13-04-2011, 01.51.34 | #281 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Non hai il diritto di andartene? E’ assurdo!” Disse Matthias a Talia. “Questa gente non ha alcun diritto su di te! E tu nessun dovere verso di loro!”
Si avvicinò poi al tavolo dove c’erano il pane ed il vino. “Chiamano noi barbari” continuò con disprezzo “e poi mangiano pane salato!” “Il pane di Afragogna è ottimo.” Intervenne il priore. “Così come il loro vino. Sono solo diversi dai nostri. Alla fin fine è solo una questione di scelta. La vita è un’insieme di scelte, che poi influenzano la nostra esistenza e quelle di chi ci è accanto. E voi, milady…” fissando Talia “… vedo che avete maturato la vostra scelta. Quella di restare qui. Vostro padre, temo, non comprenderà questa vostra volontà.” “E voi, monsignore?” Chiese Matthias. “Siete anche voi d’accordo che è una sciocchezza restare?” “Da diplomatico, da consigliere del mio re e da suddito di Sygma sono perfettamente d’accordo.” “Bene!” Esclamò Matthias. “Ma da uomo e uomo di Chiesa” aggiunse il priore “non posso non comprendere la scelta di lady Talia.” “Come sarebbe?” “Ora lei è la moglie del duca e signora di queste terre. Ha preso questo impegno davanti ai nobili di Sygma e a quelli di Capomazda, davanti a suo marito e, naturalmente, davanti a Dio.” “Questo matrimonio è sempre stata una farsa!” Replicò Matthias. “E lo sapete tutti! E tu…” rivolgendosi a Talia “… tu sei felice? E dimmi la verità, perché io so leggerti negli occhi!” “Dov’è vostro marito, milady?” Chiese all’improvviso il priore, quasi zittendo Matthias e destando Talia da quello che il suo amico d’infanzia le aveva chiesto. “Avete detto che non è qui… dove si trova dunque?”
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13-04-2011, 02.24.14 | #282 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Scappa! Scappa!” Disse la zingara a Dafne, mentre la sua grottesca risata si diffondeva intorno alla ragazza in fuga. “Tanto gli spiriti della notte avranno già sentito il tuo odore!”
E tutto intorno a lei cominciò a mutare. La campagna, verdeggiante e luminosa del giorno, aveva lasciato il posto ad una tetra distesa di tenebre. Ovunque l’oscurità e misteriosi versi di belve sconosciute sembravano dominare. Dafne correva, scappava, senza però comprendere dove fosse realmente. Cominciò a sentire la voce di Friederich che la chiamava. Ma poi si accorgeva che era soltanto il sibilo del vento. Un sibilo che a tratti pareva mutarsi in uno spaventoso lamento. E più quel lamento si avvicinava, più Dafne scappava. E corse fino al sopraggiungere dell’alba. Fino a quando, stremata, cadde a terra addormentata. La campagna, soleggiata e verdeggiante. Attraversata da un fresco vento che schiariva l’aria ed il cuore. Nel cortile il cane si divertiva a correre dietro alle galline, mentre dalle stalle giungevano colpi di martello. “Friederich, il pane è pronto!” Chiamò Dafne. “E’ caldo, corri che lo mangiamo subito!” Preparò allora la tavola ed un attimo dopo giunse Friederich. “Cosa ne pensi?” Chiese mostrando a Dafne una culla di legno. “Andrà bene per il nostro bambini?” Dafne sorrise e gli si gettò fra le braccia. “Piccola mia… dimmi, sei felice?” “Tanto, amore mio!” Ad un tratto si udirono dei cavalli e poi delle grida. “Ci attaccano!” Gridava qualcuno. “Allarme!” “Nasconditi!” Disse Friederich a Dafne. E corse via. Scoppiò allora una battaglia e solo quando tutto cessò Dafne uscì nel cortile. C’erano morti ovunque e solo un cavaliere sembrava essersi salvato. Dafne vi si avvicinò. “Cosa vuoi?” Si voltò di scatto Pasuan. “Qui ormai non c’è più nessuno… prendi il tuo bambino e va via di qua…” Montò a cavallo e cavalcò via. “Aspettami, Friederich!” Lo chiamava Dafne. Ma lui era ormai sparito. “Aspettami, Friederich!” Svegliandosi Dafne. Si guardò intorno appena ebbe realizzato l’accaduto. Era nel bel mezzo del bosco. Era una mattinata di Sole e la natura sembrava essersi destata dall'inquietudine dalla notte appena trascorsa.
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13-04-2011, 02.35.16 | #283 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Milady, non inquietatevi con antiche storie e leggende!” Disse Monteguard a Melisendra. “Capomazda è braccata da temibili nemici e non occorre che fantasmi dal passato tornino a tormentare i nostri pensieri! Il palazzo ducale è intriso di antiche atmosfere che in tempi difficili come questi in cui viviamo assumono la forma di inquietudini ed ansie. Ora occupiamoci di cose reali… venite, chiederemo udienza a lady Talia… così conoscerà anche lei i vostri propositi.”
Si recarono così al palazzo e chiesero di essere ricevuti. Izar allora mandò un servitore dalla sua signora. “Lady Talia è stata avvertita. Appena vorrà sarete ricevuti.” Informò Melisendra e Monteguard.
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13-04-2011, 03.22.57 | #284 | |
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I miei occhi erano fissi in quelli di Matthias e in quell’istante, forse per la prima volta da mesi, sentii che la mia mente era stata totalmente messa a nudo... in quel momento seppi che lui sapeva, seppi che aveva percepito il mio disagio, il mio stato d’animo...
Le parole del priore, tuttavia, mi distrassero... Citazione:
E fu in quel momento che la testa mi girò forte e dovetti appoggiarmi al tavolo per non cadere... fu in quell’istante che, per la prima volta, la mia testa davvero comprese cos’era avvenuto: non avevo avuto molto tempo per pensarci prima, tutto era accaduto in fretta e la mia reazione era stata istintiva... prima c’era stata la confusione, gli ordini da impartire, la necessità di non venir sopraffatta... ma ora, nel privato di quella stanza, vacillai. Cosa avrei fatto se non l’avessero trovato? Cosa avrei fatto se non fosse tornato in tempo? Cosa avrei fatto se... Scelsi di non pensare a quell’ultima possibilità... non volevo e non potevo permettermi di crederci! Inspirai profondamente e tornai a guardare Matthias... “So quello che pensi...” dissi lentamente “So che cosa vorresti... vorresti che partissi domani mattina per Sygma e che lasciassi tutto questo al suo destino! Ma non posso! Non posso, Matthias... e non solo perché ho preso un impegno davanti agli uomini e davanti a Dio, ma perché io sono fatta così! E tu lo sai! Tu lo sai perché nessuno mi conosce come mi conosci tu, e da altrettanto tempo!” Lo guardavo e lui guardava me, e sapevo che capiva... forse non approvava, ma capiva! Gli tesi una mano... “Ho preso una decisione. L’unica che reputo giusta e l’unica che il mio cuore, nonostante tutto, può ammettere! ...Ma vorrei tanto avere il tuo appoggio!”
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13-04-2011, 03.39.55 | #285 |
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Matthias le prese la mano.
“Non comprendo…” disse “… giuro che non ci riesco… ma ti conosco e so che sei testarda come nessun altro.” Sorrise ed aggiunse: “Come quel cavallo che tentasti di cavalcare quella volta durante la Festa del Vino, ricordi? Rischiasti di romperti l’osso del collo, eppure alla fine ci riuscisti!” La fissò per alcuni istanti. “E sia… ma resterò anche io qui… non ti lascerò… perché so che rinchiusa in questo luogo la solitudine ti attanaglia…” "Il duca è quindi scomparso?" Intervenne il priore. Restò allora pensieroso a quelle parole di Talia. Parole che lo avevano profondamente turbato. In quel momento entrò il servitore mandato da Izar. “Mia signora, il capitano Monteguard chiede di poter essere ricevuto.”
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13-04-2011, 04.23.35 | #286 |
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“Mamma, mamma! Chi è quello?”
“E’ San Michele Arcangelo che risplende in chiesa al chiaror delle candele... esprimi un desiderio, bambino mio, ti sta sorridendo…” “Chi siete, mio signore? Forse San Michele?” “Non sono né San Michele, né nessun altro Angelo di Dio! Sono un cavaliere, ragazzo mio!” “Se non riesci a restare in piedi sotto la cascata, allora prendi le tue cose e lascia la mia casa…” “Maestro, guardate! Riesco a stare dritto sotto la cascata! Ci riesco, maestro! Ci riesco!” “Perecourt, metti il cucciolo in salvo!” “Chi sei tu, cavaliere?” “Il Cavaliere del Gufo…” Le acque melmose e fetide del Lagno… Il fuoco nella selva… Una figura misteriosa nella brughiera… “No!” Saltò su dopo quei confusi sogni. Si guardò intorno ansimando. Si trovava in una piccola stanza. Poco distante vi era un camino acceso, nel quale si consumavano alcuni rami secchi. Sentiva la testa sul punto di esplodergli, eppure fissando il lento ardere di quella fiamma un senso di pace e tranquillità per un istante si impossessò di lui “Finalmente avete ripreso conoscenza…” disse l’uomo anziano accanto al fuoco “… avete dormito per tre giorni…” In quel momento cominciò a sentire una fitta all’altezza del suo fianco. “Non agitatevi troppo, però…” continuò l’uomo anziano “… o vi si aprirà la ferita…” Si avvicinò al letto e, spostando la coperta, controllò la ferita. “Brutta ferita…” mormorò “… è un colpo di spada… e siete stato fortunato a sopravvivere… chi vi ha ridotto così?” L’uomo ferito restò in silenzio, fissando il suo interlocutore con aria stupita. “Io… io… non ricordo…” “Sarà stato a causa della caduta in acqua… vedrete che fra un pò vi ritornerà alla mente l’accaduto…” “Ho… ho un mal di testa insopportabile…” “Prendete questa tisana… vi farà bene…” L’uomo ferito prese la ciotola e cominciò a bere. “Chi siete voi?” Chiese poi a colui che sembrava essere il suo salvatore. “Il mio nome è Lho…” rispose questi. “Vivete qui da solo?” “Si, se il Sole, la Luna ed il vento non valgono come compagni.” Ed accennò un sorriso. L’uomo ferito smise di bere e cominciò a fissarlo. “E ditemi… perché sono qui?” Domandò. “Non ricordate neanche questo? Siete caduto nel Lagno, forse proprio in seguito a quella brutta ferita…” “Non ricordo nulla…” mormorò il ferito “… nulla… neanche il mio nome…” Lho si voltò di scatto e restò a fissarlo per alcuni interminabili istanti.
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13-04-2011, 11.39.22 | #287 |
Cittadino di Camelot
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Guardai il gruppo e dissi ora amici mie che facciamo? la prossima mossa da fare dissi guardandomi intorno e aspettandomi una risposta da loro
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fabrizio |
13-04-2011, 14.09.27 | #288 | ||
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Sorrisi alle parole di Matthias...
“Già, quel cavallo... l’avevo dimenticato!” mormorai, e per un istante vagai in quel ricordo “Mio padre era... furioso! Mezza corte andò in subbuglio! Ma tu... tu mi corresti dietro e mi aiutasti a legarlo alla fine... non so se da sola ci sarei riuscita!” Improvvisamente tornai seria... “Sono contenta che tu rimanga!” dissi. Citazione:
Esitai un istante e mille preoccupazioni di nuovo mi invasero... ma combattei e le misi a tacere. “Ma tornerà!” soggiunsi, tentando di apparire sicura “Sono certa che sta bene e che tra poco sarà di nuovo qui!” Citazione:
“Molto bene... dite pure al capitano che lo incontrerò subito! Voi, intanto, accompagnate i miei ospiti nelle stanze che sono state preparate per loro, perché si riposino dal lungo viaggio!” soggiunsi, invitando i due uomini a seguire il servo. Prima che si allontanasse, tuttavia, riafferrai la manica di Matthias... “Torna qui più tardi...” gli sussurrai con un mezzo sorriso “C’è una cosa che voglio farti vedere! Una cosa che sono certa ti piacerà!”
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13-04-2011, 16.32.47 | #289 |
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Morrigan salutò con un cenno della mano il giovane apprendista e studiò con interesse l'altro cavaliere che era giunto insieme a lui, e che sembrava essere molto in confidenza con Finiwell, al punto da non disdegnare di rimproverarlo apertamente per quel duello... be', si vede che non è nuovo a simili sciocchezze... chissà quante ne deve sentire ogni giorno, povero lui!
Stava ancora commiserando tra sè il povero Pasuan, quando sulla strada si profilò un'altra figura. Morrigan guardò fisso in quella direzione, mentre il sole che ormai si levava alle sue spalle le veniva in soccorso, illumindo con i suoi raggi la strada che conduceva a Capomazda e che ancora luccicava qua e la della brina notturna che bagnava le foglie d'erba cresciute nel selciato. Il suo cuore ebbe un balzo quando fu certa di averlo riconosciuto... dunque era venuto! Non le doveva nulla, nè amicizia, nè rispetto... però si era ricordato!... hai visto, Samsagra? Si è ricordato! D'istinto avrebbe voluto correrglio incontro, raggiungerlo a metà strada per ringraziarlo di tanta cortesia, di non averla lasciata sola in quel frangente, ma poi si ritrasse... non dimenticare chi sei... e si limitò a sorridergli e ad indirizzargli un silenzioso grazie! con lo sguardo, mentre il cavaliere li raggiungeva su quella spianata. “Beh, direi di cominciare, signori.” intervenne Guisgard. “Tra un pò sir August potrebbe chiamare nuovi volontari per il Gorgo del Lagno.” Morrigan non riusciva a non sorridergli in quel momento, tanto era fiera di avere anche lei un secondo per quel duello, per dimostrare a quello sbruffone di Finiwell che lei non gli era certo da meno, in nessuna cosa! "Ben detto, amico mio..." rispose con sicurezza rivolgendosi quindi a Finiwell, mentre la voce e lo sguardo le brillavano "non vorrete certo essere costretto dal vostro capitano ad abbandonare una dama sul più bello, signore?" Disse questo e sfoderò Samsagra. Salutò elegantemente Guisgard, i due cavalieri amici di Finiwell, quindi distese l'arma davanti all'uomo, invitandolo all'attacco.
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" |
13-04-2011, 17.28.07 | #290 |
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Mi svegliai quando i raggi del primo sole puntarono sul mio viso tutta la loro luce.
Mi guardai attorno, mi alzai, cercai di ripulire il vestito ma era sporco e strappato. Avevo un fastidioso mal di testa e un intorpidimento che mi faceva dolere ogni muscolo del corpo. Mi accorsi che avevo una macchia di sangue sulla gonna, l'alzai e notai che avevo un taglio abbastanza profondo sotto il ginocchio destro, durante la notte doveva essere uscito molto sangue. Provai a camminare ma il ginocchio mi faceva male, un dolore pulsante, come se fosse trafitto da mille lame. Mi sedetti sconsolata: "Dove vado ora? cosa faccio? Non so nemmeno dove mi trovo..." Mi misi a piangere per il dolore e per la rabbia "Friederich, dove sei? Non dovevi lasciarmi quel giorno, avevi promesso di proteggermi invece ora sono qui sola. Non so dove sono, Friederich!" Non so quanto tempo rimasi con la testa tra le mani a chiamare il nome del mio povero marito morto poi, ad un tratto vidi un piccolo scoiattolo. Stava lì, poco distante da me e mi guardava, mossi la gamba buona sperando di spaventarlo ma lui non si muoveva. "Sciò, vattene! Vattene via da qui..." Ma lui restava lì a fissarmi. Decisi di alzarmi in piedi sperando di incutergli timore vedendomi molto più alta di lui... niente, non fuggiva, anzi iniziò a camminare lentamente girandosi di tanto in tanto come per invitarmi a seguirlo. "Santo Cielo! Sono impazzita, va bene il forte mal di testa ma pure vedere un animale che mi invita a segurlo. Devo stare proprio male!" Brontolando tra me e me decisi comunque di seguire quella bestiola "Tanto" pensai "non ho altro luogo ove andare. Per quanto ne so potrei essere a 100km da casa mia..." Presi un ramo caduto per aiutarmi a camminare. Man mano che avanzavo vedevo il bosco diventare sempre meno fitto finchè non intravvidi qualcosa "Laggiù in fondo mi sembra di scorgere qualcosa, una costruzione forse" mi stropicciai gli occhi sperando di mettere a fuoco in maniera migliore "Sembra, sembra una torre, è il posto dove sono stata l'altro giorno con Fri...... oddio, non può essere stato lui a portarmici" Cercavo di ricordare il viso di colui che credevo essere stato mio marito, non ci riuscii e intanto cresceva in me la rabbia per quell'approfittatore che aveva rubato l'identità del mio povero marito! Mi sedetti, il ginocchio aveva ricominciato a sanguinare...
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"Gli uomini che meglio riescono a stare con le donne sono gli stessi che sanno starci benissimo senza" Baudelaire |
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