24-09-2017, 00.19.37 | #3641 |
Cittadino di Camelot
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Racconterò una avventura dal libro "Altea e le sue peripezie impossibili"
In una notte come queste, dalla parte Est del Regno vicino al Bosco, Altea uscì nelle sue camminate ma stavolta prese a cavalcare il suo fido Cruz, dal manto nero e con una croce bianca sulla testa. "Ehi amico..è tanto non viviamo delle avventure,dovrò scrivere a Sir Guisgard o tu e la sua..come diamine si chiama?" sbuffando lei "Peogoria, Peogora..beh tu lo sai, non siete fidanzati?Rischiate di non vedervi più.." ridendo. Ma il nero cavallo si arrestò di colpo davanti a una grotta, non era nervoso e questo rese il tutto più misterioso. Altea lo legò a un tronco ed entrò nella grotta, era rischiarata da un luce e vide un uomo anziano curvo a scrivere mentre la fiammella di una candela illuminava l' antro buio e lo scaldava visto la pioggia impetuosa che batteva con troppo ferocia. Alzò appena il volto e sorrise, il suo volto era amichevole e fece segno di sedersi alla dama. "Chi siete mai?" chiese ella. "Colui che conosce una storia e voleva raccontarvela" lui. "E io cosa c' entro?" stupita la dama. "Sono certo vi interesserà...parla di un uomo e una donna..voi avete un uomo, un innamorato?". Altea scosse la testa.."No, sarà per via del mio brutto carattere". Lui la guardò negli occhi smeraldini mentre la luce rischiarava i suoi biondi capelli lunghi. "Ne siete certa? L' orgoglio a volte è una brutta bestia..per dirlo con una metafora pesante". "Ne sono certa.."lei senza dare a vedere le sue emozioni "Ma importa con la storia che volete dirmi?" "Mah...sapete da qualche parte di un Regno vi sono un uomo e una donna...penserete due innamorati che sono legati e guardano l' Alba assieme e i tramonti..affatto. Voi pensate che due persone per essere legati devono, forzatamente, vedersi ogni giorno?" l' omino con fare interrogativo. Altea scosse il capo.."No, a volte due persone posso essere vicini e non comprendersi..capita..e due persone lontane ed avere una ottima intesa". "Lei a volte rimane sola e si dedica alle sue attività aspettando il suo ritorno..e voi direte come lei sappia del suo ritorno se sono distanti". Altea si faceva più interessata al racconto.."Perchè posseggono un antro buio e segreto, e quello è il loro luogo di incontro..allora quel luogo buio strano si illumina all' Alba quando Lei si sveglia e sa quel giorno lo sentirà e per incanto prende la Luce dei battiti del suo Cuore e dei suoi sorrisi, l' Alba per Lei diventa Rinascita". La dama giocava col calamaio nervosamente.."Si ma sono lontani per poche ore..perchè tale tristezza?" L' uomo sorride.."Perchè per Lei quelle poche ore sembrano secoli..anni..". Lei annuì "E in quell' antro cosa accade?" L' uomo rimase in silenzio.."Qualcosa di magico..due anime che si fondono, che è molto di più di due corpi che si uniscono..è difficile entrare nell' animo dell' altro in questo modo..oh non pensate siano sempre rose e fiori..ma non possono dividersi" serio lui. "Un maleficio?" lei aprendo di colpo gli occhi smeraldini. "No...fa parte di loro..almeno..uno dei misteri di questa storia. Sanno tutto di loro, e quando si reincontrano si apre il loro mondo, lei sa quando lui è triste, malinconico..allegro...potrei quasi dire che questa storia è più misteriosa di un noir che fate nei vostri Gdr...ah, voi amate i Noir vero?" "Oh si molto..sembra mi conosciate bene...ma quando avrà fine tutto questo loro due che faranno?" "Non si sa...perchè arriverà quel giorno...e quel giorno potrebbe essere la fine...o l'inizio di tutto". L' uomo pose ad Altea un' enigma per rivelare cosa sarebbe successo quel giorno...e lei risolvendolo fu l' unica a sapere cosa sarebbe avvenuto. E voi dame e cavalieri di Camelot sapreste indovinare questo enigma? Si studia in a scuola. Si studia in varie discipline. E' di diverse sfumature. E' formato di varie parti. Viene spesso citato nelle poesie E' il nome di una pietra. E' usato in araldica citando la Provvidenza.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea Ultima modifica di Altea : 24-09-2017 alle ore 00.27.41. |
24-09-2017, 00.27.26 | #3642 |
Cittadino di Camelot
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Provo con "occhio"
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"La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca" BALTASAR GRACIÁN "Sappi che la Luna è il messaggero degli astri. Essa infatti trasmette le loro virtù da un corpo celeste all'altro" ABU MASAR, "Libri mysteriorum" |
24-09-2017, 00.34.05 | #3643 |
Cittadino di Camelot
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Milady Gwen che velocità e bravura ed infatti è la risposta giusta.
Si studia in a scuola. Infatti si studia a scuola Si studia in varie discipline. Anatomia, arte, scienze, geografia (occhio del ciclone, ecc) E' di diverse sfumature. E' di diversi colori e sfumature E' formato di varie parti. Ovviamente si Viene spesso citato nelle poesie. Certamente ed è pure lo specchio dell' anima E' il nome di una pietra. Occhio di Tigre E' usato in araldica citando la Provvidenza.Si ed è circondato da raggi solitamente ed è in un triangolo.
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24-09-2017, 00.36.54 | #3644 |
Cittadino di Camelot
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Grazie mille [emoji2]
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02-11-2017, 19.12.50 | #3645 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Nell'alta Nolhiana, sede di antichi castelli e remote leggende, lo scrittore Ennius Monter prese in affitto un palazzo nobiliare risalente al XVIII secolo per potersi ritirare e lavorare così al nuovo libro che aveva in mente.
Il palazzo, che sorgeva sulle basse pendici di un monte in gran parte brullo, era passato da proprietario a proprietario, fino a finire nei possedimenti di un noto albergatore del posto che ne aveva fatto una residenza per convention aziendali. Ennius vi arrivò tra la fine dell'Autunno e l'inizio dell'Inverno, quando cioè la domanda clientelare toccava il periodo meno florido. In questo modo lo scrittore avrebbe trovato quella solitudine e quell'isolamento che riteneva essenziali per la riuscita del suo libro. Tuttavia i primi mesi furono tutt'altro che generosi in fatto di ispirazione ed Ennius non riuscì praticamente a finire nemmeno il primo capitolo. Più passavano i giorni, più lo scrittore avvertiva quel vuoto, quell'oblio di spunti, di estro, di passione, così vitali per generare una qualsiasi opera umana. Una notte di Luna calante gli sembrò di impazzire. Si rigirava nel letto senza trovare né sonno, né tanto meno pace. Allora si alzò e cominciò a passeggiare per i lunghi corridoi del palazzo, tra le ampie scalinate di quella nobile magione, fino a vagare senza meta nell'ampio giardino che circondava l'aristocratica tenuta. Tuttavia i suoi fantasmi, i suoi demoni non cessavano di tormentarlo. Verso il cuore della notte si sentì perduto, aveva smarrito ogni ispirazione e quando prima le 2 e poi le 3 temette di perdere anche il senno. Si convinse così che fosse tutta colpa di quel palazzo. Si, qualcosa di oscuro si celava fra quelle mura, qualcosa di irrazionale, di illogico che sembrava volesse farlo ammattire. Erano giorni infatti che i ritratti degli antichi padroni del palazzo parevano fissarlo, seguirlo con i loro sguardi fantasmi, quasi deriderlo dell'impotenza letteraria che l'aveva colto. Quella notte stessa allora, con un coltello, cominciò a lacerare ognuna di quelle tele, sfigurando tutti quei nobili volti ed accecando per sempre i loro sguardi austeri e maledetti. Ma ciò non gli portò né pace, né sollievo. Angoscia e paura, del tutto irrazionali, lo presero. Pensò di avere una crisi di panico, ma non riuscì a calmarsi, a far ricorso alla sua razionalità. Ed allora cominciò a sentire quei rumori. Scricchiolii, cigolii, stridore e persino calpestio. C'era quindi qualcuno oltre lui nel palazzo? Erano forse i fantasmi di quei nobili proprietari? O era già diventato matto. Per giorni interi e per intere notti dovette convivere con quei rumori. Forse il palazzo essendo vecchio generava quei rumori, pensava. Così decisi di ignorarli. Ma quelli non cessarono. Dopo qualche giorno poi mutarono in qualcosa di diverso. Voci. Voci di oranti e di uditore, di misteriose litanie ed astruse enunciazioni. Non poteva sbagliarsi, non poteva confondersi, erano davvero voci. Voci in qualche lingua sconosciuta, forse persino morta. Provenivano dalle cantine del palazzo. Una paura atavica lo prese. Chiuse tutte le porte che conducevano di sotto, con spranghe, pali di ferro e bloccandole con grossi bauli e pesanti mobili. Ma le voci erano sempre là. Allora, forse diventato davvero folle, Ennius una sera decise di scendere nelle cantine. Si armò di un coltello, lo stesso con cui aveva lacerato i ritratti ed una pistola. Aprì le porte chiuse e scese nelle cantine. Sui gradini che portavano giù si autoconvinse che le voci altro non fossero che i fantasmi di quegli antichi proprietari, forse destati dal loro sonno di morte dal modo in cui aveva distrutto i loro ritratti. Ma ormai stava scendendo e non poteva fermarsi e tornare indietro. Arrivò così nelle cantine. Accese una torcia e si guardò intorno. Le voci non erano cessate ed ora si potevano sentire in maniera più chiara. La lingua era davvero sconosciuta, almeno fino a quando non cominciò poi a riconoscere alcune parole. Pian piano quell'ignoto idioma stava diventando più comprensibile. Ad un certo puntò iniziò a comprendere ogni frase. Era la verità. Più di quanto avesse mai ascoltato, o anche solo concepito. Seguì allora quelle voci. Dopo circa sei mesi fu pubblicato finalmente il suo ultimo libro, dal titolo L'archetipo di Ateon. Sembrava essere un romanzo fantastico, di stampo archeologico-investigativo, con vari misteri che si intrecciavano attraverso la storia, l'archeologia e l'arte. Parlava di una razza si superuomini generata millenni prima da creature extraterrestri giunte sulla Terra per clonare una nuova e migliore tipologia di individui, destinati a governare gli inferiori, ossia gli uomini legati a qualunque Credo Religioso, per poi dominare l'intero pianeta. I discendenti di questi superuomini avevano generato una sorta di congrega, di setta chiamata Priorato di Uaar. Ad ogni intervista rilasciata Ennius parlava del suo libro come frutto della sua fantasia e senza nessun ricorso a cose reali e verosimili. Tuttavia l'accuratezza storica, il rigore con cui trattava i temi dell'opera sembravano invece davvero presi da situazioni reali. La cosa più straordinaria ed inquietante era il centro del romanzo, simboleggiato da un tesoro che rendeva il Priorato di Uaar una potenza economica mondiale: l'Aureo di Uaarania. Ennius affermò di aver preso spunto per il leggendario Aureo di Uaarania da una misteriosa lapide incise trovata nella cantina del palazzo nobiliare in cui si era ritirato per scrivere. La lapide, in lapislazzuli ed onice nera, recava incise diverse parole di senso compiuto legate l'una con l'altra da un enigmatico elemento. Molti si recarono nel palazzo per vederla e tanti cercarono di decifrarla, senza però successo. Quell'arcano sembrava impenetrabile. Cosa quindi avevano in comune quelle parole? I moltissimi che giunsero nel palazzo videro che la lapide recava impresse queste parole: Randa-Turare-Limo-Riga-Alzare-Ala-Rocca-Aitante-Ricco-Celere-Arca E voi, dame e cavalieri di Camelot, riuscite a risolvere questo nuovo e forse autentico Aureo di Uaarania?
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02-11-2017, 19.23.55 | #3646 |
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Interessante racconto, sir... Tutte queste parole sono accomunate dal fatto che, inserendo la lettera B, danno vita ad altrettante parole di senso compiuto...
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02-11-2017, 19.28.30 | #3647 |
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Una storia davvero affascinante...sapete Sir amo le storie di mistero...mi sembra di aver già sentito nominare il famoso scrittore Monter , forse pure conosciuto.
Quanto all' enigma ci devo un pò pensare..
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02-11-2017, 19.58.54 | #3648 |
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Mi rendo conto di aver dato una risposta incompleta, in quanto non ho elencato le nuove parole... Rimedio subito:
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02-11-2017, 20.32.01 | #3649 | |
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Davvero quando si tratta dell'Aureo di Uaarania avete un talento unico! Ed infatti la risposta è esatta! Siete un portento! I miei complimenti, milady
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02-11-2017, 20.37.30 | #3650 |
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Lady Gaynor...ero sicura del vostro successo...complimenti...Ordifren sicuramente vi teme
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