15-03-2013, 21.46.58 | #481 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Non so chi sia il responsabile di questo...” disse Mamyon a Clio “... ma so che va fermato... bisogna tornare al Palazzo Reale ed avvertire le autorità di tutti questi accadimenti... qualcuno si nasconde nella selva ed è chiaro che non vuole essere scoperto... e tutti in questa città sembrano terribilmente spaventati da questa storia...”
“E se continueranno a non credere a queste storia al palazzo?” Chiese Densesu. “Racconteremo di questa donna.” Rispose Mamyon. “E se non sarà sufficiente, allora andremo nella selva a raccogliere prove.” “Da soli forse sarà un suicidio.” Fissandolo lo scudiero. “Magari riuniremo dei volontari.” “Ma qui sono tutti spaventati da quella selva!” “Ci sarà qualcuno con un po' di coraggio in questa città!” Esclamò Mamyon. “Magari i quattro cavalieri che hanno vinto con me il torneo...” fissò poi Clio “... volete venire con me al Palazzo Reale, milady?”
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15-03-2013, 21.55.42 | #482 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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I due uomini osservarono quel misterioso libro mostrato loro da Elisabeth.
“Credo sia orientale...” disse l'uomo dagli occhi neri “... tu cosa ne pensi?” “E' scritto in sanscrito...” fece Orez “... si... questi sono versi tratti dai Veda...” “La copertina?” Chiese l'uomo dagli occhi neri. “E' trattata con una soluzione particolare...” rispose Orez “... forse quella che si utilizza per imbalsamare...” “Mi recherò alla biblioteca pubblica...” fissandolo l'uomo dagli occhi neri “... magari cercherò notizie sull'autore... deve essere questo, vero?” Indicando un nome sul frontespizio. “Forse...” leggendo Orez “... o forse è solo un amanuense... Agmah Battra... così si chiamava...” L'altro allora uscì. “Speriamo che ci porti presto notizie.” Disse Orez ad Elisabeth e ad Elina. “Nel frattempo, inganneremo il tempo con un po' di curiosità...” sorrise “... sapete, amiche mie, che il Sanscrito, insieme al Latino e al Greco sono considerate le lingue delle grandi civiltà? Ovviamente la megalomania dei Capomazdesi li spinge ad affermare che tra quegli idiomi un posto spetti anche al Capomazdese Arcaico, ossia la parlata diffusa in quelle terre.”
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15-03-2013, 22.01.31 | #483 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Ombre...
Una lunga processione... Oscure gallerie sotterranee, simili a catacombe dimenticate... La poca luce come unica via tra le tenebre... Poi una lenta e ritmica litania echeggiava tra i cunicoli... Poi un vasto atrio, simile ad una sterminata sala... I canti... I riti... E un gigantesco occhio... Poi una figura... “Nella selva c'è il cuore della confraternita...” disse “... e tu, Vergine Gigliata, devi proteggerlo!” La nebbia... Le torri e le mura di Sant'Agata di Gothia... “Siete solo una ragazzina viziata...” fissandola Guisgard “... viziata che non sa ciò che dice...” Gli altri cavalieri stavano in silenzio. “Avete visto il suo cavallo?” Faceva la gente in strada. “E' di ferro!” “L'Arciduca è alle porta di Sygma!” Gridò qualcuno. “Quando sarà entrato ascolterà messa nella cattedrale della Vergine Novella!” Talia si svegliò di colpo. C'era qualcuno accanto al letto. “Ben svegliata, altezza...” fece Marijeta “... avete ordini per me?”
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15-03-2013, 23.08.40 | #484 |
Cittadino di Camelot
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A quelle parole io e Vivian osservammo il maniero...ma ancor di più ero meravigliata dal pallore della faccia di Guisgard, lo scrutai, sembrava mostrasse impercettibilmente un emozione di paura, qualcosa che lo turbasse..."A cosa dobbiamo fare attenzione?" il cuore iniziò a battere leggermente forte per l'inquietudine che iniziava a salirmi e afferrai il suo braccio come per pregarlo di portarmi via da questo posto..."Lo so, in questo maniero succedono cose strane, stranissime e le ho vissute sulla mia pelle...e i servi e le serve sembrano sorvegliarci in ogni nostra mossa ovunque...questo maniero è una prigione, ci sto solo per dormire e mangiare" sospirai e pensai alla visione di lady Anastasiya, ella però mi aveva dato un margine di speranza asserendo che dovevo lottare per il bene della mia famiglia e allora cercare quel Fiore avrebbe scacciato la maledizione...ma come? E in un attimo chiusi gli occhi...mi tornarono in mente le verdi brughiere, io e Eleonor e Vivian che correvamo felici e i nostri genitori che ci aspettavano...come mi mancavano tutti, scacciai quasi una lacrima.
La nebbia iniziava a farsi fitta e stava diventando buio..lasciai la presa dal braccio del cavaliere, sperando egli non avesse notato quel turbamento.."Qui siamo troppo vicini...è pericoloso" sussurrai "una serva mi ha riferito che domani è giorno di mercato in piazza di Sant'Agata di Gothia, e vorrei recarmi con Vivian, quando siete libero? Potremmo trovarci e parlare cosa vi sconvolge di questo maniero in un posto più tranquillo...e lontano da occhi indiscreti, infatti vedo un viavai di servitori dell'Arconte". Lo saluti con un sorriso, avrei voluto invitarlo dentro al maniero...ma temevo che i servitori avrebbero riferito tutto all' Arconte, si doveva stare attenti a come agire in quel castello. Consumammo il nostro pasto in fretta e poi andammo nella nostra stanza, istintivamente alzai il cuscino e il libro era ancora posto li, ma ero troppo stanca e turbata, mi rinfrescai, indossai una fresca camicia di seta, nonostante il freddo provavo uno strano calore forse dovuta alla inquietudine, sentivo gli occhi puntati su me di Vivian..."Io non dormirò bene, stanotte, Vivian, mi sento irrequieta e poi dobbiamo sempre parlare piano, questi muri sembrano avere occhi e orecchie e se hai notato tra tutti gli ospiti solo noi ci rimaniamo..sembra" mi stesi sul letto e soffiai sulla candela...la stanza era solo rischiarata dal pallore della luna che rifletteva un che di etereo nella stanza con la nebbia. Chiudevo gli occhi ma non riuscivo a dormire....ma poi il sonno arrivò.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
16-03-2013, 02.11.29 | #485 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Ozg, appena Parsifal terminò di parlare, fissò Loi.
Questo appariva pensieroso. “Beh...” disse Ozg “... male che vada non se ne farà nulla.” “Cosa intendi?” Chiese Loi. “Se non si riuscirà a mettere insieme un adeguato di numero di cavalieri” rispose Ozg “allora ci faremo da parte. Non abbiamo nulla da perdere mi pare.” “Tu fai sempre tutto facile...” “Dopotutto” replicò Ozg “siamo in cerca di madonna Avventura, no? E in più possiamo anche guadagnare un buon gruzzolo. Per me è un'occasione d'oro.” “E sia.” Disse Loi. “Vediamo cosa ce ne verrà.” “Ottimo!” Esclamò Ozg. “Avete trovato i vostri primi compagni, cavaliere!” Rivolgendosi poi a Parsifal. “Avanti, raggiungiamo la città che vi ha indicato il prete!” I tre cavalieri, così, si misero in cammino verso Sant'Agata di Gothia. Quando però la sera scese intorno a loro, notarono lungo la strada una luce in lontananza. “Magari sarà una locanda.” Fece Ozg. “Così vi trascorreremo la notte.” “O forse” intervenne Loi “solo una casa. E in questo caso difficilmente ci daranno ospitalità.” “Chissà, saranno buoni Cristiani.” “O magari ariani” mormorò Loi “e del tutto avversi a dei cavalieri Cattolici.” “Potrebbero essere tre belle ragazze” sorridendo Ozg “e dunque aver bisogno di protezione.” “O tre megere che hanno bisogno di tre polli per i loro rituali magici.” “Sei pesante, Loi!” Sbuffando Ozg. “Sei l'essere meno entusiasta del mondo!” Poco dopo raggiunsero quella luce. Era una piccola abitazione sperduta nel bel mezzo della foresta.
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16-03-2013, 02.13.28 | #486 |
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"..Naturalmente, Milord.. Farò tutto ciò che è necessario... Farei qualunque cosa per Lucius, e poi, infondo, non è soltanto mio questo dolore ora.." Presi la mano del cavaliere e lo guardai negli occhi "...io.. Ecco beh.. Non sono un cavaliere, ma voglio venire con voi, se tornate nella selva a cercare indizi.. Davvero, saprò badare a me stessa.. Vi libero da qualsiasi responsabilità sentiate nei miei confronti, non voglio certo esservi d'impiccio..".
Mi avvicinai ancora un poco al cavaliere "...sarà difficile farmi stare in disparte... Non sono fatta per stare buona in un angolo...". Sospirai "...spero almeno che qualcuno al palazzo reale vorrà ascoltarci.. Ma intendete andare ad un ora così tarda? Forse... Forse sarebbe meglio aspettare domattina, non preoccupatevi per me posso tornare al castello per stanotte... Ma se preferite andare subito non ho obiezioni..." Abbassai lo sguardo "...ho riposato abbastanza.." Dissi a bassa voce. L'idea di dovermi addormentare nuovamente era un'ansia insopportabile, come ogni notte, del resto. |
16-03-2013, 02.59.45 | #487 |
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Guisgard sorrise e per un attimo quell'inquietudine svanì dal suo volto.
“Non preoccupatevi...” disse ad Altea “... la mia era solo una raccomandazione generica. Andate a riposarvi. E non fate brutti pensieri. Ci ritroveremo al mercato, se Dio vorrà.” Mostrò un lieve inchino alle due per congedarsi da loro. E quando Altea e Vivian entrarono nel castello, lui si allontanò. Così, rientrate nelle loro stanze, le due ragazze si abbandonarono. Si svegliarono poco dopo l'alba, quando il chiasso e la vivacità del mercato avevano già riempito le stradine della città. Lasciato il maniero, Guisgard cominciò a vagare tra le stradine della città, in preda a cupi pensieri. Imboccò poi una viuzza secondaria ma vivacemente illuminata dalle lanterne, tutte rosse, di una grande e caratteristica abitazione. “Ma quello è Guisgard!” All'improvviso una voce da una finestra di quella casa. “Si, è proprio lui!” Allora un gruppetto di ragazze cominciò a chiamare il cavaliere. “Salute a voi, amiche mie.” Facendo un vistoso inchino lui. “Cosa fate tutto solo per le strade, sir?” “Quel che fanno tutti gli innamorati.” Sorridendo lui. “Cerco la Luna.” “Siete dunque innamorato?” Stupita una di quelle. “Voi? Da non credersi!” “Ho detto che cerco la Luna” replicò lui “non un'amante.” “Qui ne troverete diverse!” Maliziosa una ragazza. E tutte le altre risero. “Ahimè...” sospirò Guisgard “... non è giorno di paga e temo non potrei permettermi al momento la vostra compagnia...” “Ma sapete bene” disse una di quelle “che madame Sephyn vi farà con piacere credito!” E di nuovo risero maliziose. “Su, sir...” fece una delle ragazze “... avevate detto di volerci raccontare cosa fece Giasone sull'isola di Lemno! Rammentate? Siamo curiose!” “Beh, se è in nome della cultura, non posso tirarmi indietro...” E di nuovo le ragazze si abbandonarono a maliziose risate.
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16-03-2013, 03.28.31 | #488 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Mamyon fissò Clio.
“Dunque...” disse incerto “... sarà difficile tenervi in disparte dite... quasi quasi comincio a preferire la dama docile ed indifesa...” sorrise “... e fatemi capire... sapete tirare di spada? Usare coltelli? Balestra? O almeno la fionda?” Scosse il capo. “Eh, milady... avete due occhi meravigliosi. Non vi serva altra arma, credetemi.” Le fece l'occhiolino. “E comunque... perchè ora volete togliermi il piacere di prendermi cura di voi? Di proteggervi e all'occorrenza salvarvi?” Sorrise ancora. “Manca poco all'alba e forse avete ragione voi... ora ci riposeremo e poi in mattinata andremo al palazzo.” Si voltò verso il locandiere. “Milady riprende possesso della stanza.” “Si, milord...” Mamyon così accompagnò Clio nella sua stanza. “Ora riposate...” sussurrò alla ragazza “... io starò giù... non mi allontanerò... e domattina verrò io stesso a svegliarvi... ditemi... albicocca, fragola, mirtilli o ciliege?” Sorrise. “Come le preferite le focacce a colazione? O forse no... magari vi farò una sorpresa...” E così quella notte passò rapida.
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16-03-2013, 12.43.36 | #489 | |
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Abbassai lo sguardo, arrossendo un poco.
"..No.. io.. beh, no.. non so usare le armi, è naturale.." alzai gli occhi a cercare quelli del cavaliere. Nonostante sapessi bene che quella era la situazione normale e logica, ammetterlo mi faceva sentire terribilmente impotente. Come avrei voluto avere gli strumenti per salvare Lucius, senza dover dipendere dagli altri. Non di meno, avrei comunque fatto tutto ciò che era in mio potere per riuscire a trovarlo. E, se possibile, anche di più. "..Ma posso imparare.. potete insegnarmi se serve.." continuai. "…Imparo in fretta, davvero.." sorrisi, poi, alle parole del cavaliere "..No, non voglio togliervi il piacere di proteggermi.. ci mancherebbe.. non voglio essere un peso, semplicemente..". Anuii alla decisione di restare nella locanda fino alla mattina e lo seguii docilmente fin sulla porta della mia stanza. Citazione:
Mi avvicinai e gli sfiorai il viso con la mano "...Buonanotte, Mamyon.. e, grazie.. per tutto..". Sorrisi ancora e mi ritirai nella piccola stanza. Era evidente che nessuno vi era entrato da quando l'avevo lasciata e quella sensazione mi diede, stranamente, sicurezza. Mi sdraiai sul letto, senza spogliarmi, infondo, pensai, dovevo riposarmi solo poche ore. Dovrai lavarti, prepararti e cambiarti domani… non puoi presentarti al palazzo reale in questo stato.. La saggia voce della parte più razionale che mi era rimasta aveva pienamente ragione. L'indomani avrei chiesto a Mamyon di scortarmi al palazzo dove erano rimasti tutti i miei abiti. Ero immersa in questi pensieri pratici ed organizzativi quando sentii la stanchezza pesare sulle palpebre e calmare il respiro. No… Non posso addormentarmi ancora.. Cercai di resistere, sfilai da sotto la veste il ciondolo in cui era custodito un papavero e lo strinsi tra le mani. Devi riposare.. devi essere in forza.. devi farlo per Lucius.. Annuii alle mie stesse parole non espresse. Tenendo stretto il ciondolo in una mano me lo portai al petto. "...Morfeo.. ti prego.." tremai a quella preghiera. Avevo imparato ad accettare il mio destino, sapevo che i sogni hanno sempre un senso e che che nulla accade per caso. Erano mesi che non invocavo la protezione del signore dei sogni sul mio sonno. Ma quella notte avevo davvero bisogno di riposare. "..Che i miei sogni non siano portatori di morte.. che possano condurmi in pace verso il mattino..". Così dicendo mi abbandonai alla stanchezza. Pensai a Mamyon, al suo sorriso e alle parole rassicuranti che mi rivolgeva. Fu così che mi addormentai. Camminavo in una radura ampia e rigogliosa. La primavera doveva essere da poco sbocciata perchè qua e là si potevano scorgere fiori colorati e vivaci. Il sole illuminava ogni cosa con luce chiara e scaldava la mia pelle donandole un tepore rassicurante. Nessuna inquietudine turbava il mio cuore e camminavo in una direzione precisa. "..Oh.. guarda chi si vede.. sei arrivata, finalmente.. Lasciami indovinare.. sei scappata dalle lezioni di danza?". Alzai lo sguardo per vedere chi aveva parlato, anche se riconoscevo benissimo la voce. Lui era lì, sorridente, al limite della radura. "..Lucius!" urlai correndogli incontro. Solo in quel momento mi resi conto di aver addosso l'abito ormai logoro che avevo messo per andare nella selva. Lo strinsi forte e lui mi abbracciò ridendo. "..Santo cielo.. non ti devo lasciare tutta sola per un giorno intero..". "..Oh Lucius.. non sai quanto mi sei mancato.." sussurrai. "..Si.. si.. tutta tattica per corrompermi, non mi inganni signorinella.." con un sorriso. "..Ma, che diavolo stai dicendo?" risposi. "..Allora, devi liberare la mente, giusto? E' per questo che sei venuta fin quaggiù no?" "..Io.. non lo so.." Lucius rise. "..Cos'è, l'hai forse dimenticato?..Tieni.." disse porgendomi la balestra che aveva in mano "..fammi vedere che sai fare.." Facendomi l'occhiolino. Dapprima rimasi perplessa per un momento. Poi, ricordai. Guardai il bersaglio con cui Lucius si stava esercitando, calcolai la distanza, impugnai la balestra come mi aveva insegnato il mio amico senza nemmeno rendermene conto e scoccai una freccia. "..Beh, non male per una damigella.." disse una voce alle mie spalle, ridendo "..Ma non sarai mai brava quanto me.." con una smorfia divertita. Si avvicinò e mi guardò negli occhi, di colpo la sua espressione cambiò, il suo viso divenne logoro e sporco come i suoi vestiti. L'inquietudine mi raggiunse e repressi a stento le lacrime. "..Lucius.." mormorai. Lui mi si avvicinò e mi strinse a sè guardandomi negli occhi. "...Salvami..". Una luce abbagliante avvolse ogni cosa, che dapprima si sbiadì e poi scomparve. La luce del sole aveva ormai fatto capolino tra le imposte della piccola finestra. "..non c'era certo bisogno che me lo dicessi tu.." dissi piano, pensando al volto scavato di Lucius. "..ti troverò, amico mio..". Poi, ripensando al sogno, scoppiai a ridere. "..la balestra, infondo, la so usare.." dissi ridendo tra me e me. Oh, certo.. l'hai usata anni fa.. contro un bersaglio fisso, solo come diversivo.. non è la stessa cosa.. "Beh, è già qualcosa.." risposi a me stessa "..infondo una spada non saprei nemmeno come si tiene in mano.. Ma dubito che il bel cavaliere mi permetterà di combattere… sono una damigella da proteggere e salvare, per la miseria..". Restai immersa in quei pensieri per qualche tempo, cercando di distrarre la mia mente dalla scomparsa di Lucius, ma non mancai di ringraziare il signore dei sogni per aver vegliato sul mio sonno. |
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16-03-2013, 20.07.16 | #490 |
Cittadino di Camelot
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I raggi di uno splendente sole mi svegliarono dolcemente, indossai una vestaglia, e mi affacciai al balcone e aprii la finestra.
L'alba era spuntata da poco e il cielo era ancora screziato di rosa, uscii sul piccolo terrazzo per respirare l'aria fresca del mattino e dalla piazza si udivano già rumori e schiamazzi. Svegliai Vivian "Presto, alzati, dobbiamo recarci al mercato, che ne dici di fare colazione in qualche locanda tipica della cittadina?". Ci preparammo in fretta, attraversammo la piazza cittadina e fummo invase da una moltitudine di colori e profumi, l'atmosfera era allegra finalmente ed entrammo in una piccola taverna. Ci servirono assieme ad un the fumante alcune focaccine dolci e dei dolci tipici del luogo e Vivian mi guardava maliziosa..."Si certo" risposi, per me Vivian era come una sorella, cresciute fin da piccole assieme "riconosco quello sguardo, ti conosco ma ti sbagli. Certo..è bello, affascinante, misterioso..ma ancora non l'ho capito bene del tutto. Se hai notato, non ama molto parlare di sè, non sappiamo nulla di lui. E, attualmente, non sono interessata a trovare un amore, con tutta sincerità, dopo che Lui se ne è andato così.." calò per un attimo un silenzio da parte mia che scacciai presto, doveva essere una giornata serena. Uscimmo dalla taverna e ci dirigemmo verso il palazzo e...non era possibile!!Di guardia vi era lo stesso cavaliere, ma non riposava mai? Io e Vivian ridemmo divertite, ma vi era anche un viavai di servi e paggi portando vivande e vario materiale dal mercato e per fortuna intravidi il paggio dell'altro giorno...non intendevo rientrare a palazzo e nemmeno ripresentarmi al cavaliere di guardia. Così mi avvicinai a lui..."Salve, messere, vi ricordate di me vero? Gentilmente potreste controllare se sir Guisgard è a palazzo e se è libero da impegni, riferirgli che lady Altea e lady Vivian lo stanno aspettando per quell'appuntamento. O in caso contrario di dirci l'ora e il luogo dove incontrarci. Vi aspettiamo qui per una celere risposta, non preoccupatevi non entriamo a palazzo, anche perchè siamo di fretta".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea Ultima modifica di Altea : 16-03-2013 alle ore 20.13.19. |
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