26-04-2010, 20.39.38 | #501 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Hastatus aveva scelto il sentiero da seguire: la saggezza.
Ed appena lo intraprese si accorsi di un' ampia radura, dentro la quale sorgeva una cappella saldamente costruita e finemente dipinta. Ed al suo interno vi era solo un' ampia navata, illuminata da tantissimi ceri. Vi erano seduti diversi anziani e cortesi uomini. Discutevano animatamente. Ad un tratto, colui che aveva la parola, accorgendosi di Hastatus, cominciò a dire: "Silenzio, amici miei. Sembra che stasera vi sia un nobile ospite tra di noi. Venite avanti, cavaliere" disse poi rivolgendosi a Hastatus "e annunciatevi a questa nobile ed augusta assemblea." E poi aggiunse: "Siete sicuramente un uomo di grandi virtù. Molti che giungono in questa selva, abbagliati dall'illusione della libertà senza freni, scelgono sempre l'altro sentiero. Ma la libertà senza la saggezza non esiste." Intanto, al castello, Cavaliere25 e Guidon erano alle prese con Ermaus ed i suoi scagnozzi. "E sia, ragazzo." Disse rivolgendosi a Cavaliere25. "Voglio crederti. Ci darai una mano a trovare gli altri. Anzi, farai da esca. Va avanti a noi e chiama il resto della compagnia. Di te si fidano e ti risponderanno..." Nel frattempo, Perry era giunta da Ermaus, chiedendogli di poter lasciare il castello. "Milady..." disse il padrone del Doloroso Amore "... nè voi, nè gli altri siete nostri prigionieri. In realtà siamo tutti nella stessa barca.... essendo questo maniero come una grande prigione. Se volete potete uscire anche adesso, ma sappiate che la fuori sarete alla mercè di forze magiche e misteriose e potreste subirne l'oscuro potere...
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26-04-2010, 20.50.23 | #502 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Heylde in un primo momento fu stizzita dalle parole di Elisabeth.
"Sono stanca di sentire proclami e prediche sul vero amore e sulla reale sofferenza!" Disse. "Ora lasciate questa stanza o chiamerò le guardie!" "Figlia mia..." disse la donna mascherata "... se le abbandoni ora, sarà la fine per tutti loro. E lo sai." "E cosa dovrei fare io?" Gridò Heylde. "Io sono stanca! Capisci! Stanca!" E pianse amaramente. Poi, ad un tratto, asciugandosi gli occhi e guardando Polgara, Llamrei e Raimbow, cominciò a dire: "Vi siete avvicinate... avete compreso la sacralità di quei cavalieri... in realtà i nomi con cui li conosciamo sono quelli che hanno dato loro gli uomini e le donne che non credono più in Amore... e chi non crede in Amore avrà sempre una visione distorta del mondo..." Si avvicinò a Polgara e aggiunse: "Il Graal... la Coppa col Sangue di Nostro Signore... il Sangue del Suo Sacrificio... l'atto d'amore più grande... il segreto dei tre cavalieri è nel loro colore... esso cela il vero nome di ognuno di essi... capolvegete i loro falsi nomi, illusione, forza e irrazionalità... capolvegetene il significato e lasciatevi guidare dai loro colori... verde, rosso e bianco..."
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26-04-2010, 21.02.43 | #503 |
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Intanto, Talia si era avventurata nei corridoi del castello.
La luce era poca e dominava ovunque un gran silenzio. Ad un tratto Talia udì dei passi. Era Cembelus. "Cosa avete, milady?" Chiese lui. "Siete inquieta e non riuscite a dormire?"
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26-04-2010, 21.22.03 | #504 |
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Dissi: come fate voi signore a sapere che il resto del gruppo si fida di me solo il mio cavaliere e fidato amico si fida ciecamente di me,Iniziai a camminare e guardarmi intorno per vedere se vedevo qualcuno che conoscevo ad un certo punto iniziai a chiamare gli altri ma nessuna risposta,vedete dissi non mi risponde nessuno allora Guardai Guidon e dissi mi dispiace amico mio per averti tirato dentro in questa storia non vi preoccupate ne usciremo sani e salvi.
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fabrizio |
26-04-2010, 23.28.33 | #505 | |
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Erano già lunghi minuti che vagavo per i corridoi silenziosi di quel castello ma niente avevo scorto se non buio e solitudine.
Mi soffermai e mi appoggiai alla parete: ero molto stanca per il lungo viaggio e, sebbene cercassi di non ammetterlo, ero anche spaventata. Quella sensazione di stretta al cuore che avevo avvertito in carrozza man mano che mi avvicinavo non si era affatto placata, tutt’altro, se possibile era persino più accentuata adesso. Ma cosa fare? Non potevo certo sperare in un aiuto in quel castello; chi mai avrebbe potuto porgermelo là nel regno di Cembelus? Ad un tratto udii dei passi e mi voltai. Citazione:
“Inquieta?” risposi più in fretta di quanto non avessi desiderato fare “Oh, no! Certo che no, sir! Perché dovrei?” Sorrisi amabilmente sotto il suo sguardo… che avesse avvertito il mio disagio? Cercai di ricompormi e di atteggiarmi nel modo che più si confaceva alla dama che ero: “Vedete, milord…” iniziai, in tono vagamente altezzoso “Temo che una delle mie borse sia stata portata dai vostri servitori nella stanza dell’abate Adamos, perché non riesco a trovare il mio libro di preghiere e non posso certo andare a riposare senza aver recitato le mie orazioni! Stavo giusto cercando uno dei vostri servi perché si recasse presso l’abate per recuperarlo… ma certo non volevo disturbare voi, signore!” Così dicendo eseguii il più leggero degli inchini e - mormorando un ‘Con permesso, milord’ - mi voltai, pregando che quell’uomo credesse alle mie scuse e mi lasciasse andare.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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26-04-2010, 23.52.24 | #506 |
Bannato
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<<Mio signore...>> fece un inchinò e uscì dalla sala.
<<Devo trovare qualcuno che mi possa aiutare ad uscire di qua...chissà se Denival mi potrebbe aiutare con la magia? ma come potrei arrivare alla sua mente?>>. |
27-04-2010, 02.34.49 | #507 |
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"Al diavolo!" Tuonò Ermaus. "Vuoi prenderti gioco di me, ragazzo?"
"No, mio signore..." intervenne spaventato Guidon "... noi vogliamo solamente dire che non sappiamo dove si trovino gli altri." Ermaus li fissò per alcuni istanti. "E sta bene." Disse. "Prendete il vecchio, guardie!" Poi, rivolto a Cavaliere25: "Ora ascoltami, ragazzo... hai nelle tue mani la misera vita di questo vecchio. Se vuoi salvarlo portami dagli altri del gruppo. Non so come farai a trovarli. Ma se non riuscirai a farlo, io uccidero questo miserabile. Volevi diventare un cavaliere, no? Bene, inventati il modo di condurre a me il resto della compagnia." E detto questo, Ermaus e le sue guardie andarono via, portando con loro il povero Guidon. Questi guardava con sguardo pietoso Cavaliere25, come a chiederne l'aiuto. Intanto, Talia aveva incontrato Cembalus, signore del Doloroso Amore. "Milady, voi non potreste mai disturbarmi." Disse questi. "Siete ospite a casa mia e le regole dell'ospitalità e della cortesia mi impongono il massimo impegno per rendervi tale soggiorno il più docile e tranquillo possibile." Poi, con un gentile e nobile gesto, pregò la bella dama di seguirlo. "Ora vi accompagnerò fino alla stanza del pio abate, milady." E giunti davanti alla porta di quella stanza, Cembelus disse: "Vi prego, milady... chiedete pure al pietoso chierico di restituirvi ciò che è vostro..." E restò a fissare la bella Talia, attendendo che ella chiamasse l'abate.
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27-04-2010, 02.51.48 | #508 |
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Non ero arrivata all'esterno del Castello, quando mi resi conto che la voce che mi chiamava , proveniva da Cavalier Tristezza, era dentro di me e il suo pensiero si intrecciava col mio....accidenti era gia' un problema pensare per una ..adesso in due mi sembrava troppo, cosi' mi fermai, dovevo prestare attenzione....o cavoli, ora sapevo quali erano i nomi dei due cavalieri.... il nome del Cavaliere Rosso e del Cavaliere Verde.....in quel momento mi sembrava il massimo visto che due cavalieri stavano rischiando la vita.....Decisi di tornare indietro << Polgara ovunque tu sia , vedi di legare il tuo pensiero al mio e vienimi incontro con le altre.......>> speravo solo che non si fosse distratta in qualche altra magia...
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27-04-2010, 03.11.03 | #509 |
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Guisgar era nella selva, accompagnato da quel misterioso monaco.
"Cosa si nasconde in questo luogo?" Chiese il cavaliere scrutando le forme selvagge ed impenetrabili di quella selva. "La verità..." Rispose il monaco. "La verità..." Ripetè Guisgard. E ad un tratto, tra i mille miraggi di quel luogo, Guisgard fu di nuovo raggiunto dai suoi ricordi... Il mattino era luminoso ma il Sole, sebbene alto, non rendeva afosa l'aria. Merito di quella lieve e fresca brezza. Il ragazzo fendeva l'aria con quel robusto bastone di legno, come a voler tagliare in due ogni soffio di vento che lo avvolgeva. Ad un tratto una sagoma apparve lungo la riva del lago. "Maestro!" Chiamò il ragazzo. "Ho provato e riprovato molte volte il colpo che mi avete insegnato ieri! Volete mettermi ala prova?" "Guarda l'acqua come è rassicurante." Cominciò a dire il maestro. "Sembra immobile ed innoqua.Come se qualcuno fosse riuscito ad intrappolarla in questo posto. Eppure essa potrebbe travolgere una nave e spazzare via un' intero porto." Il giovane Guisgard ascoltava senza dire nulla. "Sai cosa somiglia all'acqua, ragazzo mio?" Chiese il maestro. "No, maestro..." "La verità." Disse il maestro. "La verità. Essa è l'unica cosa che non dovrai temere mai. Perchè è l'unica cosa che rende davvero liberi. E quando sarai cavaliere, difendila con tutte le tue forze." "Da chi devo difenderla?" Chiese Guisgard. "Da ogni nemico, ragazzo mio." Rispose il maestro. "Visibile ed invisibile." "Chi sono i nemici invisibili?" Chiese il giovane. "E come posso difendermi da essi?" "I nemici invincibili sono quelli che ti porti dentro, che ti tormentano." Rispose il maestro. "Fantasmi e demoni. I tuoi dubbi, le tue incertezze, i tuoi tormenti, le tue colpe. Dovrai sconfiggere loro se vorrai trovare la verità ed essere felice. Ma bada che se non ci riuscirai, loro distruggeranno te." Il Monaco baciò il crocifisso che portava al collo, destando Guisgard dai suoi ricordi. "Cosa avete visto, cavaliere?" Chiese il monaco. "E' da quando sono entrato in questa selva che la mia vita mi attraversa la mente come fosse un sogno..." "La mente non ha occhi per i sogni. Possono vederli solo gli occhi del cuore..."
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27-04-2010, 08.43.18 | #510 |
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Elisabeth! Si certo ti sento, arriviamo! e dopo questo pensiero mi voltai verso le altre donna e dissi: "presto dobbiamo raggiungere Elisabeth credo abbia scoperto qualcosa" poi volgendomi verso Heyde: "grazie!" e le sorrisi.
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