04-04-2016, 02.40.55 | #421 |
Cittadino di Camelot
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Risi appena, divertita dalla voce gracchiante e dal modo di parlare del pappagallo.
"Volevo solo conoscerlo, e parlare dello spettacolo." Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk
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"La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca" BALTASAR GRACIÁN "Sappi che la Luna è il messaggero degli astri. Essa infatti trasmette le loro virtù da un corpo celeste all'altro" ABU MASAR, "Libri mysteriorum" |
04-04-2016, 03.02.34 | #422 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Dacey e Pepino, sul calesse dell'ometto, partirono verso la brughiera.
Uscirono dalla città ed imboccarono uno stretto sentiero i cui margini erano coperti da sterpi e rovi. Man mano che si avvicinavano al limite della campagna vedevano sempre più crescere l'inquieto e cupo profilo della brughiera, con i suoi austeri alberi che simili ad enigmatiche figure lanciavano spettrali rami in ogni direzione, cespugli di erbe selvatiche le cui proprietà erano note un tempo ad un antico sapere fatto di magia e mistero, il gorgoglio mesto di un canale dalle acque verdi e melmose, fiori spontanei nei cui petali celavano segreti di perduti veleni e le alte montagne tutt'intorno, dall'apparenza di giganti addormentati da chissà quale primordiale incanto. Tutto in quel luogo sembrava assopito da una qualche maledizione. Qualcosa di sinistro ed occulto pareva aleggiare tra i suoi secolari alberi e gli incolti sentieri di cespugli e pietre. Il calesse avanzava lento e cigolante, senza che Pepino fosse di molta compagnia a Dacey. E ad un tratto Zeb, la cavalla dell'ometto, cominciò a tradire nervosismo, quasi paura. “Ehhh... buona...” disse tirando le redini Pepino. Continuarono il loro cammino, ma di nuovo, quando i muri di Marchesa delle Rose si intravidero dagli alberi, la cavalla sembrò inquietarsi ancora. Un attimo dopo l'ometto e Dacey sentirono un calpestio tra la vegetazione. Come se qualcosa si avvicinasse. Poi, all'improvviso, udirono un basso e lento ringhio.
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04-04-2016, 03.03.33 | #423 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Ma lui è qui, lui è qui...” disse il pappagallo a Gwen “... è qui... è qui...”
Allora un libro, lasciato su un basso tavolino accanto ad una finestra, prese a sfogliarsi forse a causa del vento. Le pagine scorrevano leggere e veloci, mostrando immagini dei boschi del Nord, tanto cari alla ragazza ed ai suoi ricordi. Ad un tratto, su una delle illustrazioni, due figure apparvero nella campagna. Un attimo dopo, incredibilmente, presero a muoversi. Come se quel libro avesse immagini animate.
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04-04-2016, 03.08.45 | #424 |
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<< Vi ringrazio per avermi permesso di venire ancora... Per me è una novità questo andare e venire dalla città alla brughiera. Non ditelo a mio zio ma a volte il lavoro in bottega mi risulta noiosi e quindi ...>>
Peoino era tutto concentrato nella guida e non mi stava minimamente ascoltando. Smisi quindi di parlare guardandomi intorno. Anche se era la seconda volta che osservavo quel paesaggio c'erano sempre aspetti nuovi da scovare e scoprire, angoli bui, cespugli e rovi, alti alberi vecchi e secchi che a stavano stavano ancorati alle radici. << Oh ecco la tenuta >> indicai notando la prima fila di mattoni quando Zeb si impiantò. << Forza bella siamo quasi arrivati poi potrai riposare>> dissi alla cavalla tentando di rassicurarla. << Aspettate... Che cos'è questo rumore>> dissi con il cuore in gola stringendo il mio amuleto.
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04-04-2016, 03.12.00 | #425 |
Cittadino di Camelot
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Tutto quello mi sembrava surreale.
Le pagine si erano sfogliate da sole, mostrando anche i miei amati boschi del Nord, ma quello che era successo dopo era stato ancora più sconvolgente: una figura mostrava una campagna, nella quale si videro due sagome che, incredibilmente, cominciarono a muoversi. Mi diedi un pizzicotto, perfino, ma era tutto vero. In tutta la mia vita non avevo mai visto niente di simile, nonostante tutto. "Perchè dici che il capo è qui?" chiesi al pappagallo, ancora intontita per ciò che era appena successo. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk
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04-04-2016, 09.11.54 | #426 |
Cittadino di Camelot
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Sospiraii..zia Sibille aveva approvato.
La festa iniziò e il primo ballo fu concesso proprio a uno dei tre noiosi mercanti borghesi ..lo guardai mentre ballavo "Di cosa siete vestito? E gli affari come vanno...sempre male a causa di questi pirati" con un sorriso di circostanza. Ma guardavo Sophie mentre ballava con l' altro borghese..stavamo aspettando l'ospite tanto atteso. A dire il vero dovevo contenere la frenesia..oltre la ipotesi del vedovo poteva esserci quella del rampollo perfetto in tutto e che non trovava moglie se non per fidanzamento combinato e pure bruttino..dovetti trattenere una risata..a volte ero davvero perfida. Certo quel tipo si dimostrava misterioso. .uno di quelli che amava farsi attendere ed avere la scena..ci avrei scommesso..o forse era Sibille che ci teneva molto.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
04-04-2016, 15.38.31 | #427 |
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Annuii a Gervan.
"Sì, mi sembra una buona idea... Stanno per essere trasportati a corte, li visionerò di persona.." dissi, pensierosa "E farò fare delle ricerche su quello che troveremo..". Poi quelle parole sul duca. Sospirai, scuotendo piano la testa. "Lo so fin troppo bene, purtroppo..." Annuendo assorta. "Lord Rovolin? Oh, per carità..." Mormorai piano "Non fraintendetemi, lo difenderò contro Cimas se necessario.. Ma sono d'accordo con voi.." sospirai "Sappiamo entrambi che non era certo Rovolin il nipote preferito del mio signore...". Esitai per un lungo istante, lasciando lo sguardo vagare oltre la finestra che si intravedeva. "Ad ogni modo non è qui..." tagliai corto "Quindi immagino non abbia nemmeno senso parlarne..." dissi soltanto, evitando di dare completamente voce ai miei pensieri. C'era sicuramente un motivo dietro quell'assenza. Anche se dovevo ammettere che non capivo, che non riuscivo a formulare ipotesi lusinghiere. Ma poi mi chiedevo che avrei fatto io, se Miral avesse avuto di nuovo bisogno di noi. Di me. Ero l'ultima Lorendal rimasta, dopotutto. Ma era diverso. Anche io ero stata allontanata dalla mia terra per proteggermi. Già, ma il mio era un esilio. Quando si erano presi le nostre terre con la forza di un esercito che Miral non avrebbe mai potuto contestare, per mio padre l'unica via di salvezza era la fuga. Fu Lord Anione ad accoglierci, quando io non ero che una bambina, a darci un palazzo, delle terre, un posto alla sua corte. E quando mio padre tentò una disperata riconquista lo aiutò. Anche se da quella spedizione mio padre non tornò, salvò il suo onore. Molti gli rimproveravano la fuga. Io per prima. Ma poi capii. E fu Anione a spiegarmelo, quando venne a portarmi la sua spada. Lo aveva fatto per me. Una volta portatomi al sicuro, era ripartito per quella folle e disperata spedizione. Aveva fallito, ma io lo stimavo ancor di più per averci provato. E in quel momento la mia vita era cambiata. Paradossalmente, ero libera. Lord Anione mi disse che si sarebbe preso cura di me, come aveva promesso a mio padre, mi avrebbe procurato un buon marito. Ma io gli avevo detto che l'unica cosa che volevo era combattere per lui, per Capomazda. Lui prima rise, ma dopo aver osservato il mio sguardo acconsentì, e mantenne quella promessa il giorno che mi presentai alla Guardia Ducale per arruolarmi. Lui era il mio signore, per lui avrei sacrificato la vita ad occhi chiusi. Ma ora non c'era più. E quello che potevo difendere, per lui, erano le cose che amava di più. Capomazda prima di qualunque altra cosa. |
04-04-2016, 16.21.31 | #428 |
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"Il mio contegno non è affar vostro!" risposi piccata al bel pirata, che sembrava divertirsi un mondo nel vedermi perdere le staffe.
"Bene, ho ascoltato e capito che bloccare la costa sarebbe una piaga per capomazda, ma ciò che invece mi sfugge è come questo possa recare un vantaggio a me. Il mio scopo è liberarmi dal dominio di Capomazda, non solo di procurargli fastidio interrompendone i commerci via mare..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato." |
04-04-2016, 19.05.49 | #429 |
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Il calesse si era piantato nel bel mezzo di quel sentiero, mentre tutto intorno la vegetazione era diventata ancor più cupa e silenziosa.
Zeb pareva indisposta a proseguire, tradendo nervosismo. Dacey e Pepino avevano udito quel fruscio tra l'erba e poi quel basso ringhio. “Forse...” disse l'ometto visibilmente spaventato “... forse si tratta di qualche cane randagio... o magari di una volpe... di certo non può trattarsi di lupi, non ce ne sono qui...” Di nuovo quel ringhio. “Qualunque cosa sia” mormorò Pepino “credo si sia avvicinata...” In quel momento dalla vegetazione emerse un animale. Una grossa tigre.
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04-04-2016, 19.08.16 | #430 |
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Gwen aveva appena visto quell'incredibile illustrazione animata tra le pagine del libro, quando si accorse che la gabbia era vuota ed aperta, proprio come l'aveva notata al suo arrivo.
Ed il pappagallo non c'era più. “Perchè sono qui...” disse all'improvviso una voce alle sue spalle.
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