21-07-2014, 21.04.09 | #601 |
Cittadino di Camelot
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"Ismael non esce...non esce..nemmeno Ahmed e Carjan" dissi abbracciando Korshid mentre una lacrima scendeva al pensiero di Amina, la mia dolce ancella che mi aveva curata fin dal primo giorno della mia nascita..."Potrebbe essere stata una fatalità..o no..ma se è stato fatto da quegli uomini di Imperion...qualcuno dall' Alto saprà dare loro ciò che meritano e a noi giustizia".
Presi il mio velo e dopo averlo imbevuto nell' acqua mi avvicinai a quel rogo..."Ismael, Ahmed, Carjan, Ahmed, Amir...siete vivi?" ormai non vedevo che fumo e fiamme. Mi sedetti ma udii dei rumori di cavalli dalla boscaglia..."E' stato Dension..si lui e i suoi uomini" pensai piena di rabbia.."Korshid, tu guarda degli altri...io devo controllare una cosa ma starò attenta..vado nella boscaglia, ho sentito rumori di zoccoli e ho un sospetto..". Presi Shamir, che fortunatamente era salvo e conosciuto come tra il più forte e veloce cavallo del regno e appartenuto a Nathan, e velocemente mi addentrai nella boscaglia seguendo delle tracce di cavalli, Shamir correva veloce.."Non mi devo arrischiare troppo, solo devo vedere se sono loro..per sapere se i miei dubbi sono veri..se cosi è...sarete tra i miei nemici insieme a quelli di Abrham".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea Ultima modifica di Altea : 21-07-2014 alle ore 21.43.01. |
21-07-2014, 21.04.56 | #602 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Andate in camera...” disse de Gur dopo aver risposto a quel bacio offrendo ad Elisabeth le sue labbra ardenti “...vi farò servire là la cena...”
La donna allora tornò nella sua stanza e restò davanti allo specchio. Ma mentre era in preda ad inquietudini e dubbi, la sua immagine riflessa sembrò come mutare. Era sempre lei, ma qualcosa nel suo sguardo parve cambiare. “Amica mia...” ridendo l'immagine “... ah, ti vedo turbata... ma non dovresti, sai? Sei tu che muovi i fili... sei tu la maestra, la padrona del castello e tu fai le regole del gioco... un gioco estremamente eccitante e soddisfacente...” In quel momento qualcuno bussò alla porta. Era il nano con la cena per Elisabeth.
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21-07-2014, 21.13.44 | #603 |
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Ero preda dei miei pensieri, e non li vidi arrivare.
Avevano sentito tutto? No, non c'era Froster dietro tutto quello. Sorrisi, mostrandomi sorpresa e felice. "Oh.." Con gli occhi lucenti "Voi avete.. Davvero? Ma.. Mi avete letto nel pensiero, ve l'avrei chiesto io.." Sorrisi "Sapete addirittura anticipare i miei desideri... Siete incredibile, grazie..è una splendida idea.. Anche perché, mio cugino pare desideri sposarsi... Dunque dovrò fargli conoscere le più belle fanciulle del regno, no? Anche perché a quanto pare ha conosciuto donne di tutti i tipi, quindi non dobbiamo far sfigurare quelle di Lortena..". Sorrisi "Comunque si, abbiamo fatto un giro tra i ricordi, anche se in verità ricorda ben poco di questa terra.." scossi la testa "Come dargli torto.. pare che si sia abituato alla vita mondana, con i suoi sfarzi, le sue belle donne, ambienti raffinati e libertini..". |
21-07-2014, 21.24.12 | #604 |
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Era lì nello specchio...Dio com'era bella...era vero eravamo gemelle.....ma c'era molto di diverso.....lei era così focosa e sicura...era la verità...era la padrona del Castello......rimasi imbambolata.......ripetendo ad alta voce...chi io ...la padrona...il gioco...un gioco.....perverso....certo ....potevo andare via ma avevo scelto di rimanere.....saltai per aria quando bussando alla porta..il nano entrò col vassoio..........la cena....mi ero dimenticata che ogni tanto dovevo mangiare ...avevo solo bevuto vino......c'era ancora quella bottiglia rosso sangue sul vassoio......".......Mettete il vassoio sul tavolo.......... prima di andar via....ditemi.........vi faccio paura ?........Voi pensate che io..possa essere Lei....." e nel dire questo riempii il bicchiere dell' elisir......aveva il colore di rubini che avevo al collo............".......Dite al Barone che lo attendo.......non amo cenare da sola......".............
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22-07-2014, 01.47.17 | #605 |
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“Già...” disse annuendo Guisgard a quelle parole di Clio, fissando però Froster “... pare che mi sia troppo abituato alla vita mondana, agli sfarzi e alle ragazze gentili e passionali...” con sarcasmo “... ma mia cugina ce la sta mettendo tutta per riportarmi alle vecchie e care atmosfere di Lortena, dove il dovere e il rigore sono all'ordine del giorno...”
“Eh, la nostra lady Clio è ragazza dalle straordinarie qualità!” Ridendo Froster. “Non ne dubito.” Fece l'impostore. “E sono certo che avrà saputo conquistare il vostro cuore proprio facendo mostra di queste sue qualità.” Guardando per un attimo la ragazza. “Ora perdonatemi, signori... ma temo di dovermi ritirare... come ha detto mia cugina, ormai non sono più abituato agli usi di una corte e credo sarà meglio vada a riposare... i miei omaggi...” mostrando un lieve inchino “... grazie di tutto, cara cugina...” rivolgendosi freddamente a Clio, per poi andare via. E mentre si allontanava Froster e Lhar si scambiarono un'occhiata divertita. “E sia...” il tiranno a Clio “... preparate dunque la lista degli invitati per la nostra cena di benvenuto, mia cara.”
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22-07-2014, 02.09.20 | #606 |
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Altea, nonostante Korshid che continuava a chiamarla, prese il cavallo e galoppò nella boscaglia.
Cavalcò per un po', convinta di udire dei rumori. Ma ad un certo punto un profondo silenzio piombò intorno a lei. E poi il buio. Ovunque le tenebre sembravano aver potestà su tutte le cose. E si ritrovò sola. Forse davvero qualcuno era fuggito nella boscaglia, o chissà, erano solo spettri. Spettri di quelle innocenti vittime che lamentavano la loro triste fine. Poi ad un tratto dei rumori. Si voltò di scatto e vide la locanda che bruciava in lontananza crollare ormai consumata dalle fiamme.
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22-07-2014, 02.54.24 | #607 |
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Tutti annuirono a quelle parole di Grazia.
“Si, credo sia la cosa migliore...” disse Carolon “... dopotutto, non essendoci locande nei paraggi, non possiamo certo accamparci lungo il sentiero... avanti, dirigiamoci verso quel castello.” Ordinò ai suoi. Il carrozzone prese così la direzione di quel castello. Ma quando giunse ai piedi dell'altura su cui sorgeva il maniero, davanti ad esso apparve una singolare scena. Tre cavalieri discutevano con toni accesi fra loro. “Io dico si tratta di una rosa!” Esclamò il primo. “Vi sbagliate!” Scuotendo il capo il secondo. “Non può che essere un'orchidea!” “Vi ingannate entrambi!” Sentenziò il terzo. “Sono certo si tratti di una margherita!” E presero a litigare animatamente. Poco distante dai tre cavalieri stavano, seduti sotto ad un pino, tre scudieri. Il carrozzone si fermò e Arwin scese, per poi avvicinarsi ai tre scudieri. “Chi sono quei tre cavalieri?” Chiese loro. “Sono i nostri padroni.” Rispose uno dei tre scudieri. “E perchè mai litigano in modo così forte?” Domandò Arwyn. “Oh, per una questione che non riguarda le cose mortali, messere...” fissandolo lo scudiero “... e vi sconsiglio di disturbarli...”
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22-07-2014, 03.16.52 | #608 |
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“Milady...” disse il nano ad Elisabeth “... voi fare paura? Tutt'altro...” sorridendo “... guardatevi...” indicando lo specchio “... tutto causate, fuorché paura... affascinate, provocate, seducete, eccitate...” arrossendo il nano “... non credo esista uomo che possa resistervi, signora...”
E infatti la sua immagine si rifletteva nello specchio in tutta la sua sensuale bellezza. Poi il nano mostrò un inchino ed uscì. Poco dopo giunse il barone. Aveva indosso la sua uniforme, di un splendido blu, ricami d'oro e bottoni laccati. E poi lunghi pantaloni bianchi ed aderenti che finivano in alti e lucidi stivali di cuoio. Il suo sguardo però era cupo. Si avvicinò al vassoio e lo scoprì. “Fagiano con crema di verdure...” guardando il cibo “... omelette con formaggio appena dorato, vivacizzata da una carezza di cannella ed accompagnata da purea di cipolline... ottimo vino...” stappando poi una bottiglia “... e naturalmente non può mancare della frutta di stagione che tanto amava lady Symoin per combattere la calura dei caldi pomeriggi estivi...” aggiunse fissandola.
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22-07-2014, 14.42.33 | #609 |
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Sorrisi a Froster.
"Dovere e rigore.. Esagerato, intendevo dire che il nostro è un ambiente semplice.." Candidamente. Così, lasciai il giardino per tornare nelle mie stanze e preparare i festeggiamenti. Passi velocemente al tempio, per aggiornare Roland e metterlo al corrente dei miei sospetti, se quello che credevo Imone era davvero una spia di Imperion, dovevamo stare molto attenti. Anche perché, pensai, poteva andare peggio. Se fosse stato credibile, se si fosse comportato come Imone, probabilmente mi sarei esposta molto di più, magari gli avrei anche parlato dei Lupi. Rabbrividii. Non mi sarei mai perdonata una leggerezza simile. Ma era comunque un piano geniale. Io stessa avrei voluto conoscere la debolezza di Musain, a patto che ne avesse, e sfruttarla a mio vantaggio. La mia debolezza era la mia famiglia, e la sete di vendetta. Cercai in tutti in modi di distrarmi coi preparativi, di non pensare. Ma era difficile. Se quello non era Imone, continuavo a tormentarmi, che fine aveva fatto mio cugino? Perché quell'uomo aveva la sua spada e il diario? Lo aveva ucciso lui? L'avevano seppellito, o giaceva in mezzo ad una strada? E se lo avessero buttato in mare? Mandai inviti, parlai del menù e delle piccolezze quotidiane. Poi, finalmente, mi presi un po' di tempo per me. Cercai di riposarmi un po', e poi mi preparai per la cena. Sperai che l'acqua profumata del bagno potesse togliere anche il dolore, ma era una speranza vana e lo sapevo. L'idea della festa non mi attraeva, avrei visto tutti quelli che avevano appoggiato Froster invece di resistere. Ma avevo invitato anche qualche amica che non vedevo da molto, sperai che almeno la loro presenza avrebbe alleggerito la serata. Indossai un fresco abito di sera nera, sfarzoso ed elegante, con dettagli in ametista. Ero pur sempre la padrona di casa, non potevo sfigurare davanti alle altre dame. Mi lasciai acconciare i capelli docilmente. Guardai la mia immagine nello specchio, mentre le parole dell'uomo mi rimbombavano in testa. Aveva ragione, ero piena di rabbia e odio. "Non sono sempre stata così" mormorai, come se potesse sentirmi. Una fitta mi attraversò, ricordando la Clio solare di un tempo. Aprii un piccolo scrigno e ne estrassi una collana, non molto sfarzosa, sottilissimi fili d'argento sostenevano un'ametista lasciata grezza. La sfiorai dolcemente. Era il suo regalo per il mio diciottesimo compleanno. Avevo sperato fino all'ultimo che gli dessero una licenza per la festa, ma non fu così. "Ma se la indosserai, mi porterai con te.." Diceva il biglietto. La sfiorai dolcemente "Sarai sempre con me.." Sussurrai. Ero pronta, raggiunsi le mie dame "Vogliamo andare?". |
22-07-2014, 15.11.34 | #610 |
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Il nero cavallo si fermò di colpò ma dall' altra parte arrivava fumo dalla locanda...ormai era diventata un falò, una grande torcia e scesi da Shamir e ritornai indietro lentamente, rischiarata dalla luce del fuoco..accarezzavo il fido cavallo, era innervosito e scalpitava.
Vi era gente attorno, forse erano venuto in soccorso ma ormai tutto era crollato...chiusi gli occhi piano...per un attimo immaginai la mia vita in quel posto..sola..cosa avrei fatto? Aveva ragione Carjan, aveva previsto disgrazia e morte su di noi..potevo io per la mia ragione permettere loro rischiassero la vita per me? No...se fossero stati vivi sarebbero tornati al sicuro ad Amoros..e io avrei proseguito sola, o forse con Ismael se ancora era vivo..aprii gli occhi e cercai i volti del mio seguito...dei miei amici.
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