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09-11-2010, 03.13.49 | #491 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Bumin fissò Talia per alcuni istanti.
"Comprendo il vostro stato d'animo..." mormorò. Si voltò allora verso Dukey e disse: "Accompagnate le altre due dame a Cartignone ed attendete nostre notizie." "Prenderete con voi queste due guardie?" Indicando gli uomini che li stavano scortando. "No, andremo solo noi due..." rispose Bumin a Dukey "... in due avremo più possibilità di non essere scoperti..." Le due guardie allora salirono sullo stesso cavallo, offrendo, secondo gli ordini di Bumin, l'altro cavallo a Llamrei e Argalia. Ma prima di partire, Dukey lanciò uno sguardo a Talia e si avvicinò a Bumin. "Milord, ricordate la ricompensa che mi avete promesso..." "Tranquillo, avrai ciò che hai chiesto..." rispose "... ma non dare troppo per scontato che restare in vita ti sia dovuto..." "Uh... cosa?" farfugliò Dukey impressionato. "Ora andate e riportate le due dame a Cartignone." Ordinò Bumin. E quando i cinque svanirono nel bosco, Bumin si voltò verso Talia tendendole la mano. "Salite in sella, milady... comincia il nostro viaggio in quell'Inferno che voi conoscete molto bene..."
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09-11-2010, 03.14.26 | #492 |
Cittadino di Camelot
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Bussarono alla porta.
Louis si mosse per aprire e Morven gli andò dietro. Per un istante non vide che Lady Gonzaga, e il suo cuore fu lieto di rivedere la fanciulla ritornare sana e salva... per un attimo rivide nella mente le sagome di quegli uomini... invasati, sanguinari, lo assalivano con furia bestiale, e lui indietreggiava, indietreggiava fino a perdersi nei boschi. Guardò di nuovo Gonzaga e fu lieto, lieto che fosse viva... era una donna, e non era difficile per Morven immaginare cosa avrebbero potuto farle in quei boschi di Cartignone, e rabbrividì a quel pensiero! Ma non appena la fiera sagoma di Louis si fu fatta un po' da parte, il giovane udì una voce familiare, e i suoi occhi corsero in basso a cercarne la fonte. Vide Goldblum e un impeto di gioia lo colse nel saperlo ancora in vita. Si piegò su un ginocchio, per raggiungere l'altezza del compagno, quindi rispose alla sua viva gioia stringendolo in un abbraccio fraterno, con lo slancio di chi rivede in salute qualcuno che credeva ormai perduto. "Goldblum!" esclamò "Mio fedele compagno! Vi credevo morto..." Si staccò dal nano, lo fissò con sguardo lieto, pensando che quella giornata era di certo satura di gioiose nuove. "... come forse anche voi avete dovuto credere di me!" continuò, abbassando di nuovo la voce in un tono più controllato "Ditemi, cosa vi è accaduto? Come vi siete messo in salvo e soprattutto... cosa avete visto o udito, che possa essere di qualche utilità alla nostra missione?" Nel dire quell'ultima parola, il suo sorriso si spense di colpo. Pensò al capitano Belven, a Cavaliere25 e agli altri compagni di cui aveva perso ogni traccia nel bosco. "Ammesso che esista ancora, una missione", concluse amaramente.
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" |
09-11-2010, 03.24.48 | #493 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Goldblum fu felicissimo di rivedere in vita Morven.
"Amico mio..." disse "... non so nulla degli altri... persi di vista tutti voi quando ci separammo dopo quell'attacco..." Fissò il cavaliere ed aggiunse: "La missione esiste ancora... lo dobbiamo per noi, per chi amiamo e per chi verrà dopo di noi... quei fanatici vanno fermati!" Chinò il capo ed a voce bassa continuò: "Potremmo chiedere aiuto ai miei fratelli... ma i nani mi disprezzano, mi credono un vigliacco e non accetterebbero mai di combattere al mio fianco... loro sarebbero stati validissimi alleati... sono grandi guerrieri e conoscono ogni angolo del bosco... ma faremo senza di loro, vero?" Chiese con un impeto di orgoglio guardando deciso Morven.
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09-11-2010, 04.00.43 | #494 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Nello stesso momento, nei meandri sconosciuti del bosco, Guisgard fu condotto incatenato davanti al gran capo degli Atari.
Con la forza fu fatto inginocchiare davanti a quell'uomo. "E' la seconda volta che ci sottrai ciò che è nostro..." cominciò a dire il capo dei fanatici "... quelle donne erano nostre e tu le hai fatte fuggire..." "Beh..." rispose sorridendo e con sarcasmo il cavaliere "... se avevi problemi di donne avresti di certo potuto risolvere il tutto senza tutti questi casini, non trovi, amico mio?" Ed a quelle parole uno degli uomini che lo tenevano fermo lo colpì con violenza alla schiena. "Quando il tuo supplizio comincerà" disse il signore degli Atari "allora perderai la tua voglia di fare il buffone..." "Se..." rispose tossendo per il colpo subito "... se avevi problemi seri per andare a donne... ti avrei portato io in un posticino discreto... dove ti avrebbero fatto provare un sacco di giochetti..." E di nuovo Guisgard, per le sue parole, fu colpito con violenza. "Ascoltami, cane..." disse il capo degli Atari prendendolo per la gola "... voi maledetti Cristiani, con la vostra Chiesa dispotica e demoniaca, avete cercato in tutti i modi di dominare la Fede e gli uomini... ora però pagherete tutto..." "Ora capisco..." replicò Guisgard col fiato rotto per i colpi subiti "... siete i soliti eretici della malora... che ogni tanto spuntano da qualche fogna... spargete sempre lo stesso veleno... ed in comune avete tutti la stessa cosa... il disprezzo per la vita e per la verità... fortuna che quelli come voi, noi cristiani li bruciamo sui roghi ... la stessa fine che farete voi, porci eretici..." E per la terza volta il cavaliere fu colpito violentemente. A quel punto il capo degli assassini fece un passo in avanti, lasciando che la debole luce delle candele illuminasse il suo volto ricoperto da strani segni. "Ma io... io... ho già visto il tuo volto... ma dove?" disse Guisgard fissando il fanatico capo di quegli uomini "... sono certo di conoscerti... un momento... si, ora ricordo... ti ho visto a Cartignone... tu sei..." E proprio in quel momento fu tramortito da un colpo alla testa. "Portatelo nella sua cella..." ordinò il signore degli Atari "... appena sarà sveglio e lucido subirà il Suplizio della Verità... dove morirà lentamente e tra mille tormenti." E restò a fissare compiaciuto i suoi uomini mentre riportavano quel prigioniero in cella.
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09-11-2010, 09.55.52 | #495 |
Cittadino di Camelot
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Guardai Belvan e dissi signore ho una brutta sensazione non mi piace quella donna a qualcosa di strano non trovate anche voi? dissi guardandolo chissà che ci sarà in quel bosco se vogliamo scoprirlo dobbiamo innoltrarci dentro dissi e capire che fine abbiano fatto i nostri amici
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fabrizio |
09-11-2010, 11.20.52 | #496 |
Cittadino di Camelot
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" Sia ringraziato il cielo" dissi non appena capi che Goldblum era amico di ser Morven. Adesso ero certa che avrebbe avuto l'aiuto che tanto cercava.
Mi sedetti in una panca e osservavo loro e quanta amicizia gli univa , nonostante la loro lontananza forzata. Sentivo parlare di forze oscure e malvagie , di cavalieri e dame prigioniere, del potere malefico che si nascondeva nella profondità del bosco, e mi chiedevo come mai io non ne sentii mai parlare.. forse qualcuno mi proteggeva da lontano...senza che neanche io lo sapessi. Allora alzai la mano e la misi sul mio collo stringendo forte quella piccola croce di legno , che mi regalò l'abate quando lo lasciai...adesso capivo le sue parole " Non te ne separare mai...portala sempre con te solo cosi mi avrai sempre al tuo fianco".. continuavo ad ascoltare i due cavalieri e Goldblum ....
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[SIGPIC][/SIGPIC][B][I][SIZE="2"][COLOR="Wheat"] Nessun sole potrebbe risplendere se gli occhi del cuore non ne vedessero la luce.(anonimo)[/COLOR][/SIZE][/I][/B] |
09-11-2010, 17.13.58 | #497 |
Cittadino di Camelot
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Stavo ancora osservando il punto in cui le sagome dei tre cavalli erano scomparse alla mia vista tra le fronde, quando Bumin mi tese la mano incitandomi a salire in sella.
“Credo invece che siate voi a dover smontare, sir!” dissi, voltandomi verso di lui ma restando immobile dove mi trovavo. “E’ ben difficile entrare di soppiatto in qualsiasi luogo, se lo si fa in sella ad un cavallo! Correggetemi se sbaglio...” soggiunsi dopo un istante “Ma, in battaglia, se desiderate cogliere il nemico di sorpresa, non attaccate campanelli alla vostra armatura. No?”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
09-11-2010, 20.22.03 | #498 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Nella casa di Louis, Goldblum, dopo aver ritrovato il suo compagno Morven, riprese a raccontare:
"Chi vive nel bosco, che siano uomini o animali, segue sempre le stesse regole... le uniche che permettono di sopravvivere... e se vi è un pericolo, qualcosa di oscuro, tutti allora lo evitano e se ne stanno lontani... e questo è stato il grave errore della mia gente, i nani..." Scosse il capo e continuò: "Noi sapevamo... ma pur di vivere in pace facemmo finta di niente... ed io non sono diverso dai miei simili... quando fui cacciato dal villaggio, cominciai a vivere cacciando ed isolandomi da tutto... ed il male cresceva e diventava sempre più forte... ora gli Atari sono potenti e fermarli è quasi un'impresa disperata... se non tentassimo di distruggerli saremmo colpevoli anche noi!" "Ma cosa vogliono quei fanatici?" Chiese Louis. "Invocano la vera fede e professano una crociata contro la Chiesa di Roma..." rispose Goldblum "... ma in realtà vogliono solo vivere senza regole, con l'illusione della libertà senza limiti..." "Ecco perchè odiano la Fede Cristiana e la Chiesa..." replicò il vecchio cavaliere "... non vi è libertà senza regole." "Si, ovvio!" sentenziò Goldblum. Louis apparve pensieroso. "Io sono vecchio e stanco della vita..." disse "... e non potrei esservi di aiuto alcuno..." "Allora cercheremo di stanare noi quei maledetti!" Esclamò Goldblum. "Milady..." fissando Gonzaga "... io vi ringrazio di avermi condotto qui e vi sarò sempre debitore... e se volete essere dei nostri ne saremmo fieri! Vero, amico mio?" Rivolgendosi poi a Morven.
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09-11-2010, 20.51.34 | #499 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Nello stesso momento, nel palazzo della misteriosa dama del bosco, Belven, Cavaliere25 ed Arowhena si accingevano a trscorrervi la notte.
"E' inutile tormentarsi con strani pensieri, amico mio..." disse Belven a Cavaliere25 "... ora dormiamo, così da recuperare le forze. Domattina ripartiremo in cerca dei nostri compagni." La notte così trascorse silenziosa sul bosco. L'indomani, poco dopo l'alba, le ancelle della bella dama svegliarono gli ospiti, che raggiunsero la padrona del palazzo nel grande salone per la colazione. "Milady, buongiorno a voi." Salutò Belven. "Vi ringraziamo di nuovo per la cortese ospitalità e vi annunciamo che partiremo subito per riprendere la nostra missione." "E volete ripartire senza scorta?" Chiese la dama sorridendo. "Cosa intendete dire?" Domando Belven. "I vostri due soldati che vi scortavano, ricordate?" "Certo, sono giunti con noi ed immagino stiano già preparando i cavalli per partire." "Arrivate tardi, mio signore..." disse la dama "... hanno si preparato i cavalli, ma per partire da soli... sono infatti andati via all'alba." "Cosa? Impossibile!" "Controllate voi stesso..." Belven allora corse prima nelle scuderie, poi per il grande cortile ed infine raggiunse il verziere. Ma dei suoi uomini non c'era più traccia. Andò allora nelle stanza in cui i soldati avevano trascorso la notte, ma anche li non c'era traccia di loro. "Avete visto, milord? I vostri uomini sono andati via all'alba... portando con loro tutti i vostri cavalli... sono dispiaciuta a non possederne di miei, altrimenti vi avrei offerto io i degni destrieri per riprendere la vostra nobile missione..." E tutto ciò fece sembrare a Belven di essere caduto in uno strano incantesimo, mentre quella bellissima donna lo guardava con un sorriso che sembrava incantato.
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09-11-2010, 21.01.30 | #500 |
Cittadino di Camelot
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Dissi maledizione quei due cavalieri ci hanno fregato anche i nostri cavalli ma appena li ritrovo gli e la faccio pagare cara dissi poi rivolto a Belvan dissi e ora che facciamo mio signore ci toccherà andare a piedi nel bosco e guardai negli occhi la strana dama che sembrava prendersi gioco di noi
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fabrizio |
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