13-03-2013, 20.09.59 | #451 |
Cittadino di Camelot
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Andavo in giro per quella stanza...osservando ogni cosa...Elina parlava senza sosta...finche' una musica si diffuse nell'ambiente...." Guarda si e' aperta da sola....che strano...ci sara' senz'altro un march'ingegno..."...finche' un cagnolino venne a scodinzolarci tra le gambe.....parlava....un cane che parlava...finche' un uomo dall'aspetto asciutto e dagli occhi verdi...cosi' verdi che avrei potuto vedere l'oasi piu' grande del deserto......." Siete voi Sawas ?......si..credo che siate voi ?....tutto in questa casa vi appartiene, e il cane e' a suo agio col suo padrone..."....mi abbassai per accarezzarlo....sembrava docile e solo in presenza del suo padrone poteva esserlo ".....Ho bisogno della vostra conoscenza Sawas.......e di potermi fidare di voi......credete che questo sia possibile ?.....".....non uscii il libro non ancora...poteva davvero essere molto prezioso.....o poteva essere un inganno...dovevo cominciare a cercare quel fiore, se non lo avessi fatto avrei perso la possibilita' di vendicare mio marito.....e mai si doveva perdere l'obiettivo principale mai....
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13-03-2013, 20.23.38 | #452 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Guisgard uscì così dal palazzo, fino a giungere nel cortile.
“Hai un pessimo carattere tu.” Disse una voce. “Davvero?” Con indifferenza Guisgard. “Forse hai ragione... si, avrei dovuto dare una lezione a quel cavaliere sbruffone. Ma forse sarebbe stato troppo davanti alla principessa.” Scosse il capo. “A cosa pensi?” “Hai sentito no?” Fece il cavaliere. “Stavano parlando di misteriosi aggressori nella selva...” Ad un tratto gli si avvicinò un valletto. “Sir Guisgard?” Chiese il valletto. “Questo biglietto è per voi.” E andò via. Il cavaliere lo aprì e ne lesse il contenuto. Si diresse poi verso il giardino, fino a quando non notò due ragazze sedute su una panca. “Salute a voi.” Avvicinandosi e mostrando un lieve inchino alle due. “Cara cugina. Lady Vivian.” Salutandole entrambe.
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13-03-2013, 20.35.43 | #453 |
Disattivato
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Sbattei le palpebre a quelle parole del locandiere.
"..perdonatemi, Messere..." Dissi in tono fermo e con una punta di disprezzo nella voce "...non volevo disturbare la vostra complice omertà, volevo solo offrirvi il mio aiuto... Vi prego di scusami, devo aver frainteso la situazione... I soldi non sono miei, e non posso prenderli, avvertirò Sir Mamyon del vostro nobile comportamento e starà a lui decidere..." . Scossi la testa e mi avvicinai a Densesu "..andiamo, andiamo... Non voglio causare guai...". Mi avviai alla porta e voltai a guardare il locandiere "...mi chiedo come la penserete quando rapiranno vostra figlia, o vostro figlio... È facile restare indifferente al dolore degli altri se non ci colpisce... Io troverò il mio amico, potete starne certi...". E, così dicendo richiusi la porta dietro di me ed uscii. Camminai per poco e mi sedetti su di una panca "...non ci so proprio fare con la gente, eh?" Dissi sospirando alla volta Densesu. |
13-03-2013, 20.48.34 | #454 | |
Cittadino di Camelot
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Fissavo Mamyon mentre parlava, raccontando ciò che era accaduto nella foresta...
e, man mano che parlava, io ero sempre più tesa... preoccupata... Mamyon confermava i miei sospetti: non potevano essere stati dei semplici banditi a metterlo così in difficoltà... non era logico... Ascoltai le domande degli altri, in silenzio... il mio sguardo era lontano... riflettevo... e fu così che non mi resi conto che uno dei cavalieri si era allontanato... Citazione:
“Oh, non ci sarà bisogno di incomodare Sua Signoria...” dissi poi, ruotando gli occhi sul capitano Caryl “Mi occuperò io di quel cavaliere. Di certo non adesso, però... adesso abbiamo tutti cose ben più importanti di cui occuparci...” Tornai a scrutare i quattro cavalieri rimasti, uno ad uno... “Miei signori... vi informo che è mia intenzione cercare di comprendere cosa si nasconda dietro ciò che sir Mamyon ha visto. Non sono, infatti, affatto persuasa che si trattasse solo di banditi! Ho già espresso questa perplessità all’Arconte e glielo farò nuovamente presente... mi aspetto, ovviamente, la vostra collaborazione ed il vostro appoggio!” Il silenzio calò di nuovo nella stanza... li osservavo... infine sorrisi impercettibilmente... “Molto bene, miei cavalieri...” conclusi poi, in tono appena più leggero “Vi ringrazio per il vostro tempo e per l’attenzione... e vi invito, ora, ad andare a prender possesso dei vostri alloggi! Buona sera!” Così dicendo, chinai appena la testa a tutti loro ed uscii dalla stanza.
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13-03-2013, 21.37.34 | #455 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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I quattro cavalieri si inchinarono a Talia.
E poi la salutarono prima di congedarsi da lei. Anche la principessa si ritirò poi dalla sala. Ma prima che raggiungesse i suoi appartamenti, Talia vide il Maestro Geroge. “Altezza...” disse “... sono lieto che la cerimonia si sia conclusa magnificamente. E tutti noi ora ci sentiamo più sollevati di sapervi protetta da quei valorosi cavalieri.” Si fece serio. “Tuttavia vorrei rassicurarvi circa quanto detto da quella ragazza alla cerimonia. I luoghi attorno a Sant'gata di Gothia sono sicuri. Ma da sempre queste terre sono dimora di leggende e superstizioni. Basta poco per spaventare il popolo. Siamo in guerra, altezza. Una guerra terribile. E l'ultima cosa che ci occorre è generare demoni e fantasmi attorno a noi.” E mostrò un lieve inchino. I suoi occhi erano però indagatori in quelli della ragazza. Come se cercassero di studiarne i pensieri e la volontà.
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13-03-2013, 22.35.51 | #456 |
Cittadino di Camelot
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Udii dei passi tra l'erba e la terra finchè apparve davanti a noi una figura...era arrivato Sir Guisgard. Stavo quasi per andarmene, pensando si stesse attardando alla riunione coi cavalieri e la regina.
Mi alzai al suo saluto, guardai di sotterfugio Vivian..sembrava avesse un sorriso radioso sul volto. "Salute a Voi, sir Guisgard" lo fissavo attentamente con i miei grossi occhi verdi, e notai il suo volto era cupo..come se qualcosa lo preoccupasse e i suoi pensieri vagassero altrove e questa sensazione la avevo avuta quelle poche volte che lo avevo visto. Mi accorsi che provavo un chè di soggezione e fissai i zampilli dell'acqua di quella fontana...dovevo essere chiara e trasparente proprio come quell'acqua. Osservai nuovamente Vivian, bastò uno sguardo per intenderci e mi avvicinai a lui, ero fronte a fronte.."Sir Guisgard, sono felice di vedervi in forma di nuovo e infatti volevamo sincerarci della vostra salute e noto, con piacere, le mie urla hanno sortito un buon risultato e vi hanno restituito la vostra spada come chiesi..." guardando il fodero dell spada e pensando tra me e me.."Altea, dove è finito quel coraggio che tanto ostenti?Saranno quei suoi occhi quasi di ghiaccio a mettermi in soggezione..spero non si arrabbi, insomma non lo conosci nemmeno, se si arrabbiasse non succederebbe nulla di strano!". Gli feci cenno di seguirmi per smorzare l'atmosfera e camminavo per il giardino, anche perchè non volevo ci notassero troppo.."Ebbene" ripresi sorridendo e mostrando disinvoltura mentre sfioravo le rose sui roseti "Rammentavate bene in infermeria..non avete una cugina come me nel vostro...parentado..cosi lo definiste ricordo" ridendo "Io e la mia amica Vivian ci siamo inventate tutto perchè la mia amica desiderava tanto essere vostra madrina al torneo ed era l'unico modo per avvicinarvi". Mi fermai d'un tratto guardandolo negli occhi...."Riuscirete mai a perdonarmi per questa bugia in fin di bene?"
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
14-03-2013, 01.45.14 | #457 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Su, non prendetevela, milady...” disse Densesu a Clio “... quella gente è spaventata e quando si ha paura tutto appare confuso... anche ciò che è bene e ciò che è male...”
Ad un tratto si udì un nitrito proveniente dalla strada. “E' Mamyon!” Esclamò Densesu. Un attimo dopo, il cavaliere raggiunse i due accanto alla panca. “Eh, com'è dura la vita del cavaliere.” Divertito Mamyon. “Premiazioni, giuramenti, udienze e disposizioni varie. Di questo passo oltre all'uso della spada, sarò costretto ad imparare anche l'etichetta di corte.” Rise. “E voi, invece, cosa mi raccontate, lady Clio? Beh, di certo avete trascorso il tempo pensandomi, vero? Potrei scommettere qualsiasi cosa!” Ma in quel momento si accorse dello sconforto e della tristezza nello sguardo di Clio. “Milady... cosa è successo?”
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14-03-2013, 01.56.58 | #458 |
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Quell'uomo ascoltò Elisabeth senza interromperla.
E quando la donna terminò di parlare, il cagnolino abbaiò più volte. “Sawas è molte cose, milady...” disse quel misterioso uomo “... può essere la voce presa in prestito da questo cagnolino, o forse il profumo che si sente in questa stanza. Magari Sawas è solo un sogno, il bagliore di una candela, la pagina porosa di un libro di incantesimi o forse solo il nome che diamo a ciò che ci rassicura...” sorrise in modo impercettibile e fece qualche passo verso di lei e verso Elina. E uscendo definitivamente dalla penombra mostrò chiaramente i suoi tratti ed i suoi colori. I suoi occhi non apparivano più verdi, ma neri. Neri come il fumo di comignolo. Ad un tratto la porta si aprì ed entrò un altro individuo. “Ah, le strade sono ancora bagnate.” Fece il nuovo arrivato. “Speriamo domani non piova.” “E invece pioverà.” Sentenziò l'uomo che aveva parlato poco fa ad Elisabeth. “Allora prenderò il mio mantello nuovo.” Replicò il nuovo arrivato. “Ah, non mi ero accorto di voi...” guardando Elisabeth ed Elina “... salute a voi, gentili signore. Cose occorre alle nostre amiche?” Chiese poi all'altro uomo. “Chiedono l'aiuto del grande Sawas.” “Ottimo!” Esclamò il nuovo arrivato. “E otterranno quanto chiedono?” “Può darsi.” Mormorò l'altro, per poi tornare a fissare le due donne. “Cosa volete chiedere al grande Sawas?” Domandò loro.
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14-03-2013, 02.06.59 | #459 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Dunque” disse Ozg a Parsifal “la paga è alta? Interessante!” Esclamò il robusto cavaliere. “E non credo sia poi così proibitiva l'impresa che ci avete esposto! Dopotutto quelli sono solo volgari banditi, mentre noi siamo cavalieri! Si, devo dire che la vostra proposta è molto interessante, cavaliere!”
“Un momento...” intervenne Loi “... prima di imbarcarci in un'avventura di cui non sappiamo nulla, sarà meglio conoscere qualche dettaglio in più... per prima cosa... quanti sono questi banditi? E come sono armati? E poi... conoscete il nome della loro banda? Sapete forse se agiscono per conto proprio o se invece sono al soldo di qualche signorotto?” “Fai sempre tutto difficile tu.” Mormorò Ozg. “Sono solo prudente.” Replicò Loi. “Allora, cavaliere?” Tornando a fissare Parsifal. “Siete in grado di fornirci le informazioni che vi ho chiesto?”
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14-03-2013, 03.15.14 | #460 |
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“Beh...” disse Guisgard ad Altea, mentre passeggiavano per il giardino “... in effetti quella vostra visita, con l'inattesa scoperta di avere una cugina, un po' mi aveva stupito...” sorrise “... così ho cominciato a rammentare quei soleggiati pomeriggi d'infanzia trascorsi a giocare con amichetti e cugini... ho passato in rassegna un po' tutti quei compagni di giochi, cercando di ricordare questa mia cugina saltata fuori ora dal nulla... e alla fine ero arrivato a credere di avervi riconosciuta in una cugina di terzo grado... tale Annmarry... in effetti vi somigliava non poco, eccetto per i colori, visto che lei era un po' più scura...” sorrise di nuovo “... in effetti sono molto in collera con voi, mia cara ex cugina, sapete? Beh, mi sembra ovvio. Vi siete spacciata per una mia parente, mi avete praticamente assegnato una madrina per il torneo, senza dimenticare poi, cosa ancor più grave, che mandandomi questo biglietto mi avete irrimediabilmente rovinato la piazza. Ora nessun'altra più accetterà la mia corte. Soprattutto dopo aver saputo che non c'è alcun grado di parentela fra noi.” Le fece l'occhiolino e rise di gusto. “Ovviamente sto scherzando, milady. Anzi, vi sono riconoscente per le vostre cure dopo il torneo. Dopotutto è merito vostro se ora sono guarito completamente.”
Ma, proprio in quel momento Guisgard notò qualcosa nel vivace via vai che animava il cortile fin verso le cucine del palazzo. Era stato un attimo. Una figura, con una mantellina ed un velo attorno al capo, aveva attraversato il cortile insieme ad alcune servitrici. Ma fu soltanto per quel vago attimo. Poi la misteriosa figura sembrò svanire nel nulla.
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