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25-01-2012, 20.42.01 | #371 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Goz ascoltò con attenzione le parole di Cavaliere25.
“Amico mio…” disse il capitano “… non datevi pena per queste cose. Eravate in preda ai deliri della febbre ed è normale che incubi e visioni vi siano apparse come reali… ora pensate solo a rimettervi in forze.” Ai due si avvicinarono i frati Jovinus e Plautus. “Capitano…” domandò il primo dei due chierici “… ma quando avrà fine questo viaggio? Sono ormai giorni che navighiamo.” Goz estrasse da una tasca una piccola mappa con la morfologia del fiume. “Ormai siamo già in terre sconosciute…” mostrando la cartina “… secondo i miei calcoli siamo prossimi alle sorgenti del Calars.”
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25-01-2012, 21.04.46 | #372 |
Cittadino di Camelot
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Residenza: milano
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Finalmente tra poco saremo arrivati non vedevo l'ora speriamo di non trovare altre sorprese brutte dissi guardando i due amici monaci e goz
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fabrizio |
25-01-2012, 21.22.37 | #373 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Talia cominciò a raccontare.
Le sue parole sembravano come salire, sul suo respiro incerto e tremante, fino al volto di Guisgard. Lui ascoltava, fissandola negli occhi, parola per parola, seguendo i bagliori degli occhi di lei, resi di un acceso vermiglio, imperlati com’erano da quelle calde e dolorose lacrime. Guisgard ascoltala la voce di Talia e i sussulti del cuore di lei, a contatto col petto di lui, sembravano accompagnare e rivelare una tensione prossima ad esplodere. Il cavaliere seguiva il tono della ragazza e sembrava non capire, non comprendere appieno il tutto. Talia parlava mentre le sue mani si torcevano l’una nell’altra, quasi come una punizione che la ragazza si stava infliggendo. Poi, finalmente, prese la mano di lui e la strinse. Forse con la stessa forza con cui aveva tormentato le sue mani fino ad un attimo prima. Guisgard sentì il cuore come fermarsi, smettere di battere. Tutto attorno lui sembrò svanire. C’era solo Talia che si tormentava e tremava. Poi il silenzio. Un silenzio lungo come un attimo senza tempo. “Chi…” mormorò dopo uno sforzo sofferto “… chi… chi è stato… Talia…” prendendo le sue braccia fra le mani e stringendole forte “… Talia, in nome del Cielo… chi è stato? Chi ha ucciso il maestro?” Fissandola con occhi divenuti incandescenti per il dolore e la rabbia.
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25-01-2012, 21.42.19 | #374 |
Cittadino di Camelot
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Con Altea andammo alla ricerca della stanza del maestro.....la ricerca duro' poco...rumori inconfondibili si udivano da una porta, e li...trovammo il maestro in dolce compagnia....Isolde stava compiendo in maniera egregia il suo dovere......" Stupida Isolde ...... non hai un uomo nel tuo letto, hai solo un fantoccio......spero tu sia soddisfatta.....Ricorda una cosa rimarrai sola....e intorno a te solo terra bruciata.......".....Altea era sbiancata.....Daniel arrivo' come una furia......mi abbraccio' sino a togliermi il fiato.....quando vidi una rosa bianca tra le sue mani.....e con gesto pieno di affetto donarla ad Altea........" Daniel....accompagna Altea sul ponte..io devo dire qualcosa ad Isolde "........entrai cosi' nella stanza.....erano ancora sul letto....ma lui non era in sensi ... " Che ne dici di lasciarlo andare?.....magari e' il caso che incominci a dirmi che cosa vuoi "............Mi sedetti allora su una poltroncina vicino al letto ..nauseata dalla loro nudita'
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25-01-2012, 22.08.52 | #375 |
Cittadino di Camelot
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Lady Elisabeth intervenì subito ed entrò dentro la camera, Daniel mi prese per mano e uscimmo verso il ponte. Mi allontanai da lui e mi affacciai alla nave guardando scorrere lieve il fiume Calars. Fissavo quell'acqua chiedendomi tra me e me "Perchè mi hai portato fino qua? per mostrarmi la vera natura delle persone? perchè l'acqua lava, purifica l'animo mostrando quella diabolica e quella angelica."
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
26-01-2012, 02.26.58 | #376 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Elisabet restò nella cabina dove Isolde e Lainus avevano consumato la loro passione.
“Vedo che non ti turbano i nostri corpi nudi…” disse Isolde ad Elisabeth “… ma è giusto così…” alzandosi dal letto e coprendo il suo bellissimo corpo con uno scialle “… del resto, come dicevano gli antichi greci, nulla è perfetto come un corpo ben fatto…” rise, per poi avvicinarsi a Lainus e baciandolo in modo lascivo. Un attimo dopo, il maestro cadde addormentato. “Eh…” sospirò la donna “… carini gli uomini… ma spesso durano così poco… non sei d’accordo, amica mia?” E fissando Elisabeth rise nuovamente. “Cosa voglio? Questo mi chiedi? Oh, ma io voglio solo tornare a casa… la mia vera casa… e guarda la fatalità… questo Carrozzone è propri lì che si sta dirigendo…”
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26-01-2012, 02.35.56 | #377 |
Cittadino di Camelot
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Non mi ero reso conto del tempo che trascorreva.... quelle letture e nuovi studi mi avevano rapito. Ero arrivato alle ultime pagine.... finalmente ero riuscito a carpire alcuni importantissimi segreti e novità sul significato del Longiniu....
Ad un tratto sento chiamarmi, era il mio Maestro che veniva a rintracciarmi, mi chiese se avevo trovato qualche novità..... con un sorriso risposi che ero riuscito a svelare il segreto del crine "Maestro, perdonate.....mi sono trattenuto a lungo. Non volevo rallentarla.... volevo dirle che avevo trovato e raccolto un bel pò di notizie che preferireì riferirvi in separata sede." Mi guardaì intorno e chiesi: "Il monaco è ancora sveglio? Volevo chiedere una delucidazione ed un grosso favore...anche...se credo..... sia un vano tentativo."
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"Covenant's Love"..... le dolci parole di colei che è entrata nel mio cuore..... |
26-01-2012, 02.54.17 | #378 |
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Colui che aveva fatto quell’incredibile offerta avanzò nella platea.
Era un giovane valletto, magro e dall’aspetto bonario. “Il mio padrone chiede che la ragazza venga subito condotta nel suo maniero.” Cominciò a dire al banditore. “Fuori vi è una carrozza pronta a portarla via.” “E sia.” Rispose il banditore. “Appena avvenuto il pagamento, il tuo padrone potrà disporre come più gli aggrada di questa schiava.” Allora il valletto annuì, per poi fare un cenno ad alcuni uomini che erano con lui. Questi posarono davanti al banditore quattro pesanti sacchetti carichi di monete d’oro. “Contatele pure.” Fece il valletto. I mercanti di schiavi non si fecero ripetere due volte quelle parole e subito controllarono il denaro. Accertatisi dell’intera somma, lasciarono agli uomini che erano col valletto di condurre via la misteriosa ragazza. “Valletto…” chiamò uno della platea “… chi è il tuo padrone? Dicci il nome di colui capace di spendere una simile cifra per una semplice schiava.” “Perdonatemi, signori…” si scusò il valletto “… ma è volontà del mio padrone restare anonimo a questa platea.” E presa la ragazza, salutò con un inchino i presenti. La ragazza senza nome fu allora fatta salire nella carrozza e messa a sedere accanto al valletto. Ben tre uomini armati scortavano quella carrozza, che alcuni istanti dopo lasciò quel posto per svanire nella folta foresta.
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26-01-2012, 03.01.46 | #379 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Redentos annuì a quelle parole di Parsifal.
“Hai dimostrato pazienza e curiosità, mio buon discepolo…” disse “… doti essenziali per cominciare qualsiasi ricerca… e la ricerca, qualsiasi sia la sua meta ultima, è una superba metafora per rappresentare la vita di un cavaliere…” sorrise “… seguimi…” Lo condusse allora nella stanza accanto, dove il chierico che li aveva ospitati era ancora accanto al fuoco. “Se il sonno vi concede ancora qualche istante” fece Redentos “il mio apprendista desidera chiedervi qualcosa…” “Certo, con piacere.” Sorridendo il chierico.
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26-01-2012, 03.18.36 | #380 |
Cittadino di Camelot
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Residenza: Dai boschi nebbiosi
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Per tutto il viaggio insistetti con il dare frequenti sbirciatine fuori dalla carrozza, scostando negligentemente le cortine che dovevano proteggermi dal mondo esterno. Appena rividi la foresta e ci lasciammo alle spalle la città, il mio umore tornò sereno. Tuttavia ero ancora scossa dall'accaduto e, dopo le prime nervose occhiate al mio accompagnatore, mi decisi a rivolgergli la parola.
"Perchè?" domandai. Mi mancavano le parole appropriate... avrei voluto chiedergli perchè ero stata portata in città, perchè quegli uomini urlavano e mi avevano strattonata come un pesce nella rete, perchè mi avevano scambiata con un sacchetto pieno di luccicanti sassetti dorati. Tamburellai con le dita sui cuscini su cui ero seduta e giocherellai con la mia reticella sfilacciata, che ormai mi copriva a malapena. Alzai nuovamente lo sguardo verso il giovane valletto e, un po' frustrata per l'impossibilità di liberarmi di tutti quegli interrogativi, continuai: "Dove... andiamo?" Poi mi illuminai di falsa speranza. "Casa? A casa..." Sospirai. "Perchè sono qui?" domandai cupamente più a me stessa che a lui.
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente. |
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