13-03-2013, 05.08.04 | #441 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“In verità” disse l'uomo ad Elisabeth “io non frequento molto quei personaggi. Tuttavia ho sentito dire che un tipo del genere si trova non lontano da qui. Abita in una casa che da sulla piazza in fondo alla strada. Troverete un'insegna di legno, caratteristica e coreografica, davanti a casa sua.”
“Come si chiama?” Chiese Elina. “Sawas.” Rispose l'uomo. “L'alchimista Sawas. Si dice sia un tipo eccentrico. So che si vanta di comprendere tutti i misteri della natura, di aver viaggiato molto, soprattutto in Oriente e di aver così appreso conoscenze straordinarie. Per me è un ciarlatano, ma molti invece lo credono un uomo dai grandi poteri. Chissà.” “Forse dovremmo andare da lui.” Voltandosi Elina verso Elisabeth.
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13-03-2013, 05.20.26 | #442 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Io credo” disse Xouf a Talia “che il nostro compito vada svolto nel miglior modo possibile. Garantire, ossia, la sicurezza di vostra maestà senza tuttavia recare alla sua persona né limitazioni, né fastidi. Io credo che questo sia richiesto a noi oggi.” Fissò Guisgard. “Se sua altezza avesse avuto bisogno di regole e disposizioni restrittive, allora i suoi consiglieri avrebbero di certo radunato un drappello di soldati, con l'ordine di seguirla, scortarla e controllarla. Se invece siamo stati scelti noi cinque, allora vuol dire che occorre un corpo di guardia speciale. Pronto ad agire in situazioni complicate e al limite. Ecco cosa penso. Se qualcuno qui crede che tale compito sia così proibitivo, beh, può sempre tirarsi indietro.”
Lhar e Kosev annuirono. “Si, sir Xouf ha ragione.” Fece Lhar. “Del resto siamo i migliori.” “Cambiate idea alla svelta, amici miei.” Sorridendo sarcastico sir Guisgard. “Probabilmente sir Xouf è un oratore molto più abile di me. Beh, a questo punto, se non c'è altro, avrei bisogno di prendere un po' d'aria... magari l'aria di taverne, osterie e locande, dove potrò sentirmi a casa... immagino ci sarà una libera uscita, vero? Visto che sua altezza dispone di cavalieri tanto straordinari.” “E' rivolta a me la vostra insolenza, cavaliere?” Guardandolo Xouf. “Oh, no...” fissandolo Guisgard “... solitamente sono diretto quando voglio insultare qualcuno. E ciò capita spesso quando sento dire tante sciocchezze come voi avete fatto poco fa... ma del resto credo siano state apprezzate da chi di dovere... dunque, tali sciocchezze, non sono affar mio...” “Devo subire le ingiurie di un gaglioffo?” Rivolgendosi Xouf al capitano Caryl. “No...” con sguardo duro Guisgard “... ti darò soddisfazione...” I due allora si lanciarono l'uno contro l'altro. Ma le loro spade, velocissime e letali, furono divise da Mamyon. “I nemici sono fuori di qui, cavalieri!” Separandoli. “Sarebbe sciocco litigare per simili sciocchezze!” “Cavalieri!” Richiamandoli Caryl. “Ricordate che siete al cospetto della vostra regina! Sir Xouf, siete un brigante o un cavaliere? E voi, sir Guisgard, rammentate il vostro ruolo! E' si alto ed importante, ma non al di sopra della corona e del rispetto che ad essa dovete!” Si voltò verso Talia. “Altezza, se non vi è altro, libererei i cavalieri. Si terranno naturalmente a disposizione e prenderanno alloggio nel Ludus Magnus, la residenza per i cavalieri della regina.” Era questo un edificio comunicante con la corte e posto di fronte al palazzo reale, sul lato opposto del cortile.
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13-03-2013, 09.43.55 | #443 |
Disattivato
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Ascoltai il discorso della donna in silenzio, con gli occhi duri e freddi.
Guardai quella gente e, d'improvviso, mi sentii invadere da rabbia incontenibile. "..ascoltate..." Dissi ad alta voce, cercando di ottenere l'attenzione di tutti i presenti. Mi era stato insegnato che un nobile ha, per nascita, la responsabilità delle persone del popolo e il dovere di prendersi cura dei loro guai. E mettere i propri problemi personali in second'ordine rispetto ai loro. La selva non aveva inghiottito solo Lucius, dunque, il dolore non era solo mio, ma accomunava madri, padri, fratelli e sorelle. "...ascoltatemi.." Dissi con voce quasi solenne ma gentile, stando dritta, con tutta la dignità che si addiceva al mio status. "...conosco il vostro dolore... Il mio uomo più fidato, mio fratello nell'anima si è perso nella selva.. E fino a questo momento credevo di dover portare da sola questo peso.. Ma ora comprendo molte cose.. La situazione è molto più gravi...". Il mio sguardo passò in rassegna i presenti "...voi dite che è proibito parlare delle sparizioni? Chi era al torneo? Ho parlato io stessa, davanti a tutti, alla principessa e all'arconte della sparizione del mio amico nella selva... Ora capisco perché non mi hanno dato ascolto.. Anzi, perché hanno cercato di mettere in dubbio le mie parole sorvolando sull'argomento.. Ma una cosa posso dirvela con certezza... Ci sono degli uomini dietro queste sparizioni, non strane entità.. Io li ho visti.. Hanno aggredito me e Sir Mamyon nella selva.." Guardai il locandiere quando pronunciai il nome del cavaliere, certa che lo conoscesse bene. "..se io sono sana e salva lo devo soltanto al mio campione.. Ma nell'impari combattimento il cavaliere ha ferito uno di loro con certezza..." Sorrisi "... E credo che siamo tutti concordi nel dire che gli spettri non sanguinano...". Feci una pausa, cercando di dominare le lacrime che si facevano strada nei miei occhi. Dovevo essere forte, dovevo esserlo per quella madre e per tutte le altre che non conoscevo. "...avete ragione, buon uomo..." Dissi poi, ricolta al locandiere "..non potete andare tutti voi nella selva... Ma Sir Mamyon in questo momento sta chiedendo udienza per questo... Ed in base all'onorificenza che ha ricevuto ha il vantaggio di dover rispondere solo alla principessa, senza passare dall'Arconte..." Abbassai la voce "..mi sembrava l'unica colpita dalle mie parole..". "..ora che ho udito le vostre notizie, tuttavia, non nutro molta fiducia in quell'incontro... Ma ho fiducia in Sir Mamyon... So che non si darà per vinto... E credo che chiunque di voi l'abbia visto combattere possa avere idea del suo valore..". Mi avvicinai a Densesu "..ora sapete perché i miei occhi erano tristi e malinconici, messere..." Sussurrai "E perché Mamyon si è dato tanta briga di sistemarmi qui.." Abbassai lo sguardo "..spero giunga presto con notizie....". |
13-03-2013, 16.06.22 | #444 |
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Osservai i tre scudieri e chiesi a Vivian di avvicinarsi, parlai in modo che i scudieri ascoltassero..."Scusa Vivian, forse sbaglio io, ma tu ci trovi qualcosa da ridere in tutto questo vista tanta ilarità? Io, invece, che divertenti trovo questi tre uomini davvero patetici!!D'altronde" sorridendo ironicamente "vista la arroganza di certi loro padroni, come quel sir Xouf se non erro, non vi è da stupirsi..".
Voltandomi poi verso i tre uomini.."Mi spiace, ma non sono solita a scendere a questi patti con gente come Voi che, sicuramente, spenderebbe il mio denaro a vino e donne". Mi diressi verso il servitore di corte.."Vi ringrazio, comunque, potete tenere il denaro. Ma ora dovreste farmi un altro favore e forse più consono al vostro ruolo, non mi fido molto del cavaliere con cui ho parlato prima all'entrata del palazzo e forse se ne sarà già dimenticato. Dovreste consegnare qualcosa a Sir Guisgard appena uscirà dalla riunione con la Principessa". Nell'androne, ricordai, vi era pergamena e pure calamaio e iniziai a scrivere.. "Gentile sir Guisgard, sono vostra cugina e vi chiedo, gentilmente, di raggiungermi, sempre in base ai vostri impegni, presso il giardino fiorito vicino all'androne. Sono accompagnata dalla mia cara amica lady Vivian. Lady Altea Trevor." Consegnai il biglietto al servitore chiuso con un nastro di raso bianco che trovai nella borsetta di velluto e feci cenno a Vivian di seguirmi in quel giardinetto..."Almeno la vista di questi fiori profumati mi distoglie da quella dei militari e soldati, ma qui a corte non si conosce l'etichetta verso una dama?". Ci sedemmo su una panchina ad aspettare, osservando una stupenda fontana in maiolica bianca e blu, zampillante di acqua fresca e cristallina, anche un pò stanca di aspettare.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
13-03-2013, 16.55.39 | #445 |
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Ringraziammo il buon uomo che svani' all'istante.....e noi uscimmo perandare a cercare l'unica fonte di conoscenza....camminammo sino a raggiungere un'insegna....dalla strana forma ...sembrava un sarcofago e la scrittura era di mille colori......." Il ritrovo di Sawas".... " Elina mi chiedo che cosa stiamo9 facendo.......sto ridendo con le lacrime....comunque sei la piu' anziana..e dobbiamo andare avanti..."....la porta era in legno intagliato....aveva dei segni arabi contro il mal'occhio....spinsi il battente e la porta si apri'....poca luce all' interno...incenso e tappeti buttati a terra..........un nargileh...acceso davanti ad alcuni tappeti......" C'e' qualcuno in questa casa ?......Sawas......ci siete ?.."......" Elina.....se vuoi, nell'attesa possiamo fumare,che ne dici ?....dai, sto scherzando, pero'...hola sensazione che se cercassimo meglio troveremo la lampada di aladino.......giuro sarai tu a strofinare......Sawas.......stiamo aspettando....ci siete ?...".....
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13-03-2013, 17.03.05 | #446 |
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Osservai la scena tra i due cavalieri, vagamente sorpresa e sentitamente infastidita...
quei cavalieri erano come bambini, pensavo... bambini capricciosi, viziati ed arroganti... abbassai lo sguardo alle parole del capitano e mossi appena la mano, come per un vago assenso... “Certo, certo...” mormorai, un poco seccata “Coloro tra voi che lo ritengono opportuno hanno senz’altro licenza di congedarsi... a chi pensa di essere in grado di ricomporsi solo per qualche altro momento, invece, vorrei far presente il motivo più importante e più pressante per cui ho richiesto questo incontro...” Improvvisamente mi sentii inquieta, come sulla Loggia Reale... per cercare di mascherarlo, mi alzai in piedi e mi avvicinai all’ampio camino che occupava gran parte della parete alla mia sinistra e rimasi a fissare le fiamme... “Sir Mamyon...” iniziai poi, voltandomi di nuovo a guardarli “Non vi nascondo che sono rimasta molto sorpresa e colpita dal racconto che ha fatto, al vostro arrivo, la ragazza che era con voi... aggressioni, ombre, sparizioni... e proprio qui vicino, nella selva...” Tacqui per un istante, tentando invano di trattenere un brivido... “Voi non vi siete espresso in merito, ma ciò che avete risposto alle supposizioni dell’Arconte non lo ha, probabilmente, reso necessario in quel momento. Tuttavia... adesso io devo chiedervi di quel fatto... devo chiedervi di essere sincero con me, milord... voi mi sembrate un uomo retto, coraggioso e ponderato... qual è, dunque, la vostra personale opinione su ciò che dite sia accaduto in quella foresta?”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
13-03-2013, 18.07.30 | #447 |
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Da come si presentarono, tutto sembrava procedere in meglio.......man mano che si avvicinavano riusci' a percepire la loro calma ed etica morale. Entrambe erano cavalieri erranti......un pò come......
Erano in cerca di onore, gloria e fama.....l'occasione potevo fornirla io, e partendo da tale caposaldo esposi il fatto: "Nobili cavalieri, il mio nome è Parsifal appartengo ad un antico ordine che conta come unico membro la mia persona.....sono in viaggio fra queste terre perchè sono in cerca di un gruppo di impavidi, leali ed onorevoli cavalieri che vogliano unirsi alla mia causa........è in ballo la vita dell'intero villaggio e dei suoi innocenti cittadini......da tempo incombe una guerra fra banditi e tagliagole che attaccano, sterminano e saccheggiano tale villaggio e suoi occupanti......cosi', sono in marcia per assoldare qualche compagno di ventura: il pagamento è molto cospicuo. Farebbe piacere, alle vostre Signorie supportare tale causa?"
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"Covenant's Love"..... le dolci parole di colei che è entrata nel mio cuore..... |
13-03-2013, 18.48.47 | #448 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Maestà, io” disse Mamyon a Talia “credo che in quella selva si nasconda qualcosa di misterioso. Qualcosa di oscuro e pericoloso. L'Arconte parlava di briganti... io invece ho avuto tutt'altra impressione...”
“E quale?” Chiese Lhar. “Non so...” pensieroso Mamyon “... ma quelli che ci hanno attaccato non erano semplici briganti...” “Come fate a dirlo?” Domandò Kosev. “Erano troppo abili.” Rispose Mamyon. “E si muovevano in modo particolare... quasi come se seguissero una certa ritualità...” “Che aspetto avevano?” Fissandolo Xouf. “Erano incappucciati.” Fece Mamyon. “Ed armati con armi simili ad affilate falci.” Ad un tratto una porta si chiuse. Guisgard non c'era più. “Non posso crederci...” stupito Caryl “... è andato via... uscito nel bel mezzo dell'udienza...” si voltò verso la principessa “... forse sua signoria dovrebbe essere informato degli atteggiamenti di quel cavaliere.”
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13-03-2013, 18.55.21 | #449 |
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Nella locanda calò un silenzio irreale dopo quelle parole di Clio.
“Siamo povera gente...” disse il locandiere “... non vogliamo guai... abbiamo imparato a non mandare i nostri figli nella selva... in città sono al sicuro... e non voglio mettere a repentaglio la loro vita immischiandomi in queste cose...” fissò Clio “... per questo vi chiedo... lasciate la mia locanda... vi renderò indietro il denaro... e non tornate più, per favore...” “Forse sarà meglio andare, milady...” rivolgendosi Densesu a Clio “... troveremo un altro alloggio per voi in città...” Nel frattempo, la locandiera prese la donna che aveva smarrito la figlia e la fece stendere su una panca per calmarla.
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13-03-2013, 19.31.06 | #450 |
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La stanza era avvolta dalla penombra.
Ovunque vi erano oggetti dalle forme più svariate e dai colori più accesi. Nell'aria vi erano strane essenze e solo poche candele profumate illuminavano, a stento, quell'ambiente. Ad un tratto uno scrigno, posto sulla tavola si aprì di colpo e cominciò ad udirsi una melodia. “Che strano posto...” disse Elina. Ad un tratto apparve un cagnolino. “Che carino...” fissandolo Elina “... dov'è il tuo padrone, piccolo?” “In Cielo.” Rispose il cane. “Cosa?” Incredula Elina. “Ma... ha parlato... il cane ha parlato!” “Certo.” All'improvviso una figura nella penombra. “Parlano gli uomini, perchè non dovrebbero farlo anche gli animali? Purtroppo, il vero dramma del mondo è che parlare non costa nulla... e tutti ne approfittano...” emerse dal chiaro scuro “... quanto al cane, è solo un trucco forse... o forse no...” “Chi siete?” Chiese Elina. “Sono molte cose...” Era un uomo magro, dal volto enigmatico e lo sguardo penetrante.
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