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06-04-2019, 00.58.04 | #3171 |
Cittadino di Camelot
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Sentii assalirmi lo sconforto.
Non avevamo nè cibo nè acqua a bordo e di terraferma nemmeno l'ombra. Elv usò un telo per coprirci dal sole e ripararci da un'insolazione. Giunse la notte. Poi di nuovo il giorno. Intanto non c'era traccia di terra e mi sentivo sempre più mancare. Avvertivo capogiri, nausea, il caldo mi sfiancava e mi distruggeva. Cercavo di alzare la testa su Elv, totalmente abbandonata e inerme, ma senza riuscirci. Non riuscivo a tenere aperte le palpebre e non riuscivo a immaginare quale sarebbe stata la nostra fine. Morire qui, quando invece immaginavamo un futuro felice insieme, non sarebbe stato giusto. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk
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"La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca" BALTASAR GRACIÁN "Sappi che la Luna è il messaggero degli astri. Essa infatti trasmette le loro virtù da un corpo celeste all'altro" ABU MASAR, "Libri mysteriorum" |
06-04-2019, 01.04.57 | #3172 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Il Sole, l'aria calda e salata, il mare monotono, il cielo infinito ed inclemente.
Così, senza accorgersene, Gwen e poi Elv persero conoscenza. Lei riaprì gli occhi dopo, non sapendo però quanto tempo fosse trascorso. Elv era steso a pochi passi da lei, ancora svenuto, mentre la loro scialuppa era capovolta. Ma ciò che rendeva il risveglio di Gwen strano, misterioso era il luogo in cui si trovavano. Un'immensa, sterminata e monotona distesa di fango a perdita d'occhio, senza più che si scorgesse il mare, nè si sentisse più il rumore delle onde. Un oceanico deserto di fango, di melma, su cui giacevano carcasse di pesci imputriditi dalla calura. Un luogo assurdo, impossibile, come se fosse la superficie di un mondo sconosciuto.
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06-04-2019, 01.09.08 | #3173 |
Cittadino di Camelot
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Perdemmo conoscenza e benedissi il Sole che riuscì a calarci fra le braccia di Morfeo, lenendo un po' le nostre pene.
Mi risvegliai ed Elv era poco distante da me. Era strano. Mi mossi e mi sentii come invischiata. Mi guardai attorno ed eravamo invasi dal fango, dalla melma, dalle carcasse imputridite. Mi ci volle un istante prima di dare di stomaco, fra la fame e quel lezzo ripugnante che mi invadeva le narici. Una volta che, in parte, mi ripresi, mi avvicinai a lui. "Elv... Elv..." arrancai con un filo di voce, cercando di svegliarlo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk
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06-04-2019, 01.14.15 | #3174 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Gwen svegliò Elv, che dopo alcuni istanti di torpore comprese dove si trovavano.
O meglio, realizzò che non erano più in mare. "Dove..." disse confuso "... dove diavolo siamo finiti?" Alzandosi. "Deve trattarsi di un'isola... magari colpita da qualche inondazione..." Il Sole picchiava forte e non vi era nulla sotto cui potersi riparare. Così lui propose di muoversi, di spostarsi da lì e di cercare un riparo. Camminarono per ore, con solo quel telone sulle loro teste, senza scovare nulla di diverso in quello scenario desolato che non fossero chilometri e chilometri di melma piatta, fatta di fango e carcasse di pesci di ogni genere e specie. Era un luogo assurdo, visionario, da incubo, che li avrebbe portati alla follia se verso il tardo pomeriggio di quel giorno senza nome non avessero scorto in lontananza una sorta di parete rocciosa che si ergeva da quel mondo piatto.
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06-04-2019, 01.21.12 | #3175 |
Cittadino di Camelot
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Per fortuna si svegliò e si alzò.
Allora ci mettemmo in cammino, proteggendoci da quel Sole battente, ma sfiancati comunque dal suo calore. Cercai di evitare il più possibile quel putridume aberrante e rivoltante, ma non sentirne l'odore era impossibile. Credevo di impazzire, di morire, ma ad un tratto vedemmo una parete di roccia. Ne sfiorai la superficie fresca appoggiandoci il viso per trovare un minimo sollievo. "Dobbiamo trovare al più presto dell'acqua... O moriremo..." soffiai, con un filo di voce "Deve esserci un benedetto lago, un fiume, qualcosa..." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk
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06-04-2019, 01.25.06 | #3176 |
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Quella parete rocciosa era ancora lontana, ma forse una volta raggiunta si sarebbe trovata dell'acqua.
Questa era la speranza di Elv. "Forse ho capito..." disse a Gwen "... guardati intorno... questo deve essere un fondale marino... di una qualche emersa a causa di sconvolgimenti probabilmete dovuti a movimenti delle zolle continentali... magari un maremoto, un'inda anomala ha causato tutto ciò... le carcasse di pesci morti lo testimoniano... raggiungiamo quella parete rocciosa e saremo al sicuro in caso di nuove onde anomale..."
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06-04-2019, 01.28.01 | #3177 |
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Aggrottai appena la fronte.
"Cioè... Dici che quelle rocce sono terre emerse e qui c'era prima il mare?" chiesi per conferma, mentre continuavo a camminare per raggiungere prima possibile la parete. Non riuscivo quasi a ricordare il mio nome, figurarsi capire i maremoti e tutto il resto... Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk
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06-04-2019, 01.37.38 | #3178 |
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"Credo di si..." disse Elv annuendo a Gwen.
Intanto procedevano in direzione di quella parete rocciosa, la sola cosa che sembrava rompere la folle monotonia di quello scenario visionario. Quando furono più vicini qualcosa di strano prese forma nelle loro menti. Quella parete rocciosa presentava una forma troppo regolare, persino precisa per poter pensare fosse opera della naturale erosione dell'acqua. Si avvicinarono ancor più e videro chiaramente che si trattava di certo di un'opera per nulla naturale. Era un rettangolo che stava conficcato nella melma in posizione verticale. Quando poi furono abbastanza vicini per scorgerne bene le forme, i due ragazzi compresero che quello davanti a loro era una sorta di monolite.
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06-04-2019, 01.41.50 | #3179 |
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Lo guardai con un sorrisetto divertito.
"Come vuoi..." osservandolo tutto "Sei sempre perfetto!" facendogli l'occhiolino. Mentre lui se ne tornava alla villa io restai sola nel giardino, mi misi a camminare, pensierosa, di tanto in tanto alzavo la testa verso la stanza di mio nipote, quel maledetto ragazzino che si era messo in mezzo tra me e i miei soldi. A questo mondo uno è libero solo se può comprare tutto e tutti, e io più di ogni altra cosa bramavo la libertà. La libertà di agire come meglio credevo, senza essere vincolata dalle convenzioni sociali, dal pudore, da ogni decisione presa da altri. Ne avevo sopportate già troppe nella mia vita, ma ora non avevo più intenzione di sottomettermi a nessuno. Ero disposta a tutto per raggiungere il mio obiettivo, niente e nessuno sarebbe riuscito a fermarmi. Oh tantomeno quel ragazzino dagli occhioni azzurri che mi fissava tutto impacciato e tenero, e che aveva avuto l'ardire di mettersi tra me e i miei soldi. Ma nemmeno il dell'agente di polizia, che tanto mi eccitava in quella sua divisa tutta perfetta. Magari avrebbe sospettato di me, ma sarebbero bastate due moine e avrebbe guardato da un'altra parte, dopotutto quando i suoi sospetti si fossero fatti più pressanti, sarei stata già lontana, e sarebbe rimasto in lui il ricordo di una folle notte di passione che gli avrei regalato, e che mi sarei regalata. Solo Aegos sarebbe venuto con me, sempre. Di lui potevo fidarmi, di lui avevo bisogno. Lui mi avrebbe seguito ovunque, nel crimine, nella fuga, e in tutte le storie che avremmo scritto insieme nella mia nuova vita. Una vita che ci aspettava entrambi, una vita in cui l'azzurro dei nostri occhi si sarebbe fuso con quello del cielo e del mare. Perché non avremmo avuto limiti, mai. Mai un confine, mai un compromesso, una vita libera, come mai ne sono esistite. Il mondo intero sarebbe diventato il nostro mondo. Avremmo affrontato qualunque pericolo. Insieme. Infondo, pensai mentre lo vedevo arrivare, non c'era parola più bella.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì! |
06-04-2019, 01.43.18 | #3180 |
Cittadino di Camelot
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Annuii, intanto stringendo forte la sua mano procedevo e avanzavo nella speranza di raggiungere la roccia prima possibile.
Più andavamo avanti, più era strano. Arrivati lì davanti, vedemmo che la roccia età come un enorme monolite, liscio, rifinito. Allora allungai appena le dita a sfiorarlo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk
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