Redemptio

[Nyoko]

Ci stava provando con me? Sul serio?
Lo guardai divertita e sorrisi alle sue parole. Non era male, per essere un idiota.
"Benissimo. L'appuntamento... Beh... Si può sempre rimandare" dissi sorridendo sghembo.

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[Altea]

Strinsi la mano alla sua e guardinghi uscimmo dalla cella e Hiss sembrava quasi conoscere quei corridoi o fu una mia impressione. .dopo aver tramortito la guardia fummo nel cortile ma ancora non era libertà. ..in quella officina meditavamo sulla evasione.."Incredibile ho sempre pensato come gettare in gattabuia una persona non come farla uscire " sorridendo per poi appoggiarmi alla sua spalla giocherellando coi suoi capelli.."Cosa dici..Scorpione..e un giorno mi spiegherai questo soprannome. .se indossassimo quelle?".
Appese vidi delle tute di militari e pure qualche fucile e pistola potente.."Potremmo mimetizzarci in un loro camion quando escono dalla base e poi cercare la via di fuga..ovviamente terremo i nostri vestiti sotto..sono tute intere..hai altro da proporre tu? " giocherellando con una ciocca sua pensierosa.

[Lady Gwen]

"Sì, sì, ho capito, ho capito... Ma non posso certo scriverlo qui, ti pare?" guardandolo "Devo andare a casa..." leggendo l'orario sul sensorphone.
"Contando che, spero, invierò in mattinata l'articolo, non uscirà sui giornali prima di domani mattina" dissi ad entrambi "Si potrebbe sperare nell'edizione serale, ma non garantisco."

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[Lady Gaynor]

Le parole dell'uomo non fecero che confondermi ancora di più.
"Scienziato? Mi scusi la franchezza, ma non ne ha proprio l'aria... E poi, di quali ribelli parla? Per me le sue parole sono arabo, e proprio non capisco come potrei aiutarla... In questo momento, sono più propensa a credere che lei sia fuori di testa e tra l'altro non mi ha nemmeno detto il suo nome..."

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[Clio]

Guardavo il nostro gioiellino sfrecciare sullo schermo con un moto d'orgoglio nello sguardo.
Ci avevamo lavorato sodo, ne valeva proprio la pena, quelli dell'Ateismo non avevano scampo, pensai con un sorrisetto divertito.
Poi quel fuori programma, che non mi piaceva per niente a dirla tutta, rischiare di rovinare il mio goiellino così a caso prima delle corse vere?
Ma non lo diedi a vedere, sorrisi, come fosse una bellissima sorpresa.
Gozzlon mi avvicinò e io annuii, facendogli un cenno con la mano.
"Vai, uccidi tutti e non graffiare la carrozzeria..." facendogli l'occhiolino.

[Guisgard]

Episodio II: Reality di morte


"Il Grande Fratello vi guarda."

(George Orwell, 1984)



Gozzlon annuì ad Elise, che poi andò a sedersi nei posti destinati ai membri dirigenziali delle due scuderie.
Intanto Cristoforo, scortato da due poliziotti, raggiunse la parte più a destra del palco, dove ad attenderlo c'era un piccola navetta giusta giusta per accogliere un solo passeggero.
Il pubblico intanto sembrava inviperito, insultando il farabutto destinato a fare la volpe in quella caccia ormai imminente.
Enner gli rivolse qualche parola, invogliandolo ad essere sincero e a non farsi scrupoli di sorta.
Il reality voleva la genuinità, il verosimile.
Cristoforo, un tipo da poche parole e dai modi ancor più essenziali, oltre che sconci, si limitò a fare gesti osceni verso gli spettatori in sala e poi a sputare contro la telecamera.
Enner si compiacque e poi spiegò rapidamente al condannato le poche regole di Redemptio.
“Se attraverserà tutti e sette i nostri gironi” disse il presentatore “troverà la redenzione, insieme alla libertà ed al premio di un miliardo di crediti. Avrà circa trenta minuti di vantaggio, poi i nostri piloti-cacciatori si lanceranno al suo inseguimento. Cosa fondamentale sarà questo...” consegnandogli un sensorphone di ultima generazione “... lei dovrà averlo sempre con sé e registrare ogni suo movimento, in modo che tutte le telecamere siano sempre in grado di inquadrarla e di seguirla, chiaro? Se anche riuscisse a superare i gironi e quindi a vincere, senza aver registrato ogni suo passo il premio in denaro e la libertà le saranno negati.”
Tutti applaudirono.
Allora Cristoforo fu portato sulla navetta, legato con una cintura di sicurezza e dopo dieci secondi venne lanciato ad altissima velocità in un tunnel strettissimo, fino a sbucare in un grosso spiazzo sotterraneo.
Qui alcuni poliziotti lo tirarono fuori e nonostante i capogiri lo infilarono in un aeroscafo di quelli dati in dotazione ai centri sportivi dilettantistici.
Cristoforo partì e cominciò a correre verso il primo girone, nella disperata ricerca di una redenzione che non avrà mai.
In tutto ciò il pubblico era in eccitante delirio, scommettendo sulla morte del farabutto divenuto preda.
Dopo trenta minuti partirono altri due aeroscafi, uno guidato da Gozzlon e l'altro da Lord Justin, entrambi a caccia della loro vittima sacrificale.

[Guisgard]

L'uomo guardò Jennifer negli occhi.
Era un tipo alquanto anonimo, magro, dai tratti non certo appariscenti e neanche piacevoli più di tanto.
Era un uomo nella media, normale in tutto.
“Se apparissi come uno scienziato” disse “darei nell'occhio. Ha mai passeggiato in una squadra sorvegliata dalla psicopolizia governativa? Che scruta i passanti col solo scopo do trovare dei sospetti? Con i suoi droidi di quartieri che calcolano i battiti accelerati del cuore? Basta un nulla per farli aumentare... guardare una donna che sculetta, una vetrina piena di dolci, il manifesto di un bel film... un battito in più e ti ritrovi in una casera e poi su un video come potenziale criminale. Quanto ai ribelli... lei ignora esistano? Già... il mondo si divide in due... c'è chi ignora e chi invece muore...” guardandola patetico.

[Guisgard]

“Non puoi scriverlo così...” disse Elv “... di punto in bianco, senza sapere nulla... cosa vorresti scrivere?” A Kara. “Di una televisione spenta nonostante la legge imponga il contrario?” Scuotendo il capo. “Prima devi farti un bel giro... e se non hai nulla in contrario sarò io il tuo cavaliere.” Sarcastico.

[Guisgard]

Castiel rise.
“Eh, sei poco più di una ragazza e vuoi fare la donna fatale... oltre che la dura...” guidando e guardando con la coda dell'occhio Diahnne “... sai che potresti finire nei guai? Guai grossi intendo...” accelerando “... ti va di fumare? Non manca molto e saremo arrivati...”

[Guisgard]

Hiss guardò le tute e le armi.
“Non credo abbiamo altre possibilità...” disse a Shushan “... indossiamole e poi usciamo da qui... mi raccomando, dobbiamo sembrare naturali...”