07-03-2013, 20.01.06 | #351 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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A quelle parole di Talia, il Maestro annuì e mostrò un lieve inchino.
La principessa allora si ritirò nei suoi appartamenti. La notte trascorse così, tra il fruscio della pioggia sui vetri e un inquieto vento che soffiava come un lamento sul palazzo reale. Poi giunse il giorno, che disperse le tenebre ma non quelle inquietudini che sembravano dimorare in modo perpetuo sui palazzi e le guglie di Sant'Agata di Gothia. E verso metà mattinata Talia udì il suono delle trombe. Era il segnale che la cerimonia di giuramento dei cavalieri vincitori stava per iniziare. La fedele Marijeta, così, portò alcuni abiti alla sua padrona, affinchè ne scegliesse uno per la cerimonia. Poco dopo Talia raggiunse la Sala del Trono, dove tutto era pronto per cominciare. E nel cortile del palazzo vi erano già tre dei cinque cavalieri vincitori. “Tutto è pronto, altezza...” disse l'Arconte Meccanico nel vedere la principessa arrivare “... tre dei cavalieri vincitori attendono nel cortile, mentre un quarto è ancora ferito nell'infermeria reale. Manca uno soltanto, ma credo sia prossimo a giungere. Appena vorrete, tutto avrà inizio.” La fissò. “Il Maestro George mi ha informato della vostra discussione avvenuta ieri sera. Siamo tutti curiosi di conoscere cosa ha deciso vostra maestà, riguardo a quel cavaliere ferito.”
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07-03-2013, 20.24.20 | #352 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Mamyon si guardò intorno.
“Non ho udito nulla...” disse “... nessuna voce... forse era solo il vento, milady... quanto al posto in cui siamo... beh... in verità non ne ho idea... ma forse prima di cercare il cancelletto, sarà meglio ritrovare il vostro amico...” In quel momento udirono qualcosa. Era il suono di uno strano corno che echeggiava nell'aria. Un attimo dopo si udì un terrificante grido che mutò poi in una grottesca e folle risata. “Per tutti i diavoli dell'Inferno!” Esclamò Mamyon. “Cosa diavolo è stato?” Estrasse subito la sua spada. “Quel suono... e poi quel grido... forse si tratta di qualche fiera notturna...” “Clio, dove sei?” Si udì nell'oscurità. Era la voce di Lucius. E proveniva dalla Sinistra della ragazza.
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07-03-2013, 20.39.46 | #353 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La servitrice fissò incuriosita Altea e Vivian.
“Voi...” disse “... come siete entrate qui? Gli spettatori per la cerimonia di giuramento devono raggiungere lo spiazzo.” “Cosa accade?” Avvicinandosi un soldato. La servitrice spiegò al militare la situazione. “Solitamente non è consentito al popolo di entrare nel palazzo reale...” disse il soldato alle due ragazze “... ma essendo voi sua parente, forse il capitano acconsentirà... attendete un momento...” e si allontanò. “Forse non dovevamo entrare di nascosto...” sottovoce Vivian ad Altea “... sei la solita... con queste tue idee...” Poco dopo ritornò il soldato. “Il capitano acconsente.” Fissandole. “Ma che sia una visita breve. Tra poco ci sarà la cerimonia e i cavalieri devono essere a disposizione. Seguitemi.” E le condusse nell'infermeria. Giunsero così nella camera dove Guisgard riposava. Il cavaliere era sveglio e fissava inquieto il cielo da una delle finestre. Altea e Vivian furono accompagnate da una delle due guardie che la principessa aveva voluto per far sorvegliare il cavaliere ferito. “Cavaliere...” fece la guardia “... c'è qui vostra cugina, per sincerarsi della vostra salute.” Guisgard si voltò e fissò incuriosito le due ragazze.
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07-03-2013, 20.59.32 | #354 | |
Cittadino di Camelot
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Avevo pensato a quella cosa per tutta la notte e per tutta la mattina...
quei cinque cavalieri stavano per giurarmi la loro fedeltà e la loro protezione... ma chi erano quei cinque cavalieri, mi chiedevo? Avevano vinto il torneo... questo li rendeva davvero i migliori? Questo li rendeva fedeli? Fedeli a cosa, poi? A me, alla Corona di Sygma, ad un ideale? O semplicemente al miglior offerente? Sì, avevo pensato per tutta la notte a quella cosa e solo alla fine, alle prime luci dell’alba, quell’idea mi aveva sfiorata... era un’idea bizzarra... un’idea incauta... un’idea folle, probabilmente... perciò mi piaceva! La vagliai e la perfezionai per tutta la mattina. Quando Marijeta giunse con gli abiti, io era decisa. Ne scelsi uno di damasco color argento, lucente, con sottili dettagli porpora... lo indossai e poi chiesi alla servitrice che mi pettinasse con il mio diadema più bello... e tuttavia, durante tutta quella operazione, badai ben poco a ciò che facevo, presa com’era da quel mio incosciente piano. Uscii dalle mie stanze da sola e, anziché prendere il corridoio che scendeva verso la sala del trono, ne persi un altro che saliva verso la torre dove stava di stanza la guardia di Sygma... il Capitano fu sorpreso di vedermi entrare e fu ancora più sorpreso quando gli spiegai la mia idea... cercò di dissuadermi, disse che era una follia... ma io fui così testarda ed irremovibile che, quando lasciai la torre pochi minuti dopo, forse non lo avevo convinto, ma di certo avevo ottenuto che si attenesse al piano. Poi, in fretta, raggiunsi la sala del trono... Citazione:
“Molto bene, Arconte... vi ringrazio! Vi prego, dunque, di mandare qualcuno nell’infermeria a chiedere a quel cavaliere di raggiungere i suoi compagni, così che possa conoscere la mia decisione come tutti... sempre che sia ancora dell’avviso di giurare di fronte alle nostre leggi! In questo modo, quando anche il quinto cavaliere giungerà, potremo farli entrare ed inizierà la cerimonia!” Con la coda dell’occhio vidi il Capitano entrare con i suoi uomini e sistemarsi ai lati del trono... come d’accordo, non ci scambiammo neanche un’occhiata.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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07-03-2013, 21.08.58 | #355 |
Cittadino di Camelot
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Sentivo gli occhi stupefatti del cavaliere su di me e Vivian ovviamente... e se avesse detto in modo plateale che eravamo due sconosciute? Non pensavo certo che la guardia rimanesse li con noi.
"Mio caro cugino...Guisgard" dissi facendomi coraggio.."sono venuta a sincerarmi della vostra salute visto che durante il torneo mi spaventai davvero vedendovi cadere a terra, per fortuna ora vi vedo meglio". Mi avvicinai al cavaliere con un sorriso e accennando un cenno col capo..sperando capisse.."Ma non potrei parlare sola con voi, senza questa guardia? Mi sento come una delinquente che debba essere controllata, vero Vivian? Infatti la mia amica vorrebbe tanto essere vostra madrina ai festeggiamenti dei vincitori del Torneo". "Non preoccupatevi messere" rivolgendomi alla guardia "non posseggo armi e sono innocua, potete pure perquisirmi, ma vorrei stare sola con mio cugino, deve essere al meglio per la cerimonia". La cosa era alquanto ridicola...ma so che avrebbe fatta felice Vivian. E mi vennero in mente mio zio che era imprigionato e quei cugini di cui non sapevo ancora la esistenza.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
07-03-2013, 21.34.45 | #356 |
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Mi aggrappai al braccio di Mamyon quando quel grido lacerante ruppe il silenzio.
"...non credo sia una fiera, Sir Mamyon, quello sembrava un corno...". Se aveva spaventato lui, pensai, doveva essere davvero pericoloso. Poi, d'un tratto, udii la voce di Lucius alla mia sinistra. "...Lucius.." Urlai "..sono qui..". Presi la mano del cavaliere e gli indicai la direzione da cui proveniva la luce. "...Venite... Da questa parte, non avete sentito la sua voce? Mi chiamava.. Non dev'essere lontano...". E così dicendo mi incamminai verso sinistra seguendo il suono della voce di Lucius che risuonava nella mia mente. Oh, povero amico mio... In che guaio ti ho cacciato... Continuai a camminare guardandomi attorno, sperando di vederlo comparire dietro ogni angolo. |
07-03-2013, 21.42.23 | #357 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Guisgard ascoltò ogni parola di Altea, cercando con lo sguardo di comprendere i cenni che la ragazza impercettibilmente faceva.
“Dunque...” disse il cavaliere “... è dunque voi che devo ringraziare, cara cugina, per avermi prestato i primi soccorsi...” accennò un sorriso e poi annuì lievemente “... non temete...” fissando poi la guardia “... le armi di una donna non sono certo pugnali e veleni... e poi, se avesse voluto farmi del male, mia cugina avrebbe potuto approfittare quando era ferito e senza conoscenza.” La guardia annuì e si allontanò di qualche passo. “In verità” fece Guisgard “non ricordavo di avere una cugina così. Voglio dire... una così bella ragazza non sarebbe passata inosservata nel mio parentado.” Rise. “E ovviamente accompagnata da una degna amica.” Rivolgendosi poi a Vivian. “Beh, probabilmente arriverò anche a capirlo da solo...” tornando a fissare Altea “... mi riferisco al perchè abbiate deciso di soccorrermi... cara cugina... tuttavia ora mi interessa di più sapere il nome di questa mia cugina di cui ignoravo l'esistenza e a cui devo così tanto...” con fare sarcastico. Ma proprio in quel momento un'altra guardia raggiunse quella che era già nella stanza, a pochi passi da loro. Parlottarono e poi si avvicinarono al cavaliere. “Sua altezza chiede di voi, cavaliere.” Fece una delle due guardie. “Sta per cominciare la cerimonia di giuramento e tutti i cavalieri vincitori devono comparire davanti alla principessa.” “Allora, cara cugina, ora devo salutarvi.” Sorridendo Guisgard ad Altea. “E anche a voi, damigella.” Rivolgendosi a Vivian. “Il dovere mi chiama. Spero però assistiate a questa attesa cerimonia. A più tardi, dunque.” E insieme ai soldati andò via. Altea e Vivian furono così accompagnate verso le platee, dove avrebbero assistito alla cerimonia. Guisgard, invece, fu condotto dagli altri quattro cavalieri. I vincitori, così, uscirono nello spiazzo, tra l'entusiasmo generale. Allora l'araldo si voltò verso la Loggia Reale, dove si trovavano Talia, il Maestro e l'Arconte Meccanico. “I vincitori del Torneo della Quaresima!” Proclamò. “Sir Xouf Dion, sir Lhar di Nag, sir Kosev di Setten e sir Guisgard del Lagno.” I quattro avanzarono davanti alla Loggia Reale e si inchinarono in segno di rispetto. “Ne sono quattro e non cinque.” Stupito il Maestro Gerorge. “Uno di loro...” intervenne il capitano della guardia “... sir Mamyon di Ouchus, non è ancora giunto... ho mandato dei soldati a cercarlo... spero arrivi presto...” “Che negligenza.” Scuotendo il capo l'Arconte Meccanico.
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07-03-2013, 21.54.48 | #358 |
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Clio cominciò a muoversi verso la direzione da dove era giunta la voce di Lucius.
Mamyon era accanto a lei, con in pugno la spada. Ad un tratto era calato il silenzio sulla selva. Un silenzio irreale e insopportabile. “In un posto simile” disse Mamyon “non potrebbero resistere neanche i fantasmi...” Poi, all'improvviso, si udirono strani rumori. Simili a calpestii lontani. “C'è qualcuno credo...” mormorò Mamyon, per poi prendere la mano di Clio nella sua “... e forse è molto più vicino di quanto pensiamo...” Di nuovo quel silenzio. Lunghi attimi di silenzio. All'improvviso delle ombre presero forma intorno a loro. In un attimo li circondarono. “Chi siete?” Urlò Mamyon. Erano immobili e li fissavano. Poi, in un attimo, si lanciarono contro il cavaliere e la ragazza. “State giù, Clio!” Gridò Mamyon. Gli assalitori, avvolti in lunghi mantelli incappucciati, erano armati con affilate falci. Mamyon cominciò a tener testa ai loro attacchi. Riuscì a ferirne uno, senza però vederlo cadere a terra. “Che siano spettri questi maledetti?” Urlò brandendo la sua spada. E più respingeva i loro attacchi, più quelle ombre sembravano rispondere con ferocia. Poi cominciò ad albeggiare. Il cielo iniziò a tingersi di un rosato pallore, sempre più vivo e intenso. E come dissolte dalla luce del giorno, le misteriose ombre si ritirarono nella selva circostante. “Per tutti i diavoli...” ansimando Mamyon “... maledetti...” si voltò verso Clio che era dietro di lui “... come state, Clio? Siete ferita?”
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07-03-2013, 22.04.38 | #359 |
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Ad un tratto, da dietro una tenta, apparve una giovane donna.
Aveva i capelli d'ebano e gli occhi indefiniti, di un grigio perlato. “Che Allah vi protegga...” disse ad Elisabeth “... prego, sedetevi...” indicando alcuni sgabelli intarsiati. Poco dopo, da una porta laterale, apparve un uomo. Era un orientale, come la giovane donna. “Che Allah vi preservi...” salutando Elisabeth “... finalmente ci incontriamo...” sorrise “... sono Abul Cabr, ex assaggiatore ufficiale del Califfo di Bagdad... gradite del tè? Oh, non temete, ormai è da tempo che non necessito più di assaggiare veleni...” sorrise “... e poi non è generoso da parte mia accogliere così la moglie di un membro dei leggendari Figli di Nab...”
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07-03-2013, 22.19.57 | #360 |
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Accadde tutto così in fretta.
La vista di quelle ombre mi terrorizzò e il cuore cominciò a battere all'impazzata. Fissai quelle figure con occhi sbarrati e mi riparai dietro Mamyon. Restai davvero colpita dall'abilità del cavaliere e dalla destrezza con cui fronteggiava quegli strani individui. I miei timori e le mie perplessità su di lui svanirono del tutto. Mi aveva protetta da quegli esseri e, sicuramente, senza di lui non avrei avuto scampo. "..No, sto bene.." risposi, poi alzai lo sguardo e lo fissai negli occhi "... grazie a voi..." sussurrai. Restai a fissarlo per alcuni istanti, con occhi lucidi e sognanti. Ripresi a respirare normalmente "..E' l'alba.. dobbiamo tornare.. avete la premiazione.. ma.. devo trovare Lucius.. voi andate o non farete in tempo... resterò io a cercarlo.. se dovesse essergli accaduto qualcosa io.." la voce mi si spezzò "..è tutta colpa mia..". Poi cominciai a pensare che forse con il levar del sole quella selva non era poi così pericolosa e Lucius sarebbe tornato presto. Mi avvicinai di più a Mamyon, con un sorriso "...Beh, non mi avete parlato di voi.. ma mi avete mostrato il vostro valore ancora una volta.. dunque non avete mentito quando avete giurato che mi avreste difesa contro ogni nemico.." sorrisi ancora "...credo di essere in debito con voi.. o sbaglio?" sussurrai. Alzai lo sguardo a cercare i suoi occhi, avvicinai tremante il mio viso al suo e lo baciai dolcemente sulle labbra, con molto più ardore di quanto non ne avessi il giorno precedente. |
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