20-09-2013, 05.22.14 | #301 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Padre Teodoro fissò con attenzione Elisabeth.
“Voi” disse “volete da sola proteggere quel quadro? Ma sapete quante guardie lo sorvegliano notte e giorno? E quanti avventurieri e cacciatori di taglie, addestrati ed esperti, sono giunti qui col vostro stesso scopo? Voi siete addestrata? Avete familiarità con armi e con questo genere di situazioni? Avete parlato di Padre Anselmo e dei vostri orfani... non mi sembra che questo vi dipinga come un'esperta spadaccina o cacciatrice di taglie... e poi dicevate di quei tre frati... cosa intendevate di preciso su di loro?”
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20-09-2013, 05.23.32 | #302 |
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“Il nostro obiettivo è lui, il capitano...” disse Azable ad Altea “... sua moglie poco mi interessa... dovete avvicinarlo e farvelo magari amico, guadagnare la sua fiducia... chissà che non vi inviti a casa sua... così scopriremo ogni sua mossa, ogni suo piano per proteggere il quadro... voi avete modi cortesi, un aspetto nobile, un portamento da gran dama... non impiegherete molto a farveli amici, lui e sua moglie... così attuerò il mio piano... un piano semplice, ma perfetto!” Con soddisfazione il barone.
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20-09-2013, 05.25.29 | #303 |
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“Oh, damigella...” disse Altafonte ad Eilonwy “... in verità non ho un vero e proprio modello, un canone estetico a cui riferirmi... diciamo che seguirò l'esempio di Fidia, lo scultore che per scolpire la dea Atena per il Partenone prese il meglio da decine di modelle tutte diverse...” sorrise “... dunque non avrò affatto problemi in questo... vedete, ogni terra ha le sue bellezze... e come ben dite anche a Camelot vi sono eccelsi splendori femminili... ma come mai perorate tanto la causa delle donne di Camelot? Forse siete originaria di quelle terre?”
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20-09-2013, 05.58.49 | #304 |
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Jacopo prese Talia sotto il suo braccio e i due rientrarono nella sala.
“Come festa però non è poi tanto male...” disse il capitano sorridendo a sua moglie “... si, ci sono i soliti ed ammuffiti volti della nostra cara e vecchia aristocrazia, ma magari non costa fatica ignorarli o fingere di sorridere compiaciuti a tutto ciò che dicono... e poi” aggiunse sarcastico “abbiamo anche il buffone di corte a ravvivare la serata...” rise “... quel Cavaliere di Altafonte... è un damerino di quelli patetici... e poi si definisce un poeta... sentissi la filastrocca in rima baciata che ha recitato... su quel fantomatico ladro... è quanto di più sciocco ed ingenuo io abbia mai sentito... e il meglio poi... vuoi sentire? E' qui per cercare moglie...” scosse il capo “... quello è il classico idiota che si è ritrovato fra le mani un'immane fortuna e ora può vivere di rendita... e se riuscirà ad interessare qualche donna sarà solo per il suo denaro...”
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20-09-2013, 15.28.52 | #305 |
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Misi il foglietto in tasca, scuotendo la testa.
"Arrestata? E con quale accusa? Forse nei regni liberali si è soliti imprigionare le persone senza motivo e senza processo? Diamine, se mio padre avesse fatto così non avremmo problemi ora.." Lo guardai negli occhi "..fidati, lui non è qui.. Non quadrano le tempistiche, capisci? Io me ne sono andata alla vigilia di una battaglia.. Non può essere partito insieme a me! E non avrebbe mai cercato riparo a Sygma.. Da come ce l'avevi descritta non sembrava il massimo per noi.. Sarebbe venuto da te...". Il mio sguardo cercò Simone con lo sguardo. "E anche se fosse, poco importa.. Conosci l'aforisma di Lisandro? Sai, il leone e la volpe... Diomede è il leone, ma anche un Sartell, preferirebbe morire piuttosto che sapere che sono scesa a patti con quell'uomo.. Quando vivi in un paese in guerra, impari a convivere con la morte..". Un brivido mi attraversò la schiena. Scesi l'imponente scalinata con passo deciso, nel piazzale davanti a me, uomini di tutte le età si erano radunati, e alcune guardie cercavano di ordinarli in file serrate, distribuivano le armi che avevamo a chi non ne aveva, la confusione era tanta, e gli animi concitati. Nel vedermi, tuttavia, tutti si voltarono, e un corridoio venne aperto per permettermi di passare. Il mio volto era molto conosciuto, e il mio lungo mantello verde scuro bordato d'oro non lasciava spazio a dubbi sulla mia identità. Percorsi il corridoio a passo deciso, senza dire una parola. Il cuore cominciò a tremare: tutta quella gente era lì per noi, non era giusto.. non era così che dovevano andare le cose. Quando raggiunsi la prima fila, un ufficiale mi venne incontro, con occhi sbarrati "Altezza.. ma..". Lo fermai con un cenno della mano. "Ci penso io, grazie.." dissi, con un sorriso. Non osò controbattere. Oltrepassai anche la prima fila, e mi voltai verso gli uomini che mi guardavano stupiti. Li guardai uno ad uno, lo sguardo fiero, le vesti logore, le armi in mano. Che meraviglioso popolo era quello! "Ascolate.. brava gente di Crysa.." dissi a gran voce "..non dovreste essere qui, oggi.. nessuno di voi.. è nostro preciso dovere difendere voi, le vostre donne e i vostri figli, come voi vi prendete cura di questa splendida terra, rendendola fertile e rigogliosa, come avete sempre fatto.. se oggi siete qui.. è perchè noi abbiamo fallito.. la pace ci ha indebolito, facendoci dimenticare il nostro compito.. e per questo siamo debitori con tutti voi.." presi un lungo respiro "..ma oggi siamo una cosa sola, siamo un'unica famiglia, perchè siamo un unico popolo.. e questa terra ci appartiene.. a tutti noi.." mi voltai un attimo ad osservare le schiere nemiche che si avvicinavano sempre di più "...loro sono cresciuti nella pietra e nel marmo, non sanno niente di questa terra, non ne conoscono il profumo, la bellezza, la ricchezza.. non morirebbero per lei... vorrebbero edificare nuove città, sradicare gli alberi, prosciugare i fiumi, nel nome del progresso.. non glielo permetteremo.. insieme.. perchè è insieme che abbiamo sempre lottato, contro ogni invasore... questi sono anche peggio, poichè sono nati sulla nostra bella isola.. e hanno deciso di tradirla... ma noi consacreremo la nostra fedeltà a Crysa, benedendola col nostro sangue..". Un boato si alzò da quella massa di uomini. "Per Crysa.." gridò qualcuno. "Per Crysa.." risposero tutti, in un unico boato. "Per Crysa.." sussurrai io. Erano sempre più vicini, potevamo sentire i rulli dei tamburi e le urla di scherno. "Arrivano.. ai vostri posti.." si udì urlare dal lato settentrionale del palazzo. In quei lunghi istanti, ebbi davvero paura: vedevo la morte avvicinarsi piano piano, con armi moderne e terribili. La mano che stringeva la spada, si sentiva piccola davanti ai cannoni, e ancor più impotenti dovevano sentirsi gli uomini armati di picche e forconi. Tuttavia, non vidi cedimento nei loro occhi, e quella fierezza mi diede la forza di restare impassibile, nonostante il terrore. Il cancello cadde quasi subito, in pochi istanti ci trovammo nello scontro. La Tradizione contro il progresso, le spade contro i fucili, il sangue contro l'oro, il vecchio mondo contro il nuovo. Era una battaglia che sarebbe entrata nella storia. Questo fu l'ultimo pensiero lucido della mia mente. Poi, tutto divenne appannato. Non udii nemmeno la mia voce gridare il segnale di carica, con la spada sguainata. Mi lanciai, con tutti gli altri, verso le schiere nemiche. Il cuore batteva talmente forte che potevo sentirlo rimbombare nella mia mente. Sentivo i rombi dei cannoni, gli spari, le urla strazianti. Il mio corpo si muoveva da solo, con un'agilità e una forza che non credevo di possedere. Un fendente, un colpo al torace, un colpo dritto, un altro fendente, schivai un colpo, buttai a terra un uomo e poi un altro, schivai un fendente, ne sferrai un altro, in una sequenza che sembrava infinita. Era questo il "furore divino" che dicevano spingesse i gladiatori nell'arena? Era questa forza sovraumana, questa agilità, questo essere infaticabili? Sentii un dolore lancinante alla spalla, lanciai un grido, ma continuai a combattere, mi piegai sulle gambe, mi voltai per parare un colpo e sferrarne un altro. Il mio corpo sapeva esattamente cosa fare. Un nuovo dolore mi trafisse, forte, intenso, stavolta alla coscia, ma non ci badai. Un colpo, un fendente, caddi a terra, mi rialzai, un calcio, un fendente, un colpo. E poi, accadde qualcosa, qualcosa che mi risvegliò da quel torpore. "Il re.. il re.." un grido si levò tra soldati e contadini. Alzai lo sguardo, e lo vidi. Alla testa di un reparto di cavalleria, col mantello verde bordato d'oro che rifletteva la luce del sole, Perseo III de' Sartell, mio padre, giungeva infine ad aiutare il suo popolo. Una parte di me era rimasto su quel campo. Ricordavo poco altro di quel giorno, il segnale di ritirata provenire dalle linee nemiche, il mio sguardo finalmente cosciente, mio fratello che correva e mi prendeva tra le braccia, il mio stomaco che si ribellava a quell'orrore. Poi, più nulla, avevo perso troppo sangue. Mi abbandonai tra le braccia di mio fratello, credendo fosse la fine. Mi svegliai due settimane dopo, nel frattempo Castel Fiorito era stato preso. Presi un profondo respiro per allontanare i ricordi. "Io vado da lui.." Dissi decisa a Roberto. Mi feci strada tra la folla e raggiunsi Simone. Lo salutai educatamente. "Portategli i miei saluti, dunque.." Dissi in tono soave, come parlassi del più e del meno. Mi avvicinai, come se dovessi sussurrargli un segreto, con un sorriso innocente sulle labbra "..ditegli che la bella morte viene donata soltanto a chi dona tutto se stesso sul campo di battaglia.. Se lui è qui, significa che ha disertato.. Dunque non è degno del sangue che porta.." Sorrisi, porgendogli la mano da baciare "..mi fate questo favore, signor viceprocuratore? Ora, se permettete.. Devo farmi perdonare da mio cugino e sua moglie che, non sapendo chi sono.. Mi hanno preso per una ragazzina maleducata..". |
20-09-2013, 15.37.18 | #306 |
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Guardavo con attenzione la sala...e gli invitati muoversi come attori in un palcoscenico mentre ascoltavo le parole di Azable e mi sentivo pure io come una attrice..mi auguravo solo che tutto questo non avrebbe fatto svanire la vera Altea Victoria Mac Parker diventata una altra identità.
"D'accordo" dissi guardando rientrare dal terrazzo il capitano con la moglie...ma forse conoscere altre persone mi avrebbe aiutato a uscire da quella situazione, anche se il capitano mi sembrava una persona alquanto strana. Passai di fronte a damigella Eilowny e Altafonte e sorrisi ascoltando la loro conversazione e guardando il Cavaliere mi fermai per un attimo.."Parlate delle dame di Camelot? Posso giurarvi pure io..sono tra le migliori poichè pure io provengo da quel luogo"..dissi in modo enigmatico per poi congedarmi...avevo lasciato un segnale..questo era importante..il Cavaliere d' Altafonte ora sapeva mi chiamavo Altea e provenivo da Camelot..mentre ero stata presentata proprio come lady Sveva d' Istria, forse tal cosa lo avrebbe fatto riflettere. Mi avvicinai lentamente alla coppia dè Gufoni e ascoltando la loro conversazione iniziai a fingere..."I miei omaggi...lady Sveva Altea.." con un sorriso radioso volendo mettere pure il mio nome e non dare altre informazioni "non ho potuto non ascoltare il discorso del Capitano dè Gufoni e convenire con lui che le argomentazioni del Cavaliere d' Altafonte sono alquanto strane e pure la sua poesia sul famoso ladro Mirabole è alquanto ridicola..in quanto pure io penso sia solo un personaggio inventato". Mentre pronunciavo quelle parole cercavo di essere il più naturale possibile ma avrei voluto scappare.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
20-09-2013, 16.15.51 | #307 |
Cittadino di Camelot
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Guardai Fra Teodoro....aveva ragione....ma io avevo un pizzico di ragione in più..." Giusto padre Teodoro,....chi oserebbe tenere di conto di una povera stracciona come me....nessuno....credetemi neanche il peggio dei truffatori si guarderebbe le spalle da una come me...voi lo fareste ?.......per i tre frati...vedete mi disse Padre Anselmo, che venendo da una terra straniera....non ricordo bene come si chiama.....bisognerebbe essere un pochino diffidenti.,....con i tempi che corrono....".......attesi da quell'omino che sprizzava energia ed intelligenza quanto la fontana dell'acqua al lenzuolo.....forse un piccolo aiutino...giusto una spintarella...
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20-09-2013, 16.17.35 | #308 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Simone, a quelle parole di Clio, sorrise come se davvero stessero parlando cortesemente delle cose più comuni della vita.
Ma forse, in tempi tragici come questi, dove valori ed ideali svaniscono in nome del nulla, anche la vita e la morte, il Bene ed il male diventano argomenti comuni. “Milady...” disse Simone quasi con sconcertante candore “... io sono un uomo del popolo, del tutto alieno ai valori di cui vaneggiate voi aristocratici... l'onore, il sangue, il lignaggio, per me e per gli uomini di questo secolo sono qualcosa di tanto folcloristico quanto anacronistico... dunque avrei difficoltà a riportare il vostro messaggio a quel prigioniero... tuttavia, proprio perchè viviamo in tempi e terre ormai libere, tutto ciò che demanda lo stato è forte del suo diritto... per questo sarà permesso a tutti, voi compresa, di poter assistere all'esecuzione di vostro fratello che avverrà nella Torre Vinci fra tre giorni esatti...” prese un documento dal taschino “... ho giusto qui la delibera approvata sa Sua Maestà... manca solo la mia firma... capirete con un simile atto non può essere in alcun modo falsificato... prego...” mostrandolo alla ragazza “... accertatevene voi stessa...” Il documento recitava in maniera inequivocabile: “Approviamo la sentenza di morte riconosciuta dal tribunale popolare ai danni degli imputati Diomede de' Sartell e Gian Maria Paroli, rei confessi di aver tramato contro i principi dello stato. L'esecuzione avverrà il 18 Settembre del corrente anno mediante la pratica detta della mazzolata. Giovanni I Mediseo, re di Sygma”
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20-09-2013, 17.34.31 | #309 |
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"In verità sono metà fiorentina, da parte di padre e di zio, e metà cittadina di Camelot, da parte di madre .... Lady Arwen Hamilton Accio . Ebbene si, io provengo dall'antica città di Artu'. Proprio come Lady Altea Sveva d' Istria... Voi invece da dove venite?" dissi con tono soave e melodioso.
Mia madre era stata riconosciuta da tutta Camelot come la donna piu' saggia e bella di quel regno insieme ad altre due donne nobili. (mia madre Lady Arwen Hamilton Accio)
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Il cuore di una dama apprende solo la bontà, la sua beltà sostiene i cavalieri, il suo coraggio difende gli inermi e la sua mente conosce solo la verità!!! Eilonwy Ultima modifica di Eilonwy : 20-09-2013 alle ore 19.48.08. |
20-09-2013, 20.03.49 | #310 |
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Sorrisi cortesemente "...oh posso immaginare, che non siate affine a tali concetti, ho avuto modo di constatare con i miei occhi la libertà di cui parlate.. ma lui lo è... E anche io.." Alzai lo sguardo verso Simone "..riferirei io stessa il messaggio al prigioniero.. Ma mi date l'impressione di essere un uomo così.. Come dire? Pratico... Da chiedere qualcosa in cambio anche per quello.. E io non intendo trattare.. In effetti, ripensandoci, non credete di contraddirvi? " mantenendo un tono pacato e un sorriso di circostanza "..voglio dire.. Avete affermato che qui la legge è sovrana.. Eppure dite che io posso rimediare a questa situazione, non voglio nemmeno sapere in cambio di che cosa.. Non vi sembra un controsenso? Una sentenza è una sentenza.. Sbaglio? Non dovrebbero esserci scappatoie, e se lui è colpevole è giusto che paghi.. E se è innocente, beh.. Allora la vostra giustizia perfetta deve avere qualche tarlo.." Sorrisi "..fatemi indovinare.. Discorso folcloristico e anacronistico anche questo, vero? Eh.. Dovrò abituarmi a questo nuovo mondo così all'avanguardia..".
Allungai la mano per prendere il biglietto "Beh, considerando che hanno falsificato la Donazione di Costantino.. Non mi stupisco più di niente.." Con un sorrisino ironico. Mentre leggevo restai impassibile, quelli accanto a me avrebbero potuto pensare che ero immersa nella lettura di un qualunque documento senza importanza. Eppure, non riuscii a trattenere un risolino divertito. Porsi il documento nuovamente al viceprocuratore. "No, perdonatemi.. Sapete qual'è la la cosa buffa? Mi chiedo dove abbia trovato il tempo di complottare contro il vostro stato.. Con tutti i problemi che doveva risolvere a casa sua..". Alzai le spalle, con un sospiro. "Ma.. Tant'è.. Se è scritto qui.. Non può che essere vero.. Vi ringrazio dell'informazione disinteressata, Viceprocuratore". |
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