28-04-2011, 19.08.44 | #551 |
Cittadino di Camelot
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Residenza: Ignota ai più
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Rimasi in silenzio per un lunghissimo momento quando ebbe finito di parlare, osservandolo... da mesi ormai ero assolutamente certa che niente di ciò che avrebbe mai potuto fare o dire lord Icarius de’ Taddei mi avrebbe mai più stupita, colpita o sfiorata in alcun modo... credevo di averne passate tante ormai da essere assolutamente refrattaria rispetto al suo sarcasmo, ai suoi colpi di testa e a qualsiasi altra cosa lo riguardasse...
E nonostante ciò non potei non ammettere con me stessa che in quell’istante era riuscito a sorprendermi! Quel discorso serio e vibrante, pronunciato quasi come a volersi togliere un peso... quel discorso privo di quella consueta pungente e crudele ironia che lo contraddistingueva... quel discorso nel quale aveva semplicemente alluso alla nostra condizione privata senza inveirvi contro... Ero più che sorpresa, in effetti... ero attonita. Che cosa gli era successo? E tuttavia questo suo nuovo atteggiamento mi spaventava se possibile ancora più di quello vecchio: non sapevo che cosa aspettarmi da questo nuovo Icarius, non sapevo perché si stava comportando in quel modo e non capivo dove volesse arrivare... e soprattutto non mi fidavo! Avevo sofferto tanto e tanto a lungo che non mi fidavo più. Non potevo! Abbassai appena gli occhi, poi tornai ad alzarli su di lui... “Sono confusa, mio signore...” dissi lentamente “Da quando in qua ti interessa la mia incolumità? Da quando in qua ritieni di qualche importanza il fatto che io sia tua moglie? Da quando in qua ti interessa questa guerra o le sorti del ducato? In verità credevo che tutto ciò che ti interessasse fosse andartene il più lontano possibile da questo posto... e da chi lo abita!”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
28-04-2011, 19.32.39 | #552 |
Cittadino di Camelot
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Residenza: Un paese invisibile ad occhi umani...
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Mi svegliai di soprassalto...che strano sogno...
Ma ero già lucida e fortunatamente mi ricordai di una cosa che mi disse il Sommo sacerdote quando ero molto piccola... Mia cara Verdammt, se starai svolgendo una missione molto importante, ma misteriosa e farai dei strani sogni, ricorda, prendi della carta e scrivi tutto ciò che hai visto, in futuro potrebbe tornarti utile! Ricorda: i sogni vogliono sempre significare qualcosa..." "Me ne ricorderò, Sommo Sacerdote, me ne ricorderò..." Scrissi ciò che avevo visto in sogno e ripensandoci sentii il grido riecheggiarmi in testa. E se quel grido non facesse parte del sogno? D'un tratto l'aria divenne gelida, come fosse un cattivo presagio, e mi strinsi nella tunica nera come la notte per il freddo; ma decisi di fare comunque un veloce giro nei dintorni, per assicurarmi che fosse tutto a posto e che non ci fosse nessuno sulle mie tracce. Un rumore mi distrasse dai miei cupi pensieri e la mia mano corse svelta al pugnale, ma non vidi nessuno in lontananza. Poi all'improvviso, una figura di donna danzante avvolta in uno splendido vestito bianco comparve tra gli alberi e si dirigeva nel folto del bosco. Decisi di seguirla, chissà dove mi avrebbe portata...
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"La Morte non è una punizione, ma una liberazione" Dragon Heart. |
28-04-2011, 20.30.29 | #553 |
Cittadino di Camelot
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Avrei voluto parlare ancora, chiedergli di lui, chi era stato prima di diventare cavaliere, chiedergli quante donne aveva amato, chiedergli quali sentimenti avesse nel cuore ma non dissi nulla.
Gli presi la mano che mi stava accarezzando la ciocca di capelli che mi ricadeva sul viso e baciai le dita, una ad una delicatamente, poi chiusi la mano attorno alla sua stringendola forte mentre piano piano lo ricoprivo di carezze e baci fino ad arrivare al viso e soffermandomi sulla bocca lo baciai con passione e trasporto. Lui con mia sorpresa mi assecondava. All'improvviso mentre tutti i miei sensi iniziavano ad annebiarsi fuii riportata alla realtà da qualcuno che bussava alla porta di casa. Feci finta di non sentire credendo che fosse qualche vicina di casa bisognosa di favori. Nemmeno Pasuan fece caso a quel rumore ma quel qualcuno insisteva e batteva il pugno ancora più forte. Guardai Pasuan "Devo andare, dev'essere qualcosa di urgente, speriamo almeno perchè non avrei nessuna intenzione di alzarmi da qui se non per una giusta causa". Mi ricomposi il vestito e raccolsi i capelli mentre l'insistenza di quel bussare continuava e continuava irritandomi. Mi girai di nuovo verso Pasuan, sembrava essersi addormentato. Uscii dalla camera e mi avvicinai alla porta, l'apersi con stizza e mi trovai davanti quel giovane cadetto che ci aveva salvati dai tre balordi. Rimasi sorpresa di vederlo e gli sorrisi dicendo "Giovanotto, sei tu, che ci fai qui? Entra, lascia che ti offra un boccale di idromele come ringraziamento per averci salvato. Sir Pasuan è stato ferito ma sta meglio, ora riposa." E intanto mi misi di lato invitandolo ad entrare...
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"Gli uomini che meglio riescono a stare con le donne sono gli stessi che sanno starci benissimo senza" Baudelaire Ultima modifica di Lady Dafne : 28-04-2011 alle ore 21.47.30. |
28-04-2011, 21.09.22 | #554 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Le labbra di Melisendra erano calde e vellutate.
Le sue mani morbide. Gouf le cinse i fianchi ed un attimo dopo, come una carezza, lei sentì il suo vestito scendere lungo la sua pelle fino ad adagiarsi sui suoi piedi nudi. Lui si slacciò prima il mantello, poi la tunica nera. Le mani di lei allora accarezzarono la sua pelle nuda, mentre le loro labbra traevano piacere le une dalle altre. Gouf poi la prese in braccio e lo portò sul letto. E qui si amarono con passione. Una passione forse celata da sempre, ma viva, intensa. E si amarono per tutta la notte. I passi echeggiavano nel castello. Sempre più vicini. Poi la porta si aprì e la donna li trovò insieme, uniti nello stesso abbraccio. “Gouf, questa donna è una traditrice!” Disse Aytli entrando nella stanza. “Ti ha ingannato due volte… ma ora pagherà… pagherà lei e quel suo figlio!” Melisendra si svegliò in quel momento. Sentì un brivido di freddo ed avvertì una malinconica solitudine, che la portò a stringersi nelle lenzuola che avvolgevano il suo bellissimo corpo nudo ed ancora vibrante per la passione di quella notte. Poi, ritrovando Gouf quella solitudine si assopì per un istante. Il cavaliere era già in piedi e fissava da una finestra la pioggia che scendeva sulla brughiera avvolta nell’umidità del mattino.
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28-04-2011, 21.24.35 | #555 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Sayla seguì quella visione.
Correva tra i rovi e le felci, mentre quel lussureggiante scenario che la circondava sembrava volerla avvolgere ed ingoiare nel suo ventre. E mentre attraversava quell’inquieto passaggio, si ritrovò davanti ad un piccolo stagno che il cielo, ancora velato dalle nuvole della notte trascorsa, rendeva come d’argento. E dietro allo stagno la ragazzina vide un’alta torre, avvolta da piante verdeggianti che salivano fin quasi la sua sommità. Quella costruzione sembrava incantata, ma all’improvviso da una delle finestre si udì una dolce melodia. Un attimo dopo un uomo di mezz’età, dal nobile portamento e dai gradevoli lineamenti, si affacciò da quella finestra. Respirava l’aria fresca dalla campagna ancora inumidita dall’ultima pioggia, quando si accorse di Sayla. “Buongiorno a te, graziosa fanciulla!” Disse sorridendole. “Hai preceduto l’arcobaleno questa mattina, visto che il tuo arrivo ha allontanato la pioggia!” Ad un tratto un cane sbucò dal verziere che circondava la torre e cominciò a fissare con sospetto Sayla. “Buono, Blanc!” lo richiamò l’uomo. “Così accogli adesso gli ospiti!” Ed il cane subito si ammansì, cominciando a scodinzolare.
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28-04-2011, 21.39.55 | #556 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Pasuan cominciò ad abbandonarsi ai dolci baci di Dafne e ad un tratto la tirò a sé sul letto.
Le teneva il volto fra le mani, mentre le sue labbra baciavano ed accarezzavano la bocca ed il bel volto di lei. Le sfiorò poi il collo e le scoprì delicatamente una spalla. Qualcuno poi bussò alla porta e Dafne, dopo un pò di esitazione, si alzò per andare ad aprire. “Lasciali bussare, che t’importa…” disse divertito Pasuan tenendola per una mano “… quando si stancheranno vedrai che andranno via…” Ma la ragazza, data l’insistenza del misterioso visitatore, sorrise al cavaliere e raggiunse la porta. Era Cavaliere25. Pasuan, nel vederlo, saltò su di colpo. Dal volto del giovane cadetto, il cavaliere comprese che non portava di certo buone notizie.
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28-04-2011, 22.12.11 | #557 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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A quelle parole, Icarius sentì qualcosa di indescrivibile.
Era confuso, perplesso, turbato, eppure sentiva il cuore battergli all’impazzata. Fece qualche passo nella stanza, mentre un irreale silenzio era sceso fra di loro. Si avvicinò poi a Talia. Avrebbe voluto sfiorarla, accarezzarla, stringerla a sé. Solo questo, senza più preoccuparsi di tutto il resto, di tutto il mondo. Quando gli era stata mostrata la verità nella quale si era svegliato senza ricordarsi più nulla del suo passato, aveva sentito l’istinto di fuggire via da tutta quella storia che sembrava sul punto di imprigionarlo per sempre. Tutto gli era sembrato assurdo, troppo grande per lui. Ma poi, quando aveva visto lei per la prima volta sulla soglia del palazzo, tutto il resto perse valore. Ora lei era lì, vicino a lui. Eppure la sentiva fredda, distante, quasi ostile. “Talia…” disse avvicinandosi alle sue spalle “… io… vorrei… vorrei chiederti perdono…” sospirò “… qualsiasi cosa io ti abbia fatto… ti prego, perdonami… io…” In quel momento entrò Izar nella biblioteca. “Milord, i baroni sono qui…” disse visibilmente agitato “… vogliono rendervi omaggio… presto!” Icarius allora si voltò di nuovo verso Talia. La guardò per alcuni istanti. Accennò allora un sorriso, come a volerla tranquillizzare. Ed una luce attraversò i suoi occhi. “Milord, vi prego…” provò ad insistere il filosofo “… non abbiamo molto tempo…” Un attimo dopo Icarius ed Izar uscirono dalla biblioteca.
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28-04-2011, 22.35.55 | #558 |
Cittadino di Camelot
Registrazione: 27-02-2011
Residenza: Dai boschi nebbiosi
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Che ragno sciocco quello che si fa intrappolare dalla propria ragnatela... pensai amaramente.
Per un attimo temetti che Aitly avrebbe fatto irruzione nella stanza, ma poi gli incubi lasciarono il posto alla realtà del mattino. Forse quello che era accaduto era inevitabile oppure ero un ragno sciocco. Gettai indietro i capelli e afferrai una coperta morbida in cui mi avvolsi. Il temporale illuminava il mattino di lampi e riempiva l'aria di fragori di tuoni. Gouf era lì, assorto a contemplare quel cielo guerreggiante. Come dargli torto? Anch'io amavo i temporali. Quante volte li avevo supplicati di trascinami via in un turbine di vento e pioggia... non mi avevano mai ascoltata, ma la loro furia placava le mie ire, come se avessi potuto scagliare fulmini a mio piacere. Mi stiracchiai. Alcuni dei ricordi della notte mi fecero quasi arrossire. Non ero colpita nel pudore, di cui avevo indubbiamente una concezione relativa, ma dalla mia debolezza. Ragno sciocco... Mi alzai, qualcuno aveva portato una bevanda dal profumo speziato e del pane dolce. Versai due coppe e ne portai una Gouf. Il temporale era sempre più intenso. Mi strinsi nella coperta.
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente. |
28-04-2011, 22.37.41 | #559 |
Dama
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Lanciai un'occhiata gelida all'uomo.
"Affidarmi la vostra anima? E voi credete che con me essa sia al sicuro?" emisi una risatina sarcastica. Nella mia mente si accavallavano pensieri e ricordi di un passato che avrei voluto poter rivivere per cambiare le sorti mie e dell'uomo che amavo.. "Tenetevela stretta la vostra anima. E' l'unica merce di scambio che potete offrire a Dio in cambio di un posto tra i beati. Io non potrei offrire la mia: voi mi avete giudicata pia...ma ammetto..potessi solo togliere liberarmi di questo fardello non voluto..." Non conoscevo il motivo del perché mi sentii di confidare questo mio cruccio all'uomo...dovevo liberarmi di quella zavorra che mi teneva legata ad un volere non mio. "signore, il male imperversa. Se voi sapete qualcosa su questa maledizione dovete mettermi al corrente. Voglio essere di aiuto, agire e non perdere tempo a pregare. Quello lo farò prima di coricarmi. Ora voglio essere parte attiva in questa vicenda!" |
29-04-2011, 02.04.20 | #560 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La pioggia pian piano sembrava diminuire d’intensità e sulla brughiera cominciava ad apparire la tenue luce di un pallido Sole che solo ora riusciva a squarciare le alte e grigie nuvole del cielo.
Gouf prese la coppa dalle mani di Melisendra. Quel cielo appariva infinitamente malinconico, attraversato da austere nuvole che navigavano verso Oriente. “Stanotte ho sognato un bambino…” disse all’improvviso Gouf “… aveva i miei occhi, i miei tratti, ma non ero io… non ricordo bene… sogno raramente e quando lo faccio spesso mi restano solo ricordi confusi…” Si voltò poi a fissarla avvolta in quella coperta. “Si, questa mattina è fredda e malinconica…” mormorò avvolgendo entrambi nel suo mantello nero. Nero come il suo impenetrabile sguardo.
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