02-10-2013, 17.45.08 | #521 |
Cittadino di Camelot
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E' una storia strana......" Qualche mattina fa...andando in chiesa seppi...un quadro di inestimabile valore sarebbe potuto essere rubato da una Chiesa qui a Sygma.....chi avrebbe evitato tale scempio..avrebbe ricevuto una ricompensa.....dopo aver sistemato le cose a casa e aver preso le mie cose...mi sono recata alla chiesetta nel mio quartiere....come sempre....sono entrata come l'aria del mattino quando fuori c'e' il gelo e senza far caso a nulla vedendo Padre Anselmo gli ho raccontato dei miei progetti....fu li' che si presentarono Monty e Ioga....minacciarono il prete e me...quando dalla parte piu' scura della chiesa comparve colui che chiamavano il Capo......gli curai la gamba pensando cosi' che magari potessero anticipare la partenza....ma niente...allora si resero conto che assisto alcuni orfanelli nella casa che abito e allora sono arrivate le minacce....pero' devo dirvi il vero per quanto fosse uno di loro Il Capo sembrava tutt'altra persona......quando uscimmo da Camelot....incontrammo un drappello di soldati e mi spiegarono di cosa erano capaci...ma non li tradii.....Il Capo mi spiego' che lui fu' costretto ad uccidere ...mentre gli altri erano soddisfatti dei loro crimini...ne ridevano.......fu quella notte che pensarono bene di approfittarsi di me....ma Il Capo li fermo' ....perdonatemi ma forse c'e' qualcosa in lui che non lo accomunava a gli altri..........e cosi' arrivammo a Sygma...a questo convento e il resto lo sapete..........."...........non mi piaceva questa cosa.......eppure...non potevo fare diversamente....
Ultima modifica di elisabeth : 02-10-2013 alle ore 18.40.24. |
02-10-2013, 18.31.49 | #522 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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A quelle parole di Altea, Atlafonte cambiò espressione nello sguardo.
Ma fu solo per un momento. Riprese poi la sua aria vagamente superficiale e si alzò, avvicinandosi ad Altea. “Le rose” disse guardando il roseto “nel linguaggio dei fiori simboleggiano molte cose... ma quando è sbocciata rappresenta la gioventù... e voi siete troppo bella e giovane per buttare così la vostra vita... nessuno può obbligarvi a sposare un uomo che non amate... volete che mi occupi io di trovarvi un posto sicuro in cui alloggiare, milady?” Poi la fissò. “Ah, mi avete incuriosito... avete detto che quei ladri vogliono rubare il quadro al posto di Mirabole... come fate ad essere sicura che non siano loro stessi Mirabole?”
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02-10-2013, 18.38.57 | #523 |
Cittadino di Camelot
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Guardando il roseto e ascoltando le ultime parole del Cavaliere sorrisi leggermente..."Davvero sareste cosi gentile da trovarmi un posto sicuro dove alloggiare? Mi accontento di poco...basta che non mi trovino..grazie milord" ma osservandolo al volto vi era un velo oscuro che era come calato..."Mirabole? No...non penso proprio abbiano a che fare con lui...anzi oggi stesso dovevano recarsi alla chiesa di Santa Felicita per vedere se compariva..il loro capo si chiamava Azable".
Presi una rosa di color rosso e gliela porsi..."Questa è per voi..e per la vostra gentilezza" e sorrisi avvicinandomi a lui.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea Ultima modifica di Altea : 02-10-2013 alle ore 19.53.26. |
02-10-2013, 19.36.15 | #524 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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A quelle parole di Talia, Francesco si voltò di scatto a fissarla.
“Immagino...” disse con astio “... devo aver in qualche modo rovinato la vostra festa di ballo a casa degli Accio...” scosse il capo “... e comunque non disturbatevi troppo a dirmi chi è quel qualcuno che sospetta di me... anzi, mi meraviglia che veniate proprio voi a dirmi questo, visto che quel qualcuno è vostro marito... ma c'è una cosa che mi sfugge in tutto ciò... perchè siete venuta qui? A fare cosa? A dirci che vostro marito sospetta di me? Andiamo, toglietevi questa maschera di ipocrisia!” “Francesco!” Lo riprese Sara. “Sta zitta!” Replicò Lui alla sorella. “Ma chi credete di essere?” Rivolgendosi di nuovo a Talia. “Santa Caterina che dispensa bontà e misericordia? Siete la moglie di quell'uomo che ha fatto carriera per aver ucciso un innocente! Ed è grazie alla sua ricchezza e al suo potere che potete fare la nobile dama tra salotti e miserabili come noi! E ora venite qui a bisbigliare chissà cosa, dall'alto della vostra dubbia amicizia verso di noi! Vostro marito sa che siete qui? Oppure siete venuta solo per alleggerirvi la coscienza? Beh, vi dirò una cosa, milady... in chiesa si confessano le proprie colpe, davanti a Dio e non andando in giro a fare la buona samaritana! Io non mi fido di voi, come non mi fido di vostro marito E se dipendesse da me vi metterei tutti al rogo!” “Ora basta, Francesco!” Entrando Riano. “Credevo di aver cresciuto un figlio non un brigante! Non tollererò più questi tuoi atteggiamenti! Ora chiedi subito scusa a lady Talia!” “Non temere...” fissando suo padre il giovane “... non dovrai più sopportare i miei atteggiamenti... perchè forse fra tre giorni non ci sarò più... ma del resto preferisco ingrassare i vermi sottoterra che restare qui a farmi umiliare da gente come il capitano de' Gufoni e da quelli come lui!” E corse via sbattendo la porta.
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02-10-2013, 19.43.19 | #525 |
Disattivato
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"Giusto e sbagliato non sono diventati concetti relativi in questa epoca all'avanguardia?" Dissi, con sufficienza "...e non sono una dama di mondo, ma un anacronismo folcloristico, rammentate?" Dissi, gelida.
Le parole di quell'uomo mi irritavano ogni volta di più, e detestavo il modo in cui mi guardava. Lanciai un'occhiata intorno, come prevedibile avevano preso tutte le precauzioni possibili per proteggere il quadro. Quella storia continuava a non avere senso, annunciare di voler rubare un quadro, svelare le proprie mosse, non aveva senso, Mirabole doveva avere un piano più ampio. Ci venne incontro un prete, pronto ad inveire contro il viceprocuratore e i suoi uomini. "I miei omaggi, Padre.." Dissi, gentilmente "...non volete proteggere un vostro tesoro? Dio è in ogni luogo.. O sbaglio?". Abbassai lo sguardo e mi morsi la lingua per evitare di dire altro, ci mancava solo che mi mettessi a discutere con un prete di teologia. "Oh, Perdonate l'ardire.." Dissi, con un sorriso. Non riesco proprio a non dire quello che penso.. "È davvero molto bella questa chiesa.." Mi voltai verso Simone "..concordo con voi, signor Missani.. Nessuno potrebbe avvicinarsi senza essere visto o... Allontanato..". |
02-10-2013, 20.59.40 | #526 |
Cittadino di Camelot
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Restai con lo sguardo fisso sulla Chiesa di San Giovanni.
Sarei restata lì per sempre pur di passare anche un solo attimo con lui. "Da quanto siete le guardie del corpo del Cavaliere d'Altafonte?" chiesi aspettando la risposta. Il Cavaliere..... con quel suo sguardo tenebroso mi faceva provare delle sensazioni indescrivibili! Quel suo modo d' essere era veramente disarmante.
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Il cuore di una dama apprende solo la bontà, la sua beltà sostiene i cavalieri, il suo coraggio difende gli inermi e la sua mente conosce solo la verità!!! Eilonwy |
03-10-2013, 00.56.41 | #527 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Sappiate” disse Velv ad Elisabeth “che colui chiamato capo dagli altri due non è diverso da qualsiasi altro lestofante... quei tre uomini sono colpevoli di omicidio, furto e stupro... e molto probabilmente il capo non ha lasciato che i suoi due compari vi violentassero solo perchè voi eravate un ostaggio troppo importante per loro... non lasciatevi ingannare... sono tre bestie... perchè simili individui non hanno più nulla che li accomuni agli altri uomini...”
“La Misericordia di Dio” intervenne il priore “non si nega a nessuno. E nessun uomo è una bestia, poichè ognuno di noi è stato creato ad immagine e somiglianza di Dio.” “Padre...” fece Velv “... comprendo il vostro ufficio... ma la legge li ha condannati ed il mio lavoro è quello di assicurare quei tre criminali alla giustizia.” “Rammentate” replicò il priore “che nessun uomo può erigersi a giudice dei suoi simili.” “Forse nelle chiese e nei conventi...” fissandolo Velv “... ma fuori, tra uomini che non sempre riconoscono e temono Dio, non si può vivere senza legge e senza diritto.” Guardò Elisabeth. “Andiamo, milady... verrete con noi a dare la caccia a quei tre furfanti. E quando li avremo trovati, come pattuito, riceverete la vostra parte.” I tre, insieme ad Elisabeth, lasciarono così il convento. L'ultima immagine che Elisabeth vide di quel luogo di penitenza e preghiera fu il priore che li benediceva da lontano. E una benedizione non sempre si limita a invocare la Protezione Divina, ma molto spesso anche ad invocare la Pietà e la Misericordia. Non solo quelle di Dio, che sono eterne, ma soprattutto quelle degli uomini verso i propri simili. “Abbiamo preso delle stanza in una locanda, milady” mormorò Velv ad Elisabeth “e ne chiederemo al locandiere una anche per voi, così che possiate riposarvi. Poi discuteremo il piano per trovare quei dannati.” Raggiunsero la locanda e chiesero una stanza anche per lei. Così Elisabeth riuscì finalmente a riposare in un letto comodo.
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03-10-2013, 01.22.41 | #528 |
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“Milady...” disse Padre Roberio a Clio “... Dio è in ogni luogo, ma gli uomini Lo vengono a cercare dove si sentono più al sicuro. Quanto al quadro, sappiate che esso è in pericolo da quando il re ha deciso di confiscarlo a questa chiesa, come avviene per tutti i beni di proprietà ecclesiastica. Dunque capirete che per noi sacerdoti è del tutto indifferente se a sottrarci il quadro sia un ladro qualsiasi o il nostro re.”
“C'è una differenza di base che sembrate dimenticare, padre...” fece Simone “... dimenticate che il quadro, come tutti i beni appartenuti in passato alla Chiesa, oggi sono proprietà del re. Che a sua volta donerà al popolo, rendendo pubbliche le sue gallerie private.” Fissò Clio. “Questa è la società moderna, milady. Una società laica e liberale, senza più barriere dettate dal sangue o dalla Fede Religiosa. Ecco cos'è dunque giusto o sbagliato.” La guardò compiaciuto. “Si, giusto, signor viceprocuratore.” Annuì il prete. “E infatti in uno stato moderno e liberale i propri beni, perchè quel quadro è ancora proprietà della Chiesa, è uso assicurarli. Così, per proteggerli al meglio.” E mostrò una lettera a Simone. Questi la prese e ne lesse il contenuto: “E' mia premura che nulla resti intentato nella protezione di quel quadro. Per questo ho deciso di assicurare, a nome della nostra Diocesi che ne detiene il possesso, il dipinto, così che, in caso malaugurato di furto, la sua scomparsa si tramuti nell'effettivo valore di quell'opera. A breve vi raggiungerà un mio incaricato col preciso scopo di far effettuare una stima reale relativa al quadro, stipulando così un contratto assicurativo che ne vincoli per sempre la giusta valutazione. Il vescovo” Simone trasalì. “Che storia è questa?” “Mi pare che la lettera sia chiara...” fece Padre Roberio “... così come le intenzioni si Sua Grazia il vescovo.” “Non potete chiedere la valutazione di un'opera che non vi appartiene.” “Il quadro è ancora in questa chiesa.” “Non ho le prove” sbottò Simone “ma sono certo che tutto questa fa parte di un piano ben preciso!” Il prete non rispose nulla. E Simone, dopo aver gettato a terra la lettera, andò via.
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03-10-2013, 01.50.43 | #529 | |
Cittadino di Camelot
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Quelle parole...
parole non gridate ma dette a mezza voce, ma con tanto astio da risultare quasi velenose. L’odio di Francesco mi batté in faccia con tanta violenza da stordirmi. Sollevai lo sguardo... e stavo anche per rispondere, quando lui pronunciò quella frase... quella frase che, di colpo, mi aprì la visuale... ‘Siete la moglie di quell'uomo che ha fatto carriera per aver ucciso un innocente!’ A quelle parole, i miei occhi si spalancarono... lo fissai, quasi spaventata. Non avevo bisogno di chiedere a chi si riferisse, lo sapevo perfettamente. Lo sapevo, anche se la versione di Jacopo era diversa: morto per una caduta da cavallo. E poi sapevo anche un’altra cosa... una cosa che sia Jacopo che Francesco ignoravano... tutti ignoravano, ma non io... non dopo quella scena alla festa. Ma perché? Non riuscivo a non chiedermi perché... perché Francesco pensava che fosse stato Jacopo ad ucciderlo? Tremavo. E così rimasi immobile, con gli occhi spalancati fissi su Francesco... inerme, incapace di reagire. E proprio così mi sentivo: disarmata. Citazione:
chiusi gli occhi. Ero stata una sciocca, pensai... una sciocca a credere che si potessero tenere i piedi in due staffe... “Ha ragione lui...” mormorai dopo lunghi minuti “Ha ragione... non sarei dovuta venire. Sono... sono stata importuna.” Lentamente feci qualche passo verso di lui... mi tremavano le ginocchia dall’agitazione, dallo sgomento... tentai di mascherarlo, ma probabilmente non ci riuscii. “Io...” sussurrai quando giunsi di fronte a Riano, prendendo le sue mani tra le mie “Io vi auguro ogni bene, messer de’ Binardi... davvero ogni bene...” Lentamente feci un piccolo cenno di saluto in direzione di Sara, poi mi voltai per uscire. Avevo quasi raggiunto la porta, quando di colpo mi bloccai. Quel pensiero... non avrei voluto parlarne con loro... ma quella frase continuava a vorticarmi in mente... ‘Siete la moglie di quell'uomo che ha fatto carriera per aver ucciso un innocente!’ ...per aver ucciso un innocente... ...ucciso un innocente... Chiusi gli occhi, un momento... ma non riuscii a trattenermi. “Perché...” sussurrai “Perché Francesco crede che... che sia stato Jacopo a... ad essere responsabile per la sua... morte?”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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03-10-2013, 02.55.46 | #530 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Altafonte sorrise a quel gesto di Altea, mostrandole un leggero gesto di assenso col capo.
“Oh, non c'è nulla per cui ringraziarmi, milady...” disse “... anzi, sono io che ringrazio voi per avermi dato la possibilità di aiutare una così bella dama in pericolo... è il sogno di ogni cavaliere che si rispetti.” Prese la rosa rossa, sistemandola poi sulla sua giacca. “Sapete? In quasi tutti i romanzi cortesi vi è una rosa. Talvolta è magica, fatata. Altre volte cela un segreto. Altre volte ancora appare in sogno ai protagonisti.” Annuì. “Disporrò, per la vostra protezione, una stanza in un antico palazzo oggi trasformato in albergo. Sorge dall'altra parte del ponte, così da non essere costretta a sopportare il clamore cittadino. Avrete tutto il necessario che richiede un soggiorno degno del vostro rango. Inoltre, per rendervi tranquilla, lascerò due delle mie guardie personali a proteggervi. Credo che questa sia la sistemazione più sicura ed adeguata dato il vostro lignaggio, milady. Naturalmente sarei stato onorato di avervi ospite nel mio palazzo, ma temo che questa soluzione possa ledere al vostro onore. Purtroppo in una grande città la gente ama sparlare molto.” E di nuovo le sorrise. Intanto, sul ponte davanti alla chiesa di San Giovanni, Eilonwy attendeva il ritorno del cavaliere, stando insieme alle sue guardie orientali. “Siamo al suo servizio” disse il capo delle guardie “da quando egli ci salvò la vita. Di questa storia però noi non parliamo mai. Se vorrà, sarà lui stesso a narrarvela.” Spiegò alla ragazza. “Mi è solo permesso dire che eravamo stati condannati a morte dall'emiro del Sultano, ma egli, il nostro padrone, evitò che quella sentenza venisse posta in atto. Da quel momento giurammo davanti al Profeta ed ai suoi compagni di dedicare le nostre esistenze alla sua protezione.”
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