23-10-2015, 01.19.15 | #41 |
Disattivato
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Osservai la scena immobile e impietrita.
Stava precipitando direttamente nella roccaforte. Ed era uno dei nostri aerei. "Maledizione" sussurrai tra i denti. Osservai impressionata la manovra al limite dell'impossibile. "E bravo Pintos" esclamai "Dai andiamo a vedere che ha combinato.." Facendo cenno agli altri di seguirmi. |
23-10-2015, 01.21.57 | #42 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Quell'uomo fissò Altea per un lungo istante, mentre la pioggia continuava a battere sulla tettoia.
“Voi...” disse “... la duchessa?” Rise appena. “Davvero? E chi, di grazia? Una figlia naturale del duca? Una acquisita? O forse illegittima?” Divertito. “Perdonatemi, ma non frequento molto gli ambienti aristocratici e di certo mi occupo ancor meno dei loro professionisti.” Con fare scettico.
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23-10-2015, 01.22.14 | #43 |
Cittadino di Camelot
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Non ero l'unica preoccupata per quella fermata non prevista. Sul treno si alzò un vociare di proteste che però si arrestò quando le porte si aprirono lasciando entrare dei militari.
E fu così che mi sentii in trappola, come un topino tremolante che non aveva modo di nascondersi. Cercavano qualcuno, a loro dire un traditore di quell'organizzazione fantoccio che loro chiamavano Canabias. Avrei tanto voluto poter urlare: " Si chiama Animos". Ora avvertivo il panico percorrere ogni centimetro del mio corpo, sapevo quale sarebbe stata la mia sorte se mi avessero trovata. Sborsando molti soldi avevo ottenuto un falso documento ma temevo che non bastasse comunque, in più viaggiavo da sola ed ero più riconoscibile. Deglutii mentre le mie mani sudavano e non erano in grado di aprire la borsa per prendere quel documento. Dovevo calmarmi, altrimenti per me non ci sarebbe stata alcuna speranza. Presi un respiro profondo, chiusi gli occhi sentendo il mio cuore battere all'impazzata nel petto. "Calmati Dacey, sei scampata a quegli uomini una volta, ce la farai anche ora" presi a ripetermi ristabilendo un minimo di calma dentro di me.
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23-10-2015, 01.39.12 | #44 |
Cittadino di Camelot
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Marwel annuì al medico, ma solo per gentilezza, ben sapendo che non avrebbe mai lasciato Evangelia.
Uscì dall'ospedale con il timore di non rivedere più i meravigliosi occhi di Benjamin e di non sentirlo più parlare e ridere, ma non poteva rimanere li. Quando arrivò all'orfanotrofio ad attenderla c'era la dolce Betty che le chiedeva di Benji, ma Marwel non ebbe tempo di rispondere, poichè il cinquenne Oliver sbucò fuori e ricordò alla madre che aveva promesso a tutti loro di andare a vedere gli aerei. Sapeva che era pericoloso, ma non poteva mancare alla parola data. Prese in braccio il bambino e insieme rientrarono in casa "Betty, come stanno i bambini? è un po' scesa la febbre?" chiese alla ragazzina. Ella annuì e portò la madre nelle camere dei malati; Marwel baciò le loro fronti ancora calde, ma vide con gioia che i loro occhi si aprivano e riuscivano a sorridere alla loro madre. "I miei piccoli tesori..." sussurrò mentre chiudeva la porta dell'ultima stanza; avrebbe portato a vedere gli aerei a quattro bambini, poichè gli altri non potevano muoversi di casa e uno era addirittura in ospedale. "Betty, devi rimanere con i piccoli e prenderti cura di loro al posto mio. Cercheremo di tornare presto" disse mentre metteva sciarpa e cappello a Marie, la più piccola del gruppo di appena due anni. "Ci siete tutti bambini? Oliver, Marie, Iris e Thomas. Si, direi che ci siete!" disse dopo aver contato il gruppo piuttosto magro. Prese per mano Oliver e gli altri bambini si agganciarono di conseguenza, così attraversarono la città saltando, di tanto in tanto, in qualche pozzanghera. Arrivarono nel luogo in cui tenevano tutti gli aerei pronti a partire in caso di attacco e Oliver si agitò felice indicando i velivoli e tirando la mano della madre di qua e di la. "Mamma! Guarda li! Ma è proprio grande!" la sua vocina stridula la fece sorridere e per un attimo Marwel si distrasse e perse di vista Iris. Cominciò a girarsi intorno senza riuscire a trovarla e il suo cuore cominciò a martellarle nel petto. "Iris! Dove sei?" la chiamò a gran voce.
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L'amore non ha un senso, l'amore non ha nome, l'amore bagna gli occhi, l'amore scalda il cuore... L'amore batte i denti, l'amore non ha ragione. L'amore è così grande da sembrarti indefinito, da lasciarti senza fiato, il suo braccio ti allontanerà per sempre dal passato. |
23-10-2015, 01.40.48 | #45 |
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I militari salirono sul treno e cominciarono a controllare i vari passeggeri.
Ed uno di quei soldati si fermò proprio accanto al posto di Dacey, restando a fissarla per alcuni istanti. “Documenti, prego...” disse alla ragazza. Ma prima che la ragazza mostrasse il suo documento falso, gli altri militari chiamarono con un cenno quello accanto a lei. Circondarono il posto di un ometto, impegnato a giocare a carte con un altro passeggero. “Ci segua, prego.” Uno dei soldati. L'ometto annuì e raccolse i soldi che aveva vinto. Seguì infine i militari verso la porta. “Fortunato, vero?” Mostrando la sua vincita ai soldati. Ma un attimo dopo estrasse rapido una pistola e corse verso l'altra carrozza, cercando una drammatica ed improbabile via di fuga. Ma uno dei soldati all'esterno del treno lo freddò con due colpi di fucile. Il cadavere fu portato via dai militari. Il treno fischiò e poco dopo ripartì. “Non è accaduto nulla, signori...” il controllore camminando nella carrozza “... ripartiamo... recupereremo il ritardo, non temete...” Tutto ciò sotto gli occhi di Dacey e di Gwen.
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23-10-2015, 01.47.51 | #46 |
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I militari entrarono e girarono per il treno.
Si fermarono poi accanto ad un uomo che stava giocando a carte, dicendogli di seguirlo. Il tutto si "risolse" con la morte dell'uomo. I mitari andarono via e ripendemmo il viaggio. Scossi la testa. Era assurdo che succedesse una cosa del genere, con dei militari, soprattutto.
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"La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca" BALTASAR GRACIÁN "Sappi che la Luna è il messaggero degli astri. Essa infatti trasmette le loro virtù da un corpo celeste all'altro" ABU MASAR, "Libri mysteriorum" |
23-10-2015, 01.48.42 | #47 |
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L'aereo di Pintos piombò come un proiettile sulla pista di atterraggio e quando riuscì incredibilmente a fermarsi senza prendere del tutto fuoco la manovra a tutti parve figlia della fortuna.
Arrivarono allora i meccanici e subito aprirono gli estintori sulla coda del veicolo, mentre Pintos saltò velocemente fuori dall'abitacolo. “Baffin...” disse togliendosi frettolosamente il casco “... Baffin, maledizione...” “Eccomi!” Arrivando il vecchio gestore dello spaccio. “Presto, dammi del disinfettante...” massaggiandosi la fronte insanguinata Pintos “... credo mi sia partito un perno dall'alettone... e si è conficcato nel mio casco...” “Ecco!” Baffin lanciandogli la bottiglietta col disinfettante, che Pintos si rovesciò in testa senza attendere neanche un secondo. “Accidenti quanto brucia!” Esclamò il pilota. “Speriamo almeno mi tenga la testa calda!” Tutti risero. “Sei un pazzo, Pintos!” Divertito Watary. “Ehi, voi!” Pintos rivolto ai meccanici. “Cos'ha il mio gioiellino?” Indicando l'aereo. “Ti è partito l'alettone posteriore destro...” rispose uno dei meccanici “... ma il motore è integro.” “Al diavolo!” Gettando rabbiosamente a terra il casco Pintos. “Un alettone nuovo proprio non ci voleva! Oggi ho volato per te, vecchio Baffin!” E Baffin sorrise. “Per fortuna tutto si è risolto con un paio di migliaia di Taddei.” Tesua rivolto a Clio.
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23-10-2015, 01.50.39 | #48 |
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Marwel, come promesso, condusse i bambini fuori dal borgo, dove un sentiero si inerpicava scosceso verso il fortino militare dei legionari e dove si trovavano gli hangar degli aerei.
Arrivarono appena in tempo per vedere scendere uno degli aerei in fiamme. Assistettero al suo atterraggio di fortuna ed i piccoli restarono rapiti da quella scena che si concluse con un lieto fine. Ma proprio a causa di quella situazione Marwel perse di vista Iris. La chiamò a lungo, ma la piccola sembrava sparita nel nulla.
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23-10-2015, 01.54.16 | #49 |
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Alla fine Pintos riuscì ad atterrare sano e salvo.
Osservai divertita la scena tra lui e il vecchio Baffin. Pintos era sempre il solito, ma sapeva il fatto suo. Mi piaceva quel ragazzo, pazzo e determinato quanto bastava. Lo erano un po' tutti i legionari, a dir la verità. Sorrisi a quelle parole si Tesua. "Lo dici tu al capitano?" Divertita. |
23-10-2015, 01.55.16 | #50 |
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Ed ecco avvicinarsi il mio incubo. Un soldato dal passo pesante raggiunse il mio sedile e mi chiese il documento. Mentre rovistavo nella borsa sentivo il suo sguardo fisso su di me, che mi avesse riconosciuta? Che avesse capito la mia vera identità?
Per fortuna non dovetti scoprirlo, perché l'attenzione di quel militare fu attirata dai suoi compagni. E tutti loro si rivolsero verso un uomo che giocava a carte. Pareva un individuo innocuo e invece era proprio il ricercato, naturalmente questi tentò di fuggire ma invano. Quella piccola fuga fu fin troppo rapida e l'ometto non ebbe alcuna speranza, un colpo di pistola e la sua vita ebbe fine. Ebbe fine come la nostra attesa. Infatti i militari recuperarono il cadavere e lasciarono il treno, permettendogli di ripartire. Non mi impressionai, non era la prima persona che vedevo morire e egoisticamente pensai che in fondo io ero salva grazie alla sua morte.
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