03-04-2010, 10.31.54 | #321 |
Cittadino di Camelot
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Risposi a Guisgard ,va bene mio valoroso amico, andrò dove mi hai detto tu.L'indomani dopo aver riposato mi avviai dal maniscalco, arrivai dove aveva la bottega ed entrai e dissi: Buongiorno signore vi ricordate di me? sono lo scudiero di Guisgard ,quel ragazzo che vi a aiutato a portare il caretto, mi a detto Guisgard che posso acquistare da voi una corazza cromata con rflessi verdeggianti ne avete una? se ne avete, me ne potreste vendere una?
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fabrizio Ultima modifica di cavaliere25 : 03-04-2010 alle ore 12.29.56. |
03-04-2010, 11.20.59 | #322 |
Cittadino di Camelot
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Non potei non farlo...mi avvicinai ad Elisabeth e l'abbracciai, stringendola forte. Era così stanca e preoccupata..."Non preoccuparti andrà tutto bene, io lo so!Ognuno ha il suo filo già tessuto..." e le sorrisi.
Poi mi rivolsi a riccioli d'oro: "Ascolta piccola, conosci qualche canzone? No? allora te la insegnerò io.." ed iniziai a canticchiare un vecchio ritornello che in realtà era una preghiera di protezione. Si alzò quindi un vento freddo, che sembrava foriero di messaggi dal regno delle Ombre, o forse era solo l'alito di ben venuto nel regno del castello del doloroso amore? Del resto con un nome così non mi sarei mai aspettata una fresca e carezzevole brezza marina... |
03-04-2010, 20.09.26 | #323 |
Cittadino di Camelot
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L' abbraccio di Polgara fu per me balsamo per la mia anima, era vero il nostro destino era gia' stato tracciato era inutile affannarsi oltre....<< Sono felice di averti al mio fianco Polgara, mi sarei sentita sola...>>....Guidon era diventato la nostra guida, era il vecchio saggio che con le sue paure e superstizioni, mi faceva sorridere, ma mi confortava allo stesso tempo......Stavo accarezzando le orecchie di Pico e le sue fusa si mescolavano alle canzoni di Polgara e di " riccioli d'oro"......Vento.....folate di vento ...ombre...non avevo perso la percezione delle ombre...del dolore.....il gelo mi entrava nelle ossa e nel cuore... avevo la netta sensazione che quel Castello ci stava dando il suo benvenuto...
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03-04-2010, 21.18.06 | #324 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Shawn arrivò quindi al grande ponte levatoio.
Ciò che colpiva di quel luogo era la differenza tra il mondo esterno e l' interno del castello. Fuori infatti dominava un fitta nebbia, che ricopriva l' intero paesaggio, mentre nel grade cortile del castello un alto ed intenso Sole illuminava e riscaldava ogni cosa. Ed al centro del cortile vi era un bellissimo verziere, in cui facevano superba mostra fiori di ogni genere, dei colori più vari e dei profumi più inebrianti. E nel verziere vi erano diversi giovani che si intrattenevano suonando e leggendo poesie cortesi. Ad un tratto un servitore si avvicinò a Shawn. "Prego, messere." Cominciò a dire. "Posso vedere il vostro biglietto di invito?" Intanto a Camelot, Cavaliere25 si era recato dal maniscalco. "Ho ciò che mi domandate, mio giovane amico." Rispose questi. "Ma non è ancora pronta. Abbiate la bontà di attendere qualche istante. La luciderò a dovere e sarà pronta per il vostro nobile padrone." E poco dopo, il maniscalco la consegnò a Cavaliere25. Nella foresta, intanto, il carrozzone di Guidon procedeva sulla strada. La bambina sembrava serena e divertita, mentre canticchiava con Polgara. Elisabeth invece accarezzava un inquieto Pico. Ad un tratto un ragazzotto, villano nella voce e nelle movenze, spuntò dal bosco e corse verso il carrozzone. "Attenti!" Gridò. "Lungo la via ci sono due forti e valenti cavalieri che si battono! Sono mossi da violenza ed odio! Si battono per una bellissima dama! Fate attenzione!" Ma Guidon proseguì senza fermarsi, essendo impaurito da quello strano personaggio. E poco più vanti, i tre, notarono qualcosa sulla strada. Erano due cavalieri morti, probabilmente mentre si combattevano a vicenda. La scena era terribile. Intanto, in lontananza, apparve la sagoma di un grande castello, avvolto dalla nebbia...
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03-04-2010, 21.26.21 | #325 |
Dama
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"Eccolo" sfilai dal scaldacuore il biglietto che mi era stato consegnato e lo porsi all'uomo. L'interno del castello era un miscuglio di fantasia e incredulità. Era tutto cosi surreale....
Non riconoscevo volti a me noti tra quelle persone....seguii l'uomo con tacito assenso..."avevo scelto di giocare....ora giochiamo" mi dissi.... |
03-04-2010, 21.29.51 | #326 |
Cittadino di Camelot
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Ringraziai il maniscalco e usci dalla sua bottega, mi avviai verso la locanda dove mi aspettava Guisgard,mentre camminavo guardavo la corazza luccicava come uno specchio, dentro di me dicevo sara felice Guisgard di vedere una corazza cosi bella,arrivai alla locanda ed entrai e mi avvicinai a Guisgard e gli dissi:rieccomi amico mio ho trovato la corazza che mi hai detto guarda se va bene aspettai che mi dicesse qualcosa mentre mi sedetti su una sedia.
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fabrizio |
03-04-2010, 22.36.05 | #327 |
Bannato
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La giovane Perry camminava per le vie di Camelot quando ad un tratto passò davanti alla locanda e vide cavaliere25 e Guisgard chiacchierare.
<<Non sono giornate gioiose per i cavalieri di Camelot>> disse rivolgendosi ai due <<ma daltronde che importa? il vostro coraggio e le vostre abilità sono conosciute in tutta la Britagna>>. Spostò un ricciolo dietro le orecchie e sorrise appoggiando delicatamente la mano sulla spalla di Guisgard. <<Cavalieri, com'è andata oggi? avete salvato qualche nobile dama? spero almeno che non sia più bella di me>> sorrise ancora ironica. |
04-04-2010, 11.47.23 | #328 |
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Guidon sembrava fuori di se dalla paura quel carro sembrava avesse le ali...... il carro si fermo' con una violenza che mi fece finire su Polgara.....Non si poteva procedere, sulla strada due corpi straziati giacevano uno accanto all'altro......morire per l' Amore di una dama, una dama che non avrebbe potuto vivere il suo Amore per nessuno dei due...quanto era stupido l'uomo, l'odio e la violenza si erano annientati....sconfitti entrambi...Scesi dal carro << Guidon dobbiamo spostare questi due disgraziati e almeno fare una preghiera per la loro anima, non sara' molto, ma almeno non se ne saranno andati senza un conforto......>>.....e cosi' toccai quei corpi inermi....per Amore dove si poteva arrivare......esserne incolumi era una gran fortuna. Una musica strana, malinconica e struggente, mi fece volgere il capo, ed imponente e austero tra la nebbia si levava un magnifico Castello.....mi sentii attanagliare lo stomaco.....era il Castello del Doloroso Amore....lacrime scesero sul mio viso.......era come aver raggiunto una meta e non conoscerne lo scopo.......
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04-04-2010, 19.44.20 | #329 |
Cittadino di Camelot
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Che scena impietosa...cosa poteva esserci di più stupido di due uomini che si toglievano la vita per il loro orgoglio, perchè non poteva essere l'Amore a spingere a tali azioni insensate. Oh Grande Madre, perchè diffondere il Sentimento più Nobile tra gli uomni se poi i risultati erano quelli? Perchè non riuscivamo a comprendere che è Amore solo ciò che porta ad altro Amore..nell'amore scopriamo di essere un tutt'uno con gli altri essere umani, con la natura e nel massimo della condivisione e del rispetto non può esserci spazio per la morte, l'odio o la follia. Se solo tutti sapessero con serena certezza che ogni essere umano ha la sua unica e perfetta metà, beh forse ci sarebbe stata più pace nel mondo..
Lasciai le mie riflessioni e scorsi in lontanza la sagoma del castello più triste, tetro e solitario di tutta la mia vita. Avevo la piccolina in braccio e la strinsi più forte, un po' per rassicurare lei e un po' perchè un brivido mi percorse la schiena: "Tesoro credo che quello sia il Castello della tua mamma! Guarda è laggiù..lo vedi? Non sei felice? Ma dimmi un po' come si chiama la tua mamma?" Quel posto era davvero deprimente, avrei voluto essere di nuovo a casa mia..nell'est...nella mia piccola casa sopra una collina e con i miei libri... ma questo lo sapevo era il mio destino e non si sfugge a ciò che è stato deciso prima di venire in questo mondo. Lasciai la piccola nel carro con Pico e scesi per dare un mano ad Elisabeth e Guidon che stavano spostando i cadaveri per creare un passaggio. Ultima modifica di polgara : 04-04-2010 alle ore 19.49.21. |
05-04-2010, 04.56.49 | #330 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Shawn aveva mostrato il suo invito a quel servitore.
Questi, dopo averlo controllato con attenzione, salutò con un inchino quel cavaliere. "Abbiate la cortesia di seguirmi, messere." Disse. "Vi mosterò il vostro alloggio. Da questa parte." E fece strada. Ma proprio mentre seguiva quel servitore, Shawn fù attirato dalla conversazione fra alcuni dei ragazzi nel verziere. "E questa poesia" disse uno di loro "è tanto triste quanto stilisticamente pregievole." Ed aggiunse: "E' l' Elegia di lady Llamrei, che si strugge per il suo amato, perduto in un castello dal quale non si torna." E quelle parole colpirono Shawn. Parlavano davvero di lei e del suo amato? E se così fosse, come potevano quei ragazzi conoscere lei ed il suo sfortunato amore? Intanto, a Camelot, tutto era pronto per la partenza. "Ottimo lavoro, mio giovane scudiero!" Disse Guisgard guardando la corazza. "Ora andate nelle stalle e sellate il mio destriero. Ma fate attenzione perchè ci saranno due cavalli. Il mio lo conoscete... accanto ce ne sarà un altro. Ha il manto grigio scuro e le gambe più chiare. E' giovane e mansueto. Ah, vi consiglio di fare amicizia con lui e gudagnarvi la sua fiduca... visto che da oggi quello sarà il vostro cavallo!" Sorrise ed aggiunse: "E visto che il cavallo è vostro, dovete decidere quale nome dargli!" Ed in quel momento si avvicinò a loro lady Perry. Ed alle sue parole, Guisgard rispose: "Damigella, se avessimo salvato donne capaci di superarvi in bellezza, a quest' ora i nostri cuori sarebbero già alla mercè dei loro sospiri. Non credete?" E sorrise, facendole l' occhiolino. Ma poi, assumendo un' espressione pensierosa, le chiese: "Damigella, io ed il mio scudiero siamo attesi in un luogo tanto lontano quanto misterioso. La strada che ci condurrà in quel remoto asilo è lunga e sconosciuta. Benchè vi preferirei al sicuro qui a Camelot, vi chiedo cosa avete intenzione di fare. Volete unirvi a noi o restare qui nel reame?" Nel frattempo, appena ebbero spostati i corpi dei due cavalieri morti, Guidon, Elisabeth e Polgara furono pronti per ripartire. La scena mostratasi sulla strada, aveva riempito i loro cuori di rabbia mista a tristezza. Morire per amore. Quando invece l' amore è vita. La bambina, stretta in braccio da Polgara, appoggiò la sua testolina tra i capelli di lei. "Si, quello è il castello dove vive la mia mamma." Disse. "La mia mamma è bella come te... ma lei non sorride mai." Poi aggiunse: "Il suo nome è Heylde." Guidon spronò allora i cavalli e ripresero il viaggio. Pico, tra le braccia di Elisabeth, era sempre più nervoso. Intanto quel castello era sempre più vicino, come un gigante che a grandi passi si faceva sempre più minaccioso. Ad un tratto, i viaggiatori notarono due grossi e feroci cani che si battevano sul ciglio della strada. E combattevano con tanta rabbia ed ardore che avevavono i corpi ricoperti di tagli e piaghe. Eppure, come se mossi da un folle delirio, continuavano a sbranarsi a vicenda, senza mostrare stanchezza. Il carrozzone continuò per quella via fino a giungere al castello. Qui, trovando il ponte levatoio abbassato, entrò. Ed i tre videro la stessa scena apparsa a Shawn: il verziere con i giovani intenti a suonare ed a leggere storie cortesi. Ed anche Guidon, Elisabeth e Polgara notarono l' incredibile differenza tra l'esterno del castello, dominato da un paesaggio tetro ed avvolto nella nebbia, con il suo interno, soleggiato e intriso di un' aria dolce e gradevole. Un servitore si avvicinò e chiese, guardando Elisabeth, l' invito. E proprio in quel momento, da una delle alte torri del castello, si affacciò una donna. Era bellissima. Bionda, con un diadema che le teneva indietro i capelli, gli occhi verdi come le acque di un limpido lago e la carnagione chiara. E dall' alta torre guardava con gelido sguardo il carrozzone. "Mamma!" Gridò la bambina nel vederla.
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