17-09-2011, 16.11.56 | #291 |
Cittadino di Camelot
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"Chantal!Chantal!"
Cosa potesse rappresentare quella voce,il frutto della paura che le reggeva il cuore,forse,a generare quei suoni. Lo ignorava Chantal,non poteva scindere quell'invocazione con lucidità,il petto le ansimava e quella voce si confondeva con i suoi affannosi respiri. Si rialzò in fretta e percorse tutto il passaggio,lo faceva a singhiozzi,chinandosi,per tastare al buio il suolo freddo e umido e per riprendere fiato. E solo quando scorse una fonte luminosa,riprese respiro. Proveniva dai bagliori della Luna,una Luna folgorante che reclamava il suo posto nel cielo,inimicandosi Aurora che stava giungendo a confiscarle il regno nelle ore durante le quali avrebbe governato il Sole.La luce filtrava da un'apertura posta in alto. Si ritrovò,infatti,in una cappella cinta di colonne di marmo polissandro blu nuvolato,e lastricata in beola bianca che appariva argentea sotto i riflessi della luce che proveniva dalla fessura posta al centro della cupola tutta ornata di tessere opaline,come una volta celeste artificiale.Era palese che la mano dell'uomo governasse quel luogo con devozione e cura,non ardeva alcun cero ma vi erano dei vasi adorni di rose bianche freschissime disposti su un altare retto da due colonnine rivestite di tessere ordinate in spirali alterne dorate e blu saturo.Chantal non intravedeva nulla che la riconducesse ad una figura tangibile,ma era certa che qualcuno avesse visitato la cappella quel giorno stesso,e quelle rose,appena raccolte,ne erano testimonianza.Si girò intorno con la stessa stereotipia di un animale in gabbia,ai suoi occhi si mostravano affreschi nei toni del turchese e dell'indaco che rappresentavano scene marine con una Madonna,affrescata proprio alla sommità dell'altare,mentre sorge dalle acque,e ai suoi lati marinai in barca remanti verso di lei.La luce bluette e perlacea che penetrava dall'alto sembrava conferire vita a quelle immagini,voce a quelle figure ,e movimento alla Vergine Beata. Ma Chantal cercava una via d'accesso all'esterno,e non trovò altro che mura solide e impenetrabili,l'unica apertura palese ai suoi occhi era quella posta nella cupola,molto in alto. Si domandava come fosse possibile che non l'avesse mai veduto prima quell'ambiente,come vi si giungesse per vie esterne e non attraverso il passaggio che aveva percorso,e da quale ala della sua casa sarebbe stato possibile raggiungerlo. Ma le sue domande non trovarono risposta.Aveva percorso quel cunicolo tutta la notte,e di corsa,sebbene cedendo a tratti alla sua angoscia,quindi,forse,s'era portata molto lontano,chissà quanto lontano da casa sua. Era smarrita. E aveva freddo. Le tremavano le mani che ancora reggevano la lettera,e le braccia che cingevano il vasetto erano irrigidite. Si guardò intorno con sgomento e fu colta da un pensiero irrazionale,inquietante,ma l'unico che riuscisse a formulare nella mente in quegli attimi.Avrebbe dovuto rifare il percorso inverso e tornare nella sua casa,poichè da lì non sarebbe uscita altrimenti. Sì voltò,allora,verso il vano che le permettesse di imboccare il cunicolo dal quale era giunta. D'un tratto si irrigidì,il fiato si sospese,e le sue pupille si dilatarano.Muovendosi rapidamente s'era punta con qualcosa di acuminoso che aveva acuito in lei la paura che già la possedeva.Era una rosa sotto i suoi piedi.Ed era certa che al suo arrivo non vi fosse stata,essendo lei passata proprio di lì. Sgomenta,rabbrividita e fremente,si chinò per raccoglierla,la piccola ferita stillava sangue e la rosa era bianca,come tutte le altre.Appena raccolta. "Chantal!"Udì ancora. Ma,questa volta,quella voce era reale ed impetuosa. Alzò lo sguardo e rimase impietrita. Intanto,prendeva ad albeggiava attraverso il foro in alto che lasciava intravedere uno scorcio di cielo che diceva addio alla Luna per quella notte. |
17-09-2011, 18.51.13 | #292 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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L’odore che saliva dalla campagna addormentata, il profumo dei fiori, l’incanto del firmamento avvolgevano ogni cosa.
Quelle rose fra le mani di Melisendra sembravano gareggiare con la sua bellezza, scintillando sotto i delicati riflessi lasciati dalle torce che illuminavano l’ingresso del Belvedere. Ad un tratto apparve in lontananza la sagoma di Hagus che si avvicinava ai due aristocratici. “Perdonate se disturbo la vostra passeggiata, miei signori…” disse Hagus ai due “… i miei omaggi, milady. Lieto di rivedervi, sir Guisgard.” “Ben ritrovato, amico mio.” Sorridendo il nipote del duca. “Sempre in viaggio, a quanto vedo.” “Sempre per affari, milord.” “Allora non vi invidio affatto, amico mio.” Fece Guisgard. “In verità sono atteso da lord Tudor per discutere di alcune faccende che riguardano proprio lady Melisendra.” Spiegò il nuovo arrivato. “Ora dunque non vi ruberò altro tempo. Perdonate il disturbo.” “Ma vi pare, mio buon amico.” Con sufficienza Guisgard. “In realtà è quanto mai opportuna questa vostra visita… vedete, milady…” rivolgendosi a Melisendra “… l’umidità della sera è assai noiosa per me… e domani temo mi ritroverò per questo dei capelli crespi ed impresentabili… ah, talvolta detesto questo clima… ma, ahimé, ancora l’uomo non ha potere sulle leggi naturali… ed io, fino ad allora, non potrò godermi tranquille sere come queste… vogliate scusarmi dunque se ora mi ritirerò… vi auguro una serena notte, milady… a presto, sir Hagus.” E andò via. “Se ne avete piacere” disse Hagus a Melisendra “potete venire con me da lord Tudor, per discutere di quelle vostre proprietà in Inghilterra.”
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17-09-2011, 19.03.44 | #293 |
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Renart fissò Talia pensieroso.
“In verità non saprei dire dove si trovi ora quel tipo…” mormorò “… ho solo sentito che chiedeva al padrone di potersi allontanare dalla compagnia… ho visto che si dirigeva verso il centro cittadino, ma non so precisamente dove…” lanciò uno sguardo in aria “… quanto al biglietto che aveva con sé, come detto, è lo stesso di quelli che distribuivano nella taverna ieri notte… e guarda caso uno di quei biglietti è finito nella mia tasca…” accennò allora un sorriso “… ma forse stiamo andando troppo velocemente, mia cara… vuoi prima che risponda alle tue domande e poi fare pace? E sia, ci sto! Ma almeno prima voglio una prova… sai, ieri notte non sei stata molto dolce con me… anzi, a dirla tutta, devo dire che sei stata molto scortese… non credi che ora meriti un gesto, una manifestazione d’affetto? Qualcosa che faccia da preludio alla nostra riappacificazione… magari faremo la pace al chiaro di Luna… ma ora capirai che ho bisogno di un piccolo acconto per dimenticare ieri notte…”
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17-09-2011, 20.15.01 | #294 |
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Presi il cavallo di Sir Guisgard e stavo per portarlo al fiume per farlo bere.. Da lontano notai Lady Gonzaga che mi fissava.. Aveva fatto tanto per me e non l'avevo neanche ringraziata.. Mi avvicinai e le dissi:
<<Milady su accompagnatemi a dar da bere al cavallo del mio padrone.. Se volete portate anche Starlight così parleremo un pò..>> Voevo ringraziarla di tutto..
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18-09-2011, 00.45.28 | #295 |
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Nell'ascoltare le parole della donna rimasi zitta a braccia conserte, sospirando, tenendo testa al suo sguardo, quando se ne stava per andare non esitai a parlarle "Signora, non so chi siete voi, se vi divertite a imbrogliare la gente arricchendovi con le loro monete però ricordate....le forze del male si impossessano solo delle anime deboli, quindi io non ho paura". Vidi la donna correre e sparì senza accorgermi che strada aveva preso e mi avvicinai a Lyo per rassicurarlo "Lyo,non dovete aver paura, non dovete farvi condizionare dalle parole di costei. La moneta....gliela volevo dare perchè se ne andasse dietro un piccolo compenso. Voi avete voluto andare oltre, però se volete, nelle mie lunghe camminate in queste zone, intravidi una piccola cascata e nelle vicinanze vi dimora un druido, forse possiamo chiedere a lui chiarimenti e se volete essere rassicurato sul vostro futuro che sono certa sarà brillante".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
18-09-2011, 12.08.37 | #296 |
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" Buon giorno Daniel..
a quanto vedo la vostra condizione sociale pare essere cambiata? Ne sono molto felice , non amo vedere le persone ridotte alla catena...mi spiace solo che dobbiate portare quel marchio a vita. Ma chissà...forse non tutti i mali vengono per nuocere..si dice cosi non se non erro...forse un giorno potrà essere il vostro lasciapassare....chissà!" Mi rivolsi a lui in quel modo cosi amichevole, senza pensare a nessuna regola di protocollo e anche non curante che forse lord Tudor mi avrebbe potuto sgridare , per aver fermato il mio passo e passato il mio tempo a colloquiare con il personale della servitù. Ma lui conosceva bene questo mio lato del carattere... la giornata prometteva bene...un bel sole era già alle nostre spalle...vidi il mio Starlght alla scuderia..impaziente ... ....la mia mano scivilò sul il regalo di lor Carrinton ....era al suo posto..esattamente dove lui lo posò la notte prima... Un sospiro di sollievo uscì dal mio petto...solo un attimo...solo un momento...nella notte..l'alba si è portata via tutto.. la corte di un nobiluomo come lord Carrinton non è cosa facile da vivere ...troppe ombre nel suo passato... " Scusatemi Daniel ..mi sono persa tra i miei pensieri...dicevate?...."
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18-09-2011, 14.58.12 | #297 |
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Era distratta.. Pensosa.. Cosa le era accaduto? Notai una ciondolo a forma di chiave.. Sarà un regalo di quell'odioso Lord.. Il suo pensiero mi irritò.. Comunque le dissi:
<<Mi accompagneresti a dar da bere al cavallo di Sir Guisgard?>> Oh no! Senza pensarci avevo dato del tu a una Dama così importante.. Spero non se ne sia accorta..
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18-09-2011, 17.36.02 | #298 |
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Notai un leggero rossore prendere possesso del suo viso, un leggero sorriso attraversò il mio viso, era già troppo imbarazzato per conto suo..non era il caso che sottolineassi un azzardo simile..per sua fortuna eravamo soli , nessuno lo aveva sentito...se una cosa simile fosse successa alla presenza del duca o di qualsiasi altro nobile..non oso immaginare che fine avrebbe potuto fare .
Notai il suo sguardo sul mio medaglione..... " vi piace Daniel? ...è un regalo di lord Carrinton, dissi tenendolo tra le mie dita..questo gioiello ha una storia molto bella alle sue spalle..è molto prezioso. Da come lo guardate sembra che non sia la prima volta che lo vedete....per caso conoscete anche voi la storia ?". Mi osservava come se avesse timore di rispondere alla mia domanda....forse gli mettevo soggezione .. Mi voltai e vidi Sir Guiscard che avanzava verso di noi...e accanto al porticato la bellissima lady Melisendra ...non era il caso che stessi ancora là... " Scusatemi Daniel ora è meglio che vada..il sole è già troppo alto e il mio cavallo attende impaziente..." Avremo modo di proseguire la chiaccherata...Buona giornata" Salì a cavallo e usci dalla tenuta del duca... Sapevo bene dove la mia mente mi diceva di andare..
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18-09-2011, 19.41.39 | #299 |
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E la osservavo mentre andava via.. Col suo vestito bianco era bellissima.. Mi destati dia miei pensieri... Conoscevo benissimo quella chiave.. Era della vecchia torre di mio zio.. Quando morì mia zia per mandare avanti la famiglia dovette venderla.. Quei ricordi facevano male.. Avevo passato metà della sua vita in quella torre.. L'arrivo di Sir Guisgard mi destarono dai miei pensieri.. Vicino a lui una donna.. Chi era?
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19-09-2011, 02.35.51 | #300 |
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Lyo aveva ascoltato le parole della vecchia zingara, senza però badare troppo al loro significato.
Era un giovane cavaliere abituato ad affrontare situazioni reali, concrete ed era dunque piuttosto difficile che si lasciasse scuotere da quel genere di discorsi. “Non temete, milady…” sorridendo ad Altea “… quella vecchia zingara non mi ha impressionato affatto con le sue chiacchiere.” In verità i pensieri di Lyo erano occupati da tutt’altra cosa. Il nostro giovane cavaliere infatti, sin dal primo momento, era rimasto affascinato dalla bella Altea. La donna era una bellezza celtica, dai capelli rossi e gli occhi chiari. La bella bianchissima e l’aspetto sognante, come se fosse giunta da uno di quei posti magici che tanti bardi e cantori bretoni immortalavano nei loro racconti. Un mondo fatato, fatto di spiriti e folletti celati fra secolari alberi e incantati laghi intrisi di antichissimi miti, di tempi lontani, addormentati come la civiltà che li aveva partoriti. L’invito allora di Altea gli sembrò un insperato dono della sorte. Accettando avrebbe trascorso altro tempo solo con lei. “Un druido presso una cascata…” fissandola incuriosito “… che cosa affascinante… io non ho mai conosciuto un druido… sinceramente credevo esistessero solo nei miti e nei racconti di qualche vecchio bardo bretone… e sia!” Esclamò. “Perché no! Indicatemi la strada per giungere a quella cascata e ci andremo subito, milady!”
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