29-09-2020, 19.14.35 | #5901 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Destresya si lanciò fra le braccia del Generale e lui la strinse al suo petto.
Restarono così per un lungo istante, fino a quando dei passili destarono. "Aspetta qui..." disse lui a lei. Allora l'alieno scese silenziosamente dall'auto e si nascose dietro un'alta palma. Da qui vide arrivare un soldato. Rapidissimo lo raggiunse alle spalle, immobilizzandolo e disarmandolo. Lo portò contro un muro e lo interrogò, riuscendo a strappargli le informazioni che voleva. Poi lo accoppò e lo abbandonò in quella viuzza isolata. Tornò allora in auto da Destresya e le fece cenno di andare. Nel frattempo, sulla nave, Gwen e Herbert erano tornati nella cabina di lui. Il capitano prese una bottiglia di vino e la stappò. "Questo vino..." ripempiendo 2 bicchieri "... mi fu donato da una vecchia zingara... credeva avessi salvato sua nipote da dei negrieri..." porgendo un bicchiere alla ragazza "... in realtà la ragazza era fuggita da sola tuffandosi in mare... chissà se raggiunse mai la terraferma..." guardando Gwen "... pare però che questo vino sia stato fatto con il sangue di un antico tiranno... magari è vero..." intingendo 2 dita nel suo bicchiere, per poi passarle sul collo di lei "... e forse è un vino maledetto, proibito..." massanggiando la pelle bagnata di lei lungo il collo, scendendo poi a sfiorare la scollatura del suo abito "... chissà che non renda davvero folli gli uomini ele donne..." senza smettere quel massaggio.
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29-09-2020, 19.23.13 | #5902 |
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Stappò una bottiglia di vino e tutta la storia che mi raccontò mi sembrò ancora più assurda di quella di Bert, quella sera a cena.
Presi un sorso dal bicchiere che mi porse, poi mi voltai a guardarlo sentendo una strana sensazione. Aveva intinto due dita nel liquido scarlatto e lo aveva sparso sul mio collo e sulla scollatura. Guardai la sua mano che si muoveva sulla mia pelle e guardai lui, il bicchiere fermo a mezz'aria. Era decisamente una prima volta interessante, non mi era mai capitato qualcuno che facesse una cosa così, ma ero curiosa di vedere fin dove sarebbe arrivato. Oltretutto, le sue mani sul mio collo, intinte in quel liquido, mandavano alla mia pelle e la mia schiena forti brividi e non avevo intenzione di farlo smettere. "E tu, hai bisogno di diventare folle, stanotte?" mormorai, un sopracciglio inarcato e alcun segno di timore o pudore sul viso e nello sguardo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk
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30-09-2020, 00.10.08 | #5903 |
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La mano di Herbert, con le dita bagnate di quel vino rosso scuro, continuava a sfiorare il collo nudo di Gwen, scivolando poi piano, lenta lungo il petto scoperto fino alla scollatura, lambendo, ma senza insistere, la piega fra i seni di lei.
Lui la guardava negli occhi, con il suo sguardo scuro, lucido, profondo e misterioso. "Magari mi riferivo a te..." disse pianissimo.
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30-09-2020, 00.15.36 | #5904 |
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Le sue dita bagnate di vino continuarono ad accarezzare la mia pelle, fino ad inoltrarsi nella scollatura, provocandomi altri brividi.
"Beh siamo comunque in due qui, no?" con sorriso sornione, mentre i suoi occhi lucidissimi bruciavano alla luce della lampada. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk
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30-09-2020, 00.34.33 | #5905 |
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Herbert la guardò e non disse nulla.
Allora portò, lentamente, il dito lungo la piega della scollatura di Gwen, per poi spingerlo più giù, scendendo fin tra i suoi seni, senza mai spostare i suoi occhi da quelli della ragazza. "Si, siamo in due..." disse e la baciò. In un attimo le sue labbra intrappolarono con ardore quelle di Gwen, cominciando a succhiarle, ad avvolgerle, ad assaporarle con bramosia. Gwen si ritrovò incatenata alle forti braccia di lui, contro il suo petto forte e robusto, mentre le loro labbra prendevano fuoco, confondendosi le une nelle altre, in modo sempre più sfrenato. "Se vuoi vedermi pazzo..." lui sulla bocca e contro la lingua di lei "... allora perchè non ti spogli?" Senza smettere di baciarla con impeto e trasporto.
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30-09-2020, 00.37.20 | #5906 |
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Restai a guardare tutta la scena in macchina.
Il Generale si muoveva con rapidità, sapeva il fatto suo, come se avesse fatto quelle cose decine di volte. E probabilmente era così. Dopotutto mi aveva detto di avere un passato discutibile. E io non ne avevo uno altrettanto torbido? Ah no, era il mio presente, ma dettagli. Quando tornò in macchina e mi disse di partire obbedii immediatamente. "Ma dove stiamo andando?" chiesi poi, perplessa, guardandolo "Che hai scoperto?".
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30-09-2020, 00.50.46 | #5907 |
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Continuò ancora, andando in fondo e facendomi sospirare.
Quelle parole e poi mi baciò. Avevo aspettato quel momento da quando era uscito prima della cena e ora potevo sfogare in quel bacio tutto il desiderio che sentivo. Mi sentii totalmente avvolta dalle sue braccia e dalle sue labbra e quel desiderio si faceva sempre più sfrenato, tanto che quel bacio mi portò spesso a gemere, tanto era il godimento che ne ricavavo. La sua richiesta suonava invitante, sì, ma in quel momento il pensiero di dover mettere un freno a tutto quello mi sembrava una follia. Mi dissi comunque che ciò avrebbe dato il via a giochi ben più interessanti e fu l'unica motivazione che mi convinse ad accontentarlo. Mi staccai allora da lui, cercando i suoi occhi neri nella penombra. Iniziai a sbottonare il vestito sulla schiena, prendendomi il tempo necessario per farlo. Lo tolsi del tutto e rimasi in intimo. Alla fine, tolsi anche quello e raggiunsi il letto, rimanendo a guardarlo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk
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30-09-2020, 01.28.50 | #5908 |
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L'auto partì rapidamente.
"Più lontano possibile da qui..." disse il Generale a Destresya "... la chiave non è più qui..." lui a lei "... hanno studiato il meteorite e quello si è disghegrato... era prevedibile, non poteva resistere alla densità dell'atmosfera terrestre... la chiave invece è stata sottratta... rubata..." Nel frattempo, nella cabina di Herbert, lui e Gwen erano insieme. Lei cominciò a spogliarsi piano, mentre il bel capitano la fissava sorseggiando un pò di quel vino da un bicchiere. Gen man mano si spogliava sentiva lo sguardo caldo di lui su tutto il suo corpo. La fissava con un'spressione che sembrava non conoscere pudore, morale. Quando lei restò completamente nuda lui posò il bicchiere e si avvinò, continuando a guardarla. Allora posò una mano sul seno di lei, piccolo ma sodo e perfetto, accarezzandolo piano e stringendolo piano fra le dita. La baciò di nuovo, stringendola a sè, con tutto l'ardore che le sue labbra conoscevano, mentre la sua mano scivolava fra le cosce di Gwen, cominciando a toccarla, piano, dove era più sensibile e calda.
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30-09-2020, 01.34.42 | #5909 |
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Avevo sentito per tutto il tempo il suo sguardo su di me, mentre sorseggiava il vino.
Poi, mi aveva raggiunta, aveva iniziato ad accarezzare il mio seno, aveva ripreso a baciarmi, ristabilendo finalmente quel contatto e la sua mano era scivolata fra le gambe. Gemetti sulle sue labbra, mentre non smettevo mai di assaporarle e stringevo forte i suoi capelli per dare sfogo al piacere. Dovevo ammettere che, stranamente, con lui era stato diverso. Era stata una circostanza ben strana, rispetto alle mie usuali conquiste, non mi aveva sfiorata parecchio il pensiero di noi due insieme, ma forse era questo a renderlo particolare. Il fatto che fosse stato inatteso, improvviso, il fatto che lui mi detestasse così tanto. O forse, detestava di desiderarmi già. Era possibile? Chi poteva dirlo... Sapevo solo che non mi sarei risparmiata, questa notte. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk
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30-09-2020, 01.37.19 | #5910 |
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"Rubata?" non potei che essere sconvolta a quelle parole.
"E chi diavolo ruba una chiave aliena??" dovevo pensare, pensare! E intanto continuavo a guidare. "Insomma, cosa se ne fanno!" sospiravo, scuotendo la testa. Poi assimilai l'informazione forse ancora più assurda. No, senza forse. "Un momento, il meteorite scomparso hai detto? Disintegrato?" spalancai gli occhi "Non capisco, com'è possibile???" non capivo più un accidenti di niente di quella storia. Continuavo a guidare, guidare. "E noi che diavolo facciamo adesso?" avevo solo domande e nessuna risposta.
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