26-04-2011, 06.40.38 | #491 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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"Anche io ho bisogno di te, non solo il bambino!”
“Dafne, resta dietro di me e non muoverti…” I suoi occhi, quella luce… E poi quel caldo bacio, il profumo delle sue labbra… I tre balordi, il dolore al braccio… Pasuan saltò su urlando e tenendosi il braccio. Si guardò intorno e poi vide il volto di Dafne. “Cosa… cosa è accaduto? Ah… rammento…” disse “… ma tu come stai?” Chiese poi preoccupato. “Stai bene? E il bambino?” Intanto, Cavaliere25 aveva raggiunto la caserma. Di tipi sospetti nemmeno l’ombra. E giunto in caserma,Cavaliere25 fu portato davanti al capitano Monteguard. “Cosa è successo, figliolo?” Chiese il capitano.
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26-04-2011, 06.52.38 | #492 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Gouf la fissò e sorrise.
“Il tuo coraggio…” disse “… mi ha sempre affascinato… solo la tua bellezza è pari al tuo coraggio… anche perché ce ne vuole di coraggio per venire qui, essendo così bella…” Si avvicinò fino quasi a sfiorarle il volto. “Non tutte le notti hanno un’alba…” mormorò “… cosa farò di te?” E sorrise. L’avvolse allora nel suo mantello e tutto si fece buio. La campagna verdeggiante, chiazzata da variopinte esplosioni di giallino, blu e rosato. Un fresco vento di Primavera schiariva l’aria e l’orizzonte appariva così vicino da potersi quasi toccare. “Mamma, mamma!” Diceva Uriel. “Mamma, mamma!” Corse in casa, tra le braccia di sua madre. “Mamma, ho visto una cosa meravigliosa!” Esclamò raggiante. “La cosa più bella che ci sia! E sta venendo qui a prendermi!” “Di cosa parli, Uriel?” Chiese Melisendra. “Del cavaliere!” Rispose il piccolo. “L’ho visto davanti al castello diroccato! Mi ha detto che sarebbe passato a prendermi! Io sarò un cavaliere come lui!” Ad un tratto un nitrito. Uriel corse verso la porta e su questa apparve un cavaliere. “Andiamo, piccolo…” disse levandosi l’elmo. E Melisendra riconobbe il volto di Gouf che sorrideva con una diabolica espressione. Un gemito e Melisendra si svegliò di colpo. Era nella sua stanza, nel suo letto. Nuda, avvolta in morbide e profumate coperte di seta. Avvertì freddo ed un senso di solitudine. Poi le grida dei cavalieri dal cortile. Un nuovo giorno era cominciato al castello. Ad un tratto bussò qualcuno. Un momento dopo alcune servitrici, con abiti e profumi, entrarono nella stanza.
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26-04-2011, 09.24.35 | #493 |
Cittadino di Camelot
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Residenza: Un paese invisibile ad occhi umani...
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Ancora non riesco a capire perchè il Sommo Sacerdote, voglia mettere a rischio la mia vita per una missione tanto semplice.
"Devi partire domani stesso per una missione molto importante, Verdammt, solo tu puoi riuscire ad uccidere questo cavaliere. Si dice abbia un'armatura impenetrabile e che non abbia un briciolo di umanità. Tu devi ucciderlo, Verdammt, sei la migliore. Va, uccidi il guerriero e salva la dama." "Posso almeno conoscere i loro nomi?" "Il nome del guerriero è Gouf e la dama si chiama Melisendra. All'interno del gruppo c'è un traditore: è lui che vuole morto il guerriero; anche io ignoro il nome di questo cavaliere, ma sono certo che ti aiuterà ad infiltrarti tra le truppe di Gouf." Guardai con malinconia il medaglione che porto al collo e feci scattare l'intricato meccanismo, per leggere di nuovo il messaggio delle Sacerdotesse; ormai lo faccio in continuazione, ma non mi è permesso sapere del mio passato. Conosco solo il mio vero nome: Sayla.
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26-04-2011, 11.35.50 | #494 |
Cittadino di Camelot
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Scalciai rapidamente via le lenzuola, mentre ancora quel sogno mi lasciava un sapore amaro addosso.
Lasciai che le donne si prendessero cura di me e mi vestissero. Poi, in fretta e furia, le buttati quasi fuori dal mio alloggio e mi ci rinchiusi dentro. Slegai la benda della mia mano. La ferita era del tutto rimarginata. Qualcosa mi diceva che mi ero nutrita in abbondanza: nemmeno una cicatrice. Mi sdraiai sul letto, stringendo il cristallo tra le dita e respirando regolarmente. La mia mente iniziò a vagare. Cercavo Lady Talia. Un'improvvisa visione sfiorò la sua mente. La mia voce sussurrata nel vento. "Mia signora... arriveranno durante la consacrazione..." Le grida della gente festante al cospetto del nuovo Arciduca si tramutarono in grida di terrore. Le mostrai i temibile ariete di cui Cimarow era tanto orgoglioso. I suoi colpi risuonavano nella visione come un tetro presagio. La porta dei leoni tremò. "Siate accorta... mia signora", sussurrai. Improvvisamente riemersi. Mi alzai tossendo e tremando. Quel modo di forzare la veglia era terribilmente difficile per me. Bevvi dell'acqua e posai il cristallo. Ripensai al mio sogno e mi augurai non si trattasse di un presagio. Ma Uriel era ben nascosto, solo io sapevo dove si trovasse e non l'avrei rivelato neppure di fronte alle torture più atroci. In un turbinio di veli mi alzai e mi scrollai di dosso quella sensazione oscura, quindi scesi verso il cortile. Assaporai l'aria fresca.
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26-04-2011, 12.04.22 | #495 |
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Guardando il capitano dissi il soldato Pasual è stato attaccato da tre manigoldi lui era in compagnia dilla damigella Dafne io li avevo seguiti quei tre e sono riuscito a metterli in fuga dopo la rissa ora il soldato Pasual sta riposando ero solo venuti ad avvisarvi del accaduto e aspettai in silenzio una sua risposta
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26-04-2011, 15.36.40 | #496 | |
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Lasciai Matys fuori ed entrai nella chiesa, avanzando lentamente... i miei passi risuonavano nella navata, amplificati dalla volta a crociera... non mi guardavo intorno, eppure percepivo ogni angolo e ogni pur minimo anfratto di quel luogo... mi sembrava quasi di rivivere quel sogno, tanto che un brivido potente e inatteso mi corse giù per la schiena: quelle armature erano lì, lì ai lati dell’ingresso proprio come le avevo sognate, ma mi sforzai di ignorarle almeno per il momento. Nonostante ciò, inavvertitamente, la mia mano corse rapida al medaglione che avevo al collo e lo strinse!
Giunsi sotto la statua di Santa Lucia e qui mi fermai... era bellissima, candida, con lo sguardo rivolto al cielo... Lessi l’iscrizione: ‘Cerca nelle angosce della Santa ciò che ti tormenta’... Poi la lessi di nuovo... Ciò che mi tormentava... sembrava quasi che quell’iscrizione fosse stata messa lì per me! Chiusi gli occhi di fronte a quella statua e chinai la testa... E fu a quel punto che accadde qualcosa di inatteso... il cristallo che avevo legato al polso iniziò a bruciare sempre più... e poi giunse l’oblio... La testa mi girò forte e io udii una voce, una voce nel vento... Citazione:
Riaprii gli occhi di scatto. Ero sorpresa. Scossa. Per un attimo fui tentata di uscire di lì e correre a Capomazda, ma qualcosa mi bloccò... Una cosa per volta... mi dissi ...puoi occuparti solo di una cosa per volta! E il mio sogno, in quel momento, mi premeva più dei problemi del ducato. Per una volta, forse per la prima volta da quando mi ero sposata, sentivo di poter mettere i miei desideri davanti a quelli della potente stirpe dei Taddei... ed egoisticamente, quasi per un inconscio desiderio di rivalsa, decisi di farlo! E comunque la consacrazione non ci sarà ancora... mi giustificai con me stessa ...non sarà certo oggi! Ho ancora tempo! E, all’improvviso, rammentai di non esser sola e rammentai le parole che erano state dette poco prima. ...un posto maledetto... ...strane cose accadono qui intorno... ...di notte lo sentiamo... grida, affanna e si aggira... ...qui c’è solo tristezza e solitudine... Non capivo... non sapevo! Ma avevo la sgradevole sensazione, anzi avevo l’assoluta certezza che tutti lì fossero a conoscenza di qualcosa che a me era sempre stato tenuto nascosto! Perché? Misi quindi i problemi del ducato da parte, mi voltai e fronteggiai le tre figure rimaste sulla soglia. “Che cosa accade, dunque?” domandai, in tono calmo ma perentorio “Cos’è che dovrebbe spaventarmi tanto da impedirmi di venire a pregare in questo luogo ogni qualvolta io lo ritenga opportuno?”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." Ultima modifica di Talia : 26-04-2011 alle ore 20.38.50. |
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26-04-2011, 16.33.15 | #497 |
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Decisi che la cosa migliore da fare è travestirmi da bambina, appena sfuggita all'attacco del terribile Gufo Nero al suo villaggio e raggiungere Capomazda. Una volta arrivata avrei dovuto impietosire una dama, la principessa di Sygma, sposa del duca: Lady Talia.
Dovrebbe essere piuttosto facile impietosirla, si dice sia una donna molto dolce e impressionabile...ma forse si sbagliano... Andai alla piscina di sangue nella Sala dei Sacrifici. Lì mi rivolsi al mio Dio: il glorioso Theenar. Mio signore, è una delle vostre figlie che vi parla. Sono Verdammt, la maledetta. Ma per me è un onore essere stata scelta da Voi, non una maledizione. Vi chiamo per chiedervi una benedizione, prima che io parta per una missione da cui potrei non far più ritorno. Presi l'ampolla dalla cintura e raccolsi del sangue dalla piscina; poi, facendo attenzione a non perderne neanche una goccia, lo bevvi. Finito il rituale tornai nelle mie stanze, per preparare il travestimento; grazie alla mia bassa statura e al viso angelico, convincerli che sono solo una bambina sarà facile, ma dovrò stare sempre zitta e vigile. é ora di partire...
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"La Morte non è una punizione, ma una liberazione" Dragon Heart. Ultima modifica di Lady Morgana : 26-04-2011 alle ore 17.35.54. |
26-04-2011, 21.36.30 | #498 | |
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Citazione:
"Devi stare tranquillo e non muovere il braccio per un po' di giorni, quel balordo ti ha dato una bella botta e avevi una lussazione ma ora l'ho rimessa in sede" immersi un'altra pezza nel catino pieno d'acqua e gliela passai sul viso, i suoi lineamenti piano piano si distesero e si addolcivano. Dal panno cadde una goccia sul suo petto nudo, ebbe un fremito e rise arrossendo. Sorrisi anch'io abbassando lo sguardo poi continuai a parlare: "Ti ricordi quel cadetto? per fortuna che è arrivato lui, chissà che cosa sarebbe successo altrimenti...lo conosci? Gli ho chiesto di andare ad avvisare il tuo capitano. Credo che potrai rimanere qui per la convalescenza, non penso che vorrà avere tra i piedi un cavaliere inabile... A proposito, la tua spada è qui vicino al letto, nel suo fodero, sei stato un pazzo a separartene" gli sorrisi e continuai sul resto del corpo l'opera iniziata con il panno umido.
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"Gli uomini che meglio riescono a stare con le donne sono gli stessi che sanno starci benissimo senza" Baudelaire Ultima modifica di Lady Dafne : 26-04-2011 alle ore 22.42.31. |
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27-04-2011, 01.47.15 | #499 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Melisendra scese nel cortile, mentre varie attività erano svolte tra cavalieri, scudieri e servitori.
“Milady, vi ho cercata per tutto il giorno, ieri!” Disse sir Nyclos avvicinandosi alla ragazza. “Amate nascondervi o forse siete stata troppo impegnata?” Chiese poi sorridente. “Ora però reclamo la vostra compagnia… sapete, detesto fare colazione da solo… mi farete compagnia e poi usciremo per una cavalcata. E non accetto un rifiuto!” E rise di gusto.
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27-04-2011, 02.03.53 | #500 |
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Icarius e Matthias restarono a fissarsi per alcuni interminabili istanti.
I loro sguardi celavano ansia, inquietudine e astio. “Finalmente ho la gioia di incontrarvi, milord!” Disse una voce che destò Icarius dalle sensazioni che aveva provato nel vedere l’uomo giunto da Sygma. “Vi trovo bene e ne ho piacere.” Aggiunse sorridente il priore Hadoss. Icarius lo fissò titubante. “Non temete, mio signore…” lo tranquillizzò con un sorriso il chierico “… non mi conoscete… sono Hadoss, priore del monastero di Sant’Andrea Apostolo del Monte Sperryor…” Icarius sorrise a quell’uomo dai capelli bianchissimi e dalla voce profonda. “Non conosco il luogo di cui mi dite, monsignore… o forse me ne sfugge l’ubicazione ora…” “E’ una piccola contrada famosa per il buon vino e per l’ospitalità della sua gente.” Fece il priore. “E dove si trova?” “A Sygma, milord.” “Sygma…” “Da quella contrada è giunta anche la magnifica cavalla che vi è stata donata dal mio signore e re.” “Cavalla?” “Ah, vedo allora che non vi è stata ancora mostrata!” Esclamò il priore. “Affatto. Ma voi… sapete, dunque…” “Si, milord.” Annuì il priore. “Ma ho saputo che i medici ritengono momentanea questa vostra amnesia.” “Non è facile ignorare se stessi ed il proprio passato…” “Posso immaginarlo… anche se qui tutto parla dello splendore e delle virtù della vostra stirpe.” Icarius non sapeva perché, ma sentiva che poteva fidarsi di quel chierico. “Parlatemi di Sygma, vi prego…” mormorò “… quali sono i suoi colori, i suoi profumi… parlatemi della sua terra e del suo Cielo…” “Credo che Sygma sia uno dei posti più belli che ci siano al mondo…” sorridendo Hadoss “… la terra ha mille colori, tanti quanti sono gli stati d’animo che sanno albergare nel cuore di un uomo… una tenera e vasta campagna, adagiata su dossi, ripiani e verdeggianti colline, si apre allo sguardo di chi sa apprezzare le meraviglie del Creato… ogni stagione è unica a Sygma, capace di abbigliare a suo modo la natura.” “Qual è la vostra preferita?” Domandò Icarius, incantato da quella descrizione. “Io adoro l’Autunno quando giunge nella mia terra… le colline si rivestono di un lieve giallino che immerge in un incanto ogni cosa… tutto allora sembra incantato... l’aria è fresca e le serate limpide… ovunque potreste udire un gioioso canto, nato dal sibilo del vento che fende, quasi accarezzandole, le cime dei cipressi…” “Vorrei vedere quella meravigliosa terra…” “La vedrete, mio signore.” “Del resto solo una terra simile poteva accogliere un fiore tanto bello…” sospirò Icarius “… un fiore capace di riempire un’intera esistenza solo con i suoi colori ed i suoi profumi…” “Tutto ciò che vi è a Sygma è vostro, milord.” “Possedere una cosa non vuol dire che questa sia davvero nostra…” mormorò malinconico Icarius. E detto questo si voltò di nuovo indietro, cercando con lo sguardo Matthias. “A Sygma mi odiano, vero?” Chiese fissando di nuovo il priore. “Siate sincero, almeno voi… mi credono un tiranno, un conquistatore, vero? O peggio, forse… un viziato ed inetto rampollo, non è così?” “Milord… il vento può portarci l’aria mite dal mare, ma solo trovandoci presso di esso noi potremmo avvertirne il fresco profumo di sale, il suono delle sue onde e ammirare la lucentezza del Sole che si specchia sulle sue acque… a Sygma si narrano molte cose di Capomazda… lo sfarzo e la magnifica classicità delle vostre chiese, contro la severa perfezione delle nostre. La pianeggiante e verde campagna che vi circonda, così differente dalla nostra, collinare ed intrisa invece di mille e più colori. Le sterminate cittadelle racchiuse da alte e solide mura che animano e ricoprono questi luoghi, contro gli isolati borghi addormentati, sui quali vegliano alti e austeri cipressi, delle nostre terre. Anche sul vostro pane si dicono tante cose!” Aggiunse ridendo. “Ma ciò che invece vedo ora qui, davanti a me…” facendosi serio “… è una terra dove in ogni cosa regna una nobiltà senza precedenti, dove ad ogni passo si avverte la presenza di un qualcosa di Sacro che legittima ogni suo valore ed ideale. E sono certo, mio signore…” sorridendo ad Icarius “… che se a Sygma potessero conoscervi, come è capitato a me oggi, non potrebbero che amarvi.” Icarius sorrise senza dire nulla, quando all’improvviso qualcuno gridò dal cortile. “Accorrete! Lady Talia è andata via! E’ fuggita con la cavalla di sua signoria!”
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