24-09-2011, 03.11.42 | #361 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Daniel aveva evocato quei ricordi e la tristezza si era impossessata di lui e di suo fratello.
Quel luogo era intriso di immagini e voci per i due fratelli. Ad un tratto però si udirono dei rumori. Dalle scale si sentì qualcuno salire velocemente. Mercien, preso dallo spavento fece in tempo a fuggire via. Daniel e Marco invece, emotivamente scossi, non furono abbastanza lesti. Un attimo dopo tre uomini armati di bastoni e pugnali entrarono nella stanza. “Cosa ci fate qui, gaglioffi?” Gridò uno di loro a Daniel e a suo fratello. “Sporchi ladri!” Gli fece eco un altro dei tre. “Ora vi aspetta una bella lezione per aver violato la proprietà altrui!” I tre uomini allora, robusti e come detto ben armati, si lanciarono sui due fratelli e cominciarono a bastonarli con forza. Marco, colpito alla testa, rotolò subito a terra sanguinante Alcuni istanti dopo i due fratelli, feriti, furono legati con strette corde.
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24-09-2011, 03.25.54 | #362 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Intanto, al palazzo di lord Tudor, Cavaliere25, il giovane aiutante di Missan, stava davanti alla carrozza del suo signore.
Il ragazzo aveva seguito l’ambasciatore direttamente da Magnus ed ora era ai suoi ordini. “Odio l’Inghilterra e gli inglesi…” mormorò il cocchiere fissando Cavaliere25 “… guarda questi maledetti in quali sontuose dimore vivono…” indicando il Belvedere “… per questo ci odiano… perché il nostro popolo ha ottenuto la libertà contro tutti i maledetti privilegi che per secoli hanno fatto arricchire ed ingrassare nobili e chierici… credimi, ragazzo, se ti dico che presto scoppierà la guerra tra la Repubblica di Magnus e questi porci inglesi… ed allora imporremo anche in questo paese la libertà e l’uguaglianza!” scosse il capo e sputò in terra. "Tu cosa ne pensi di tutto questo?" Chiese poi a Cavaliere25.
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24-09-2011, 05.47.03 | #363 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“In verità, madame…” disse Missan a Melisendra, come se volesse trattenerla col solo tono della sua voce “… in questi sfarzosi abiti non mi sento, come dire, a mio agio, essendo io un figlio del popolo… mi perdonerete dunque se non so ritrovarmi come si conviene in questa nobile compagnia… a differenza vostra, invece, che siete ben abituata a sfilare in simili palcoscenici… non vi siete fatta scrupoli quando il popolo moriva di fame, non ve ne farete ora, immagino…”
“Messere, vi prego.” Intervenne lord Tudor con tono deciso. “Stasera non si parla di politica. Godetevi la festa e l’ospitalità inglese. Non credo ci saranno altre occasioni in futuro. Grazie.” “I miei rispetti, lord Tudor…” chinando lievemente il capo “… i miei omaggi, madame…” fissando poi Melisendra “… sono sicuro che ci ritroveremo presto… molto presto…” “Quell’uomo è incredibile…” mormorò lord Tudor mentre si allontanava con Melisendra “… ha avuto l’impudenza di accettare il mio invito… non lasciatevi turbare da lui, vi prego, milady.” La fissò e con un sorriso tentò di scacciare il suo nervosismo. “Lo so, che preferireste altra compagnia, milady… magari un cavaliere più affascinante e giovane di me, ma in assenza di meglio, vi farò compagnia io.” E rise di gusto. La musica sancì in quel momento l’inizio dei balli. “Sir Guisgard Tudor.” Annunciò un servitore in quel momento. “Finalmente!” Esclamò suo zio nel vederlo. “Il ricevimento è iniziato da un bel po’!” “Perdonatemi, zio…” accomodandosi la camicia Guisgard “… ma è accaduto un increscioso imprevisto…” “Davvero?” “Eh, già…” accennando uno sbadiglio il nipote “… i miei servi hanno riscaldato l’acqua per il bagno troppo presto… facendola così risultare tiepida al mio arrivo… ed il riscaldarla di nuovo ha causato questo mio ritardo…” Lord Tudor lo fissò scuotendo il capo. “Ma siete incantevole stasera, milady!” Esclamò Guisgard rivolgendosi poi a Melisendra. “Davvero incantevole!” Con fare da damerino. “Come fate a non addolcirvi, caro zio, di fronte a tale bellezza? Non vorrei sembrarvi audace, milady, ma il vedervi mi fa quasi rimpiangere quel bagno freddo, a cui mi avevano destinato i miei goffi servitori!” E sorrise con una smorfia.
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24-09-2011, 09.17.25 | #364 |
Cittadino di Camelot
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Guardai negli occhi il cocchiere e dissi non saprei signore io sono solo un aiutante non saprei cosa rispondervi io mi chiamo cavaliere25 e voi? domandai gentilmente e aspettai una sua risposta
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fabrizio |
24-09-2011, 15.39.34 | #365 |
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Era successo tutto così in fretta.. Dove eravamo? Mi alzai in piedi e vidi che eravamo in un carro.. Avevo le mani sciolte.. Marco era ancora stordito.. Guardai attraverso un buco tra le assi e vidi che ci stavano portando al castello.. D'un tratto sentii quell'odiosa voce.. Lord Carrinton..Che cosa c'entra lui ora?
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24-09-2011, 19.31.35 | #366 |
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Mi scostai in modo gentile al bacio di Lyo e lo fissai in modo indifferente, la sua insolenza ora stava diventando pericolosa. Con un sorriso guardai Lord Carrington "Si milord, un capanno, ma certamente il mio... gentil marito...stava scherzando come sempre poichè io sono di origini nobili e non abiterei certo in una catapecchia. I miei genitori sono conti e mio padre alto ufficiale alla corte reale. Un ricevimento avete detto? Mi piacerebbe presenziarvi, non conosco nessuno di queste parti ancora e sarei lieta di far la conoscenza di Lord Tudor". Poi bisbigliai di nuovo a Lyo "mio caro cavaliere vi ho detto che dobbiamo fingere, quindi queste smancerie in pubblico potreste evitarle? mille grazie...soprattutto se ci rechiamo presso questo ricevimento.Sono cosi emozionata"
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
24-09-2011, 19.51.48 | #367 |
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Piano piano gli occhi si abituarono al buio ...e anche le mie orecchie dopo essere state nella quiete del silenzio..ripresero a sentire tutto cio' che Monsieur..aveva da dirmi.....sino a quando una luce illumino il cammino, i morti in genere non avevano bisogno di luce e le catacombe rimanevano al buio se non c'erano esseri umani nei dintorni.....l'aria era umida e quasi irrespirabile...sino a quando una sala iluminata si mostro' ai miei occhi......ascoltai Monsieur, mi stava preparando agli eventi...rimasi senza parole....erano dunque chierici...nobili....e studenti......rimasi imbambolata...vidi gruppetti di uomi che discutevano, chi animatamente chi con libri alla mano....c'erano alcune donne che parlavano tra loro......era un ambiente ben illuminato c'erano alcuni scranni illuminati da candele, ancora vuoti ma sembravano preparati ad accogliere persone importanti.....su un tavolo c'era del vino e dell'acqua, dei piatti di frutta....ma la gente non se ne curava troppo impegnata a discutere qualcosa di molto importante...seguivo Monsieur, come se fosse il mio scudo....detestavo ammetterlo, ma non ero abituata a quella gente..il mio mondo era semplice, poche cose.....e li' mi sentivo un pesce fuor d'acqua.....Monsieur, era atteso...molti lo fermavano e mi lanciavano strane occhiate........strane occhiate, " Monsieur, che ci faccio io qui, e' tutta genete che appartiene al vostro mondo.......non vorrei essere di intralcio ai vostri doveri.......io ho un compito da portare a termine, vi sembrera' banale......ma......ci sono anime qui..vedo i loro spettri.....voi non vi accorgete ma state condividendo questo momento con il regno dei morti......c'e' frate che vi benedice porta un saio con una croce al collo, ha occhi dolci ma le sue labbra sono dure.......Monsieur.......qual' e' il vostro nome......"....ero tentata di descrivergli altre scene, quando il rumore delle tante conversazioni cesso' di copo........
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24-09-2011, 21.02.20 | #368 |
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La compagnia di sir Hagus era piacevole , cosi come lo era ascoltare quei suoi ricordi...
"Sapete , gli risposi, anche per me le cornamuse hanno un fascino particolare e rievocano in me dolci ricordi". Quando lasciai la casa di lord Tudor per raggiungere la residenza francese di lady SaintPierre, la cosa che mi manco di più erano queste musiche. Alla corte del duca ricordo che ci stava un ragazzo che passava ore e ore a suonarla, e io bambina , mi sedevo accanto a lui dimenticando tutti i miei giochi." Rimanemmo là a parlare per ore , senza accorgerci del tempo che passava, il sole piano piano iniziava a calare... " Forse è meglio rientrare a palazzo, non voglio contradire il duca...lui non ama aspettare ". Salimmo sui nostri cavalli e vi avviammo sulla strada di ritorno. La giornata trascorsa presso il rudere di quel vecchio castello, era stata piacevole e intensa..avevo ancora nella mente quel suono melodioso della cornamusa...non sapevo chi potesse suonarla cosi bene, ma di certo doveva essere qualche musicista dalle mani esperte. Rientrai a palazzo del duca stanca a affaticata, ma non potevo non essere presente alla cena organizzata dal duca, so quanto lui ci tenga che tutti i suoi ospiti siano presenti. Corsi in camera ..una rinfrescata , un cambio d'abito..e poi eccomi nel salone del ricevimento...ma qualcosa mi venne in mente...portai la mia mano al collo... " Ohh no!!!! il medaglione ...il regalo di lord Carrinton....non posso averlo perso...ti prego Signore no!!!" Come mi giustificherò con lui...di certo se ne accorgerà...era un regalo molto importante e di estremo valore..!" Eccolo...era là che dialogova con Sir Guiscard e qualche altro ospite che ancora non conoscevo...catturai il suo sguardo...i suoi occhi erano su di me... e adesso???
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[SIGPIC][/SIGPIC][B][I][SIZE="2"][COLOR="Wheat"] Nessun sole potrebbe risplendere se gli occhi del cuore non ne vedessero la luce.(anonimo)[/COLOR][/SIZE][/I][/B] Ultima modifica di ladyGonzaga : 26-09-2011 alle ore 08.56.15. |
24-09-2011, 23.15.42 | #369 |
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Con la scusa di raccogliere informazioni, Gaynor si staccò ben presto da Missan. Come aveva previsto, la sua insipida mise la faceva passare quasi inosservata tra gli invitati, permettendole di curiosare in giro senza dare troppo nell'occhio. Dopotutto, l'attenzione dei più era per il suo compagno, era lui l'ambasciatore di Magnus, l'odiato portavoce di una repubblica di sangue. Gaynor aveva riflettuto parecchio sulla rivoluzione in atto e non riusciva a capacitarsi di trovarsene nel bel mezzo. A quel punto, capite le vere intenzioni di De Jeon e Missan, avrebbe voluto tirarsene fuori, ma era in gioco la sua testa... nonostante la lunga amicizia, nessuno dei due avrebbe esitato un solo attimo a metterla nelle mani del boia sotto l'accusa di alto tradimento. Ma del resto, non poteva e non voleva sporcarsi le mani con il sangue di persone innocenti che avevano avuto la sola colpa di nascere titolati, per cui prese la decisione di tramare di nascosto affinchè la loro missione fallisse. Guardandosi intorno, capì che la prima mossa da fare sarebbe stata quella di parlare con la duchessa Melisendra Du Blois, l'unica che avrebbe potuto avvicinare senza destare sospetti in Missan. Aveva sentito il loro scambio di battute e così, se lui le avesse viste parlare, Gaynor avrebbe potuto rispondergli che si era sentita in dovere di rincarare la dose. Armandosi di coraggio, si avvicinò alla dama che in quel momento era in compagnia di colui che era stato annunciato come Guisgard Tudor, il nipote del padrone di casa.
"Permettete madame, scusate l'intromissione, ma è di vitale importanza che io vi parli in privato." Poi, quasi sussurrandole all'orecchio, le disse: "So che il mio ruolo non vi ispira alcuna fiducia, ma vi prego di credermi sulla parola se vi dico che le mie intenzioni sono del tutto volte alla vostra salvaguardia... sto rischiando la mia testa in questo momento, ma il mio senso di giustizia è troppo forte affinchè io possa agire diversamente. Vi prego, allontaniamoci di qualche passo..."
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato." |
25-09-2011, 23.49.55 | #370 |
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L'irriverenza di Sir Guisgard mi fece sorridere sinceramente.
"Siete davvero incorreggibile, Sir Guisgard!" Risi. "Ma il vostro spirito ha allentato la sgradevole tensione che la presenza di quell'individuo crea durante questa bella serata." Allusi all'ambasciatore di Magnus. "Non vorrei sembrarvi eccentrica o crudele, ma la presenza di quell'uomo mi fa rimpiangere di essere una donna... se fossi stata l'erede maschio che mio padre desiderava... a quest'ora potrei vendicare gli affronti e i soprusi subiti dalla mia casata col filo della mia spada." I miei occhi brillarono famelici, mentre accarezzavo con lo sguardo il profilo di Missan e il mio cuore ardeva di desiderio di vendetta. Subito abbassai modestamente lo sguardo. "Non desidero annoiarvi, Sir Guisgard, sono sicura che questi discorsi non vi siano congeniali, quindi cambiamo pure argomento..." In quel momento una donna, che avevo già notato in quanto accompagnatrice di Missan, si avvicinò e mi carpì la mia attenzione. Era giovane e bella, ma la sua bellezza era un po' mortificata da un vestito quasi austero. Non furono le sue parole a convincermi, ma la luce che brillava nei suoi occhi. La osservai con distacco e diffidenza. "Vi ascolto... ma non vedo per quale ragione dovrei fidarmi delle vostre parole... lady? Qual è il vostro nome?" seguii la donna, spostandomi di qualche passo, mentre la musica copriva le nostre parole e le celava a orecchie indiscrete.
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