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13-08-2010, 01.12.57 | #641 |
Cittadino di Camelot
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"Perdonate! Ma non possiamo permetterci di perdere amici o tempo" e così dicendo estrassi dallo stivale una cerbottana e con un soffio deciso feci proiettare un sottile ago contro il braccio dell'infida figura.
"Ecco nano quest'ago non vi farà del male, ma sappiate che è intriso del serio della verità del monte delle Vergini. E' potentissimo e non riuscirete a resistervi, quindi dite ora: quale strada dobbiamo prendere per andare in Cornovaglia?" ed attesi la risposta. |
13-08-2010, 01.26.16 | #642 |
Cittadino di Camelot
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Poco dopo lasciai lo zio di Guisgard, speravo un po’ più sereno, ai suoi lavori e iniziai a passeggiare… mi piaceva camminare, mi aiutava a pensare. Percorsi in lungo e in largo tutto lo spazio che c’era a disposizione davanti alla casa, per poi spingermi un po’ più lontano, lungo la strada che portava verso il paese… comminavo in su e in giù, allontanandomi sempre un po’ di più, per poi tornare indietro… riflettendo…
Mi sentivo inquieta e non sapevo il perché. O forse lo sapevo fin troppo bene, forse erano soltanto troppe cose che mi rendevano inquieta… alcune delle quali non esattamente semplici da ammettere.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
13-08-2010, 02.23.58 | #643 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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"Signore..." disse il soldato "... ecco l'uomo di cui vi ho parlato.
"Venite avanti..." l'invitò l'uomo incappucciato "... e state tranquillo, noi sappiamo essere generosi con i nostri amici..." "Vuol dire che mi darete del denaro?" Chiese Iwan. "Se è il denaro ciò che volete, allora ne avrete a sufficienza." "Come faccio a fidarmi?" Chiese Iwan. "Siamo nella stessa situazione, mi pare. Dobbiamo fidarci entrambi dell'altro." "Non voglio solo denaro..." disse Iwan "... voglio anche lei... voglio quella donna!" "A me lei è indifferente..." rispose l'uomo incappucciato "... portatemi quell'assassino e la donna sarà vostra. Avete la mia parola." "E sia..." disse Iwan "... sarà una gioia per me consegnarvi quel cane di Guisgard..." "Allora, siamo intesi... ci incontreremo dove sapete." Concluse il misterioso uomo incappucciato.
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13-08-2010, 02.31.19 | #644 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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"Cosa fai, ora!" Lo riprese la zia. "Non puoi alzarti!"
"Non pretenderete che resti a letto tutta la vita!" Rispose Guisgard. "La ferita è ancora aperta! Quindi resta a letto! Inoltre va pure cambiata!" "Cambiata?" Ripeté Guisgard. "Ma darà un male cane!" "Non sei più un bambino, quindi smetti di lamentarti!" "Zia... cosa sono quei fogli sul tavolo?" Chiese Guisgard. "Non saprei... forse qualcuno ha scritto qualcosa. Forse Talia, visto che è stata qui tutta la notte." Rispose la zia. Nel frattempo, per le vie del borgo, qualcunò chiamò Talia. "Buongiorno!" Salutò Tisson. "Allora, cosa dice il nostro ammalato? Ha ripreso conoscenza? Conoscendolo ci vorranno le catene per tenerlo legato in quel letto!" E rise.
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13-08-2010, 02.47.19 | #645 |
Cittadino di Camelot
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"Tisson!" sorrisi all'uomo che mi veniva incontro lungo la strada "Buongiorno a voi! Ha ripreso conoscenza ieri sera per un po' e... oh, sta migliorando!" soggiunsi vagamente divertita "E' di nuovo testardo e irritante come prima... voleva alzarsi addirittura!"
E anche io risi, un riso liberatorio... Poi mi feci più seria e chiesi: "Tisson, notizie di Iwan? L'altra sera mi avete detto che vi aveva minacciati... non ci sono problemi, vero?"
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13-08-2010, 02.52.30 | #646 |
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"Si, è vero..." disse Tisson facendosi serio "... e conoscendolo non gli passerà facilmente. Iwan è un uomo molto superbo e non è abituato a non ottenere ciò che desidera. Ma per quanto abile e forte, mai era riuscito a ferire Guisgard in uno dei loro tanti duelli. Non so esattamente cosa sia accaduto, ma nel momento in cui Iwan lo stava colpendo, Guisgard si era distratto... ed una simile sciocchezza, nel bel mezzo di un duello, non è da lui."
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13-08-2010, 03.04.42 | #647 |
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Mi sentii a disagio a quelle parole... in un flash vidi di nuovo la scena, lo vidi voltare la testa e quello sguardo rivolto dalla mia parte che non avevo saputo decifrare... era arrabbiato con me e mi aveva espressamente detto di restare a casa... e io, invece, ero uscita! Uno sgradevole senso di colpa mi avvolse, insieme all'atroce dubbio che, se io non fossi stata lì, non sarebbe successo niente!
"Già!" risposi a Tisson, tenendo gli occhi fissi a terra. Li rialzai dopo poco e sorrisi meglio che potevo: "Adesso, forse, è meglio che torni indietro... Ma voi avete voglia di venirlo a trovare? Sono sicura che gli farà piacere!"
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13-08-2010, 03.14.12 | #648 |
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"Certo!" Esclamò lieto Tisson. "Voglio proprio vederlo il nostro ammalato! Non capita tutti i giorni di trovarlo in un letto fasciato ed impossibilitato a compiere una delle sue!"
I due così si diressero verso la casa di Guisgard. Qui trovarono ancora la zia insieme a lui. "E dire che una volta davi lezioni a noi altri su come tirare di spada!" Disse Tisson appena entrato nella stanza. "Smettila, che anche in queste condizioni posso prenderti a pedate!" Rispose Guisgard. Ed i due risero forte. "Come ti senti?" Chiese Tisson. "Bene, sono loro che mi trattano come un malato!" "Ma se poco fa sei sbiancato al solo pensiero di doverti ripulire la ferita!" Intervenne la zia. Tisson rise di nuovo. La zia uscì ed allora Tisson chiese: "Come ha fatto a ferirti a quel modo?" Guisgard fissò per un momento Talia. "E'... è stato semplicemente più veloce ed abile di me... si vede che l'ho sottovalutato..." rispose facendosi serio.
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13-08-2010, 03.32.51 | #649 |
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"Siete le benvenute in questo santo luogo." Disse la badessa sorridendo ad Elisabeth ed a Calandrake. "Non conosco i motivi che vi hanno portato in questa foresta nel bel mezzo della notte, ma qui sarete al sicuro."
La badessa diede allora ordine di accompagnare le due nuove arrivare nella sala della mensa, dove avrebbero potuto fare colazione. Ma mentre, accompagnate da una monaca, attraversavano un lungo corridoio, si udì all'improvviso una grottesca risata diffondersi nell'aria. "Non badeteci..." prese a dire la monaca che le accompagnava "... si tratta di una nostra sorella. Purtroppo non ha più il bene dell'intelletto e vive rinchiusa nella sua cella. E' una triste esistenza la sua. Che Iddio possa ammansire le sue pene." Ma di nuovo quella folle risata echeggiò in quel corridoio. E ad Elisabeth parve di sentire anche una voce. "Elisabeth... vieni..." Una voce che solo lei sembrò udire.
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13-08-2010, 03.45.21 | #650 |
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Il nano, ben legato, in breve fu subito sotto l'effetto del siero di Polgara.
"La strada giusta..." cominciò a dire visibilmente intontito "... è quella di destra... essa vi condurrà in Cornovaglia..." "Bene!" Esclamò Mion. "Ora che ci ha rivelato ciò che ci interessava, direi di uccidere questo insolente nano! E se permettete voglio essere io ad avere questo piacere!" "No, fermatevi!" Intervenne frate Adamoc. "Orami costui ci ha rivelato l'informazione che ci occorreva. Ucciderlo sarebbe solo un vile omicidio." "Frate, pensate alle anime, mentre ai corpi ci baderò io!" Rispose Mion. "Costui è un fellone! Il suo cuore è estraneo alla cortesia, quanto il suo corpo lo è alla bellezza! Si è comportato con superbia ed ora riceverà ciò che merita!" "Indegni briganti!" Ringhiò il nano. "Non solo mi negate ciò che ho vinto con l'indovinello, ma mi minacciate anche di morte! Ma sappiate che io vi maledirò per il resto delle vostre infime esistenze!" "Taci, maledetto!" Urlò Mion. "Hai sputato il tuo ultimo veleno!" Ed estrasse la spada per ucciderlo.
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