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24-09-2013, 04.33.34 | #371 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
Registrazione: 05-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Talia si trovava sotto un arco di foglie e gerani che dava su una bianca fontana dall'acqua azzurrina.
Tutt'intorno vi erano i rigogliosi grappoli di uva fragola, che questa vigilia d'Autunno, col suo Sole asciutto e l'aria tersa, aveva ormai portato a maturazione. L'acqua zampillava vivacemente in quella fontana, sotto il chiarore di una lampada appesa al ramo di un olmo poco lontano, che il vento lambiva lievemente, facendola oscillare a ritmo quasi cadenzato. “Forse in un verziere come questo” disse all'improvviso qualcuno alle sue spalle “Erec vide Enide per la prima volta... forse fu per la sua pelle chiara, i lunghi capelli quasi biondi, gli occhi sognanti... e lui ne fu abbagliato... si innamorarono all'istante e perdutamente... ma poi, narra il poeta, Erec, influenzato dai suoi compagni, visse drammaticamente il contrasto tra Amore e onore cavalleresco... mise allora in dubbio il suo stesso valore, oltre ai sentimenti che Enide nutriva per lui... e alla fine, per riguadagnare tutto ciò che aveva perduto a causa delle sue debolezze, Erec dovete vincere la terribile Gioia della Corte...” Altafonte sorrise “... nei romanzi cavallereschi dell'Amor Cortese spesso bisogna superare una maledizione per riavere ciò che si è perduto... chissà... se anche la vita fosse così, magari tutto sarebbe più semplice...” e raccolse un grappolo d'uva.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |
24-09-2013, 11.18.40 | #372 |
Cittadino di Camelot
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Residenza: Zurigo
Messaggi: 450
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Uscii veloce e senza farmi vedere da nessuno in giardino.
Seguii il Cavaliere, protetta dal manto della notte e degli alberi del giardino. Egli si fermò alle spalle di Lady Talia e gli disse una frase molto poetica e romantica, ma allo stesso tempo enigmatica. Non potevo crederci....il Cavaliere stava facendo la corte a una donna sposata. Restai nascosta a sentire. http://farm6.staticflickr.com/5260/5...df8c7c74_z.jpg
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Il cuore di una dama apprende solo la bontà, la sua beltà sostiene i cavalieri, il suo coraggio difende gli inermi e la sua mente conosce solo la verità!!! Eilonwy |
24-09-2013, 14.33.17 | #373 | |
Cittadino di Camelot
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Residenza: Ignota ai più
Messaggi: 2,235
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Mille e più pensieri vorticavano nella mia mente...
dubbi, ricordi, domande... quell’idea mi tormentava: mi spaventava e mi eccitava allo stesso tempo... con gli occhi serrati e la testa china me ne stavo appoggiata alla fontana... tremavo forte. Poi, all’improvviso quella voce... Citazione:
Fece qualche passo verso di me ed io indietreggiai, fino a schiacciare la schiena contro il marmo della fontana... lo scrutavo... osservavo quegli occhi chiari, ora non più fuggevoli... ascoltavo la sua voce e non stentavo più a riconoscerla, adesso che aveva perso quella leziosità ostentata fino a poco prima. Lo studiavo... lo studiai a lungo, in silenzio, anche dopo che ebbe finito di parlare... e quando iniziai a parlare la mia voce era lieve come un bisbiglio, quasi impercettibile... “Cavaliere di Altafonte...” sussurrai dunque “E’ un nome altisonante... un nome che...” Esitai per un istante, abbassai gli occhi a terra per un momento, poi tornai ad alzarli su di lui, fermandoli nei suoi... “Non lontano da qui, tanto tempo fa, sorgeva una grande e ricca città...” iniziai a raccontare, pianissimo “Una città che oggi non esiste più. Venne distrutta a causa della sua ambizione, e da allora nessuno ha più osato costruire su quel colle, fatta eccezione per una piccola cappella... la Cappellina di San Michele. Vi è però una leggenda... si dice, infatti, che la gente di quella città, che aveva nome Altafonte, sentendo che la fine era ormai vicina ed intenzionata a non lasciare le sue ricchezze al re di Sygma, decise una notte di portare il suo immenso tesoro fuori dalla città, per nasconderlo poi da qualche parte là intorno. Si dice che nessuno sia mai riuscito a trovarlo.” Tacqui, e un denso silenzio calò sul giardino... i miei occhi erano fissi nei suoi, immobili... “Ma tu conosci già questa storia, vero?” sussurrai poi, in appena un soffio “L'hai già udita una volta, lì sotto la cappella...” E non aggiunsi altro... non ce n’era bisogno.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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24-09-2013, 15.32.41 | #374 |
Cittadino di Camelot
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Osservai attentamente il volto del Cavaliere di Altafonte mentre rispondeva...era serio, enigmatico e cupo..la cosa non mi convinceva troppo.
E non mi convinceva neppure il Capitano, iniziò una scaramuccia a parole con Altafonte, li osservavo...i loro volti leggermente adirati..era chiaro che i due non si sopportavano e non mi spiegavo il motivo. Il Cavaliere di Altafonte si congedò e feci un cenno per salutarlo quando si avvicinò a me un maggiordomo e mi consegnò un biglietto. Lo presi e lo tenni stretto in pugno per non farmi notare...chi poteva avermelo mandato..? Proprio Altafonte di rimando al mio precedente biglietto? Qualche persona che non conoscevo o qualcuno appena conosciuto? Mi diressi verso il terrazzo e mi accertai che nessuno potesse vedermi, soprattutto Azable e mi avvicinai a una torcia, lentamente aprii il biglietto per leggerlo, cercando di trattenere la mia ansia.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
24-09-2013, 15.32.44 | #375 |
Disattivato
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Sorrisi a Roberto, e mi lasciai condurre dentro.
Mi asciugai il viso e ripresi l'espressione impassibile, che non lasciava trasparire il minimo sentimento. Osservai corrucciata la scena di Francesco de'Binardi, doveva essere davvero disperato per comportarsi in quel modo, mi chiesi cosa potesse avere di tanto urgente, ma avevo altro a cui pensare. "Devo parlare con il viceprocuratore.." dissi, rivolta al mio finto cugino "...tu fa come credi, se non ritieni saggio accompagnarmi, va pure, tranquillo.. ti sto già facendo passare troppi guai.." sorrisi "..io, però, devo andare.. l'hai detto anche tu.. devo avere maggiori spiegazioni..". Così, senza aggiungere altro, mi diressi verso Simone Missari. "Perdonate l'intrusione, viceprocuratore.." dissi, quando gli fui abbastanza vicina "....voglio i dettagli, riguardo il patto di cui accennavate.. voglio capire perchè me lo state proponendo.. cosa vi ha spinto a farlo.. e, soprattutto, cosa volete da me.." sorrisi ".. vi chiederei nuovamente cosa ci guadagnate, ma immagino che sarebbe una domanda sciocca, visto che non mi rispondereste mai sinceramente.. ebbene, vi ascolto.. solo dopo aver saputo ogni cosa potrò valutare la vostra proposta..". |
24-09-2013, 15.36.14 | #376 |
Cittadino di Camelot
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Residenza: Zurigo
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Ascoltavo immobile i due.
Anch'io avevo sentito tanti anni fa quella storia. Lo avevo sentito dire dal mio primo amore a una ragazzina bionda, che aveva baciato. Mi ricordo che quando tornò da me, gli tirai uno schiaffo e gli dissi che non lo volevo piu' vedere. Per farsi perdonare cercò di farmi contenta in tutti i modi possibili e io dopo tre giorni lo perdonai. E pensandoci bene il ragazzino dagli occhi blu non mi chiamava mai Eilonwy, ma Fiammetta perchè avevo i capelli piu' rossi di adesso. Alla fine mi balenò in mente che giocavo con quel ragazzino e con un suo amico, piu' grande di lui, di nome Carlo.
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Il cuore di una dama apprende solo la bontà, la sua beltà sostiene i cavalieri, il suo coraggio difende gli inermi e la sua mente conosce solo la verità!!! Eilonwy Ultima modifica di Eilonwy : 24-09-2013 alle ore 16.06.21. |
24-09-2013, 16.30.54 | #377 |
Cittadino di Camelot
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Il Frate sonnecchioso...mi lascio' uscire, e così come avevo previsto per il mio viaggio arrivai al cuore a Sygma.....le piccole case erano tutte silenziose e addormentate mentre le case dei ricchi e spensierati erano in festa e facevano ancora un gran baccano.....mi fermai a guardareuna di esse....potevo vedere poco la gente che l'animava perche' vi era un gran giardino che la divideva dalla strada......ma la mia mente andò in un mondo sconosciuto fatto solo di fantasia ed immaginai saloni illuminati e le Signore con i loro ricchissimi abiti che ballavano con Soldati in alta uniforme..........mi stavo lasciando andare....in un mondo che avrei visto solo nella mia fantasia e così andai avanti......c'era un unica locanda aperta.....guardai nella mia sacca..e vidi che il denaro non mancava...potevo permettermi un letto per quella notte.....stanca...entrai....c'era ancora qualcuno ai tavoli che beveva e chiacchierava.....mi avvicinai al bancone......" Buonasera ....avevo bisogno di una camera e di qualcosa da mangiare e' possibile.....?.."....non ero mai andata in una locanda per dormire..Padre Anselmo mi aveva sempre detto che non era conveniente per una donna.....ma guardandomi intorno in quella citta' potevo permettermi solo....un giaciglio vicino al fiume...e credo che quello sarebbe stato ancora piu' sconveniente
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24-09-2013, 19.57.23 | #378 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Il lieve alito di quel fresco vento della sera, soffiando leggero tra le eriche, i tigli e i gerani, faceva vibrare le foglie come tanti sonaglini che diffondevano nell'aria una vivace melodia, sulle cui immaginarie note sembrava animarsi il corso delle luminose stelle che costellavano quel firmamento infinito.
I getti della fontana, guizzanti e briosi, filtravano tra i bagliori della lampada, screziandosi in armoniosi riflessi, che finivano poi ad increspare l'acqua azzurrognola della vasca bianca. “Si, ne ho sentito parlare...” disse piano Altafonte “... ho sentito quella storia... tempo fa... così tanto tempo fa, che oggi mi appare come in un'altra vita...” la fissò “... ma voi come fate a saperlo? Non dovreste... io sono poco più di un fantasma, un'ombra... e le ombre si dissolvono col nuovo giorno... ma forse mi avete confuso con qualcun altro, milady... vero?” I suoi occhi erano enigmatici. “Qualcuno che di certo invidio e verso cui nutro una profonda gelosia, visto che ne rammentate a tal punto il ricordo da confondermi con lui... era un vostro amico? Se volete, mia signora, e solo per voi, stasera, invocando la magia delle stelle, potrei giocare ad essere lui... volete? Devo conoscere il suo nome però... proverò ad indovinarlo...” sorrise “... vediamo... come cominciava il suo nome? Con la G? Forse è Giovanni? No, troppo comune... allora Giorgio? O magari Giacomo? Ma chissà... forse non era neanche di queste terre... allora sarà meno comune... direi... Guisgard... si, questo nome mi piace...” i suoi occhi non tradivano emozioni “... allora, per stasera, sarò quel lontano Guisgard... solo per voi, milady...” e mostrò un lieve inchino col capo.
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24-09-2013, 20.19.52 | #379 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Il locandiere annuì alle parole di Elisabeth e le indicò un tavolo per sedersi.
Ma poco distante dal suo tavolo, la donna, udì i discorsi di alcuni uomini. “Non ci sono dubbi...” disse uno di loro, che sembrava esserne il capo “... quei tre furfanti sono arrivati qui... ne sono certo... dobbiamo solo scoprire in quale buco si sono nascosti...” “Come fai ad esserne certo, Velv?” Chiese uno dei suoi. “Perchè a Camelot” rispose Velv “diverse persone hanno giurato di averli visti uscire dalla città. E siccome a Sud hanno la strada sbarrata dai cacciatori di taglie e dai soldati, dunque devono per forza di cose essere giunti qui a Sygma... e noi li troveremo.”
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24-09-2013, 20.20.25 | #380 |
Cittadino di Camelot
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Guisgard!
Ecco perchè non mi ricordavo quel nome! Perchè era fin troppo complesso. Infatti proprio perchè non ricordavo mai il suo nome, il mio primo amore dai occhi blu mi diceva di chiamarlo Apollo, che era la sua divinità pagana preferita. Era lui il bambino che avevo conosciuto al porto e che mi aveva giurato eterno amore quando me ne andai quell'estate. Adesso che mi veniva in mente avevamo inciso su un tronco di un ulivo di questo giardino Fiammetta+Apollo. Non potevo crederci. Finalmente lo avevo ritrovato. Forse se lo avessi portato dove c'era quell'ulivo si sarebbe ricordato di me.
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