06-03-2013, 15.07.12 | #331 |
Cittadino di Camelot
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Era la tipica rappresentazione del degrado che andava sempre a prender piede nella nostra società.
Non vi era esclusione alcuna, nessuno, dinanzi alla morte è un potentato ma solo un "uomo"...... Il custode mi raccontò anche la triste storia che accompagnava la cripta ed il suo affresco......"una povera fanciulla, vittima di un branco di infami....." quanta rabbia provavo. Sarebbe bello poter trovare i suoi aguzzini ed il suo corpo in modo da donarle pace......chissà se era possibile.....poco dopo il custode mi porse un bicchiere di vino ma lo sorseggiai' appena. "Messere, sono diretto a Gothia per reclutare cavalieri in grado di poter assolvere il mio dovere con una cittadina a me cara.....è vero che la società va degenerando, ma qualcosa è ancora vivo nei cuori......nel mio cuore...."
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"Covenant's Love"..... le dolci parole di colei che è entrata nel mio cuore..... |
06-03-2013, 15.37.00 | #332 |
Disattivato
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Arrivammo alla piazza camminando in silenzio.
Lucius aveva pronunciato ben poche parole dalla fine del torneo, e io tenevo gli occhi bassi sapendo che era a causa mia quell'atteggiamento. Sapevo che non apprezzava il cavaliere, e probabilmente era rimasto infastidito dal mio interessamento verso di lui. Ma, mi dissi, se impareremo a conoscerlo magari scoprirà qualche suo lato positivo e se non ne valesse la pena, saremmo comunque insieme. Immersa in questi pensieri raggiunsi il piazzale dove Mamyon ci aspettava. Sorrisi nel vederlo avvicinarsi. E restai accigliata per un momento a seguire lo scambio di battute tra i due. Se in questa serata qualcosa andrà storto, Lucius te lo rinfacceràper tutta la vita.... Anche se in modo bonario...Decisamente preferirebbe essere in qualunque altro posto... Tuttavia non gli dissi di tornare indietro, non mi sentivo al sicuro senza di lui, e, infondo, sapevo che non mi avrebbe mai lasciato sola. Sgranai gli occhi e li richiusi subito alla vista del mulo, immaginando i pensieri di Lucius. Davanti a me, invece, lo splendido destriero del cavaliere era pronto per la partenza, salii e mi sistemai sulla sella ringraziando di aver indossato quell'abito di velluto, il più comodo che avevo per cavalcare. Mamyon poi salì e spronò il cavallo verso la selva. Restai in silenzio per un attimo, pensando al povero Lucius sul mulo, alla fanciulla morta per amore e a quante sorprese mi aveva riservato quel viaggio. "...siete stato davvero un pessimo gentiluomo, Milord..." Dissi poi, rompendo il silenzio della notte "...Dare quel mulo al mio povero Lucius... Solo perché sapevate che avrei cavalcato con lui e non con voi.. Non è un colpo degno di un nobile cavaliere...". Tenevo lo sguardo diritto avanti a me, fissando la brughiera. "... Badate che se fate torto a lui è come se lo faceste a me.." Aggiunsi in tono deciso. Alzai lo sguardo per cercare lo sguardo del cavaliere: "...Ebbene, Milord.. A quanto pare abbiamo una lunga cavalcata da affrontare... Attendo con ansia di udire i racconti e le notizie che mi avete promesso...". |
06-03-2013, 16.04.22 | #333 |
Cittadino di Camelot
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Sopra la terra non vi era nulla..mi risedetti e intravidi tra noi le due donne che arrivarono con noi a Camelot, se non sbagliavo una di esse era lady Elisabeth con cui conversai per breve tempo.
Ascoltavo e strani tormenti e inquietudini prendevano il sopravvento..se porta la "Gioia" era una dannazione, che strano maleficio. "Vedete questo pozzo! Ora siete giovani ragazze ed è giusto sappiate" disse la balia sospirando. "La vostra antenata, lady Anastasiya, divenne folle..per un amore contrastato da il Conte Eugene, suo padre e vostro pure antenato. Il cavaliere, di cui ella si invaghì, era povero di tasche e non possedeva neppure origini nobili..anche se aveva molta nobiltà d'animo". Io e Eleonor eravamo strette l'una all'altra, ascoltando quella triste storia. "Fu così" continuò la balia guardando dentro il pozzo " che in una notte di maggio, come questa, mentre la luna piena brillava e le rose di ogni varietà emanavano un miscuglio soave di profumi..che ella si gettò nel pozzo maledicendo il casato. La maledizione vuole che...la stirpe femminile debba avere un..destino avverso come lo ha avuto Lei.." la balia si asciugò le lacrime e scappò. Io ed Eleonor rimanemmo ferme, davanti a quel pozzo.. "Sono solo superstizioni" dissi io fermamente, quando ad un tratto un bagliore e una strana voce provenne dal pozzo. Ci affacciammo e sul fondale vi era una dama di bianco vestita e di luce riflessa "Sono Anastasiya..dopo di me vi furono solo discendenti maschi e poi, ecco, arrivate voi..vi dico che una di voi porrà fine alla maledizione che il mio gesto insensato produsse e l'altra.....". "E l'altra?" chiese Eleonor. Ma ella svanì nel nulla, era meglio dimenticare tutto..i nostri genitori non volevano se ne parlasse in famiglia. Sbiancai a quel ricordo..già..l'altra fu destinata alla sua stessa sorte. Mi voltai ed osservai Vivian, mi tenne la mano poichè tra la aristocrazia di Camelot erano in molti a conoscere questa leggenda. Cercai di svuotare la testa da quei pensieri, e subito si iniziò a parlare di un Fiore..un Tesoro inestimabile. E cresceva ovunque? Fosse il Fiore che l'Arconte disse di cercare?..e cosa c'entrava in tutto questo quel casato di Duchi di Capomazda. Speravo tutto finisse presto, mi sentivo mancare l'aria...avrei solo voluto tornare nella mia stanza presto.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
06-03-2013, 17.25.33 | #334 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Si, milady...” disse Mamyon a Clio, mentre ormai erano prossimi al ventre della selva “... ho commesso una mancanza imperdonabile... non ho dato voce ai miei occhi e al mio cuore quando vi ho vista giungere con questo meraviglioso abito... forse avrei dovuto rubare le parole che pronunciò l'eroico Hitto Nagawashima quando si trovò al cospetto della bellissima principessa Heyto, ritenuta da tutti, a ragione, la più bella creatura nata sotto i Cieli... si, potrei far mie quelle parole, ma non sarebbero abbastanza... voi stasera siete infinitamente più bella della principessa Heyto...” sorrise, senza accennare a Lucius ed al mulo “... comunque vedrete che non vi deluderà questa nostra escursione...” spronò allora il suo destriero e la loro andatura aumentò sensibilmente, lasciando più indietro Lucius su quel mulo.
“Dobbiamo trovare il luogo in cui sorgeva quell'antica torre...” continuò Mamyon “... così da poter trovare ciò che resta di quella leggenda...” Cavalcarono ancora, fino a raggiungere uno spiazzo irregolare, quasi racchiuso da alcune querce. “Questo posto” fece Mamyon “credo sia interessante... potrebbe apparire cupo, desolato e nello stesso tempo anche incantato e romantico... forse dipende dallo stato d'animo di chi lo guarda... a voi che sembra?” Chiese a Clio. Intanto, alle loro spalle, Lucius non si vedeva più.
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06-03-2013, 17.38.01 | #335 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Durante quella rappresentazione scenica nell'aria si diffuse un'enigmatica atmosfera.
Cupa, angosciante, come intrisa di una tetra malinconia per qualcosa di inafferrabile. Poco dopo lo spettacolo terminò e il sipario si chiuse. “Che spettacolo angosciante...” disse Vivian ad Altea “... preferivo di gran lunga quello messo in piazza dal misterioso Chevalier de Lys...” “E' angosciante” avvicinandosi a loro una vecchia servitrice “perchè parla della terribile maledizione che perseguita i grandi di Capomazda... condannandoli ad una vita senza Gioia...”
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06-03-2013, 17.50.17 | #336 |
Cittadino di Camelot
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Guardai l' anziana servitrice..."E voi cosa sapete di questa maledizione?..Raccontateci vi prego, poichè si è solo accennato a tutto questo nella rappresentazione".
Vivian mi scosse per tornare in camera perchè era spaventata ma io volevo saperne di più...la tristezza dentro al nome della Gioia.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
06-03-2013, 18.12.56 | #337 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Capisco, cavaliere...” disse il vecchio a Parsifal “... sono certo che laggiù troverete valorosi cavalieri disposti ad affiancarvi...” tornò a fissare quegli affreschi “... ma rammentate che la strada davanti a voi è intrisa di pericoli... ogni giorno, con il Sole, sorgono anche migliaia di demoni intenzionati a vagare per il mondo in cerca di anime... e forse incontrerete lo stesso demonio che guidò quella setta a forgiare la giovane fanciulla...” si voltò verso Parsifal “... seguite la strada maestra, cavaliere... ed evitate la selva... così giungerete sano e salvo a Sant'Agata di Gothia...”
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06-03-2013, 19.01.24 | #338 |
Disattivato
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Sentii Mamyon spronare il cavallo e mi voltai indietro a cercare Lucius e il suo mulo. Ma non riuscii a scorgerli, tanto ci eravamo inoltrati nella selva.
D'un tratto, ebbi paura. Mi resi conto di essere sola con un estraneo per la prima volta in vita mia, e un brivido freddo mi attraversò la schiena. Certo, le sue parole mi avevano rallegrato e forse solo grazie a quelle avevo compreso solo in quel momento in che razza di situazione mi trovassi. Ma avevo letto più volte di parole ingannatrici. Già, letto non vissuto. La voce del cavaliere mi parve lontana, e le sue ultime parole mi giunsero dopo qualche istante. "..cosa mi sembra? Non saprei..." Dissi poi, come destata da un sogno, guardando continuamente indietro. Lucius non arrivava e il mio cuore cominciò a battere all'impazzata. Guardai per la prima volta Mamyon con gli occhi freddi e distanti che riservavo a chi mi si avvicinava senza permesso. "...fermatevi ora..." Dissi calma e decisa "...ho acconsentito a questa escursione a patto di non dover restare sola con voi, e mi avete ingannata.." Sostenni il suo sguardo per qualche momento. "... Le vostre parole sono abili lusinghe, ma noto che non mi avete ascoltato.." Indurii lo sguardo ancora un poco "...forse dovreste fare più attenzione a ciò che dico rispetto a ciò che indosso..". |
06-03-2013, 19.40.56 | #339 |
Cittadino di Camelot
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Elina smise di spazzolarmi i capelli lucenti come la seta e neri come la notte........mi fece una treccia.....quando sentimmo bussare e una serva entrare nella stanza.....ci condusse in una stanza ....una rappresentazione scenica....mentre sedevo al mio posto...c'era Altea...la dama con cui parlai sul ponte della nave volante......la vidi assorta e non le feci alcun cenno.....seduta accanto ad Elina, ero intenta aprendere ogni cosa fosse utile a quel momento......Un Salice e un uomo anziano sdraiato sulle sue radici......un uomo giovane che osava parlare di Amore.............Quel salice con le fronde lunghesino in terra....perche' ogniparte di esso potesse piangere........Amore e' dolore, sentii il mio petto stringersi in una morsa di acciaio....chiusi gli occhi ed ascoltai......era cosi' anche per me?....scegliere ilmio amato contro ogni cosa era stata una disgrazia ?.....troppe cos eaffollavano la mente, troppi ricordi....si la scelta, avevo dovuto scegliere e avevo scelto l'amore....e cosa aveva portato ?..pianto solo pianto e disperazione..................
Ascoltai un'altro commediante e parlo' di un fiore......un fiore sconosciuto.........il sogno..solo il sogno...poteva indicare la giusta via....forse era il fiore che avrei dovuto trovare per L' Arconte e il mio desiderio si sarebbe avverato" Elina...non mi sento troppo bene, qui dentro si soffoca, andiamo via....ho bisogno di pensare....no forse ho bisogno solo di dormire ...." ...avevo una strana smania....volevo che tutto finisse presto....perche' il mio dolore finisse con esso....... Ultima modifica di elisabeth : 06-03-2013 alle ore 19.46.48. |
06-03-2013, 19.54.33 | #340 | |
Cittadino di Camelot
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Camminavo lentamente.
I miei passi erano assolutamente muti sul pavimento di marmo, la mia persona non produceva neanche la pur minima ombra sulle pareti, solo la debolissima luce di quel candelabro testimoniava il mio passaggio, rischiarando appena l’ambiente, ma una luminosità così flebile da poter quasi sembrare un miraggio. Per contro, benché tutto intorno a me fosse così assolutamente muto e silenzioso, la mia anima ed il mio cuore erano in preda al caos ed alle grida... avvertivo su di me gli sguardi di quei ritratti... sentivo vociare nelle mie orecchie mille e più parole in quella lingua sconosciuta... la mia mente era occupata dalle parole dell’Arconte e dei suoi accoliti in quella stanza... E fu per questo motivo, per questa confusione che mi riempiva la mente ed il cuore, che mi occorse qualche minuto in più per mettere a fuoco quelle voci che giungevano dalla grande porta chiusa di fronte a me... Citazione:
d’istinto, senza pensare, mi spostai in fretta di lato e mi nascosi in una buia nicchia del muro, proprio lì vicina, all’ombra di una delle molte colonne a fascio che adornavano quel corridoio, e soffiai sulle candele. Vidi la porta aprirsi e due soldati uscirne, li riconobbi per due soldati di Sygma... uscirono e si allontanarono lentamente... probabilmente era l’ora del cambio della guardia, pensai... e probabilmente sapevo cos’era che stavano sorvegliando... Attesi che giungessero in fondo al corridoio e che svoltassero l’angolo, poi uscii dal mio nascondiglio. Il corridoio era buio e freddo ora che il candelabro che avevo in mano era spento, ma io non ci badai... mi voltai lentamente ed osservai quella porta chiusa... probabilmente gli altri due soldati di guardia stavano per arrivare... probabilmente sarebbero giunti tra qualche minuto... cinque o sei, al massimo... e probabilmente l’Arconte ed il Maestro avevano ragione... tuttavia... prima che riuscissi a controllare quell’istinto, allungai una mano e spinsi piano la porta di fronte a me... la stanza non era molto ampia e debolmente illuminata, tutt’intorno c’erano dei tavoli e varie suppellettili... ma ciò che attrasse la mia attenzione fu una sorta di alta lettiga sistemata da un lato, vicino ad una finestra e accanto alla quale erano stati appoggiati due candelabri dall’alto fusto... e su quella lettiga, appena distinguibile, vidi la sagoma di un uomo. Mi pietrificai... e per vari minuti rimasi immobile esattamente dove mi trovavo, incerta sul da farsi... poi, lentamente mi avvicinai di qualche passo... L’uomo era privo di sensi, la testa abbandonata di lato, le braccia lungo il corpo... mi accostai alla lettiga e rimasi a fissarlo per lunghi momenti... fin da piccola avevo sempre ritenuto di saperle giudicare, le persone... credevo di riuscire a capire l’indole umana quasi a prima vista... eppure lì, fissando quel cavaliere con le parole dell’Arconte e del Maestro bene in mente, le mie emozioni erano contrastanti... ed io ero combattuta... molto combattuta... Sospirai. “Chi sei, cavaliere?” mormorai pianissimo ad un tratto, sovrappensiero, senza smettere di fissarlo “Chi sei veramente? Mi chiedo... come sei riuscito a causare tutto questo trambusto? Perché poi? E perché avete tutti così tanto interesse per quella tua spada... perché...” All’improvviso il cavaliere si agitò e parve svegliarsi, ed io d’istinto arretrai di vari passi... invece si mosse soltanto, ma sembrò poi continuare a dormire... Mi avvicinai di nuovo... ed il mio sguardo su di lui si fece più intenso... quasi volessi leggergli dentro... “Penso che ti farò riavere la tua spada, domani... per cominciare.” sussurrai, parlando quasi più con me che non con lui “E così forse scoprirò cos’ha di speciale!” Per qualche altro istante rimasi così... in silenzio... osservandolo... poi, come riscuotendomi, mi guardai intorno... era tardi, ed io non avrei dovuto essere lì... i soldati stavano per tornare, forse... ed io... in fretta mi voltai, riafferrai il candelabro che avevo lasciato abbandonato su un tavolino e mi avvicinai alla porta... facendo capolino, scoprii con sollievo che il corridoio era ancora deserto... uscii, dunque, e mi richiusi la porta alle spalle... pochi minuti dopo rientrai nei miei appartamenti.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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