28-02-2013, 16.06.41 | #251 | |
Cittadino di Camelot
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Il servo uscì e nella sala calò il silenzio.
Poco dopo si aprì una porta ed io vidi entrare il capitano delle guardie che mi aveva scortata da Sygma fino a Sant’Agata... era un uomo giusto, un uomo che aveva servito mio padre per molti anni prima di servire me... con un cenno lo invitai ad attendere. Passarono alcuni minuti, poi un’altra porta si aprì... Citazione:
I miei occhi si spostarono alla mia destra, allora, sul Capitano che ancora si trovava lì, in silenziosa attesa... “Capitano... voi servite da molti anni la casa di Sygma ed io so che siete un uomo giusto e retto... godete di una fama più che rispettabile, oltre che della stima di mio padre e della mia. E se adesso vi ho fatto chiamare è perché so che nessuno più efficacemente di voi potrà portare luce su ciò che è appena stato posto alla mia attenzione.” Tacqui appena per un istante... “Le due donne che vedete qui...” ripresi poi a dire, indicando le due che ancora si trovavano in attesa ai piedi dei pochi scalini di fronte a me “Sono giunte qui, ognuna con terribili ed infamanti accuse sul conto dell’altra, ma senza la benché minima prova di quanto dicono... non vi è niente di più deprecabile delle voci e dei sentitodire, niente che sia più lontano dalla verità e dalla giustizia. Tuttavia... le accuse che le riguardano sono troppo ignominiose per essere ignorate, o trattare con leggerezza. Questo, dunque, il mio desiderio: che voi indaghiate i fatti e le testimonianze per giungere alla verità... che scopriate senza più la pur minima ombra di dubbio se è vero che questa donna pratica la stregoneria, e se parimenti è vero che l’altra ripone la propria fedeltà e quella dei suoi congiunti in quelli che sono i nostri più terribili nemici. Sarà vostra cura, inoltre, occuparvi della detenzione delle due accusate e accusatrici fintanto che la loro integrità e la loro fedeltà non sarà comprovata! Per questo grave compito, capitano, vi invito, qualora ne abbiate bisogno, di avvalervi del saggio consiglio e del retto parere del Maestro George, uomo di somma cultura e mio fidato consigliere.” La mia voce si spense ed i miei occhi, gelidi, scrutarono per un momento tutti i presenti... “Questo è tutto, per il momento!” tornai poi a dire “Quando il Capitano sarà giunto alla verità, verrà direttamente a riferirla a me... ed allora io prenderò la mia decisione, premiando chi andrà premiato e punendo senza clemenza chi dovrà essere punito! Questo è tutto! Ho parlato!” Lentamente, quindi, mi alzai in piedi... rivolsi un piccolo cenno di saluto in direzione del Maestro e dell’Arconte... e senza aggiungere altro uscii dalla sala, diretta nei miei appartamenti.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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28-02-2013, 16.22.35 | #252 |
Cittadino di Camelot
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Lo spettacolo iniziò e subito ci fu silenzio..arrivò il Bardo a recitare i primi versi e poco dopo uscì il cavaliere mascherato ed il mio sguardo rimase fisso su quella margherita...
"M'ama, non m'ama, m'ama...non m'ama! Altea, è terribile, ogniqualvolta interrogo la margherita mi da lo stesso responso ovvero..non m'ama!" Distolsi lo sguardo dal libro che stavo leggendo, stesa sulla verde brughiera, e sorrisi.."Eleonor, non crederai a queste cose, come può un fiore sapere se il tuo amato ti ama o meno." Lei si accigliò.."Perchè? Tu non hai mai interrogato la margherita per sapere se quel misterioso cavaliere di cui non parli mai, nemmeno a tua sorella, ti ama? So tutto, la balia mi ha raccontato che l'altra notte egli ha dormito sotto il tuo balcone fino a quando l'Alba non è spuntata e per fortuna solo lei lo ha visto. Chi è, Altea? Dimmelo ti prego". Un ampio sorriso sul suo bel viso radioso e mi porse una margherita.."Avanti, vedi pure tu se ti ama". Afferrai il fiore contrariata e ad un tratto udimmo delle urla...era la balia, arrabbiata poichè tutti erano già in tavola per cena. "Oh Eleonor, andiamo..tu e le tue romanticherie e credenze" e gettai la margherita a terra "io sono sicura che mi ama senza estirpare gli interi campi di Camelot.." e ridendo ci avviamo verso il maniero. Fui destata da quel ricordo dalla voce di Vivian.."Dici sia il Chevalier de Lys?Vedremo, Vivian, ma perchè si celerà mai dietro una maschera?" Ma fui zittita da una ragazza vicino a me, seccata dal nostro vociare e continuai a guardare lo spettacolo.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
28-02-2013, 22.20.01 | #253 |
Cittadino di Camelot
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Era com scivolare nel sonno, al cui sonno si lasciava il posto alla veglia...la notte e la nebbia......c'era un uomo che appariva, chi era che appariva tra i merli di una torre.......ero andata su e sempre piu' su'...i miei capelli dondolavano al vento e alla nebbia....e qualcuno mi chiamo' alla veglia.....un battito di ciglia un'altro ancora...sino a quando il cervello riprese a vedere la realta'......l'uomo che avevo visto scendere dalla carrozza....ero seduta su di una poltrona e la sua figura si ergeva innanzi a me......dov'era Elina ?......." Perdonatemi......la voce mi sembra maschile ma il vostro volto non riesco a vederlo.....mi saro' addormentata e non so neanche io perche'.....mi sento un'attimino...confusa, ma lascero' la vostra stanza al piu' presto...".....feci per alzarmi dalla poltrona e con mio dissenso vi ricaddi con un tonfo.....guardai smarrita quell' uomo......mio malgrado non dovevo essere nel posto sbagliato
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01-03-2013, 01.29.19 | #254 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Così, il locandiere espose nella bacheca della sua locanda quell'avviso scritto da Parsifal.
Poco dopo, il cavaliere e i quattro contadini partirono. “Il nostro villaggio” disse uno dei quattro a Parsifal “non è molto lontano. Tra un'ora saremo arrivati.” E infatti, circa un'oretta dopo, il villaggio apparve loro alle pendici dei primi monti. Era un insieme di casupole di legno e mattoni, tutte intorno a quella che era l'unica piazzetta del centro abitato. E nel mezzo c'erano la casa del capovillaggio e la piccola Pieve. “Eccoci giunti.” Fece uno dei quattro contadini. Così i cinque entrarono nel villaggio. E subito uno dei quattro suonò una piccola campana. Poco dopo tutti gli abitanti si riunirono attorno a loro. “Finalmente.” Avanzando il capovillaggio. “Attendevamo il vostro ritorno. Allora?” “Capo, vi presento...” disse uno dei quattro “... sir Parsifal. E' il cavaliere che ci difenderà dai banditi.” Tutti gli abitanti cominciarono allora a fissare quel cavaliere. “Salute a voi, sir Parsifal.” Andandogli incontro il capovillaggio. “Vi do il benvenuto nel nostro villaggio.”
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01-03-2013, 01.54.20 | #255 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Lo spettacolo riprese.
Gli occhi di Vivian erano sul palco, dove quel misterioso cavaliere interrogava la margherita che aveva in mano. La ragazza stringeva, forse senza accorgersene, la mano di Altea, tanta era l'ansia per quella recita. “M'ama...” disse il cavaliere sul palco “... o non m'ama, mio bel fiore? Dimmelo tu... meglio il dolore che l'illusione... a meno che quest'ansia non sia il pegno da pagare per trovare l'Amore vero...” Sul palco allora uscì un'altra attrice. Era abbigliata con una lunga e bianca veste. “Chi sei, fanciulla?” Chiese il cavaliere. “Sono lo spirito della margherita...” “Può essere vero ciò?” Stupito lui. “Hai evocato l'Amore, no?” “Si, l'ho fatto.” “Ebbene, non sai, cavaliere, che l'Amore porta costanti meraviglie?” “Allora parlami, dama della margherita...” “Ti piace il mio abito, cavaliere?” “Moltissimo.” “Ebbene, sappi che un'ora fa esso era molto più bello...” fece lei “... si, molto di più... infatti comprendeva anche una mantella chiarissima che ora non posseggo più...” “E perchè mai?” “Perchè un altro prima di te mi ha sfogliata” rispose lei “e quella mantella, come questa veste, era fatta di petali... così è andata perduta...” “Per sempre?” “Oh, no...” sorridendo la fanciulla “... i petali che gli innamorati sfogliano non vanno mai perduti...” “Chi era quell'innamorato?” Domandò il cavaliere. “Un gran cavaliere e duca...” “E cosa c'era nel tuo responso?” Ancora il cavaliere. “La sua amata lo ama?” “Lei ignora quel sentimento...” “Un cavaliere e duca” stupito lui “che non trova il coraggio di dichiarare il proprio Amore?” “Egli non può dichiararsi...” “E perchè mai?” “Perchè sta pagando le pene di un terribile incanto...” “Incanto?” Ripetè lui. “Si, cavaliere...” annuì lei “... un incanto che gli è stato imposto... un incanto terribile... esso è chiamato il Pegno di Gioia...” Ad un tratto si udirono delle voci e poi delle risate. Queste interruppero lo spettacolo. Erano alcuni cavalieri, giunti in città per il torneo, che si erano messi ai margini della piazzetta e che con le loro voci avevano disturbato la rappresentazione. “Avete visto, amici?” Fece uno di quelli agli altri cavalieri. “Quel buffone dice di essere un cavaliere... lo credete possibile?” “Un cavaliere che impugna un fiore invece che una spada?” Ridendo un altro. “L'unico fiore che un cavaliere dovrebbe impugnare” disse quello che sembrava essere il primo fra loro “è quello che custodisce ogni donna.” E tutti gli altri si abbandonarono a chiassose e volgari risate.
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01-03-2013, 02.07.27 | #256 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Milady...” disse l'Arconte Meccanico ad Elisabeth “... volete andare via? Eppure avevate chiesto di me.”
In quel momento, da una porta laterale, entrò un servo. Camminava piano, attento a non farsi scoprire. “Io so perchè siete arrivata qui, milady...” continuò l'Arconte, senza accorgersi di quel suo servo che si avvicinava sempre più alle sue spalle “... per scoprire un nome... un nome da svelare dunque... un nome che forse solo il silenzio del destino conosce...” Intanto quel servo, dopo essersi avvicinato ancora all'Arconte, estrasse un pugnale. “Ed io sono qui per aiutarvi a scoprire quel nome...” aggiunse l'Arconte. Il servo allora, giunto ormai presso l'Arconte, lo pugnalò più volte alle spalle, non riuscendo tuttavia né ad ucciderlo, né a ferirlo. Infatti il suo pugnale si era piegato. “Avete visto, milady?” Fece l'Arconte. “Gli assassini non sempre restano impuniti.” Fece un cenno e congedò il servo. Questi mostrò un inchino ed uscì. “Lady Elisabeth, ciò che cercate” fissandola l'Arconte “si trova in un luogo lontano e ancora misterioso. Ma io vi indicherò quel luogo. Così che possiate raggiungerlo e realizzare quanto chiedete. E in cambio del mio aiuto, ma da intendere solo a titolo di riconoscenza, dunque senza alcun obbligo, voi mi porterete un Fiore. Un Fiore sbocciato proprio in quel luogo dove si nasconde ciò che voi state cercando. Così ripagherete nel modo migliore la mia generosità verso di voi.”
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01-03-2013, 02.09.58 | #257 |
Cittadino di Camelot
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Il primo punto era stesso messo, ora bisognava occuparsi del vero problema.....
Passò circa un'ora prima che giungessimo a destinazione e con tutto quel cavalcare mi tornarono in mente le imprese con Belfagor nelle campagne bretoni e al servizio dei cavalieri di Arles, condizioni e pezzi di vita che mi hanno formato in ciò che sono ora. Il villaggio che si presentò dinanzi anche se umile aveva il suo fascino, ma non vi era tempo per assaporarlo nelle sue tradizioni vi era altro. Sceso da cavallo venni accolto dalla gente e dal capovillaggio come un salvatore, ma se avessi tale facoltà, risposi: "Messere......il piacere è tutto mio, spero di poterle essere d'aiuto. Non ho molto, ma quel che servirà sarà ben dato......" Quello che potevo fare e affidarmi alle mie conoscenze in campo tattico-militare e alle mie indagini sul territorio, solo cosi'......avrei' potuto risolvere l'arcano.
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"Covenant's Love"..... le dolci parole di colei che è entrata nel mio cuore..... |
01-03-2013, 02.14.00 | #258 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Mamyon sorrise a quelle parole di Clio e lasciò che la ragazza legasse quel nastro al suo polso.
E nel frattempo il cavaliere restò a fissarla. “Si, forse siete davvero una strega...” disse poi “... o meglio... una fata...” le fece l'occhiolino “... si, lo siete senza dubbio, visto che ora frequenterete ogni mio pensiero... si, credo si un incantesimo questo...” sfiorò il nastro con le dita “... quanto alla frase di quel libro... devo dire che invidio quel cavaliere, visto che si è guadagnato il vostro tifo... ma sono certo che ne farete un po' anche per me durante il torneo... e per i posti... vi farò avere due posti sul palco ovest... e sapete perchè? Perchè io combatterò di fronte ad esso e così vi vedrò per tutto il tempo della giostra...” “Forse vi converrà guardare anche i vostri avversari, cavaliere...” ironico Lucius “... altrimenti potreste uscire prima del previsto dal torneo.” Mamyon lanciò solo un fugace sguardo al ragazzo, quasi di indifferenza, per poi subito tornare a fissare la ragazza. “Si narra che Perseo sconfisse Medusa guardandola riflessa sul suo scudo...” sussurrò “... io allora guarderò le contese riflesse dai vostri meravigliosi occhi azzurri, milady... così, tutto mi apparirà più bello...” tornò a baciarle la mano “... ritenetevi già la madrina della giostra, lady Clio...” un ultimo sguardo e chiesto congedo si allontanò. “Che sbruffone!” Esclamò Lucius, mentre, ormai lontano, Mamyon si voltò ancora una volta a fissare Clio, prima di sparire tra i cavalieri che attendevano l'inizio del torneo.
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01-03-2013, 02.31.07 | #259 |
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Il capovillaggio fece allora entrare Parsifal in casa sua per parlargli di quella difficile impresa.
“Sir Parsifal...” disse “... ora vi illustrerò la situazione... questi banditi formano una terribile banda... sono circa una ventina e tutti armati... si spostano nella regione per le loro scorribande... giungono da noi per il raccolto e ne portano via la metà... ma ormai non possiamo più pagare questo tributo... il vostro compito sarà quello di assoldare altri cavalieri come voi... sono certo che un pugno di cavalieri come voi basteranno a scacciare quei banditi... loro possono fare la voce grossa con noi, poveri contadini... ma con voi cavalieri non potrebbero spuntarla...”
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01-03-2013, 03.17.31 | #260 |
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Talia così uscì dalla sala e tutti i presenti si alzarono in piedi in segno di devozione e saluto.
Il capitano della guardia allora diede ordine ai suoi uomini di condurre via le due donne, in attesa di far luce, come aveva ordinato la principessa, sulle accuse che le riguardavano. “Capitano...” disse il Maestro prima che il militare lasciasse la sala “... la decisione presa da sua altezza è naturalmente saggia e lungimirante... ma tuttavia le accuse, secondo il mio modesto parere, sono molto differenti... un conto è iniziare una poco realistica caccia alle streghe, altra cosa è invece esitare davanti ad un possibile alto tradimento... vi invito dunque, esortato da sua altezza a farvi presente la mia opinione in merito, a trattare con la dovuta attenzione la diversità di queste due accuse...” “Come sua altezza ha disposto” fece il capitano “entrambe le accuse saranno seguite. E per ora, come ordinato dalla principessa, le imputate resteranno qui.” “Si, posso comprendere” replicò George “e persino condividere in parte il vostro zelo e le giuste premure di sua altezza... ma mi sento in dovere di rammentarvi, anche se so che non ve ne sarà bisogno alcuno, che siamo nel bel mezzo di una guerra e che i nostri nemici non sono spettri e demoni, ma i cavalieri di Capomazda. Dunque un caso di presunto tradimento merita, a mio giudizio, precedenza.” “Non temete...” disse il capitano “... entrambe le accusate resteranno qui, dove saranno controllate. Ed ora, perdonatemi, devo andare.” Ed uscì. Nel frattempo Talia era tornata nei suoi appartamenti. Una finestra era stata lasciata aperta dalle servitrici per permettere alla luce del mattino di entrare nella stanza. Ed insieme a quel chiarore, anche un delicato e fresco profumo riempiva la stanza. La finestra dava nel grande cortile colonnato del palazzo, dove ogni mattina veniva lasciata aperta la porta Ovest, per permettere al popolo di poter vedere la principessa quando ella si affacciava. E dall'esterno Talia sentiva provenire voci festanti ed un entusiasmo generale, dettato non solo dalla Feste delle Mele, ma anche dall'attesa che il torneo aveva suscitato nella gente. E ad un tratto la principessa udì un suono di trombe e poi i tamburi di una parata. Era la cerimonia d'apertura al torneo. Tutta la gente accorsa, allora, cominciò ad invocare il nome della bella principessa di Sygma. Ma mentre Talia ascoltava tutto ciò, si accorse che i raggi del Sole, filtrando proprio da quella finestra aperta, investivano il suo corpo, generando solo una vaga ed appena accennata ombra sul pavimento.
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