10-10-2013, 00.48.11 | #611 |
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Sorrisi a Selenia, lieta che non mi fosse nemica.
"No, in effetti nemmeno io invidierei me stessa..." sussurrai quasi, mentre le prime gocce di pioggia inumidivano il giardino. "Già, dovremo rinviare.." Assentii. Così, rientrammo in casa e poco dopo una carrozza si fermò davanti al palazzo. Restai in silenzio per tutto il tempo. Alzavo di tanto in tanto lo sguardo verso Roberto, quasi temessi che qualcuno si accorgesse dell'effetto che avevano su di me quel tono della sua voce e quello sguardo, così decisi. Eppure, sapevo che avevano ragione. Non era un duello alla pari, tanto più che Francesco non era nemmeno nobile. Stavo per dire qualcosa, ma avevo promesso a Roberto che sarei stata al mio posto. "Permettete, un momento?" Dissi, rivolta ai due Binardi. Mi alzai e mi avvicinai a Roberto, guidandolo delicatamente con una mano perché si voltasse verso di me. Quando fu davanti a me, alzai lo sguardo e sussurrai "..potresti concedergli una grazia.. No, non intendo annullare il duello... Ma potresti cambiare l'arma e far finire il duello al primo sangue.. Vinceresti ugualmente, salvando l'onore, ma sembreresti magnanimo e non crudele.. I duelli infondo sono faccende da nobili.. A questi uomini non importa dell'onore, ma della vita" abbassai lo sguardo "..non intendo intromettermi, ti ho promesso che sarei stata al mio posto.. Era solo il mio pensiero..". Mi accomiatai con un cenno del capo senza staccare gli occhi da quelli di Roberto, e tornai a sedermi. |
10-10-2013, 01.16.27 | #612 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“I duelli non sono cose da nobili” disse Roberto a Clio “ma da uomini. E' il barlume della civiltà che illumina le tenebre di un mondo altrimenti selvaggio. Se non ci fosse questa cavalleresca regola che custodisce onore e dignità, allora tutti potrebbero tutto, infischiandosene del rispetto e della libertà altrui. Quel ragazzo merita una lezione. Si, probabilmente sarà una lezione definitiva, ma servirà ad altri come lui affinchè in futuro rispettino il ruolo e il posto che compete ad ognuno di noi in questa società.” Guardò poi il vecchio de' Binardi e sua figlia. “Vostro figlio per troppo tempo ha abusato della clemenza degli uomini del mio rango. Ora dovrà affrontare da uomo ciò che ha causato il suo essere stolto.”
“Già una volta” fece Riano de' Binardi “ho perduto qualcuno che mi era caro come un figlio a causa di una faccenda simile. Perdonatemi, ma per me è inconcepibile come si possa salvaguardare il proprio onore se si affronta un avversario del tutto incapace di difendersi.” “Caro signore, ascoltatemi...” mormorò Roberto con freddezza “... un duello non deve essere giusto, ma esemplare. Deve cioè sancire un verdetto, ripristinare qualcosa che è stato violato. I contendenti impugnano le medesime armi e ciò consente di avere a quelli come voi e vostro figlio, per una volta, la stessa possibilità che spetta a chi invece vi è superiore per nascita. Comunque... mia cugina mi ha fatto una richiesta ed io sono solito accontentarla in tutto... avvertite vostro figlio che l'arma scelta per il duello non sarà più la pistola, ma la spada. Resterà tuttavia immutata la regola. La contesa sarà all'ultimo sangue come richiede l'affronto subito. E' tutto.” “Pistola o spada cambia poco...” disse Riano “... mio figlio non sa usare nell'una, né l'altra.” “E' tutto.” Sentenziò Roberto. “Non ho altro da aggiungere.” E si voltò a fissare Clio.
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10-10-2013, 01.24.20 | #613 |
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Nicolò sorrise a quelle parole di Eilonwy.
“Eh, mia cara, vedo che il nostro cavaliere ti ha colpito molto. Ma bada di non idealizzarlo troppo. Del resto sappiamo molto poco sul suo conto. E' molto ricco, certo, ma per il resto ignoriamo praticamente tutto di lui. Di cosa si occupa per vivere, ammesso che abbia un'occupazione e non viva solo delle sue favolose ricchezze. O di quale terra è originario.” La fissò, per poi accarezzarla. “Magari, se vorrai, potrei fare delle ricerche su di lui. Magari scopriremo un po' di più della sua misteriosa vita. Cosa ne pensi?”
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10-10-2013, 01.43.15 | #614 |
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Abbassai lo sguardo, poi mi alzai nuovamente.
"Non sapevo di avere tutta questa influenza su di te.." Sorrisi a Roberto "Non intendo contestare le tue decisioni, comunque vada, ti appoggerò.. però non capisco.. perché cambiare l'arma se le regole sono invariate? Io dicevo di cambiare perché con la spada è più facile capire il primo sangue.. Tutto qui.." Sorrisi, non mi dispiaceva affatto l'idea di vederlo combattere "..non che mi dispiaccia, intendiamoci.. È un'ottima scelta.. Infondo, eravamo andati dai Binardi per comprarne una.." Sorrisi. |
10-10-2013, 01.46.49 | #615 |
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La pioggia cadeva giù fitta e in lontananza si udivano i tuoni, sempre preceduti dal chiarore dei lampi che squarciavano il cielo della sera.
Altea era giunta davanti alla dimora del Cavaliere di Altafonte, bussando al portone per farsi aprire. Ma nessuno giungeva ad aprire. Intanto la pioggia aumentava d'intensità. Poi, ad un tratto, tutto cominciò a girare in modo confuso attorno ad Altea, fino a quando cadde a terra priva di sensi. Altea correva sotto la pioggia, mentre il resto della città appariva vuota e silenziosa... Solo il rumore della pioggia battente, il sibilo inquieto del vento e il boato dei tuoi lontani... Raggiunse allora la casa di Altafonte e trovandovi la porta aperta vi entrò... Chiamò il cavaliere e le sue guardie, senza però udire risposta... Fino a quando le apparve un'ombra... Poi un'altra... E un'altra ancora... “Vi attendevo, milady...” disse una di quelle ombre che in un attimo assunse le sembianze di Azable... Altea si svegliò di colpo. Ansimava ancora per lo spavento causatole dal sogno. Fu in quel momento che si accorse di essere in un letto. E accanto al letto vi era un uomo magro che la fissava.
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10-10-2013, 01.58.21 | #616 |
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“Infatti non vi è differenza.” Disse Roberto a Clio. “Per me una vale l'altra. Intendo dare a quel tipo una lezione esemplare e l'arma scelta mi è del tutto indifferente.”
“Certo!” Esclamò Sara. “Tanto che differenza fa, vero? Sapete benissimo che con una pistola o con una spada cambia poco per mio fratello! Parlate di onore, ma siete solo un vigliacco!” “Sara, calmati.” La riprese suo padre. “Uscite da casa mia.” Fece Roberto. “E ringraziate il Cielo di essere una ragazza.” “Certo, l'onore vi vieta di battervi con una donna!” Con rabbia Sara. “Ma non di affrontare un uomo che non sa neanche impugnare un'arma! Si, siete un vigliacco!” “Uscite ora!” Gridò Roberto. “Deve esserci una Giustizia Superiore” fissandolo Riano “che dia voce a chi non ne ha.” “Infatti.” Annuì Roberto. “Per la giustizia io ucciderò vostro figlio. Ed ora andate.” Riano e Sara allora lasciarono quella casa. “Che gente...” scuotendo il capo Selenia “... prima vogliono la parità e i nostri privilegi, poi quando hanno la possibilità di affrontarci alla pari protestano e chiedono clemenza... come possono esistere essere simili?” “In verità” mormorò Roberto “il mio non è solo un atto dettato dall'onore, ma anche da una giusta causa.” “Ossia?” Chiese Selenia. “Sono convinto che Mirabole sia uno dei de' Binardi” rispose Fiosari “ed io ucciderò uno di loro, facendo un favore alla mia terra.” Si voltò a fissare Clio. “E magari farò un favore anche a te, cugina.” Sorridendole.
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10-10-2013, 09.11.45 | #617 |
Cittadino di Camelot
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"Mi pare un'ottima idea, caro zio" dissi sorridendogli.
Così avrei saputo di piu' sul suo conto e non correre il rischio di innamorarmi della persona sbagliata. Quel giorno, però, anche se stava piovendo e c'erano i fulmini, ero serena e felice come non mai.
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Il cuore di una dama apprende solo la bontà, la sua beltà sostiene i cavalieri, il suo coraggio difende gli inermi e la sua mente conosce solo la verità!!! Eilonwy |
10-10-2013, 09.53.55 | #618 |
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Sospirai appena...
poi piano mi chinai sull’inginocchiatoio del confessionale... vedevo qualcuno muoversi piano oltre la grata che ci separava... esitai solo per un istante... “Padre...” iniziai poi a dire, piano “Per la verità, Padre, io non ero venuta qui per confessarmi... no, io... io ero venuta qui per parlarvi. Ho bisogno di parlarvi di tante cose... sono così confusa... così in difficoltà...” Sospirai... “Nessuno mi conosce da così tanto tempo come voi, Padre Roberio... mi conoscete da quando ero piccola...” proseguii poi “Conoscevate sia me che Jacopo quando eravamo solo dei ragazzini... e conoscevate a quel tempo anche i de’ Binardi, i tre figli del vecchio Riano...” sospirai... “E ricorderete, certo, quella storia... quella brutta storia su uno di loro... su...” mi torcevo le mani sempre più, qualcosa dentro di me tremava mentre le parole uscivano così, senza che le potessi controllare “Quella brutta storia su... su Guisgard...” Tacqui e chiusi gli occhi a quel nome, chinando la testa. Quel nome che per più di sette anni non avevo più pronunciato... che mi era stato proibito persino di pensare... “Fu Jacopo a raccontarmi ciò che era accaduto...” ripresi poi a dire, in un sussurro “Mi raccontò di un delitto e di una fuga... mi raccontò tante altre cose orribili... e poi... poi della sua morte accidentale in quel fiume.” Sospirai, tentando di dare voce a quell’angoscia che ormai mi opprimeva... “Ed io... io gli credetti. Jacopo era suo amico, erano cresciuti insieme... non c’era ragione per cui mi mentisse su quella cosa... perciò io gli credetti. Con dolore, ma gli credetti. E da quel giorno, Padre Roberio, io ho creduto sempre a Jacopo... gli ho creduto tanto da giungere a sposarlo.” Esitai solo per un istante, poi portai gli occhi sulla grata tentando di scorgere i tratti della persona celata al di là... “Io so cosa voi pensate di lui... Jacopo non è perfetto... e, certo, oggi è molto cambiato da quando era un ragazzo. Adesso è rigido... per molti versi può sembrare intransigente, duro... ma io ero comunque sicura che non mi avrebbe mai mentito... ero sicura che non mi abbia mentito mai... ero sicura, fino ad oggi...” Un brivido involontario mi percorse la schiena, scuotendomi tutta... ed improvvisamente mi accorsi di avere paura. Non avrei saputo dare un nome ed un volto e quella paura... eppure era così presente e viva che, quando ripesi a parlare, mi accorsi che anche la mia voce tremava... “Sono stata dai de’ Binardi...” sussurrai “Ed ho parlato con loro... era tanto che non ne avevo occasione: Jacopo non me lo permetteva... ma oggi ci sono stata e... ed ho parlato con Sara... con Sara e con Riano... e...” Di nuovo abbassai gli occhi... “Io ho paura, Padre Roberio...” sussurrai “Non so più cosa credere ed ho paura... non so più chi sia mio marito... e, anzi, ora... ora... so che è terribile, Padre, ma... ma l’idea di rivedere Jacopo adesso mi terrorizza...” La mia voce si spense in un tremito ed io rimasi lì, china, la testa bassa e gli occhi che bruciavano di dolore, di paura e di confusione... tremavo forte...
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
10-10-2013, 13.08.09 | #619 |
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Restai in silenzio ad ascoltare le suppliche colme di rabbia dei de'Binardi.
Mi morsi la lingua per non rispondere alla ragazza, non ero a casa mia, non potevo parlare senza essere interpellata, e Roberto se la cavava benissimo da solo. Tuttavia restai sorpresa quando Roberto gridò loro di uscire, raramente lo avevo visto così, ma, infondo, io conoscevo il ragazzo più che il conte. Quando se ne andarono, restammo solo noi tre nel grande salone. Sorrisi alle parole di Selenia, e annuii "Non potrei essere più d'accordo.." Sorridendo, cominciava a starmi simpatica. Quando Roberto nominò Mirabole, mi rammentai del biglietto di Simone Misseri. "Già.." Sbuffai "..me ne stavo dimenticando con questa storia del duello.. Di certo con questa pioggia non andrò dal viceprocuratore.. E poi non saprei cosa dirgli.. Tuttavia, vorrei evitare che si irriti con me, per quanto mi disgusti pensare di dovermi curare del suo umore.. Posso chiederti un messo per mandargli un messaggio in cui gli dico che, a causa di questa pioggia, potrò andare da lui solo domani?" Chiesi. "Anzi, a proposito di Mirabole... Sarà meglio riordinare le idee.. Allora, io scommetto che chiunque ci sia dietro sia legato a Capomazda, considerando che l'unico motivo per rubare quel quadro è il Fiore Azzurro.. In questo senso potrebbe avere senso un legame coi de'Binardi, anche se non lo saprei definire.. Ma da qui a capire chi sia Mirabole ce ne passa.. Anche perché non conosco bene questa città... Non c'è qualcuno.. Non lo so, qualcuno che viene da Capomazda, diventato abbastanza ricco da assoldare Mirabole, o abbastanza lesto da esserlo lui stesso? Se in più è anche legato ai de'Binardi abbiamo completato il giro.." Dissi, sorridendo a Roberto. |
10-10-2013, 15.55.48 | #620 |
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Chiamavo e battevo al portone ma nessuno apriva, forse non vi era nessuno in casa...la pioggia iniziò a scrosciare forte e lampi e fulmini rendevano il cielo inquieto e selvaggio.
Il cuore iniziò a battere forte finchè iniziai a sentirmi male, tutto roteava attorno a me e persi i sensi. E in quello stato confusionale fui colta da mille incubi...e apparve Azable che voleva riportarmi via con lui. Mi svegliai di colpo..ero sudata e confusa, mi trovai in un letto e mi accorsi dopo un pò di un uomo anziano davanti a me. Mi alzai lentamente dal letto, scossi il capo e riguardai di nuovo e l'uomo mi fissava..."Messere chi siete...ditemi che è successo e dove mi trovo?" e mi guardavo attorno.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
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