uomo. “Sarete al sicuro. Sempre che non facciate mosse stupide ed avventate.” E andarono via. “Ecco...” scuotendo il capo Dension “... finiti come topi in trappola...” guardandosi intorno, per poi fissare Dacey.
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01-07-2015, 03.32.21 | #2422 |
Cittadino di Camelot
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Non dissi nulla,limitandomi a camminare osservando però ogni particolare del nostro percorso, sperando che mi avrebbe aiutata in caso di fuga.
Di tanto in tanto guardavo il capitano con la coda dell'occhio, speravo che stesse anche lui cercando un modo per andarcene. Quel buco in mezzo alla roccia? Davvero volevano tenerci lì? Avrei voluto protestare ma mi morsi la lingua per tenerla a freno. Una vota dentro mi sentivo mancare l'aria mentre il nervosismo saliva. - Che facciamo ora?- sussurrai al capitano , che si trovava a pochi centimetri da me a causa del ridotto spazio di quella cella naturale.
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01-07-2015, 03.38.02 | #2423 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Nulla...” disse Dension appoggiando la testa all'indietro sulla parete rocciosa “... non possiamo fare nulla per ora... sono tanti ed armati e sorvegliano probabilmente questo lercio buco... ora come ora siamo in trappola... unica speranza è che vogliano qualcosa da noi, altrimenti ci avrebbero già accoppati...” sbuffò “... mi chiedo chi siano e come facciano a conoscermi...” si voltò a guardarla “... almeno se morirò lo farò portandomi dietro il tuo buon profumo...” facendo l'occhiolino a Dacey che stava a pochissimi centimetri da lui.
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01-07-2015, 03.46.18 | #2424 |
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Non riuscivo a capire come facesse ad apparire così calmo,io mi sentivo come un leone in gabbia.
-Niente- sbottai infastidita da questa sua apparente incuranza. Ma aveva ragione, erano troppo, armati e ben organizzati. - Di certo vorranno qualcosa da te...ma io non valgo nulla per loro- feci un respiro profondo prima si continuare,- mi hai salvato la vita quindi ora è compito tuo vegliare su di me perciò,- con attenzione estrassi il mio pugnale,- non lasciare che mi prendano, a qualsiasi prezzo ma non lasciare che mi facciano del male- Erano parole disperate, mi sentivo sconfortata, non avrei mai creduto che sarebbe finita così, in quella grotta angusta. - Aspetta- ripresi per un attimo il mio pugnale e tagliai una ciocca di capelli, poi gli ridiedi il tutto, - visto che ti piace tanto l'odore dei miei capelli, tienine un po' per ricordo, non possiamo sapere che ne sarà di noi ora.-
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01-07-2015, 04.03.24 | #2425 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Quella piccola ed angusta grotta appariva fredda e claustrofobica, proprio come se fosse una cella delle tante prigioni che avevano fatto a gara nel corso degli anni per accaparrarsi il contrabbandiere.
Ma Dension non era un uomo facilmente impressionabile, forse perchè abituato a vivere gomito a gomito, proprio come uno dei tanti eroi di Salgari, di Sabatini, col pericolo e con la morte. Ma quelle parole e poi quel gesto di Dacey lo colpirono profondamente. Prese il pugnale e la ciocca di capelli di lei, però stringendole nelle mani della ragazza. “Non dovresti tagliare i tuoi meravigliosi capelli...” disse piano, con un debole sorriso “... il tuo futuro grande Amore potrebbe risentirsi... e magari prendersela con me, visto avevo il compito di proteggerti e portarti da lui...” quel sorriso svanì “... ma se proprio devo morire” sussurrò “non mi porterei certo dietro il profumo dei tuoi capelli... ma il sapore delle tue labbra...” e avvicinò la sua bocca a quella di Dacey. E la baciò. Un bacio avido del sapore di lei, delle sue labbra. Un bacio intenso, appassionato e colmo di desiderio. Un bacio profondo, fatto di un gioco di labbra che si schiudevano e poi stringevano come in una danza di sensi, mentre le sue mani presero, piano, a scivolare sul vestito di lei, cercando la sua pelle. Ma all'improvviso si udì un rumore. Un attimo dopo alcuni di quegli uomini armati apparvero sulla soglia della grotta. “Seguiteci, prego.” Disse uno di quelli ai due prigionieri.
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01-07-2015, 04.14.45 | #2426 |
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Stavo per ribattere,come sempre alle sue parole,in quel gioco di botta e riposta che si era creato tra noi, quando Dension mi baciò.
Non potevo fingermi sorpresa,perché io stessa avevo pensato a quello momento,prima o poi. Certo non in una grotta angusta, prigionieri di misteriosi uomini su un'isoletta sperduta ma la vita era così imprevedibile che decisi di assaporare il momento senza remore. E così feci, scambiando quel bacio lungo e passionale con il capitano. Non mi ero mai sentita così, desiderata quella era la parola giusta e il tutto mi dava un senso di euforia misto a vertigini. Una parte di me desiderava che quel momento non finisse mai, lo desideravo davvero perché li, stretta in quell'abbraccio passionale, avevo dimenticato della prigionia. Ma la prigionia non aveva dimenticato noi.Arrivarono alcuni uomini, ordinandoci di seguirli. Nell'oscurità della grotta le mie guance avvampate erano celate ma alla luce del sole furono facilmente individuabili. Feci un respiro profondo chiedendomi dove sarebbe finiti sta volta, tenendomi sempre vicina a Dension.
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01-07-2015, 15.25.44 | #2427 |
Cittadino di Camelot
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Le parole dell' antiquario mi destarono dai pensieri ma non certo dalla inquietudine e quell' individuo era davvero inguardabile..sembrava uno spirito venuto chissà da quale mondo e passato.
Guardai, annuendo, Munain poichè l' antiquario dimostrava sicurezza ma le mie perplessità rimanevano.."In effetti, Munain, Icarius parlò di una nave ma non disse era di sua proprietà..ma strano questo uomo non conosca Icarius, mentre Affone come me non conosce Guisgard..è tutto contorto e poi la firma sull' atto notarile..ma non significa nulla..come ho detto possono essere due persone diverse". Sorrisi all' antiquario.."Vedete, milord..voi non avete un ritratto di Guisgard ma almeno lo conoscete? Potete darci una descrizione..questo perchè io conosco, appunto Icarius dè Taddei..guardate sul foglio..i componenti della ciurma..vi è questo Icarius ma non compare nessun Guisgard dè Taddei..sia chiaro è solo una domanda vi pongo, non metto in dubbio la vostra buona fede. A questo punto potete aiutarci? Voi sapete dove si possa trovare..dobbiamo raggiungerlo, è fondamentale...e cosa mi dite della Gioia dei Taddei, l' ho sentita nominare così tanto". Ormai ero immersa in questa storia e volevo andarci a fondo..e poi..non volevo Munain facesse dei colpi di testa, magari questo Guisgard si era pentito e potevamo fare qualcosa per lui e la sorella di Munain...e Icarius? Non sapevo...forse a questo punto volevo venire a galla di questa storia e qualcosa mi spronava a continuare...e ricordai le mie visioni della nobildonna bionda e di quel nobile..lo aveva chiamato Guisgard e lei si chiamava proprio come me..non potevo essere una visionaria.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
01-07-2015, 16.05.19 | #2428 |
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Seguii con lo sguardo il ragazzo salire dalla sua amata, e sospirai.
Poi mi voltai verso Icarius sorridendo. "Grazie.." esclamai, per poi spostare lo sguardo sulla strada di fronte a me. "Chissà cosa ci aspetta ora..." guardando gli altri per poi riprendere con loro il cammino. |
01-07-2015, 17.16.35 | #2429 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Il gruppo riprese il cammino, lungo quella strada che si era aperta oltre il binario abbandonato e racchiusa da case e muri, nel cuore della bucolica periferia di Nolhia.
E quando imboccarono l'ultima curva, davanti ai loro occhi si mostrò qualcosa di inatteso e grandioso. Il palazzo era racchiuso da un basso muro di cinta che lo avvolgeva su quattro lati, fino al grosso tumulo ammassato e su cui l'imponente struttura poggiava. L'edificio appariva di muratura antica e venerabile, scolorito e corroso dal Tempo, dalle intemperie e dalla dimenticanza. Scavato in buona parte nel cumulo sopra descritto, diventava visibile solo quando si imboccava e oltrepassava l'ultimo tratto della lunga strada murata che tagliava il profondo ed estremo ventre della campagna. Sul muretto di cinta si ergeva una consumata cancellata, robusta ed arrugginita, che sbarrava il passaggio lungo tutto il camminamento di ronda. Nel palazzo si accedeva attraverso un ampio cancello, una formidabile grata di ferro e ghisa, poggiante su vecchi e malfermi cardini ossidati e cigolanti in modo da restare cupamente socchiusa nonostante l'abbondanza di catene e lucchetti ad impedirne il passaggio. Questa infatti era stata la volontà, macabra ed avvilente, di chi aveva abbandonato e chiuso per sempre questo luogo. Forse perchè nessuno più di quella generazione aveva alcun interesse ad avventurarsi tra le ombre deprimenti ed angoscianti che sembrano aleggiare intorno alla tomba di un Tempo ormai perduto e dimenticato. Icarius si staccò dal gruppo e si avvicinò al cancello, facendosi strada tra due grovigli di vegetazione selvatica e rendendosi conto di ciò che avevano scoperto. I blocchi di murature consumate, il cancello perennemente socchiuso in modo misterioso e ciò che restava dell'ornamento della facciata risvegliarono ed evocarono in lui idee e sogni eroici e romantici. E restò così, in disparte, lontano dagli altri a contemplare le rovine di un'età antica e celata da quell'angolo dimenticato dove città e campagna si fondevano, ammutolendosi reciprocamente. “Maestro...” disse dopo un lungo istante di silenzio all'artista, senza voltarsi e senza staccare le mani dalle grate che teneva strette “... vi prego, raffigurate questo luogo affinchè altri vedano e sappiano cosa abbiamo scoperto e raggiunto oggi...” Hansiner annuì ed Icarius lo ringraziò con un cenno del capo. L'artista prese allora alcuni fogli e dei pennelli dalla sua borsa, per poi avvicinarsi al muretto e cominciare a disegnare.
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01-07-2015, 17.22.56 | #2430 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“A me invece sembra del tutto normale.” Disse Munain ad Altea. “Ovvio che il pastore conoscesse quell'Icarius ed invece ignorasse l'identità di Guisgard. Sono due persone distinte, che forse in comune hanno solo il cognome. Ed io non capisco del perchè tu continui a tirare in ballo questo Icarius. Ormai è chiaro che non centra nulla con questa storia.”
“Il vostro amico ha ragione, madama...” fece l'antiquario “... è Guisgard de'Taddei la meta della vostra ricerca, non altri.” La fissò, quasi potesse leggerle nel cuore. “E dimenticate vecchie storie del passato, che con il presente non centrano nulla. Questa è tutta un'altra storia.” Sorridendo enigmatico.
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