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26-07-2012, 03.22.40 | #2891 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Gaston fissò Parsifal e in breve molti altri nani si avvicinarono al cavaliere.
“Ehi, ma voi...” disse Gaston “... voi... voi siete innamorato, amico mio!” “Eh, eh...” sghignazzò Perrol “... innamorato cotto!” “Innamorato?” Ripeterono in coro gli altri nani. “Massì che lo siete!” Esclamò Gaston. “Non è davvero la miniera che vi spaventa! Ma è la mancanza della vostra dama!” E tutti risero. “Ma dovete essere gaio, amico mio!” Continuò il nano. “Dopotutto siete tra amici qui! E non sapete che in amore i migliori compagni sono proprio gli amici più sinceri?” Si voltò poi verso tutti gli altri. “Cosa ne dite?” “Che vuoi dire?” Chiese un altro nano. “Siete disposti ad aiutare il nostro amico?” Domandò Gaston. “E perchè mai?” “Perchè è un innamorato!” Esclamò Gaston. “Non un minatore! Non può spaccare pietre ed estrarre minerali! Gli innamorati come lui devono solo sospirare per la propria bella!” “E il verdetto degli anziani?” “Lavoreremo noi nella miniera!” Rispose Gaston. “Non si accorgeranno di nulla! Siete con noi?” “Facciamo così...” disse uno dei nani “... noi vi copriremo alla miniera...” “E sia.” Annuì Gaston. “Saremo io e Perrol a riportare il nostro amico” indicando Parsifal “dalla sua amata dama!”
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26-07-2012, 10.00.27 | #2892 |
Cittadino di Camelot
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Non risposi subito alle parole di Fyellon, mi sembrava di essere stata chiara e certo non ero volubile o capricciosa come lui mi definiva.."Si, Fyellon, sono uno strano enigma, nemmeno io riesco a capirmi, quindi rinunciate a questa impresa, ora muoviamoci, abbiamo solo...sette giorni" e calai nuovamente nel silenzio.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
26-07-2012, 15.33.18 | #2893 |
Cittadino di Camelot
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Residenza: Ignota ai più
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Un lungo, denso momento di silenzio accolse le parole dell’uomo. Tutto sembrava immobile in quella stanza, ora... tutto sembrava come congelato... avvertivo la presenza della locandiera dietro al suo bancone, ma era tanto ferma e tanto silenziosa che avrebbe anche potuto non esserci... allo stesso modo, sentivo gli occhi di Sangò fissi su di me, anche se non un respiro sfuggì dalle sue labbra.
Io tenevo gli occhi bassi, immobili su qualche cosa che esisteva solo nella mia mente, ed a guardarmi potevo apparire la persona più fragile, ingenua ed esitante del mondo... ma la mia mente stava lavorando frenetica, analizzando ogni singola informazione ed ogni singola via di fuga... anche se, pensai, probabilmente c’erano davvero poche vie di fuga lì in quel momento. In fondo ciò che l’uomo era venuto a dirmi era perfettamente chiaro: o io accettavo di vedere il sergente o loro avrebbero fatto arrestare Guisgard... non avevo scelta, mi avevano incastrata... o, almeno, stavano tentando di farlo... Il sole era alto quel giorno ma l’aria, ravvivata da quel leggero vento proveniente dai monti, era fresca e pulita. Il Maestro, seduto di fronte a me, se ne stava in silenzio, il mento nella mano e lo sguardo fisso sul basso tavolo tra noi... qualche momento ancora di immobilismo, poi lentamente prese il cavallo e lo spostò di tre caselle... “A te!” disse, dunque, sollevando gli occhi e sorridendomi. Io ricambiai il sorriso e tornai a portare il mio sguardo sul tavolinetto sul quale era sistemata la pesante scacchiera di legno e alabastro del cavaliere. “Sono molte ore che sono partiti, ormai...” dissi poi, quasi casualmente, mentre i miei occhi scorrevano ancora una volta i pochi pezzi rimasti e ne vagliavano le possibili soluzioni “E non abbiamo ancora avuto loro notizie... non sei preoccupato?” “Preoccupato?” ripeté lui “No, non direi... Tu lo sei?” Sollevai gli occhi e lo osservai per un momento... “Beh... un po’!” mormorai, spostando lentamente l’alfiere di due posizioni. “Oh, Talia... i tuoi fratelli sono perfettamente in grado di superare questa prova... o non l’avrei assegnata loro! Torneranno presto, vedrai... non c’è da preoccuparsi!” mi rassicurò, tornando a sua volta a fissare la scacchiera per poi subito spostare la torre di quattro posizioni e soggiungere soddisfatto “Scacco alla regina!” “Già... probabilmente hai ragione!” annuii, abbassando lo sguardo a constatare il mio temporaneo stato di pericolo “E chi credi che sarà il primo a tornare?” “Oh, questa è una domanda decisamente più interessante...” disse “Credo che Fyellon desideri più di tutti vincere questa piccola sfida... e forse ne avrebbe buone possibilità, se solo questa sua smania di prevalere ad ogni costo non finisse per accecarlo. Hans ha un buon senso dell’orientamento e questo potrebbe aiutarlo... ed anche Pidge potrebbe riuscirci, se solo smettesse di fare tanto affidamento su Fyellon ed iniziasse a camminare con le sue gambe. Infine Guisgard... oh, lui potrebbe vincere. Potrebbe davvero... ma è impulsivo, istintivo e si lascia trascinare dalle emozioni...” sospirò “Già... se solo imparasse a dominarsi, Talia... se solo imparasse ad affrontare le sfide in modo più freddo e razionale, senza fare di tutto un fatto personale, senza lasciarsi condizionare dalle passioni... allora... oh, allora diventerebbe davvero il migliore tra tutti i miei figli!” Il vento si alzò, allora, e portò fino a noi il fruscio della foresta... i miei occhi erano fissi in quelli del Maestro, il quale teneva i suoi sul bosco lontano, come a voler cogliere tra gli alberi l’apparire di qualcuno dei suoi figli, raggiante, con l’ambito premio tra le mani... ma era ancora preso e nessuno giunse in quel momento... “Sai, Maestro... forse sbaglio... ma non sono d’accordo con ciò che dici! E’ vero, e lo so anche io: Guisgard è impulsivo ed avventato, talvolta persino sconsiderato... ma questa è la sua indole e tu non puoi sperare di cambiarla. Ha invece un grande cuore, lo sai... ed è da lì che viene tutta la sua forza, la sua capacità di superare gli ostacoli. Tu, Maestro, mi hai insegnato che ognuno di noi ha una propria unicità, un suo personale modo di esprimersi... non credi che questo valga anche per lui? Non credi che, se tentasse di reprimere tutte le passioni che lo animano, finirebbe per venire annientato a sua volta? No... quelle passioni, quelle emozioni che gli riempiono il cuore sono la sua protezione, sono il fuoco che lo anima, sono ciò che gli dona tenacia e decisione... e allora forse la sua strada per primeggiare non sta tanto nel reprimerle, quanto piuttosto nel saperle direzionare, nel saperle accettare e nel conviverci, nel credere in esse...” Per qualche tempo il cavaliere non disse niente, limitandosi ad osservarmi con un vago sorriso sulla labbra ed un espressione incerta sul volto, tra il compiaciuto ed il sorpreso... “E... Maestro?” soggiunsi poi, dopo appena qualche attimo. “Si, Talia?” rispose dolcemente. “Scacco matto!” esclamai, prendendo la mia torre e spostandola verso il suo re. Quel lontano ricordo mi attraversò la mente, leggero come un soffio di vento... “In verità...” mormorai dopo qualche momento “Non trovate quella teoria fin troppo fatalistica? Credete davvero che siamo destinati a perdere, in quella vitale partita? Certo... suppongo che ciò dipenda alle nostre priorità, dai nostri punti di vista... ma... come voi mi insegnate, negli scacchi non c’è niente di certo o ineluttabile... tutto dipende dalle nostre mosse e dalle loro conseguenze, tutto dipende da ciò che sappiamo ‘vedere’ guardando quei pezzi e dalla nostra capacità di interpretare l’avversario... e spesso perdere dei pezzi non significa affatto essere sconfitti!” Silenzio... poi, impercettibilmente, sorrisi ed il tono della mia voce cambiò, facendosi leggero, quasi impalpabile... “Ebbene, messer Mercurio...” dissi, sfoderando l’aria più ingenua che riuscii a trovare “Siete stato molto cortese a venire fin qui per me... ed a volermi consegnare un così lieto messaggio di pace. Il sergente Iwan è di certo un uomo generoso, se mi manda a dire questo... ma, vi prego, lasciate che vi spieghi, così che poi voi potrete riportare ciò al sergente...” Esitai appena... vagamente incerta... ma nella mia mente il disegno era ormai chiaro ed io sapevo che c’era un solo titolo che poteva tenere Guisgard il più al sicuro possibile, rendendolo leggermente minaccioso agli occhi di quell’Iwan... ed ero decisa ad usare quella tattica... “Vedete, signore... l’uomo che voi definite impropriamente ‘un mio amico’, è in realtà semplicemente mio... mio fratello! E sono certa che alla luce di questo sir Iwan potrà certamente capire il suo comportamento e la sua preoccupazione... preoccupazione di certo dovuta al fatto che è sempre stato lui, da quando nostro padre purtroppo non c’è più, ad occuparsi di me!” Un’altra breve pausa seguì quelle mie parole... ma sapevo di dover presto arrivare al dunque e così mi presi qualche istante ancora per scegliere bene le parole... “L’offerta del sergente Iwan di incontrarsi con me... nonché ciò che dite di lui, di come sia dispiaciuto ed amareggiato... gli fanno di certo molto onore... ed io sarei molto felice di potergli parlare di questo, per potergli spiegare personalmente quanto sto già dicendo a voi...” sorrisi, del più candido sorriso che possedevo “E sono certa che anche mio fratello sarebbe d’accordo e non troverebbe niente di male in questo... tuttavia... vedete, egli in questo momento sta riposando ed io... io, sono certa che capirete, non posso allontanarmi da qui senza informarlo, ma non vorrei neanche andare a disturbarlo adesso... dunque, milord... alla luce di tutto questo, penso che la soluzione più saggia e più sensata sia di invitare il sergente Iwan qui, alla locanda. E qui sarò felice di parlare con lui per chiarire tutto questo spiacevole equivoco, se egli vorrà avere la compiacenza ed usarmi la cortesia di raggiungermi qui, quando vorrà...” Quelle ultime parole stavano ancora fluttuando tra di noi, quando mi alzai in piedi... “Bene, milord... vi ringrazio. E, nel salutarvi, vi auguro di tutto cuore una buona giornata!” Mi inchinai appena, quindi, poi mi diressi verso la porta... avevo bisogno di un po’ d’aria fresca. Ne avevo un bisogno assoluto!
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
26-07-2012, 17.05.52 | #2894 |
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io devo far rispettare la legge se non la finite di litigare mi con stringerete ad arrestarvi che problema avete tra voi due posso saperlo? dissi guardando i due uomini
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fabrizio |
26-07-2012, 19.48.31 | #2895 |
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Guardai ancora la tavola, era pulita ed ordinata...sembrava impossibile che altri commensali vi avessero fatto onore, e mi sembrava strano che nessuno si fosse fatto vivo........" Siete molto efficente, in questa grande casa...siete solo eppure qui e' tutto in ordine......mi rammarico del fatto che non abbia sentito i miei compagni di viaggio alzarsi e far colazione, cosi' come farebbero tutte le persone che vivono un periodo tranquillo in casa di amici, dovevamo riposare solo una notte e andar via, eppure sembra che l'unica persona che sia rimasta sia io......non avete anche voi questa impressione ?......Il vostro Signore deve essere una persona di grande cuore se ha aperto la sua casa a quattro sconosciuti, la vecchia che era all'entrata del palazzo, non mi e' sembrata cosi' benevola nei nostri confronti..........anche se devo essere sincera...mi aspettavo che il padrone fosse con noi stamane.......infondo avrebbe dovuto fare gli onori di casa....andare a caccia da solo non deve essere grande cosa......"........quella musica era come nettare che entrava nelle mie orecchie per riempirne il cuore.........." Credo che non abbia mai smesso di suonare.......se come dite e' cosi' malata...usa tutta la sua forza per diffondere una melodia cosi' meravigliosa.......devo andar via......e il sole e' gia' alto.......non capisco perche' non se ne siano accorti anche gli altri..........."....ma a questo mio pensiero la musica sembrava diventare piu' imperiosa.......e il vecchio servitore sembrava mutare l'espressione del suo volto....in maniera troppo repentina.....mi voltai verso la tavola e cristalli sembravano vibrare in maniera paurosa...sino a quando esplosero in un vortice di colori..........ruotava tutta la stanza ed udivo risate di donne e bisbigli di uomini..il salone sembrava pieno......ma era pieno di nulla solo di quella strana melodia........" Ditemi vecchio...che posto e' mai questo.."...
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27-07-2012, 01.58.37 | #2896 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Altea e Fyellon, così, presero la direzione verso il Calars.
Uno stretto sentiero conduceva fino alle sponde di quel caldo fiume. I suoi fumi salivano fino a disperdersi nell'aria, rendendo quello scenario incerto e mutevole. A tratti il caldo sembrava soffocante, perchè anche il vento, che aveva accompagnato i due fin qui, sembrava essere cessato di colpo. “Tra non moltissimo” disse Fyellon “giungerà l'imbrunire e questo luogo non mi ispira affatto tranquillità... forse dovremmo cercare anche un luogo in cui accamparci, o passare la notte... anche perchè, molto probabilmente, resteremo qui qualche giorno...” E proprio in quel momento, oltre l'alta vegetazione che avvolgeva il fiume, Altea vide alzarsi del fumo.
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27-07-2012, 02.07.26 | #2897 |
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“E' solo una vecchia torre nella selva...” disse il servitore ad Elisabeth “... quanto ai vostri amici, si, mi sembra saggio attendere loro per ripartire... saranno di certo in giro... del resto questo dongione è molto antico e in esso vi sono monili di varie epoche e di diverso valore...”
In quel momento si udì il suono di un corno. “Eccolo!” Esclamò il servitore. “Il padrone è giunto! Perdonatemi, ma vado a riceverlo...” e corse via. La musica riprese proprio in quell'istante ed avvolse tutta la stanza. Stavolta sembrava essere suonata con una passione sconosciuta. Ed Elisabeth riuscì a comprendere con chiarezza la direzione dalla quale proveniva.
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27-07-2012, 02.18.29 | #2898 |
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“Ah, volete portare giustizia tra noi...” disse uno dei due uomini a Cavaliere25 “... e sia, vi riferiremo la nostra questione e voi giudicherete di conseguenza, cavaliere...”
“Ci sto.” Fece l'altro. “Allora...” cominciò il primo uomo “... io avevo una giumenta e lui mi ha chiesto di prestargliela... io pensavo che servisse a lui, ma in realtà la voleva per prestarla ad un suo cugino... fatto sta che quel dannato si è rubato la giumenta ed è sparito nel nulla... ora chi mi ripaga del danno subito? Lui, ovviamente!” Facendo segno al secondo uomo. “Io?” Meravigliato questi. “E cosa c'entro io? E' stato quel maledetto di mio cugino a rubare l'animale! Che vada da lui e si rifaccia dare la giumenta!” “Ecco, questa è la questione...” disse il primo uomo “... ora diteci voi chi ha ragione...”
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27-07-2012, 02.56.26 | #2899 |
Cittadino di Camelot
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"Miei cari amici......non sono innamorato cotto, solo.....che ho fatto una promessa a questa damigella.......ed un cavaliere mantiene sempre la parola data......"
Non immaginavo che poteva destare così tanto clamore..... Non si può parlar di amore dopo il poco tempo che si conosce una persona, inoltre, non posso rinnegare la mia sentenza...... "Vi ringrazio dal profondo del cuore, cari amici.....ma non voglio che siate puniti per aver disubbidito alle vostre leggi......non solo, ma fareì un torto anche al mio essere cavaliere, codice e memoria del mio caro Maestro e padre.....,rimarrò con voi......poi.....sono curioso di saper di più su questo carbone rosso......" dissi. Subito dopo, mi tornò alla mente l'armatura rossa che addobava la fucina di Sir Orco e chiesi: "Perdonate, cari amici......ma il carbone rosso è stato utilizzato per creare l'armatura del Cavaliere Rosso?"
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"Covenant's Love"..... le dolci parole di colei che è entrata nel mio cuore..... |
27-07-2012, 03.48.09 | #2900 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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A quella domanda di Parsifal, Gaston e gli altri nani si ammutolirono per qualche istante.
“Ditemi...” disse Gaston al giovane apprendista di Redentos, rompendo quell'inaspettato silenzio “... come fate a conoscere l'Armatura Rossa? Ormai sono secoli che nessuno ne parla più e fra voi uomini adesso è svanita ogni conoscenza e ogni ricordo di quella formidabile corazza... come fate allora voi a conoscerla?
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