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20-01-2016, 02.05.27 | #431 |
Cittadino di Camelot
Registrazione: 11-06-2015
Messaggi: 3,502
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Occhi bassi e labbra sigillate. Era la migliore strategia per sopportare e reprimere l'istinto di ribellarmi, di rispondere.
Sarebbe stato inutile se non deleterio. Un ostaggio. Per quanto si potesse abbellire il mio status ero pur sempre un ostaggio. Mi costrinsi a stare immobile mentre la voce del barone si insinuava nelle mie orecchie. Avrei tanto voluto alzarmi e tornare nelle mie stanze. Accennai un sorriso che a ben leggerlo era carico di disprezzo ma per un uomo pieno di se come il barone quello era semplicemente un sorriso. Alzai solo lo sguardo alla voce di Jean. Forse gli attoria avrebbero distratto i commensali per un po'.
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20-01-2016, 02.08.30 | #432 |
Disattivato
Registrazione: 16-09-2012
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Dai, vattene su..
Le mie parole sembravano aver avuto effetto, almeno in principio. Ed era anche fortunato a potermi insultare senza che pretendessi la sua vita in cambio. Ma speravo che se ne sarebbe andato. Invece era davvero un piantagrane. Addirittura volle sfidare Kostor. Ci mancava solo di accoppare un cavaliere in mezzo al nulla. Non potevo fare molto. Il mio primo istinto fu affrontarlo io stessa, così avrebbe avuto le idee ancora più confuse. Ma non sapevo se era un bene o un male. E se qualcuno ci stava osservando? Sbuffai nuovamente. E noi che avevamo una missione da portare a termine. "Il barone si seccherà non poco se faremo tardi per la cena.." dissi, rivolta a Kostor, come a ricordargli che eravamo alle sue dipendenze, e non potevamo permetterci intoppi. Dovevano sbrigarsela da soli e liberarsi di quel tipo. O forse, pensandoci bene, potevo farlo io. "Suvvia, non siete un po' troppo irascibile?" dissi, con voce suadente, avvicinandomi a lui, mentre era girato verso Kostor. Arrivai alle sue spalle, certo non mi avrebbe ritenuto pericolosa se non per la sua virtù, così riuscii a mettergli per il momento le mani attorno al collo, mentre dovevo stare attenta a non stargli troppo vicino col corpo rischiando di tradirmi dato che ero armata. Un tocco leggero il mio, un tocco che doveva essere seducente non pericoloso. Non che io sapessi cosa volesse dire, ma mi ero già trovata in situazioni simili. Durò solo un rapidissimo istante. In un lampo, una mano consolidò la presa aiutandosi col braccio, impedendogli di respirare, l'altra invece scaricò un potentissimo martello sulla sua tempia. Quel colpo risaliva ai minoici, ci aveva insegnato Axel, nato sul campo di battaglia per quei guerrieri che perdevano l'arma. Micidiale su un elmo. Condii il tutto facendogli fare un bel ruzzolone per terra, picchiando ben bene la testa. Si sarebbe svegliato dopo un bel po', con un gran mal di testa e, nel peggiore dei casi, una voglia di vendicarsi contro un'inesistente prostituta, nel migliore invece, non avrebbe ricordato nulla. Mi scostai da lui con naturalezza, dopo essermi assicurata che fosse effettivamente svenuto. C'era ancora qualcosa che dovevo fare, per non mandare a monte il piano. "Che c'è?" dissi ai soldati, come se fossero stupiti dalla mia reazione "Ve l'ho detto, no? Nessuno mi fa niente che io non voglia... questo non è sempre facile..." poi mi avvicinai a Kostor "Mi devi un favore, dolcezza..." con fare malizioso. "E ora andiamo, su.. il barone attende il suo oro... e non solo.." con un sorrisetto. Se qualcuno ci stava ascoltando, era il momento buono per attaccare, ma dovevamo andarcene di lì e lasciarci alle spalle il malcapitato. |
20-01-2016, 02.11.11 | #433 |
Cittadino di Camelot
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Residenza: Messina
Messaggi: 19,832
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"Sì, ma mi ha salvata..." mormorai, con lo sguardo vago, per poi riscuotermi alle parole del contadino, con un sospiro rassegnato.
"Non ho altra scelta, devo raggiungere Monsperon..."
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"La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca" BALTASAR GRACIÁN "Sappi che la Luna è il messaggero degli astri. Essa infatti trasmette le loro virtù da un corpo celeste all'altro" ABU MASAR, "Libri mysteriorum" |
20-01-2016, 02.45.56 | #434 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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A quel cenno del barone, i servi diedero il permesso agli attori di cominciare il loro spettacolo.
Erano buffe e caratteristiche figure umane che nei loro eccessi tradivano in tutto e per tutto l'appartenenza al mondo teatrale. Erano di aspetto rude e grottesco ed indossavano abiti semplicissimi. Si trattava di tuniche attillate con maniche, ricavate da qualche pelle conciata che in origine probabilmente aveva conservato il pelo, ma ormai era consumata a tal punto che sarebbe stato impossibile comprendere a quale animale fosse appartenutea. Ai piedi calzavano bassi stivali stretti fino alle ginocchia, ricavati da strisce di cuoio avvolte dalla caviglia in su. I teatranti recavano con loro dei grossi bauli, i quali, una volta aperti, mostrarono il loro curioso contenuto. Si trattava di stupende marionette alte ciascuna quasi quanto un montone adulto, fatte di pregiato legno, con ricche tuniche ricamate e lamine di ferro battuto a ricoprire le pari lignee. Le bellissime marionette raffiguravano personaggi tratti palesemente ispirati all'epica cavalleresca. “Per gli arazzi degli Uffizi...” disse incuriosito Ferico “... che sono mai quelli? Burattini?” “Sono Pupi, milord.” Rispose Jean, che era seduto alla sinistra del barone, diviso da lui dal posto in cui sedeva Dacey. “Si tratta di marionette molto caratteristiche. Essi servono per inscenare racconti dell'epica cavalleresca.” “Davvero arguti questi commedianti!” Ridendo Ferico. “Siamo certi che vi piaceranno, milady.” Posando la sua mano su quella ambrata di Dacey. “Milord!” Esordì il capocomico. “Nobili signori! Oggi metteremo in scena per voi le epiche imprese del leggendario passato di Sygma! Di come i Cattolici Capomazdesi invasero queste colline!” “Dunque conoscete i migliori campioni di quella gente?” Chiese uno dei commensali. “Certo!” Annuì il capocomico. “Allora” divertito il barone “elencateli a questa virtuosa e nobile corte. Mostrateci quali di questi burattini richiamano gli antichi guerrieri.” “Il primo fra essi fu Ardeliano il Grande” il capocomico mostrando il Pupo più bello “che conquistò Sygma e la rese Capomazdese. Poi abbiamo Taddeo detto Cuor di Dragone” prendendo un altro superbo Pupo “che sogna ancora di riprendersi queste terre.” E tutti risero. “E quell'altro burattino?” Indicando un altro dei commensali un meraviglioso Pupo appoggiato su uno dei bauli. “Chi cavaliere raffigura? Sembra un Lancillotto tanto è bello.” “Oh, questo...” il capocomico afferrando il Pupo “... questo in effetti rappresenta un cavaliere, di cui però con licenza vostra ho dimenticato il nome...” “Signor buffone...” intervenne il Maresciallo Fagan con tono sprezzante “... questa presunta dimenticanza, dopo gli elogi di quei cavalieri, è troppo goffa per servire al vostro scopo. Vi dirò io stesso di quel cavaliere davanti al quale caddi per errore della Sorte e per uno sbaglio del mio destriero durante la Giostra per la Festa del Vino. Per fama ed abilità era il più forte dei Capomazdesi qui conosciuti. Eppure dirò ciò davanti a questa corte... se fosse qui a Sygma e osasse ripresentarsi al torneo di quella festa, pur col mio peggior cavallo e lasciandogli la scelta delle armi, sarei sicuro del mio risultato e dunque di batterlo.” “Nobile Maresciallo...” fece il capocomico “... mi sono attenuto alle leggi baronali, che vietano di pronunciare ad alta voce il nome dei cavalieri Capomazdesi esiliati da Sygma.” “Non esiliati...” con astio il barone Ferico “... ma cacciati, umiliati e messi in fuga.” Bevendo del vino. “Ed ora avanti con questo spettacolo e badate di far si che riesca a metterci di buonumore.” Con tono grave, mentre i vari commensali parlottavano fra loro circa il misterioso e valoroso cavaliere di cui era vietato pronunciare il nome.
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20-01-2016, 02.54.59 | #435 |
Cittadino di Camelot
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La vista dei commedianti mi fece sorridere. Erano a dir poco buffi, almeno secondo le mie abitudini a Mirza.
Rozzi e dai costumi grossolani mi stupirono però quando dai bauli mostrarono quelle marionette dipinte, dei veri piccoli capolavori con scalpello e pennelli. La storia di Sygma. Interessante. Di certo avrei appreso qualcosa di nuovo. E così accadde. Cercai di memorizzare i nomi che mano mano elencavano e ascoltai con attenzione la diatriba. Misteriosi cavalieri dal nome impronunciabile. Quello era davvero interessante. Ripensai al libro nella mia stanza. Chissà se leggendolo avrei trovato traccia di questi uomini rappresentati nelle marionette. Mi ripromisi di scoprirlo. Per qualche decina di secondi ero riuscita a tollerare la mano di Ferico sulla mia ma alla fine non resistetti più e con la scusa di prendere il mio bicchiere mi sottrassi da quella presa indesiderata.
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20-01-2016, 03.13.56 | #436 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Kostor sorrise a Clio.
"Tutto ciò che vuoi, bellezza." Disse divertito. "Te la sei cavata niente male con quel tipo." Estea alla bionda mercenaria. I mercenari allora ripresero il cammino, lasciandosi alle spalle il volenteroso cavaliere che Clio aveva messo fuorigioco. L'imbrunire però aveva ormai ceduto velocemente il passo prima al crepuscolo, poi alla sera. Il buonsenso ormai avvolgeva il bosco e Tussor era stato costretto ad accendere una torcia per illuminare il sentiero davanti a loro. "Non mi piace camminare nel buio..." fece Kostor "... mi fa sentire indifeso e nervoso..." "Già..." annuì Elas "... sembra il momento ideale per essere attaccati..."
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20-01-2016, 03.15.54 | #437 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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"Se volete" disse il contadino a Gwen "potete stare a casa mia per stanotte. Io e mia moglie siamo sempre lieti di poter ospitare qualcuno. E poi ormai è sera e Monsperon è ancora lontano."
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20-01-2016, 03.16.51 | #438 |
Disattivato
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Risi a quelle parole di Kostor, per poi tornare vicino ad Estea e Anty.
Alzai le spalle a quelle parole della bella bruna. "Non sapevo come altro togliercelo di torno.. si riprenderà.." dissi soltanto. Ma ormai era buio, e Tussor aveva giustamente acceso una torcia. Elas aveva ragione, era il momento perfetto per attaccare. Almeno, pensai, quella giornata non sarebbe stata completamente buttata. |
20-01-2016, 03.21.57 | #439 |
Cittadino di Camelot
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"Oh" dissi "Non vorrei disturbare" con un sorriso imbarazzato al contadino.
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20-01-2016, 03.24.17 | #440 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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E mentre il carro dei mercenari di Clio si addentrava sempre più nel cuore del bosco ormai avvolto nel buio della sera, ad un tratto qualcosa sibilo' velocissima su di loro.
Era una freccia infuocata che si conficco' sul carro. "Ci attaccano..." disse Elas, mentre in un attimo il fuoco divampo' sul carro.
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