05-05-2010, 04.53.13 | #581 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La strada era buia, umida e silenziosa.
Il giovane la attraversava con passo svelto, ma più avanzava più l'oscurità circostante avvolgeva ogni cosa. Ad un tratto un gruppo di figure lo avvicinarono. "Scusatemi..." chiese il giovane "... sapreste dirmi come faccio a giungere in paese da qui?" "Perchè vuoi arrivare in paese?" Chiese uno di quelli. "In paese non c'è nulla per te." "C'è la festa di San Michele Arcangelo. Non lo sapete?" Rispose il giovane. "Ma ormai è tardi e non giungeresti mai in tempo." "Invece si." Rispose il giovane. "E poi ho promesso a Polgara di portarla al ballo. Ed io mantengo sempre ciò che le prometto." "Ragazzo mio..." disse quell'uomo "... non troveresti nessuno ad attenderti... la festa è quasi terminata." "E la ragazza di cui parli..." intervenne un altro di quel gruppo "... non vedendoti arrivare si è lasciata accompagnare da un altro." "Non può essere!" Esclamò contrariato il giovane. "Lei sa che sarei arrivato!" "Lei è bella, bellissima..." disse l'uomo "... e tu non sei alla festa... perchè avrebbe dovuto aspettarti?" "Chi è quello che la sta accompagnando?" Chiese con rabbia il giovane. "Cosa cambierebbe conoscerne il nome? Lei è con lui ora." Rispose l'uomo. "Ditemelo ed io..." Ringhiò il giovane. "Tu cosa?" Chiese l'uomo. "Andrai in giro a batterti con tutti coloro che poseranno gli occhi su di lei?" Ad un tratto si udirono delle voci e nel bel mezzo della strada comparve una processione di donne che recitavano una Litania alla Santa Vergine. "Chi sono?" Chiese il giovane. "Pregano per te, ragazzo mio." Rispose l'uomo. "Per me?" Chiese il giovane. "Si... invocano la benedizione della Vergine su di te... sapevano che avresti sfidato il Cavaliere Verde..." La processione svanì in fondo alla strada e dall'altra parte di essa apparve un corteo con tre cavalieri alla sua testa e tredici paggi che li seguivano battendo il passo. Ed una carretta con una bara chiudeva quel corteo. Il giovane avrebbe voluto chiedere cosa rappresentasse quel corteo ma gli uomini che erano con lui scomparvero lungo la strada. Ad un tratto il giovane sentì un intenso freddo. Strinse a se il mantello e continuò il suo cammino, fino a gingere davanti ad una bottega. Lì un vecchio dai lunghi e folti capelli bianchi stava scolpendo una statua. "Chi siete?" Chiese il giovane. "Sono il Maestro delle imprese di Amore." "E cosa scolpite?" Chiese il giovane. "Una statua di donna." "Che donna?" "Colei che morì per amore di suo marito." "Alcesti..." sussurrò il giovane. "Ma non so se riuscirò a finirla." Disse il vecchio. "Perchè mai?" Chiese il giovane. "Perchè non trovo una degna modella." "E come deve essere questa modella che cercate?" "Capace di morire per amore." Rispose il vecchio. Ma proprio in quel momento si udirono delle grida lontane. "Sta arrivando il Cavaliere Bianco!" Gridava un ragazzotto correndo per la strada. "Chi è in peccato è meglio che fugga via! Sta arrivando il Cavaliere Bianco!" Il giovane si voltò e vide qualcuno avvicinarsi a lui. In quel momento la pallida Luna illuminò quello scorcio di strada e il giovane riconobbe quel volto tanto caro e familiare. "Polagara... sei tu..." disse "... mi avevano detto che eri alla festa con un altro..." La giovane lo fissò per qualche istante e poi disse: "Nemmeno donandoti il mio sangue ti ha fatto comprendere ciò che ho dentro di me..." Il giovane le accarezzò il volto senza dire nulla. Ed in quel momento, la campana del paese cominciò a suonare. "E' la messa di mezzanotte..." disse un monaco che attraversava la strada "... bisogna aprire le porte della chiesa o i defunti la troveranno chiusa..." La campana suonò ancora e Guisgard si svegliò all'improvviso. Si guardò intorno e riconobbe la selva. Ed accanto a lui, con la mano sul suo petto, c'era Polgara addormentata.
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05-05-2010, 07.54.41 | #582 |
Cittadino di Camelot
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Avvertii la presenza di qualcuno, di qualcuno vicino a me...la stanchezza era tanta, ma i sensi erano sempre all'erta, aprii gli occhi e mi tirai su a sedere....Era il bimbo dai riccioli d'oro.....avevo la sua manina sul mio viso...una carezza, un gesto semplice, ma cosi' difficile da fare alle volte....eppure era vero, poteva donare un sorriso, poteva scacciare la solitudine......poteva infondermi quell'energia che mi avrebbe fatto riprendere a vivere....mi stava trasferendo, energia pura....la stanchezza sembrava solo un vago ricordo.....anche nei posti senza vita si puo' sperare di trovarla, afferrai la sua mano e la tenni stretta sulla mia guancia, mi stavo nutrendo.
<< Ma tu cosa ci fai qui, in questo luogo sperduto..? E' cosi' opprimente l'aria che si respira, e tu sei cosi' piccolo.... non so neanch'io perche' mi trovo in questa selva, non lo volevo, ma il decorso della vita e' strano e mi ritrovo malgrado tutto ad affrontare cio' che non avrei mai voluto, dover affrontare le mie paure e i miei sentimenti, quando riaffiorano fanno ancora piu' male,e non so' neanche se la mia prova sia finita.....Il mio abbigliamento, e si'......forse e' cosi'.....diciamo che sono un Cavaliere Donna......cosa sto cercando ?......Hai mai sentito parlare del Cavaliere Bianco ?.......>> Ultima modifica di elisabeth : 05-05-2010 alle ore 22.29.38. |
05-05-2010, 12.32.47 | #583 |
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“No, mio signore, quel sogno non temeva di svanire…” dissi, avvicinandomi lentamente ad Ermaus “Ricordate perché? …Ricordate la promessa?”
Rimasi per un momento in silenzio ad osservarlo, sapevo che da qualche parte dentro a quella statua di ghiaccio vi era ancora un cuore che batteva: “Guardate i miei occhi, Ermaus, ascoltate il battito del mio cuore… credete davvero che avrei mai voluto ingannarvi? Credete che vi stia ingannando adesso? Di dubbi e menzogne fu riempita la vostra mente per opera di qualcuno che giunse da lontano, ma non credo che dentro di voi mi riteneste falsa e meschina a tal segno. Ricordatevene, mio signore, vi prego. Ricordate ciò che ci dicevamo, ciò che sospiravamo insieme, sempre e soltanto insieme…” Osservai che, mentre con la mano destra Ermaus teneva ancora stretta la collana, con la sinistra stava giocherellando con l’elsa della pesante spada appesa alla sua cintura. Ebbi la sensazione che una terribile battaglia si stesse combattendo nella sua mente, era la stessa sensazione che avevo avvertito poco prima guardando la selva… mi chiesi se vi fosse una connessione tra le due cose! Quel luogo era così irreale, dopotutto! Ma prima di tutto veniva Ermaus, niente era più importante di lui in quel momento. Mi avvicinai e, con dolcezza, presi tra le mie la mano sinistra del cavaliere, allontanandola dalla spada: “Ascoltate il vostro cuore, Amor mio, poiché egli conosce la verità!” sussurrai.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
05-05-2010, 13.59.34 | #584 |
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Anche Hastatus era stato risparmiato lo sapevo che il bene vince sempre,in fondo c'è sempre del buono in ognuno di noi,basta saperlo trovare e farlo emergere o riemergere....la nostra tensione si sciolse in un applauso scrosciante...ma un pensiero mi tormentava:sentivo che c'era ancora qualcosa di incompiuto...ma cosa?
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05-05-2010, 14.27.10 | #585 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Avevo la testa annebbiata... non avevo quasi più forze... il cavaliere rosso era invincibile... alzai lo sguardo quando mi puntò la spada alla gola... sembrava essere arrivata la mia fine, ma all'improvviso una donna sconosciuta fermò la mano del cavaliere, e questi si andò a sedere al centro della navata.
Guardai la donna che mi aveva salvato e le dissi: "Madonna, chi siete? Non mi sembra di avervi mai conosciuta, eppure voi venite a salvarmi la vita. Perché mai sono stato risparmiato?! Non capisco..." e dicendo ciò, guardai il cavaliere rosso. Mi sentivo sempre più stanco.
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"La Morte sorride a tutti... Un uomo non può fare altro che sorriderle di rimando..." Sito Web: http://digilander.libero.it/LoreG27/index.html Libreria on-line: http://www.anobii.com/people/gelo77/ |
05-05-2010, 17.53.45 | #586 |
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Stavo camminando...ero così arrabbiata! Guisgard non faceva altro che fare paragoni con gli altri ragazzi del paese e mi sfidava sempre dicendo sciocche frasi come: "Ah si ti piace ballare con me? E con il figlio del falegname? Con lui no forse?Come si anche? Allora più con lui?!" Sempre queste assurde domande..erano stupide, insensate, inutili e infondate! "Mannaggia! Gli avrò detto mille volte che nessuno può competere con lui, ma lui no! Zuccone com'è non facciamo altro che litigare per queste idiozie!"
Questa volta avrei avuto davvero bisogno di qualche giorno per calmarmi. Iniziai a guardarmi attorno e solo allora notai che non ero più nel bosco accanto a casa, ma tutto attorno...deserto! Dove diamine ero finita? "Polgara..finalmente ci conosciamo!" una voce suadente mi chiamò alle mie spalle. Mi girai e davanti a me apparve il ragazzo più bello che avessi mai visto, con degli occhi neri come la notte, quasi inquietanti. "Chi sei?" gli chiesi. "Questo non è importante dimmi ti piacerebbe diventare la maga più potente del mondo? Gli uomini cadrebbero ai tuoi piedi e tu potresti avere tutto: fama, felicità, amore...anche io ti amerei.." "Chi sei tu per parlarmi così?" la sua voce era ipnotizzante. "Questo non ha importanza davvero! Sappi che sono qui per te..." La maga più potente del mondo..fama, felicità, potere...l'amore di quest'uomo bellissimo... "Non so chi tu sia, io sono Polgara...non so se la Madre mi darà la possibilità di diventare una maga vicino a lei o solo una sua umile servitrice, ma di una cosa sono certa che il mio cuore non può essere per qualcun'altro perchè io stessa l'ho già ceduto ad un uomo e solo lui può scegliere che farne. Così è..." "Ma quest'uomo di cui tu parli ti fa arrabbiare, lo rimproveri sempre che ti stuzzica e che è diverso da te e non ti capisce, non preferiresti qualcuno di più affine a te?" "Non so come tu faccia a sapere certe cose, ma quando si ama una persona si ama tutta la persona con i pregi ed i difetti e io non posso pensare a qualcuno più perfetto di lui nella sua diversità" "Ma io sono più bello di lui, non trovi? Non vedi che i miei occhi già brillano guardando i tuoi?" "Voi siete solo un po' più alto, e si certo siete un bell'uomo non pensiate che voglia mancarvi di rispetto, ma gli occhi del mio amato sono di un profondo blu così splendidi..i più belli mai visti..in loro posso specchiarmi e vedere me stessa" "Ma lui non vi potrà sempre stare a fianco e facendo il cavaliere magari morirà in battaglia..scegliete me io non mi allontanerò mai a più di mezzo metro da voi e sarò al vostro fianco per servirvi" "Messere io non so perchè siete così servile nei miei confronti io non vi conosco nemmeno, e cortesemente vi ringrazio ma il mio uomo ha scelto il suo futuro, è stato chiamato ad essere cavaliere e così è giusto che sia, questo non gli impedirà di essere al mio fianco sempre con lo spirito e quando potrà con il corpo. E se disgraziatamente dovrà morire in battaglia allora quando sarà giunta la mia ora sarà lui che verrà a prendermi per stare assieme per sempre" Dopo le mie parole quell'inquietante figura lanciò un urlo disumano e si trasformò in una orribile presenza informe ma ricarica di energie negative. Dall'oltretomba tuonò la sua voce: "Polgara solo se il vostro amore è forte come dici, riuscirete a superare questa prova. Per tutte le energie che io governo lancio su di te un incantesimo: starete assieme ma prima dovrete dimostrare di saper amare anche il vostro lato bestiale, il lato nascosto e ombroso che ogni umano porta dentro." E detto ciò sparì in un turbine e io mi ritrovai da sola nel deserto. "Noooooooo!!!" mi svegliai urlando. Scattai seduta e guardai Guisgard che nel frattempo si era ripreso. Passarono pochi istanti e sentivo che la trasformazione stava iniziando. "Guisgard!" riuscii a sussurrare tendendo la mano verso di lui, prima di essere definitivamete Polgara la Lupa, la mia parte dell'incantesimo si era avverata ora dipendeva da lui. Ultima modifica di polgara : 06-05-2010 alle ore 12.27.48. |
05-05-2010, 19.02.25 | #587 |
Bannato
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<<Signora, io ho provato amore, ma era illusione quindi ho imparato a vivere anche senza, solo con l'amore di mio figlio che ora mi aspetta a casa, ditemi la via per favore>> chiese.
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05-05-2010, 21.36.00 | #588 |
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mi avvicinai ad Hastatus e dissi: cavaliere vi sentite bene? avete bisogno di una mano mentre lo guardai stremato e senza forze.
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fabrizio |
05-05-2010, 22.19.34 | #589 |
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Guardai Hastatus..era pallido in volto eppure chiedeva il perchè era stato risparmiato..che esempio di virtù e di onore..lo guardai e dissi:"Non parlate ora,dovete recuperare le vostre forze e non preoccupatevi,avete combattuto con onore.."
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lady rainbow |
06-05-2010, 02.54.55 | #590 |
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Hastatus giaceva inginocchiato nel bel mezzo della navata.
Raimbow e Cavaliere25 lo raggiunsero per aiutarlo. Llmrei era invece immobile e fissava compiaciuta il lieto esito di quella battaglia. "Sono una donna" cominciò a dire guardando Hastatus "che condivide con voi e con gli altri gli incanti di questo luogo." "Siete stato risparmiato" intervenne il Cavaliere Rosso fissando Hastatus "poichè mi è sta chiesta pietà invocandomi per nome. E la misericordia è la legge di Dio. E di conseguenza è anche la nostra." "Ora, amici miei..." si alzò dal suo seggio Alcibiades prendendo la parola "... c'è da placare il terzo cavaliere... il Cavaliere Bianco..." "Ma chi sono in realtà questi misteriosi cavalieri?" Chiese Llamrei. "E perchè sono così determinati ad attaccarci? Di chi sono i servitori?" Alcibiades chinò il capo come se stesse riflettendo. "Eppure tutte queste risposte non erano lontane da voi..." cominciò a dire "... quel libro che trovaste al castello e che ora portate sempre con voi... in esso ci sono tutte le risposte..." Llmrei allora lo estrasse e ne lesse il titolo ad alta voce: "La Giostra dei cavalieri di Amore..." Fissò allora Raimbow, Hastatus e Cavaliere25. "Cosa ne pernsate voi?" Chiese rivolgendosi ai suoi 3 compagni. Intanto, Elisabeth era in compagnia di quel biondo fanciullo. "Questa selva non è opprimente..." disse guardandosi intorno "... spesso vi giungono le anime dall'Aldilà... e qui trovano sollievo... " E ad un tratto un leggero vento cominciò a soffiare nella selva. Un momento dopo, una fioca luce si accese tra la vegetazione. Apparvero da questa luce tre cortesi e raffinati cavalieri. Il fanciullo si avvicinò ai tre e cominciarono a parlare tra loro. Poi, i tre cavalieri resero omaggio al fanciullo e svanirono nella loro stessa luce. Il giovane allora tornò da Elisabeth e disse: "Il cavaliere di cui domandate non è lontano... e vi sta già cercando." Nel frattempo, al Castello del Doloroso Amore, Talia aveva finalmente rivisto Ermaus. Questi per un istante strinse la mano di Talia, abbandonandosi ad antichi e dolci ricordi. Un prato fiorito, la riva di un lago, due felici amanti... L'eco del sorriso di lei, i suoi capelli al vento, le dolci sue carezze... Ma poi, all'improvviso, Ermaus ritrasse la mano. "Perchè siete andata via?" Chiese con rabbia. "Perchè siete ricomparsa solo ora? Tutto il mondo... potevamo avere tutto il mondo..." Si avvicinò alla finestra. Talia comprese che Ermaus stava soffrendo. Poi, di scatto, lui l'afferrò e la spinse sul letto. Era steso su di lei e le teneva strette la braccia. "Ho cercato di dimenticarvi..." cominciò a dire fissando lo sguardo di lei "... ma il vostro fantasma mi perseguitava ogni notte... ed ogni notte eravate più bella..." Si avvicinò quasi a sfiorarle le labbra e aggiunse: "Ma questa notte non siete un fantasma... no, siete fatta di carne... e siete alla mia mercè... potrei avervi mille volte fino al sorgere del nuovo giorno, se solo lo volessi..." La baciò allora con passione. Poi, come a destarsi da tutto ciò, si alzò dal letto e la coprì con le morbide coperte. Uscì allora dalla stanza e fissando la sua ancella disse: "Bada a lei. Che non le manchi nulla. E trattala come se fosse la principessa di questo castello." E se ne andò. Intanto Perry aveva trovato ospitalità in quella capanna. La donna la fece accomodare accanto al fuoco e preparò una tisana calda. "Chi vi ha illuso, damigella?" Chiese la donna a Perry. "Non certo Amore... egli non mente mai..." Un momento dopo la piccola Sophia si avvicinò a Perry, fissandola senza dire nulla. "Uscire da questa selva è impossibile se non lo vuole il signore che la domina." Disse la donna a Perry. "Essa infatti sorge nelle sue terre..."
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