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11-02-2015, 01.50.52 | #311 |
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Sorrisi appena, in realtà non avevo chiuso occhio quella notte, ma non era certo una novità.
Annuii agli uomini e mi sedetti con loro a fare colazione, in attesa degli altri. "Direi che avete ragione.." sorridendo a Morice "Abbiamo già avuto le istruzioni dopotutto..". Mi voltai verso Yanes "Avete già un'idea su come cominciare?" sorridendo. Non avevo specificato ad Azable quanto conoscessi Capomazda, ed era bene che rimanesse un segreto, dovevo continuare ad essere solo una combattente esperta di armi e nulla più. |
11-02-2015, 02.13.40 | #312 |
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“Direi di cominciare con un bel giro verso il palazzo.” Disse Yanes a Clio. “Ho sentito che lì hanno messo in vendita molti cimeli appartenuti ai Taddei. Così potremmo cominciare a dare un'occhiata.”
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11-02-2015, 02.17.48 | #313 |
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Annuii a Yanes.
"Mi sembra un'ottima idea.." alzandomi "Vogliamo andare?". Il Palazzo.. Non l'avevo ancora visto dal mio arrivo a Capomazda, se la visita alla casetta era stata così dolorosa anche se non ero nemmeno entrata, il Palazzo non sarebbe stato da meno. Stavano già mettendo in vendita dei cimeli dei Taddei, mi chiesi se avrei riconosciuto qualcosa che gli apparteneva. Era una situazione davvero triste, ed ero sempre più contenta di non aver accettato di diventare la guardia del corpo di chi stava facendo tutto questo. |
11-02-2015, 02.36.40 | #314 |
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Terminata la colazione, Clio e Yanes lasciarono la locanda, diretti verso il Palazzo dei Taddei.
Il mattino si era ormai levato in un terso splendore e la città era animata da un vivace via vai. Poco dopo, la ragazza ed il militare arrivarono presso il palazzo. Era questa una costruzione imponente, situata a Nord della città. Alte e possenti mura racchiudevano la parte nobile, che si articolava in numerosi recinti intorno ad un lungo cortile, con robusti bastioni a scandirne il corso, terminando con pesanti muri a scarpa che correvano lungo il basamento delle fortificazioni turrite e merlate. La monumentale costruzione aveva due grandi varchi. Il principale ingresso era la grandiosa Porta dei Leoni, così chiamata perchè un tempo figuravano qui due colossali statue leonine con scudi, a guardia della dimora Taddeide. Yanes osservò con attenzione il tutto e poi fece segno a Clio di seguirlo. Si avvicinarono così alla postazione di guardia, dove si trovavano due sentinelle. “Salute a voi...” disse Yanos “... siamo mercanti d'armi... abbiamo saputo che sono stati messi in vendita importanti e nobili cimeli. Dove si possono avere informazioni in merito?” “Avete la licenza mercantile?” Chiese una delle guardie. “Certo, eccola...” mostrando il documento Yanes. I militari controllarono il tutto e poi dissero ai due falsi mercanti di attendere. Ma proprio in quel momento, mentre Clio e Yanes attendevano, la ragazza udì una voce. Un uomo, grosso e forzuto, portava sulle spalle due pesanti casse di frutta. Gridava alla gente in strada di lasciarlo passare e dal tono Clio subito lo riconobbe. Era Ammone.
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11-02-2015, 02.54.25 | #315 |
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Il mio sguardo impassibile non lasciava trasparire il profondo turbamento che mi attraversava osservando quei luoghi.
Sembrava tutto come allora, anche se sapevo bene che non era così, eppure le botteghe, la gente per le strade, potevo essere tranquillamente diretta al mercato in vista della cena. E ogni volta che andavo in città, passavo dal Palazzo, alzavo lo sguardo, come una semplice ragazza, e mi chiedevo dove fosse, cosa stesse facendo, a volte speravo persino di vederlo. Ero entrata poche volte a corte, di solito di nascosto, eppure non potevo dimenticare la magnificenza che vi regnava. Possibile che fosse ancora come allora? Che potesse splendere e vivere senza di lui? Respirai profondamente, guardandomi intorno. Ci avvicinammo ad una guardia, e Yanes mostrò le nostre credenziali. Dunque stavano davvero vendendo i cimeli dei Taddei? Che tristezza... Ma proprio mentre ci stavano facendo aspettare udii una voce, chiara, inconfondibile. "Ma non mi dire.." mormorai, sorridendo. Avevo pensato tanto a loro in questi anni, li avevo evitati perché come Capomazda mi ricordavano i mesi in cui eravamo stati felici, ma ora ero lieta di rivederlo: Ammone! La guardia si faceva attendere, così alzai gli occhi su Yanes. "Mi perdonate solo un istante?" sorridendo "Sarò di ritorno tra un minuto..". Così mi voltai di pochi passi e raggiunsi quell'uomo. "Ammone.." chiamai piano, sfiorandogli appena il braccio per essere sicura che mi vedesse, alzando gli occhi su di lui. Era da tanto tempo che non incontravo qualcuno che sapesse esattamente chi ero, mi chiesi se lui riuscisse a leggere il dolore e la profonda malinconia che il mio sguardo nascondeva al mondo intero. Ma non riuscii a dire altro, sapevo che a volte le parole potevano risultare insulse, scontate, di circostanza. Mi limitai a sorridere guardandolo negli occhi, per la prima volta dopo tanti anni, senza la maschera di ghiaccio che portavo quotidianamente. |
11-02-2015, 02.57.13 | #316 |
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“Credo che per adesso” disse il Priore Tommaso ad Altea “ sarà più utile esaminare queste tele. Avremo tempo poi per confrontarle col paesaggio che raffigurano.”
Andarono nella camera della dama de Bastian e qui il religioso mise a confronto le due tele. “Come artista” mormorò “il nostro pittore non è certo un granché... direi che i suoi lavori sono più acquerelli che opere d'arte... comunque, fortunatamente a noi non interessa la sua discutibile arte, ma l'idea che ha avuto nel fare queste due tele... egli infatti ci ha fornito la medesima immagine, ma da due prospettive diverse...” guardò Altea e sorrise “... in pratica abbiamo la possibilità di realizzare una visione tridimensionale...” prese la sua borsa e da essa estrasse due grosse lenti “... gli animali erbivori hanno gli occhi posti lateralmente sulla faccia, in modo da poter avere una visione ampia di ciò che circonda loro e riconoscendo con più facilità la presenza di eventuali pericoli... ma questa visione risulta piatta, in quanto manca ad essa profondità e prospettiva... i predatori, invece, come l'uomo, hanno gli occhi posti in maniera frontale, riuscendo così a percepire una visione più profonda e dunque tridimensionale... sapete come funziona la vista umana? Riassumendo, diciamo che ciascuno occhio percepisce l'immagine, leggermente differente, che fissiamo, inviandola al cervello che la elabora e praticamente le sovrappone, rinviandole poi agli occhi... e proprio le due immagini sovrapposte danno una visione tridimensionale...” annuì “... e noi cercheremo di riprodurre questo straordinario fenomeno, osservando le due tele che ci forniranno due prospettive differenti della medesima scena... basta solo avere qualche piccola accortezza...” il dotto religioso spiegò tutto ciò con una naturalezza disarmante, per poi affiancare le due tele “... in pratica metteremo la tela dipinta per prima, cioè quella con la vista dalla finestra, a sinistra, in modo che proprio l'occhio sinistro la veda e l'altra tela, dipinta successivamente, si vede infatti l'imbrunire sulla campagna a differenza della prima, a destra, facendo sì che a vederla sia l'occhio di destra... allineeremo ogni tratto, come se fossero in successione... ed infine le osserveremo con queste due lenti... una a sinistra e un'altra a destra...” Così, lui ed Altea cominciarono ad osservare le due tele attraverso le due lenti. E nell'osservale, Altea notò uno strano particolare sulla tela di destra, ossia quella che raffigurava la campagna all'imbrunire. Qualcosa di informe in lontananza, simile ad una sagoma scura. Intanto anche il Priore continuava a guardare le due tele.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 11-02-2015 alle ore 03.33.12. |
11-02-2015, 03.25.46 | #317 |
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Ad udire la voce di Clio, Ammone si voltò di scatto verso di lei.
Il suo sguardo cupo, allora, sembrò scalfirsi, quasi intenerirsi. I suoi lineamenti marcati parvero rasserenarsi per un istante. “Clio...” disse piano, in un mormorio. Il suo aspetto era quello rude e selvaggio di sempre, con quella sua tunica attillata, ricavata da pelle conciata ed ora consumata in più parti. Fissò a lungo la ragazza e finalmente accennò un vago e goffo sorriso, illuminando quei suoi piccoli e stretti occhi scuri. Lasciò cadere a terre le due casse di frutta ed abbracciò stretta la piratessa.
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11-02-2015, 03.31.10 | #318 |
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A quelle parole di Galgan, i due uomini si scambiarono una lunga occhiata compiaciuta.
“Bene...” disse annuendo uno di quelli “... Dio ve ne renderà merito, cavaliere... ed anche il ducato... e forse l'intero regno.” “Qui però non possiamo dirvi altro...” fece l'altro “... ormai è mattino e la città ha troppi occhi e troppe orecchie... ci vedremo stasera, verso il crepuscolo... al vecchio Casello... ci troverete lì ad attendervi, sir Galgan... a quell'ora potremo parlare tranquillamente di tutto, senza correre il rischio di essere visti ed ascoltati... e vi riveleremo ogni cosa... a più tardi...” ed uscirono dalla locanda.
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11-02-2015, 03.35.17 | #319 |
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Elisabeth si svegliò, ma l'inquietudine di quel sogno, la sua spettrale atmosfera ed il senso di angoscia che aveva lasciato nel suo cuore non sembravano volerla lasciare.
Per alcuni istanti i suoi occhi, pur essendo aperti, sembravano incapaci di riconoscere la luce. Qualcuno entrò nella stanza e si avvicinò al letto. “Milady...” disse una voce “... milady, state bene? Mi sembrate strana...” era Tilde “... milady...” Poi di colpo gli occhi di Elisabeth cominciarono a mostrarle immagini sempre più definite. E finalmente la donna tornò a vederci chiaramente, riconoscendo la sua dama di compagnia accanto al letto.
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11-02-2015, 03.47.54 | #320 |
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Era davvero lui, con lo sguardo rude e il portamento che non era da meno, eppure mi riconobbe, e io sorrisi ancor di più quando mormorò il mio nome.
E poi quell'abbraccio, inaspettato ma forte e sincero. Abbracciai a mia volta l'omone, e qualche lacrima ribelle mi scese sul viso. Non potevo rischiare che Yanes sospettasse qualcosa, ma niente mi impediva di incontrare un vecchio amico, a maggior ragione che ero un mercenario e potevo conoscere gente proveniente da ogni ducato possibile. Per quanto ne sapevo, poteva avermi seguito e origliare. Ma sapevo che Ammone era un tipo sveglio. "Ho soltanto un minuto, purtroppo.. sto lavorando.." alzando gli occhi su di lui "Sono appena arrivata in città.. io.." abbassando la voce "Non ce l'ho fatta a restare.. Vi ho pensato tanto..." sussurrai, alzando gli occhi su di lui. "Come stai? E gli altri?" con un debole sorriso "E il piccolo Cid, hai sue notizie? Ancora ricordo come era stato bravo a difendere il tesoro del Capitano, ricordi?" cambiando totalmente sguardo, che divenne serio, nonostante il torno scherzoso "E sarei pronta a giurare che se quel tesoro fosse in pericolo non esiterebbe a difenderlo.. un po' come tutti noi.." restando seria ancora per un momento "Ma un tesoro perduto e maledetto si difende da solo, no?" ridendo. "Mi fermerò in città per un po', e credo di poter avere una serata libera, specie se sul tardi, vorrei davvero vederci con calma.. così ci racconteremo le nostre avventure.. Troppe cose sono cambiate in questa triste terra..." con un sorriso triste. |
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