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02-03-2016, 15.30.55 | #2471 |
Cittadino di Camelot
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<< No. Non ci siamo viste quindi non può esserci alcun messaggio >> dissi freddamente cercando di reprime il desiderio di sapere qualcosa su Jean.
Addolorata lasciai andare il cavaliere per la sua strada mentre venni "gentilmente" scortata dalle altre due mercenarie dal frate. Non dissi niente al religioso tanto era inutile anche se non capivo perché non si era opposto, perché non si era schierato dalla nostra parte e aveva fatto entrare le mercenarie nella Pieve. E pensare che noi ci eravamo fidati ed ora invece
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It is saying that if you really desire something from the heart ... then the whole universe will work towards getting you that Dacey "Karishma" Starklan Ultima modifica di Dacey Starklan : 03-03-2016 alle ore 01.26.14. |
03-03-2016, 01.59.08 | #2472 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“No, non passerà così tanto tempo...” disse il padrone guardando Gwen negli occhi “... anzi...” sorrise appena “... è così tanto tempo che una donna non pronuncia il mio nome...”
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03-03-2016, 02.06.26 | #2473 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Quelle minacce di Clio.
Guisgard allora sorrise ad Altea ed a Solo. “Spiacente, ho un appuntamento con una dama” disse il cavaliere “e non è cortese fare attendere una signora, specie se esigente come colei che mi aspetta.” L'appuntamento era con madama Morte. Allora Guisgard e Clio si allontanarono, seguiti da Elas e da Anty, fino a svanire nella boscaglia.
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03-03-2016, 02.11.45 | #2474 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Dacey si trovò nella sacrestia con Frate Roberto.
“Appena se ne saranno andati” disse il religioso guardando da una finestra ciò che accadeva fuori “troveremo il modo di farvi tornare a casa vostra, milady.” Scosse il capo. “Per Guisgard ormai solo il Cielo può far qualcosa...” Intanto fuori alla Pieve erano rimasti solo Altea e Solo. “Beh, sembrava in buona compagnia il vostro ser Guisgard.” Fece il brigante. “Su, accendete il cero che avete promesso alla Vergine, poi andremo in cerca dei miei compagni. Bisogna ricostruire il villaggio.”
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03-03-2016, 02.17.51 | #2475 |
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Fortunatamente Guisgard non fece storie, e liquidò i due.
Io gli sorrisi, e la cosa non mi veniva nemmeno troppo difficile, per quanto non mi piacesse ammetterlo. Osservando meglio la donna mi resi conto che si trattava della perpetua, anche se ora non lo sembrava affatto. Aveva sicuramente un ottimo tempismo, questo era sicuro. Ma non avevo tempo di pensare a lei, intravidi da lontano Elas e Anty, ma feci loro segno di seguirci a distanza. Dovevamo sembrare una coppietta, mica potevamo avere la scorta. "Ottima scelta.." sussurrai. Così, ci inoltrammo nella boscaglia, e per un po' continuai a tenere il braccio attorno alla vita di Guisgard. Quando fummo sufficientemente lontani, lascai ricadere il braccio. Intanto Elas e Anty erano più vicini. "Controllate che non ci sia nessuno in giro, voi due.." ordinai. Ci mancava solo che qualcun altro mi mettesse i bastoni tra le ruote. È ora Clio... Presi un profondo respiro. Mi chiedevo se solo io potessi sentire rimbombare il battito del mio cuore nel silenzio del bosco. Alzai gli occhi su di lui, temendo per un istante che potesse leggervi dentro. Ma io ero brava a nascondere le mie emozioni. Almeno, speravo. Mi avvicinai di un passo. "Ultimo desiderio?" sussurrai con voce suadente e un leggero sorriso. I miei occhi nei suoi, il mio respiro che faticavo a tenere calmo. Ultima modifica di Clio : 03-03-2016 alle ore 02.22.52. |
03-03-2016, 02.24.25 | #2476 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Gentile da parte vostra...” disse Guisgard fissando Clio con un sorriso irriverente “... anzi, generoso... molto generoso... ma immagino che la mantide non usi tali premure col maschio di turno... dunque fate subito ciò per cui siete stata pagata e finiamola con questa storia.” Seccamente.
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03-03-2016, 02.39.42 | #2477 |
Disattivato
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Mi resi conto per un istante di averlo dimenticato.
Non eravamo nei miei sogni, quella era la realtà, e quello sguardo duro era l'unica cosa che avrei avuto da lui. Finsi di non sentire la fitta che mi attraversò il cuore, finsi di non ascoltare le emozioni che mi attraversavano. Quelle lacrime impertinenti non sarebbero mai uscite. Lui non aveva idea di chi io fossi, non aveva idea dei miei sentimenti, ma cosa ancor più importante non gli importava. Perché avrebbe dovuto? Ero lì per ucciderlo dopotutto. Tuttavia sorrisi, un sorriso dietro il quale nascosi la profonda tristezza che avevo nell'anima. "Io non sono una mantide..." dissi soltanto. Una parola di più e la mia voce non sarebbe stata così ferma. Così mi limitai ad annuire. Mi concessi di osservare per un lungo istante ancora i suoi occhi. Addio Amor mio... Mi resi conto di non avere la spada, ma poco importava. C'era un solo modo in cui l'avrei ucciso, e non volevo mettere in mezzo le armi. Così, gli sfiorai dapprima delicatamente il braccio, maledicendomi subito dopo nel sentire un brivido attraversarmi, la carezza divenne una presa quando arrivò al collo, lo sbilanciai dapprima in avanti, per poi portarlo a terra. Cadde supino sopra di me, mentre intrecciai la mia gamba alla sua per tenerlo fermo, la mia mano sinistra cercò il polso destro, mentre la destra già premeva sulla sua gola. Con quel vestito scollato potevo sentire i suoi capelli sulla mia pelle, e la seta leggera lasciava passare il calore del suo corpo. Avresti fatto meglio ad usare il pugnale ... Ma io sapevo che invece era giusto così, che solo esponendomi così tanto sarei riuscita a liberarmi di tutto ciò che lui rappresentava per me. E allora, mentre le mie mani stringevano la presa sul suo collo, mentre lui ormai non poteva più vedere il mio viso, solo allora le lacrime iniziarono a scendere copiose, senza che io potessi fare niente per fermarle. Ed il mio cuore sanguinava sempre di più. |
03-03-2016, 02.45.04 | #2478 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Quella presa di Clio su Guisgard.
Il cavaliere ad un certo punto cercò di divincolarsi, di liberarsi, ma la fitta alla ferita ancora aperta gli impedì ogni proposito di resistenza. “Ahh, maledizione...” disse dolorante, col braccio intorpidito dal dolore “... ucciso da una bella donna... che beffa...” mormorò a denti stretti.
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03-03-2016, 02.53.15 | #2479 |
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Sentivo il mio cuore sprofondare sempre più in un abisso nero come la notte, lo sentivo sgretolarsi, la torre in cui Lila era rinchiusa stava per crollare.
Forse avrei perso molto più del mio Amore quel giorno, forse avrei davvero perso il mio cuore. Forse il mio avrebbe smesso di battere insieme al suo. Poi mi accorsi che lui stava tentando di divincolarsi, logico, chi andrebbe inerme contro il proprio destino? Poi la sua voce, quel complimento a denti stretti che mi strappò un sorriso, un sorriso colmo di tristezza. Allora capii che non ero pronta, non ancora. Allentai di poco la presa alla gola, fingendo fosse accaduto per caso, grazie al suo tentare di divincolarsi. Dandogli così la possibilità di fare la sua mossa. Che bisogno c'era di ucciderlo subito, infondo? Era l'unico momento che avrei avuto con lui, tanto valeva assaporarlo fino infondo. |
03-03-2016, 02.58.27 | #2480 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Clio, volontariamente, allentò la presa per un istante, quasi fingendo che il tutto fosse dipeso dall'ormai debole resistenza di Guisgard.
Il cavaliere avvertì minor pressione da parte della mercenaria ed allora raccolse le forze per un colpo di coda disperato, cercando di scrollarsi la ragazza di dosso, o almeno di aprirsi un varco in quella stretta che fino ad un attimo prima sembrava inesorabile e mortale. Strattonò Clio e cercò di ribaltare la situazione, tentando di ritrovarsi lui sopra di lei, in posizione di vantaggio.
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