22-10-2009, 23.16.39 | #301 |
Cittadino di Camelot
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Intanto, mi svegliai dal lungo sonno, mi sentivo rattrappita, allargai le ali e ruotai un pochino il collo...Hei ma dove erano andati tutti.......in un angolo sonnecchiava frate Elia.......meno male qualcuno che mi fara' compagnia...e andai a beccare il Frate.........odiavo la solitudine.....
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22-10-2009, 23.22.41 | #302 |
Cittadino di Camelot
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Avevo implorato Flò di non venire con noi...e così fece.
Dovevo fare a meno di lui per scovare il nascondiglio di quei maledetti...ma sapevo che non erano molto lontani. Avevo i migliori uomini di Camelot con me..e poi..avevo la responsabilità di Ammone: era molto astuto..e mi aveva dato dei buoni consigli. Esclamai.. indi: "Accampiamoci qui..soldati"! "Disponetevi a cerchio per la notte... accendete un fuoco al centro..che non sia molto alto di fiamma"! Non voglio sentinelle, troppo pericoloso.. tutti all'erta e pronti ad ogni minimo spostamento dell'aria! "Domattina desidero che metà di voi salga sugli alberi più alti e attenda un avvistamento propizio...un passo falso dei nostri cari sequestratori...se torciono un solo capello a sir Dunmer..moriranno accarezzando le loro teste in mano"! Sir Morris
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[I][B][COLOR=red]Sir Morris[/COLOR][/B][/I] |
22-10-2009, 23.33.15 | #303 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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A quelle parole del ragazzo, Guisgard ebbe un sussulto.
“Come hai detto?” Chiese Guisgard. Il ragazzo lo guardò stupito. “Cosa ne sai tu del medaglione?” Chiese ancora il cavaliere. “E’ per questo che siete qui, giusto?” “Chi sei tu?” Chiese Guisgard turbato. “Ve l’ho detto” rispose il ragazzo, mentre mangiava una coscia di pollo “sono il figlio di colui che vive qui.” “Cosa sai di quel medaglione?” “E’ per la vostra bella?” Chiese il ragazzo, senza smettere di mangiare “E ditemi, com’è?” “Com’è cosa?” “La vostra bella, intendo. E’ bella davvero?” “Io non ho nessuna bella!” Rispose Guisgard. “Sciocchezze” esclamò il ragazzo “solo per due cose un uomo intraprende una missione come questa…per denaro o per amore. A voi hanno promesso molto denaro?” “Hai la lingua lunga, ragazzo.” Disse Guisgard. “Ad occhio” disse il ragazzo “voi non siete il tipo venale…ergo, siete qui per amore.” Guisgard lo prese per il bavero della giacca e disse: “Secondo me tu hai bisogno di una gran bella tirata d’orecchie. Ora, basta con le chiacchiere e dimmi tutto ciò che sai sul medaglione.” “Che si trova sul fondo del lago. Al crepuscolo, da uno spuntone di roccia detto Della Sacerdotessa è possibile vederlo brillare.” “Ormai il crepuscolo è giunto” disse Guisgard “indicami da dove è possibile vederlo!” E lo portò fuori a forza. “Che maniere” protestò il ragazzo “sto mangiando!” “Mangerai dopo! Andiamo!” Giunsero così allo spuntone roccioso detto “Della Sacerdotessa”. La Luna in quel momento si affacciò dalle alte e sottili nubi del cielo e lanciò la sua scia argentea sulle acque del lago. Un attimo dopo, dal fondo di questo, uno scintillio fu visibile sulle acque.
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22-10-2009, 23.45.08 | #304 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Intanto nella foresta, Morris, Ammone e i soldati di Camelot, si stavano preparando per la notte.
Quando all'improvviso si udì il rumore di un carro. "Arriva qualcuno, milord..." Disse Ammone a Morris. Tutti impugnarono le armi e si misero in guardia. Un attimo dopo un carro sbucò dalla fitta vegetazione. Era guidato da uno strano ometto. "Buonasera a voi, nobili cavalieri" esordì "è raro trovare qualcuno di notte in questo strano ed arcano luogo. Permettete che passi la notte con voi altri?" "Chi sei, tu?" Chiese Ammone. "Oh" rispose l'ometto "sono un povero saltimbanco vagabondo. Mi sposto da paese a paese, da feudo a feudo, per guadagnarmi da vivere. Quel fuoco da l'idea di essere molto accogliente...vi spiace se vengo a sedermici accanto?" Ammone annuì, senza però mai togliergli gli occhi di dosso.
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23-10-2009, 00.20.36 | #305 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Guisgard vide lo scintillio ed urlò:
“Eccolo! Il medaglione è lì!” “Si” disse una voce rauca alle sue spalle “è lì da 40 anni.” Guisgard si voltò. “Chi sei tu?” Chiese stupito. “Dov’è il ragazzo?” “Sono colui che cercavate fino a poco tempo fa.” “Giupenort il nano?” “Si, sono io.” “Ma il ragazzo aveva detto…” “Siete qui per fare domande o per prendere il medaglione?” Guisgard lo fissò per un momento. Poi si tolse la giubba, gli stivali e si tuffò in acqua. Scese sul fondo, seguendo lo scintillio che da lì proveniva. Il medaglione era fra alcune piante sul fondale del lago. Lo raccolse e risalì in superficie. Il nano lo condusse nella capanna, dove Guisgard si asciugò e si riscaldò con una tisana calda ed aromatica. “Ma cosa sta succedendo qui?” Chiese Guisgard turbato. “Sempre a fare domande, voi uomini!” Rispose seccato il nano. “Avete avuto ciò che cercavate. Appena saranno pronti i vostri vestiti andatevene e dimenticatevi di questo posto.” “Grazie…” Disse Guisgard. “Non lo faccio per voi!” Rispose irato il nano. “Odio quei maledetti fanatici. Tutto qui. La foresta deve ritornare ai suoi abitanti!” Poco dopo Guisgard lasciò quella capanna e ritornò alla grotta dove aveva lasciato frate Elia ed il cigno. Questo era ancora addormentato. Guisgard si avvicinò e gli mise al collo il medaglione. In quel momento il cigno aprì gli occhi ed una luce invase la grotta. I suoi occhi cambiarono colore e divennero più limpidi. Le bianche piume si ritirarono e le ali pian piano si mutarono in braccia di donna. Avvolta da quella mistica luce l’immagine di Elisabeth si fece sempre più netta. La pelle vellutata e dorata aveva preso il posto di quelle bianche piume. I suoi capelli nerissimi avvolsero quel bellissimo volto di donna. Il suo sguardo si aprì e la donna vide quel cavaliere, sconvolto ed affascinato da quell’incredibile incantesimo. Un momento dopo quella bellissima donna era stesa nuda davanti ai suoi occhi. Con le mani cercava di coprirsi le sue nudità. Il cavaliere allora, come destatosi, si tolse la giubba e coprì il bellissimo corpo di Elisabeth. Il malefico “Pegno d’amore” si era dissolto per sempre.
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23-10-2009, 00.42.19 | #306 |
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Dormivo beatamente, quando qualcosa di gelido tocco' il mio collo, avvertii una strana sensazione e comincia a trasformarmi, rividi le mie braccia, le mani, i piedi e mi ritrovai senza piume, cercai in tutti i modi di coprirmi, quando qualcuno ebbe pieta' del mio imbarazzo e mi pogio' la sua giubba sulle spalle......" Sir Guisgard, non riesco a capire come abbiate fatto, ma avete spezzato un grande incantesimo, rischiando per me l'ira di un uomo che ci perseguitera'.......credo che da quando mi avete incontrato nella foresta, la vostra vita sia diventata un incubo....voi sapete che non e' finita qui, i problemi devono ancora arrivare, se non riporto gli equilibri in questa foresta, il male dilaghera' inesorabile.......dovete aiutarmi......e Frate Elia ci aiutera' il suo spirito alchimista ci sara' utile"
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23-10-2009, 00.49.39 | #307 |
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"Milady" cominciò a dire Guisgard "io non so niente di riti e di incantesimi. Questo mondo, in cui vi trovate così bene, non è il mio, non mi appartiene e non mi apparterrà mai."
Fissò poi frate Elia, che aveva osservato tutta la scena. "Io sono un cavaliere" continuò a dire Guisgard rivolgendosi di nuovo ad Elisabeth "e confidido solo nell'abilità della mia spada. Per me esistono solo i nemici che posso combattere. Se occorrerà, come è sempre stato, la mia spada sarà al vostro servizio, milady. Vostro e di tutti quelli che ne chiederanno l'aiuto. Ora però devo ritornare a Camelot. Manco da laggiù da troppo tempo ed i miei compagni potrebbero aver bisogno di me. Se voi sentite di dover restare qui, allora vi affido alle cure di Frate Elia."
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23-10-2009, 01.00.32 | #308 |
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" La spada Sir Guisgard, la spada, la magia gli incantesimi gli gnomi i folletti le fate.....voi non credete, buffo veramente buffo.....eppure siete stato testimone di tutto questo, avete vissuto il mondo essoterico unito all'esoterico, ma voi non credete..........vi siete immerso nelle acque del lago per un pezzo di ferro da mettermi al collo.....al collo di un cigno....ma voi non credete.........andate dai vostri amici tornate a Camelot, vi capisco il cavaliere ha un compito da portare avanti, difendere il suo Re.......bene io ho il compito di difendere Madre natura e la povera gente, compresi i bambini che non hanno fatto ritorno.......vi saro' grata in eterno per avermi riportato ad avere spoglie umane........ma forse non credete neanche nella mia esistenza......"
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23-10-2009, 01.27.39 | #309 |
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Strizzo l'occhio ad Ammone ed ai miei valorosi cavalieri...essi capiscono che non bisogna dar fiducia, per alcun motivo, a questo losco individuo.
"E' nostro dovere, simpatico signore, accoglierla attorno al nostro umile fuoco...chissà se domani la penserò allo stesso modo...se così non fosse.. voi avrete smesso di fare il saltimbanco...e quella panca di legno sarà la vostra cassa.. dalla quale non ne uscireste mai più fuori. Lo strano ometto, mentre beve un sorso di idromele offertogli da Ammone..tossisce a dir poco sospettosamente..e prosegue annuendo perchè rimasto un pò affogato...forse dall'emozione di dover fare una recondita scelta...chissà! Sir Morris
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23-10-2009, 01.55.35 | #310 |
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A Camelot, la mamma della bambina ringraziava ancora Hastatus.
"Milord" disse "vi prego, sono stanca. Vorrei ritirarmi in una stanza in cui poter riposare insieme alla mia bambina. E qualsiasi cosa vorrete domandarmi, vi attenderò lì, felice di potervi offrire tutto ciò che mi chiederete..." Detto ciò, la donna e sua figlia furono condotte da una guardia negli alloggi dove erano situate le stanze per gli ospiti. Intanto, nel cuore della foresta, Morris ed i suoi erano alle prese con quel buffo e strano saltimbanco. "Mio cavaliere" disse il saltimbanco a Morris "siete un ospite assai bellicoso, ma mi piacciono gli uomini temerari come voi. E visto che siamo qui e bisogna passare la serata, direi di fare un bel giochino..." Ammone guardò Morris. "Teniamolo d'occhio, milord" disse lo scudiero "al vostro minimo cenno lo accoppo come si fa con i tacchini!" Poi, rivolto al santimbanco, chiese: "Che gioco?" "Oh" rispose il saltimbanco "un innoquo indovinello. Se lo risolverete io vi darò ciò che state cercando in questa buia notte, ma se non riuscirete a darmi la giusta risposta allora sarò io a prendere qualcosa da voi..." Rise di gusto e continuò: "È più grande di Dio e più malvagio del Diavolo. Il povero ce l'ha, il ricco non ne ha bisogno e se lo mangi muori. Cos'è?"
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