14-11-2010, 10.55.11 | #2431 |
Cittadino di Camelot
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Buongiorno e buona domenica a tutti stamane è una giornata nebbiosa e piovigginosa si sta bene sotto un bel piumone caldo e soffice
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fabrizio |
14-11-2010, 12.24.20 | #2432 |
Cittadino di Camelot
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@ladyDafne
Tranquilla lady ..ho capito bene quello che intendevate...i miei auguri erano per voi e per la vostra felicità in quanto amica del futuro padre. Intanto auguro a tutti voi una serena e dolce domenica!!
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[SIGPIC][/SIGPIC][B][I][SIZE="2"][COLOR="Wheat"] Nessun sole potrebbe risplendere se gli occhi del cuore non ne vedessero la luce.(anonimo)[/COLOR][/SIZE][/I][/B] |
15-11-2010, 10.14.01 | #2433 |
Cittadino di Camelot
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Buongiorno a tutti amici di Camelot!!
avete passato un buon weekend? Me lo auguro Ma lo sapete che proprio mentre ero intenta a leggere una delle discussioni pubblicate su questo forum un signore mi ha fatto un ritratto? Non mi ero accorta di nulla e appena me l'ha fatto vedere sono rimasta colpita e senza parole... magari appena torno a casa ve lo posto (sempre se riesco)... CHE PIACEVOLE SORPRESA!!
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"Gli uomini che meglio riescono a stare con le donne sono gli stessi che sanno starci benissimo senza" Baudelaire |
15-11-2010, 12.02.03 | #2434 |
Cittadino di Camelot
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buongiorno e buon inizio settimana a tutti
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fabrizio |
15-11-2010, 19.45.15 | #2435 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Questo periodo dell'anno è il più atteso dai fanciulli della mia terra.
Infatti proprio in questi giorni giungono nel mio feudo aedi, bardi e cantastorie, che recitano e cantano le gesta di grandi eroi e gli amori di immortali amanti.... In un grande reame sorgeva un antico castello. Il maniero dominava quelle nobili terre dall’alto di un monte e la sua imponente struttura richiamava lo splendore del suo glorioso passato. Quel castello pur se disabitato da anni, continuava ad esercitare un fascino speciale su un ragazzo, che trascorreva interi pomeriggi affacciato da una finestra di casa sua a guardarlo sognante. E nella sua ingenua immaginazione viveva straordinarie avventure tutte ambientate in quell’imponente castello. E fantasticava su come doveva essere al suo interno. Vedeva così, con gli occhi del cuore, un grande cortile interno dove giostravano valorosi cavalieri, un verziere fiorito delle più belle e profumate specie di fiori conosciute, grandi sale arredate con splendidi arazzi, preziosissimi dipinti e sfavillanti corazze. Immaginava che dalle torri di quel castello fosse possibile abbracciare con lo sguardo l’intero feudo e che bastasse alzare un braccio per avere la sensazione di toccare il Cielo. E così, sognando di quel castello, trascorse la sua felice e spensierata infanzia. E divenuto adulto, quel ragazzo fu armato cavaliere, divenendo in breve il fiore della cavalleria. Un giorno, poi, tornato al suo borgo natio, decise di visitare finalmente quel castello che tanto aveva rappresentato nei suoi sogni di fanciullo. Giuntovi, cominciò a passeggiare tra quelle antiche rovine, vedendo finalmente da vicino il luogo che tanto aveva suscitato i suoi desideri più belli. E quando fu al suo interno, si ritrovò in una grande sala. Era consumata dal tempo e dalle intemperie e non vi era quasi più nulla che richiamasse l’antico splendore. Rovi ed erbacce erano cresciute al suo interno, invadendo gran parte di quella sala. E cercando tra gli antichi resti, il cavaliere riuscì a scorgere un vecchio specchio. In realtà il nobile eroe aveva sperato di trovare qualcosa da poter portare via, come ricordo di quel luogo. “Portami con te, cavaliere!” Disse all’improvviso una voce, destandolo dai suoi pensieri. “Chi ha parlato?” Chiese il cavaliere guardandosi intorno. “Io, lo specchio, mio signore!” “Tu? Ma tu non puoi parlare!” Esclamò il cavaliere. “Io invece parlo e dico sempre la verità!” “Buffone, gli specchi non dicono mai la verità!” Replicò il cavaliere sorridendo. “Siete solo capaci di riflettere l’effimero attimo rubato allo scorrere perenne del tempo. E siete destinati a non poter donare nulla. Nulla che possa durare per sempre.” “La bellezza forse non dura per sempre, mio signore?” Chiese lo specchio. “Certo, ma non quella che si specchia in te!” Rispose il cavaliere. “La bellezza vera dura per sempre. E quella tu non potrai rifletterla mai.” “Allora prendi me, mio bel cavaliere!” “Chi altro ha parlato?” Chiese il cavaliere. “Io, mio signore!” Rispose un piccolo fiore tra il fogliame che aveva invaso la sala. “E perché dovrei portarti via con me?” “Perché io saprò mostrarti la felicità!” “Davvero?” Domandò il cavaliere. “Allora descrivimela!” “Ha un bellissimo volto, mio signore. Ha capelli morbidi da accarezzare e labbra sulle quali assaporare le gioie della vita.” “E come farò a riconoscere tale splendore?” Chiese il cavaliere. “Basterà guardarla negli occhi, mio signore.” Rispose il fiore. “Nel suo sguardo ritroverai tutti i tuoi sogni più belli. Quelli che facevi sin da fanciullo e che ora hai smesso di inseguire. Ma nei suoi occhi potrai ritrovarli e farli tuoi finalmente.” “Dici il vero, mio dolce fiore?” “Si, milord… tu quella felicità la stai cercando e lei ti sta aspettando… da sempre e per sempre...” Il cavaliere allora sorrise e colse quel fiore per portarlo via con se. Quel cavaliere, ovviamente, era il prode sir Guisgard e quel fiore la sua infallibile margherita.
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16-11-2010, 11.52.55 | #2436 |
Cittadino di Camelot
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Ancora pioggia uffaaaaaaaaaaaaaaa e domani si riprende a lavorare speriamo che sia una bella giornata senza acqua
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fabrizio |
16-11-2010, 11.55.02 | #2437 |
Cittadino di Camelot
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buon giorno a voi...
qui abbiamo un po di tutto...sole pioggia e arcobaleno...
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17-11-2010, 00.30.45 | #2438 |
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serena notte a tutti
Ultima modifica di ladyGonzaga : 17-11-2010 alle ore 00.36.48. |
17-11-2010, 22.01.53 | #2439 |
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Mie care dame e miei nobili cavalieri, che il cielo oscuro di questa notte non vi tocchi con le sue nebbie, le sue goccie e i suoi rigori. Splenda su Camelot e su voi che vi soggiornate una clemente luna, circondata dall'affetto delle sue splendenti damigelle!
In questa quieta serata, che ben si presta alle calorose riunioni attorno al camino, riscaldati da un buon vino speziato e dai discorsi con gli amici, la vostra Morrigan vi narrerà che cosa le accadde giorni addietro, quando, dopo aver a lungo discusso con i magici fiori del castello di Camelot, scorse in lontananza quel cavaliere di cui tutti avete memoria. E poichè ho letto il giusto fermento qui a corte suscitato dal suo lodevole "Roman de la Marguerite", io vorrei umilmente narrarvi la bella storia che udii quel giorno dalle sue stesse labbra... ... quel cavaliere era, ovviamente, don Guisgard de Camelot, maestro d'Amore, e il fiore di cui si narra la sua infallibile margherita! "Lasciato che ebbe i fiori del giadino, Lady Morrigan si fece incontro a quel cavaliere che sospirando passeggiava tra quei vialetti. Immediatamente l'aveva riconosciuto, e a lui porse cortese saluto. MORRIGAN - Buongiorno, mio buon signore GUISGARD - Buongiorno, milady MORRIGAN - Sapete, sono ben lieta di avervi incontrato! GUISGARD - Cosa vi occorre, mia signora? MORRIGAN - Ah, messere… da giorni cerco risposte tra i polverosi libri della nostra biblioteca, ma invano! GUISGARD - E di grazia, su quale argomento potrei io rispondere, cui non diano già risposta i nostri preziosi volumi? MORRIGAN - Sul grande amore! GUISGARD - Volete che don Guisgard de Camelot, il più grande amante del mondo, parli con voi? Cosa ne sapete del grande amore? MORRIGAN - Io, messere? Ahimè, purtroppo molto poco… ci sono troppe domande cui rispondere su un simile argomento, e altrettante risposte, così che io uscii confusa dalla consultazione di tutti questi tomi sulle cose dell’amore! Con un gesto gentile, il cavaliere tolse il libro dalle mani della dama, lo chiuse con uno scatto e lasciò cadere su una panca poco distante. GUISGARD - Ah, milady! Perché vi affannate attorno a questi scritti? Ci sono solo quattro domande che contano nella vita: cosa è sacro… di cosa è fatto lo spirito… per cosa vale la pena vivere… e per cosa vale la pena morire! La risposta ad ognuna è la stessa: solo l'amore! MORRIGAN - Voi parlate bene, mio signore… eppure siete qui a passeggiare e sospirare. Se davvero queste sono le risposte, perché non avete trovato la felicità? GUISGARD - (sospira) Allora vi racconterò della margherita che riposa nella teca in questo giardino, e deciderete da voi. Con un cenno della mano, la invitò a sedere sull'erba, e lì cominciò a narrare... GUISGARD - Molto tempo fa, proprio il giorno in cui ritornavo dalla Cornovaglia dopo aver reso un servigio al Re, la nostra nave fu investita da un tifone. Fui l’unico a sopravvivere. Dopo essere andato alla deriva per miglia, mi ritrovai sull’isola di Eros. E lì la vidi… la mia margherita! Lei aveva petali appena sbocciati, era pura, fresca, bella e ignara del mondo. Ora, vedete… ci sono coloro che non credono che una singola anima, nata in Paradiso, possa dividersi in spiriti gemelli che precipitano come stelle cadenti sulla terra, dove, sopra oceani e continenti, le loro forze magnetiche finalmente le riuniranno in una cosa sola. Ma sono in errore. Come descrivere, altrimenti, l’amore a prima vista? E quel fiore, per me, possedeva in sé tutte le promesse del vero amore. Rimasi per giorni a fissarla e a prendermi cura di lei, e infine lei mi parlò… “Tu devi promettermi che staremo insieme tutto il tempo, e che tu sempre ti prenderai cura di me… se lo farai io ti ricompenserò rivelandoti un nome… quel nome che ti renderà la felicità… e prometti che, anche se le circostanze dovessero essere avverse, tu attenderai anche tutta l’eternità che io ti parli!”... “Te lo prometto”, risposi. Un giorno le chiesi di lasciare l’isola e di seguirmi nei miei viaggi… “Tengo troppo a te e a quel nome! Non riesco ad immaginarmi senza!”, e le raccontai della triste storia della mia ultima margherita, che era andata perduta nel naufragio, non immaginando per un solo istante che il mio dolce fiore credeva di essere per me il primo pegno d’amore, come io ero stato per lei il primo cavaliere! “Molto bene, mio signore… accetterò di seguirti se tu mi dirai con la stessa onestà quante altre margherite ci sono state” Questo per me sarebbe stato il momento perfetto per mentire, ma la verità è un’abitudine spaventosa... “Incluso te… ci sono state… esattamente… con te… 1502 margherite!” Mi accorsi che era una somma sostanzialmente più grande di quella che aveva in mente e non facile per lei da assimilare, per quanto ci provasse. Mentre la sua pena mi colpiva il cuore come un pugnale, supplicai di essere perdonato. La presi e la portai con me, la misi qui nel giardino di Camelot, colmandola di ogni attenzione, ma non servì a nulla. Per lo sdegno la mia margherita decise di restare in silenzio. E così con quest'ultima margherita le mie tante avventure narrate nel "Roman de la Marguerite" sono giunte alla fine e si affievolisce la speranza che un giorno io possa spirare tra le braccia della donna amata. Lady Morrigan allora, lo fissò incuriosità, intimamente toccata da quella nuova storia che aveva appena appreso. MORRIGAN - E come termina la nostra fiaba? GUISGARD - Che io attenderò tutta l’eternità che lei parli, come ci siamo promessi a vicenda… MORRIGAN - Ed è questo il grande amore, don Guisgard? GUISGARD - Perché no? MORRIGAN - Voi, mio caro cavaliere, il grande amante don Guisgard de Camelot, soffrite di un romanticismo del tutto incurabile! Don Guisgard sorrise, di un sorriso sottile e ironico allo stesso tempo. GUISGARD - E non sarebbe peggio ancora, milady, se fosse anche… fortemente contagioso? E facendole l'occhiolino con fare divertito, le fece un inchino e si congedò da lei, allontanandosi per il giardino canticchiando una vecchia ballata" Con questo suo racconto, Morrigan ugualmente si congeda da questa bella compagnia e vi augura una felice serata! (liberamente tratto da "Don Juan de Marco, maestro d'amore")
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" Ultima modifica di Morrigan : 18-11-2010 alle ore 14.25.25. |
19-11-2010, 01.12.07 | #2440 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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MORRIGAN: Perchè andate in giro sempre col volto coperto da una maschera, sir Guisgard? GUISGARD: Beh, vedete, milady, diciamo che è per la mia sicurezza... con 1502 margherite consultate da parte mia, è facile capire che in giro c'è anche lo stesso numero di dame che attendono un responso... ed ora quel responso dovrei darlo io... MORRIGAN: Ah, comprendo, messere... beh, dato il numero di margherite consultate mi sembrate un pò, come dire, volubile, ecco... GUISGARD: Eh, milady... la ricerca del nome giusto passa per molti petali sfogliati, non trovate? A proposito, qual'è il vostro nome...?
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