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10-08-2012, 22.20.37 | #3041 |
Cittadino di Camelot
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Residenza: Dove il sole è più cocente, e il mare più limpido..
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Guardai l'uomo e poi gli dissi:
<<Io le uccido il mostro, lei mi trova il cavaliere, niente domande o si può trovare un altro cacciatore..>>
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11-08-2012, 01.53.07 | #3042 |
Cittadino di Camelot
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Il senso del dovere e la grande fiducia che i miei nuovi compagni avevano riscontrato ed identificato in me andava sempre più a delinearsi.
Non avevo ancora ben chiaro il perchè l'Armatura Rossa mi avesse scelto, forse il mio percorso era già delineato bastava coglierlo e divenirne il protagonista e presi una decisione. "Non comprendo.....questa scelta, ma se è la seguente.......rispetterò ciò che mi attende. Il problema però sussiste......come rintraccio l'usurpatore.....oramai è molto lontano e qualora lo incontrassi non posso strappargli la vita....." Il tempo stringe, Tylesia è in pericolo e anche le altre razze......devo sbrigarmi.....
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11-08-2012, 02.32.13 | #3043 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Fyellon entrò e chiuse la porta dietro di sé.
Era avvolto nel suo mantello, ansimava ed un vago pallore tingeva il suo volto. “Perdonate il ritardo...” disse, gettando sul tavolo il leprotto cacciato nella selva “... ma ho avuto un incontro alquanto inaspettato...” sorrise lievemente “... guardate qua...” mostrando ad Altea la sua mano macchiata di sangue “... vedete? E' sangue. E che io sappia gli spiriti non ne perdono quando vengono attaccati, come non ne versano le creature bestiali, visto che questo è sangue umano...” annuì “... vi dicevo io che le nostre misteriose Locuste non avevano nulla di soprannaturale... però, c'è da dire, sono degli ottimi combattenti, visto che sono riusciti anche a procurarmi un graffio...” si accasciò allora a terra “... infatti...” aprendo il mantello e mostrando ad Altea una leggera ferita ad un braccio “... sembra siano riusciti a colpirmi...” “Sta male il cavaliere!” Gridò uno dei tre fratellini.
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11-08-2012, 02.42.19 | #3044 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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A quelle parole di Daniel, gli uomini di Anton scattarono subito verso il ragazzo.
“Come osi, lurido verme, rivolgerti così al nostro signore!” Disse uno di quelli. Ma con un gesto Anton li zittì. “Avete del coraggio vedo...” fissando poi Daniel “... si, mi piacciono i coraggiosi. E sia... voi vi impegnerete a servirmi nella mia battuta di caccia ed io poi farò trovare il cavaliere che state cercando.” Strinse la mano a Daniel. “Affare fatto.” Poi scoppiò a ridere. “Ma devo avvertirvi che non stiamo dando la caccia a nessun mostro, ma solo ad un dannato bufalo. Il Bufalo Orbo... un animale imprendibile!” Diede poi ordine ai suoi uomini di alloggiare Daniel e Mirna in una stanza. I due furono così condotti nella loro stanza. “Ora cercate di riposare.” Fece l'uomo che li aveva condotti lì. “Domani partiremo all'alba.” E andò via. “Il Bufalo Orbo...” mormorò Mirna “... che animale sarà? E perché tanto uomini per catturare un solo animale? Voi cosa ne pensate?” Chiese a Daniel.
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11-08-2012, 02.48.22 | #3045 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Forse c'è una strada, amico mio...” disse Gaston a Parsifal “... esiste un luogo da sempre legato al mito del Cavaliere Rosso... esso è detto il Bastione del Cavaliere e al suo interno si trova un oracolo... forse potremmo chiedere un responso per comprendere come riavere la vostra corazza... cosa ne dite?”
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11-08-2012, 03.35.30 | #3046 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Guisgard e Sangò scesero subito al piano di sotto, trovando ad attenderli Umans e Samond.
Quest'ultimo era appena giunto dalla locanda e spiegò al cavaliere l'accaduto. Partirono allora tutti verso la Lucciola. Arrivati alla locanda, trovarono sulla porta la locandiera ancora stravolta per l'accaduto. “E' terribile, cavaliere...” disse in lacrime la donna. “Come ho fatto ad essere così stupido!” Con rabbia Guisgard e tirando un pugno contro un albero. “Non avrei dovuto lasciarla qui da sola!” “Voi non potevate saperlo...” fece la locandiera “... sono venuti armati... e hanno avuto la meglio anche contro quel vostro grosso animale...” “Dov'è ora Sheylon?” Domandò Guisgard. “E' nella stalla, ma...” Il cavaliere corse subito a vederlo. Ed entrando vide la sua tigre sulla paglia, con ancora le frecce conficcate. Si avvicinò e cominciò ad accarezzarla dolcemente. Sheylon subito aprì gli occhi. “Amico mio...” piangendo Guisgard. La tigre tentò di alzare la testa, ma senza riuscirci. “No, non sforzarti...” mormorò lui “... devi stare tranquillo... hai fatto il tuo dovere, sai? Ti sei battuto bene... non preoccuparti...” tentò di aggiungere tra le lacrime “... la ritroveremo... si, la ritroveremo... ma tu non devi sforzarti... non devi lasciarmi da solo, Sheylon...” “La tengono in vita quelle frecce...” entrando Samond, seguito poi dagli altri “... estratte quelle, non tarderà a...” “Silenzio!” Lo zittì Guisgard. “Forse frate Vitus...” disse la locandiera. “Cosa?” Domandò Sangò. “Forse lui può tentare di salvarla...” “Ormai è spacciata.” Sentenziò Samond. “Se apri di nuovo quella bocca” alzandosi Guisgard “giuro che te la richiuderò con il letame!” Fissò poi la locandiera. “Chi è frate Vitus?” “Un frate che conosce l'arte della medicina.” “Andiamo a prenderlo.” “Ci andrò io.” Disse Sangò. “Voi restate vicino alla vostra tigre.” E in quello stesso istante partì. “Perchè è scesa da sola?” Sempre in lacrime la locandiera. “Perchè non mi ha avvertita?” “Credo che abbia incontrato quel sergente di sua spontanea volontà.” Mormorò Samond. “Le donne sono particolari... evidentemente quel sergente era riuscito ad affascinarla...” “Ora mi hai stancato!” Afferrandolo per il bavero Guisgard. “Mi hai stancato davvero, figlio di...” “Calmiamoci tutti!” Intervenne Umans. “Non è il momento di litigare tra noi!” “Sapete risolvere i vostri problemi solo tirando pugni, vero?” Fece Samond. “Tu non sei un problema!” Gridò Guisgard. “Sei solo un lurido bastardo!” “Basta!” Urlò Umans, per poi spingere via Guisgard. “Calmatevi, per Giove!” In quel momento ritornò Sangò. Con lui vi era anche il frate. Nel frattempo, nelle prigioni, i due carcerieri erano entrati nella cella di Talia. “Non risponde...” fece uno dei due. “Forse è morta davvero...” mormorò l'altro “... e ora? Chiamo un prete?” “Per fare cosa?” “Beh...” “Idiota!” Scuotendo il capo. “Una strega ormai non possiede più un'anima da salvare!” “Allora?” “Allora faremo così... la chiuderemo in un sacco, per poi gettarla nel fossato che corre attorno alle mura. Così scorrerà fino alle cloache... saranno i topi a mangiarne le carni...” Presero allora un sacco e senza accertarsi d'altro, circa lo stato della prigioniera, la chiusero al suo interno. “Non stringere troppo i lacci del sacco...” “Perchè?” “Così l'acqua penetrerà prima, appesantendola e facendola poi scivolare sul fondale... meglio non correre il rischio che qualcuno la veda galleggiare...” Portarono allora il sacco, con la prigioniera al suo interno, sulla torre delle prigioni, per poi gettarlo giù nel fossato sottostante. Un attimo dopo, Talia era in acqua.
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11-08-2012, 13.13.39 | #3047 |
Cittadino di Camelot
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Iniziammo a pensare come raggiungere e trovare una via d'uscita per l'incontro fatidico con il destino.
Ad un tratto, Gaston espose la sua idea......dovevamo raggiungere il Bastione del Cavaliere, una peculiarità del Cavaliere Rosso.....soltanto in questo modo avremo potuto ripristinare la profezia. "Possiamo procedere, amico mio" risposi.
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11-08-2012, 18.49.12 | #3048 |
Cittadino di Camelot
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Mi scostai per guardare meglio padre e figlio..in uno potevo osservare la rotondita' del viso e il bianco incarnato...i capelli gli facevano da cornice..nel padre ..solo la possenza del suo fisico ..il volto era celato e a me rimaneva sconosciuto.....ma cio' che rimane sconosciuto ad una maga..potra' essere il mondo esoterico....mentre il mondo essoterico si apre a lei senza riserve......." Misericordia.....Miserabile...la colpa di una madre che ricade su un figlio......Questa (indicando le catene alle caviglie del ragazzo) Messere me la chiamate Misericordia ?......e vostro padre non e' stato cosi' Misericordioso, perche' ha reso inguardabile il vostro volto o la madre di vostro figlio ha fatto si che non poteste piu' mostrarvi al mondo.........c'e' una cosa che non comprendo...una madre che abbandona il proprio figlio....i figli si salvano a costo della propria vita........Le stelle e i pianeti...Madre natura ...i cambiamenti...esiste tutto, e l'uomo decide se rendersene schiavo oppure no......sono mesi che vado in giro per queste terre e mi accorgo che non esiste piu' Amore e Misericordia.......con chiunque io parli.....e' una parola che ha perso il senso...e anche Voi a quanto pare fate parte di questo strano stralcio di vita.......Non sono morta io ne' voi ne' il vostro servo per la musica di vostro figlio.........lo sono forse i miei amici ?...."...
Ultima modifica di elisabeth : 12-08-2012 alle ore 11.01.01. |
11-08-2012, 23.57.03 | #3049 |
Cittadino di Camelot
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Guardai il ragazzo e posandogli una mano sulla testa gli dissi:
<<MMm non lo so.. Ma mi sto preoccupando.. tu che pensi? >> "E tu?" dissi rivolto a Giada..
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12-08-2012, 12.04.13 | #3050 |
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I due carcerieri non impiegarono molto tempo a prendere la loro decisione... mi credevano una strega e mi credevano morta... e di certo non volevano tenermi lì un istante di più!
Mi raccolsero quindi da terra senza neanche guardarmi... sentivo che i loro sguardi mi evitavano e ne fui sollevata perché, se si fossero soffermati ad osservarmi, si sarebbero di certo accorti che ero ancora viva. In fretta, quindi, mi infilarono in quel sacco che poi chiusero frettolosamente... Passarono alcuni minuti... sentii che mi sollevavano e mi trasportavano attraverso corridoi e scale, ma non fiatai... poi sentii di nuovo l’aria fresca della sera penetrare dalla lenta legatura e raggiungere il mio volto, la inspirai avidamente... ma fu solo un attimo di sollievo... poi i due uomini mi fecero dondolare due volte per poi lasciarmi cadere nel vuoto. Trattenni a stento un grido... Il sacco che mi conteneva ruotò su se stesso varie volte per l’impeto del lancio, tanto da farmi perdere l’orientamento... e poi, all’improvviso, con un tonfo sordo finii nel canale. Ero scossa, stordita per quel volo inatteso... ma l’acqua gelida mi risvegliò all’istante. Il sacco si bagnò subito e divenne pesante, mi sentivo trascinare verso il basso... presi un grosso respiro e fu appena in tempo, prima che in sacco iniziasse ad affondare ed io non avessi più aria... infilai allora a fatica le mani fuori dalla legatura, graffiandomele senza farci caso... e per molti minuti combattei con il legaccio... sapevo che se non fossi riuscita ad aprirlo sarei sicuramente affogata... ma, un po’ per la paura che mi stava assalendo ed un po’ perché l’acqua aveva gonfiato la corda, non riuscivo a sciogliere quel nodo... combattevo disperatamente, con entrambe le mani, sebbene lo spazio di movimento dei miei polsi stretti dalla corda fosse tanto poco... ed il sacco, pesante, mi trascinava sempre più verso il fondo... Ed in quell’istante pensai a tante cose... pensai a Sheylon ed alle sue ferite, pregai perché non fossero letali... pensai al Casale ed ai miei fratelli, a Nestos, a Brand, a Pidge, a tutti... pensai a quanto bene volevo loro e a quanto mi mancavano... pensai al Maestro, a ciò che aveva sempre cercato di insegnarmi e a tutto l’impegno che aveva sempre messo nel proteggermi e nel tenermi al sicuro... pensai a Fyellon ed a quel gesto insano che aveva compiuto, pensai al perché lo aveva compiuto... pensai a padre Anselmo ed ai suoi consigli... pensai ai Cavalieri della Luna Nascente, al perché fossero tanto convinti e determinati nel volermi prendere, al perché non nutrissero neanche un minuscolo dubbio circa quel mio destino mentre io invece ne nutrissi tanti in merito... pensai a tutto ciò che avevo appreso in quel viaggio... pensai al Belvedere, ad Andros e Chymela, alla misteriosa ragazza di Faycus, alla duchessa, al vecchio del pozzo, ai misteri di Gioia Antica... pensai al perché tutto ciò fosse stato messo sulla mia strada... ma più di tutto e più di tutti, pensai a Guisgard... pensai a tutte le cose che non gli avevo mai detto, a tutto ciò che avremmo ancora potuto fare e vedere insieme e per le quali non ci sarebbe stato più tempo se fossi affogata lì, pensai a quanto desideravo rivederlo almeno un’ultima volta, a quanto mi mancavano i suoi occhi limpidi e quel sorriso che lo illuminava quando era felice, pensai a come era sempre riuscito a farmi sentire serena e sicura, a scacciare dal mio cuore ogni paura ed ogni preoccupazione, pensai alla disperazione per la sua partenza ed alla gioia per il suo ritorno, pensai alle sue mani, a come mi sentivo quando stingevano le mie... E poi si sciolse. Sentii il nodo all’improvviso allentarsi, la corda scorrere ed il sacco aprirsi... Ero stanca, stremata... l’acqua mi riportò a galla, respiravo a fatica, e la corrente prese a trascinarmi chissà dove... avrei tanto voluto uscire da quel canale ma non ne avevo la forza... Poi all’improvviso, inaspettatamente, urtai contro qualcosa... mossi le mani... sentii terra e qualche basso arbusto... la riva... con le ultime, poche forze che mi erano rimaste mi aggrappai a quelli arbusti e mi tirai fuori dall’acqua, tossendo e ansimando... ero completamente bagnata ed avevo freddo, l’acqua ancora mi lambiva le caviglie, ma le mie forze erano ormai esaurite... scivolai a terra e nell’oblio dei sensi.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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