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25-09-2013, 20.47.16 | #401 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
Registrazione: 05-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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“Invece io” disse Roberto a Clio “sono della stessa idea del capitano de' Gufoni... anche io credo che in tutta questa storia ci siano dentro i de' Binardi... ragioniamo... sono in pessime condizioni finanziarie, appoggiano il Clero e detestano la borghesia... dunque mi sembrano più che sospettabili... inoltre, guarda caso, poco prima di scoprire il biglietto, Francesco de' Binardi giunge qui con una scenata di stampo teatrale... e facendo due più due...” sbuffò “... comunque non mi piace questa cosa che ti ha chiesto il viceprocuratore... perchè chiedere a te di cercare quel ladro? Lui può disporre di soldati e magistrati... mah... ma tanto, a quanto pare, sembra che questa faccenda di Mirabole sia prossima a risolversi...”
Poco dopo, salutati tutti, Clio, Roberto e Selenia tornarono a casa.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |
25-09-2013, 20.50.23 | #402 |
Cittadino di Camelot
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Mi avvicinai lentamente e scorsi il Cavaliere di Altafonte..mi chiesi come mai fosse lì in giardino e non si fosse mosso alla notizia di Mirabole.
Sembrava assorto e giocherellava con un ramo di geranio, mi sedetti vicino a lui senza proferire parola sul bordo di quella fontana. Si udiva solo lo scroscio della fontana e poi d'un tratto dissi..."Mi piacerebbe essere lungo il lungo fiume..presente di fronte alla Chiesa di San Giovanni? Penso domani ci andrò" e sorridendo staccai un grappolo di uva assaggiando alcuni acini e poi aggiunsi improvvisamente..."E ditemi..ho sentito i pettegolezzi delle dame, che solitamente detesto...li ho sempre odiati pure nella mia dimora a Camelot o nei vari balli...coi miei genitori...ma voi...cercate moglie? E come mai? Che requisiti dovrebbe avere?" chiesi piena di interesse.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
25-09-2013, 20.50.39 | #403 | |
Cittadino di Camelot
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Residenza: Zurigo
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Oh no adesso sta arrivando Lady Altea!
Certo che sono sfortunata. Che noia! Non importa mi avvicino con cautela per sentire che si dicono. Ahimè sono una ragazza troppo curiosa. Citazione:
Allora non voleva essere solo aiutata! Meglio rimanere ad ascoltarli.
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Il cuore di una dama apprende solo la bontà, la sua beltà sostiene i cavalieri, il suo coraggio difende gli inermi e la sua mente conosce solo la verità!!! Eilonwy |
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25-09-2013, 23.20.27 | #404 |
Cittadino di Camelot
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Residenza: catania
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Attraversando il chiostro fui condotta alla biblioteca, mentre aprii la porta sentii delle voci....che nella mia grande impazienza feci l'errore di non riconoscere.......bene.....quando l'istinto prevale alla ragione questo succede.....il caos......fra Teodoro era in simpatica conversazione con i tre falsi Fratelli......." Sono certa che non pensavate di vedermi cosi' in fretta......formate un bel quadretto voi quattro.....già dei simpatici compagni di viaggio.......ditemi Fra Teodoro...visto che ho ascoltato...ma solo per un attimo le vostre conversazioni ...ditemi...avete il coraggio di denunciarli ?.....anzi...visto che in fondo sono una buona religiosa....sono venuta a dirvi che tre uomini seduti al mio tavolo in una locanda di Sygma.....stavano cercando i tre porcellini....e a quanto pare...sanno perfettamente che sono usciti da Camelot perchè li hanno visti...e che non sono andati a Sud perchè troppi soldati......l'unica cosa..e' che non ho sentito ....che hanno accomunata una donna alla vostra presenza.........ora sono in pace con la coscienza.......datemi un posto per dormire e domani non mi vedrete piu'...togliero' il disturbo......mi raccomando.....siate custodi degli altri fratelli....."......Incrocia le braccia sul petto ed attesi che mi fosse indicato un posto dove dormire...
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26-09-2013, 01.17.58 | #405 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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I quattro ascoltarono ogni parola di Elisabeth.
Poi Padre Teodoro si alzò e si avvicinò ad una piccola finestra. “Ho ascoltato ogni vostra parola” disse ai tre falsi frati “e non spetta a me giudicarvi. Io credo che in ognuno di noi ci sia la possibilità di scindere ciò che è giusto da ciò che è ingiusto. Ora sta a voi... sta a voi decidere cosa fare... se continuare a fuggire, aggiungendo male ad altro male, oppure liberarvi da tutto ciò...” li fissò e poi uscì dalla stanza. A quel punto gli occhi dei tre furono su Elisabeth. “Tre uomini avete detto...” rivolgendosi a lei il capo “... li ricordate? Sapete dire se c'era qualcosa di particolare che vi ha colpito? Un dettaglio, qualcosa che possa farci capire chi fossero quegli uomini?”
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26-09-2013, 01.21.23 | #406 |
Disattivato
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"Mah, io non conosco la situazione dei de'Binardi.. ma so che quel Francesco non era a Sygma, quando è stato mandato il biglietto.. era a Camelot, per una fiera di cui non ricordo il nome.. abbiamo alloggiato nella stessa locanda.. e ci ho parlato sulla strada, per quanto cercassi di stare sola.." dissi, pensierosa "...te l'ho detto che ci deve essere qualcosa sotto... ti sembra normale che un uomo come lui chieda aiuto a me? O è disperato o c'è qualcosa che mi sfugge.. non mi piace per niente.. ma, comunque.. ormai non ho niente da perdere, e sono venuta a Sygma proprio per quel Mirabole... volevo guadagnarmi da vivere, e invece ora, se dovessi riuscire in questa folle impresa, salverò la vita a quell'incosciente di mio fratello..".
Sospirai. La festa era ormai finita, e tutti si diressero verso le loro case, anche la carrozza Fiosari partì. Giunti al palazzo, salutai Selenia e Roberto e mi ritirai nelle mie stanze, non prima di aver ricordato al mio finto cugino l'appuntamento che avevamo il giorno dopo. Entrai nell'ampia camera degli ospiti, chiusi la porta dietro di me. Abandonai l'elegante abito, per indossare una semplice veste bianca, e mi buttai sul letto. Per lungo tempo restai immobile, a fissare il soffitto, incapace di immagazzinare tutte le informazioni che avevo ricevuto quel giorno. E poi, mi lasciai andare: nel silenzio della notte, piansi tutte le lacrime che mi erano rimaste. Piansi per la mia casa bruciata, la mia terra saccheggiata, mio padre ucciso, mio fratello imprigionato, e anche per me, che non avevo più un futuro, non come l'avevo sempre immaginato, almeno. Giurai a me stessa che, dopo quella notte, non avrei più pianto. Dovevo essere forte, per tutti i miei cari. Quando non ebbi più lacrime, esausta, caddi in un sonno profondo e tormentato. Un passo, un altro, circospetti e silenziosi. Tutto intorno a me, silenzio e fumo rivaleggiavano tra loro. Si poteva udire solo lo scalpitio delle fiamme che, a poco a poco, avvolgevano le pareti. Io avanzavo piano, quasi fossi un fantasma, e mi guardavo intorno. Le fiamme inghiottivano ogni cosa, lo sguardo di Pentesilea morente scomparve, insieme a quello del suo Achille. Eppure, dentro di me, non sentivo niente, un vuoto profondo e incolmabile riempiva la mia anima. Il giardino sembrava essere ancora rigoglioso e illuminato dal sole. Quando uscii sul terrazzo, tuttavia, i miei occhi vagarono, da una parte all'altra, incapaci di capire, incapaci di sopportare. Non c'erano più i fiori, le aiuole, le fontene marmore, c'era soltanto morte. Ma tra tutti quei cadaveri, ne riconobbi uno, volutamente messo in mostra. Tentai di correre verso di lui, ma le gambe si rifiutarono di muoversi, come fossero ancorate a quella terra che non avrei più rivisto. L'odore della morte, attorno a me, era ancora più insopportabile della sua vista. Poi, in un piccolo momento di pace, sentii la brezza del mare accarezzarmi il viso. Chiusi gli occhi, e iniziai a correre, non avevo bisogno di vedere la strada davanti a me, sapevo che il mare era lì, poco distante, ancora un momento e solo la scogliera ci avrebbe divisi. Corsi, all'impazzata, come fossi una lepre inseguta dai cani, finchè il rumore delle onde fu talmente forte da risultare assordante. D'un tratto, però, qualcuno mi afferrò alle spalle, tenendomi stretta a sè. Mi parlò, e io riacquistai per un momento lucidità. Avevo già vissuto un momento come quello, a Castel Fiorito, prima di svenire, solo che adesso non c'era mio fratello a trattenermi tra le sue braccia, c'era Roberto. Mi stava parlando, ma non riuscivo a comprenderlo. "Calmati, Clio.. ci sono io... sono qui.. ci sarò sempre.." disse, con voce dolce. Mi aggrappai a lui, e piansi lacrime che non credevo di possedere. Lui mi accarezzò i capelli, e mi tenne stretta a sè. "Ci sono io.." ripetè "...sempre..". Alzai lo sguardo, e mi trovai persa nei suoi occhi per lunghi istanti, mentre il suo sorriso mi calmava piano piano, e ogni battito del suo cuore faceva rallentare il mio. Mi svegliai di buon mattino, pensando al sogno assurdo che avevo fatto. Ma dopotutto, come non comprenderlo? Pensai, cercando di non pensare all'abbraccio con Roberto. Prima di quella sera, non ci eravamo mai avvicinati così tanto, certo, erano situazioni particolari, certo, e gli ero davvero grata di avermi offerto un'ancora di salvezza, non sarebbe successo di nuovo. Quindi dovevo anche smettere di sognarlo! Mi preparai in fretta, vestendomi semplcemente, e scesi per la colazione. Chiesi ad un domestico di informare Roberto che mi ero alzata, ricordandogli che avevamo un impegno. Lo aspettai in giardino, la mia anima poteva essere tormentata da questioni più o meno importanti, ma qul cielo terso strappava un sorriso. |
26-09-2013, 01.40.37 | #407 | |
Cittadino di Camelot
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Salimmo in carrozza... Jacopo era inquieto, nervoso... e forse anche io lo ero, sebbene non per gli stessi motivi.
Citazione:
Sollevai gli occhi e lo guardai per un istante... esitai... poi inspirai appena... “Jacopo...” iniziai a dire, lentamente “Io onestamente non capisco... insomma... se davvero è Binardi il ladro, perché fare quella sceneggiata? Perché non rubare il quadro avendo il vantaggio dell’effetto sorpresa? Proprio lui, che in città è così conosciuto... non credi che l’effetto sorpresa sarebbe stato un incredibile vantaggio, per lui?” Scossi la testa... “E poi... Francesco de’ Binardi... suvvia, Jacopo, pensi davvero che potrebbe essere lui il fantomatico Mirabole? Pensi che ne avrebbe la capacità? O il coraggio?” Sorrisi appena... “Io non credo... no, non credo che Francesco sia mai stato un avventuriero...” Tacqui per un istante... poi, lentamente, allungai una mano e sfiorai quella di mio marito... “Perdonami, Capitano... ma devo ricordarti che sei un militare...” sussurrai dolcemente “E che, quindi, è la ricerca della verità cui devi pensare... e tu... tu sei sicuro di aver ricercato questa verità al meglio delle tue capacità, questa volta?”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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26-09-2013, 01.45.19 | #408 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Altafonte, nel vedere arrivare Altea, si alzò e la salutò con un cenno del capo.
“Eh, la chiesa di San Giovanni” disse, raccogliendo quel geranio dall'acqua “gode di una suggestiva vista sul lungofiume... l'ho veduta al mio arrivo in città, proprio mentre con la mia carrozza attraversavo il ponte vecchio...” sorrise “... quanto ai pettegolezzi delle dame, io credo che essi siano un po' il sale di questa sofisticata e frivola vita d'alta società... diciamo un vivace momento di futili distrazioni in una dorata quotidianità... però si da il caso che quei pettegolezzi nascondano un fondo di verità, milady... in effetti cerco moglie... perchè? Forse perchè nulla mi spaventa più della solitudine, o forse perchè sono dell'età giusta per desiderare di godere la vita in due... magari perchè adoro troppo la bellezza femminile, o chissà, forse perchè amo svegliarmi al mattino con qualcuno nel mio letto...” aveva in mano quel geranio “... o addirittura il motivo è ancora più sciocco... perchè si tratta solo di voler donare, ogni giorno, a qualcuna uno dei fiori che sbocciano nel mio giardino... che qualità deve possedere una donna adatta a me? Diciamo che sogno la sensualità di Andromeda, le conoscenze di Medea, la voglia di slanci che animava Elena, la fedeltà di Penelope, l'amore per l'arte di Laodamia, la passionalità di Armida, la forza d'animo di Clorinda, l'innocenza di Erminia, il candore di Enide e la capacità di sognare di Ginevra...” rise “... prendete questo fiore...” mostrandole quel geranio “... nel linguaggio dei fiori esso simboleggia la follia... ossia, l'unica prerogativa che dovrebbe avere ogni innamorato... ora perdonatemi, ma la notte mi reclama... i miei omaggi, lady Altea Sveva...” mostrando un cortese invito “... ci ritroveremo alla chiesa di San Giovanni...” e svanì fra le ombre del giardino. Un attimo dopo, Altea udì una voce. Era Azable che la cercava. “Ah, siete qui...” avvicinandosi a lei “... venite, la festa è terminata... torniamo in albergo...”
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26-09-2013, 02.17.00 | #409 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Roberto raggiunse poco dopo Clio per la colazione.
“Dopo colazione” disse il giovane “partiremo subito alla volta del Castello di Sonio.” E infatti, finita la colazione, i servitori prepararono subito la carrozza. Poco dopo, i due, avevano già lasciato Palazzo Fiosari. Arrivarono al castello dopo una mezz'ora circa. Questo gigante di granito si ergeva su un piccolo colle fuori città, oltre la sponda destra del fiume. Giuntivi, Roberto chiese del direttore del carcere e insieme a Clio vi fu condotto da un soldato. Ma non trovarono solo il direttore. Con lui infatti vi era anche Simone Missani. Il viceprocuratore ordinò allora ad una sentinella di condurre i due nella cella del prigioniero 1809. Furono così fatti scendere attraverso una scala di pietra umida e maleodorante, fino a raggiungere un corridoio sotterraneo che dava su una piccola cella. Qui, sulla porta di ferro, la sentinella aprì il piccolo sportellino, tanto stretto da permettere solo a stento di poter vedere nella cella. E attraverso quello, Clio vide un uomo steso su una brandina, con i capelli lunghi e vestito di stracci. “Voltati, canaglia!” Gridò la sentinella, ma il prigioniero non si voltò. “Sono giorni che non tocca cibo...” spiegò la sentinella “... credo che abbia perso conoscenza.” Tuttavia, anche se steso su quella brandina, Clio fu in grado di riconoscerlo. Era davvero Diomede.
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26-09-2013, 03.52.39 | #410 |
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Jacopo, avvertendo il contatto della mano di Talia subito la strinse nella sua.
“Io credo” disse poi “che quel Francesco de' Binardi non sia il capo di tutto... probabilmente è coinvolta l'intera famiglia de' Binardi... quello sciocco ed inetto giovane è solo uno dei tanti bracci... magari seguono le direttive del vescovo, chi può dirlo... fatto sta che sono certo di ciò che dico... quanto alla sorpresa di poter agire, dici bene... ma io penso che tutto questo nasconda una trappola... si...” annuì convinto “... credo che loro mirino ad altro... hanno un altro obbiettivo... e vogliono solo confonderci... magari vogliono solo far concentrare tutte le nostre forze attorno a Santa Felicita... e così da poter agire indisturbati altrove...perchè dopotutto quel quadro, seppure prezioso, non è certamente l'opera più inestimabile qui a Sygma... non certo da poter giustificare tanto interesse... e infatti non ho mai creduto a quei biglietti... sono troppo assurdi... specchietti per le allodole... domani parlerò di questo col viceprocuratore del re...” arrivarono finalmente a Palazzo de' Gufoni.
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