09-02-2012, 02.33.59 | #671 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Talia si diresse così verso il Casale e Sheylon accennò a seguirla, per poi fermarsi davanti alla porta.
“Talia era strana…” disse uno dei fratelli agli altri “… è accaduto qualcosa…” “Forse ha litigato con Guisgard…” fece un altro di loro “… quel dannato ha portato solo disordine e casini!” “Ragazzi, il Casale è nostro!” Un altro ancora. “Lui non ha più diritti qui! Affrontiamolo e cacciamolo via!” “Si!” In coro quasi tutti. “Ma prima occupiamoci di nostra sorella…” disse il primo che aveva parlato “… è lei la nostra priorità… siete decisi riguardo al vescovo?” “Si, tu ci hai ripensato invece?” “No, ma arruolandoci chi resterà poi con Talia?” “Nestos!” Rispose uno di loro. “Lui non è tagliato per la vita militare e quindi resterebbe qui con lei.” Intanto, nel Casale, appena entrata Talia trovò Nestos. Stava sfogliando un libro. Lui aveva sempre amato leggere le storie degli antichi eroi mitologici e quelle dei cavalieri. Sin da piccolo, mentre gli altri suoi fratelli si allenavano alle discipline cavalleresche, lui andava nella biblioteca a leggere i libri che il maestro teneva conservati. Guardò Talia e cominciò a gesticolare… (E’ andato via, vero? E’ partito di nuovo? Ho fatto bene a non affezionarmi di nuovo a lui…)
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09-02-2012, 09.02.08 | #672 |
Cittadino di Camelot
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Altea era in pieno fermento, voleva andar via da li'...voleva tornare alla sua vita e io desideravo la stessa cosa.....fu' improvviso ebbi come un mancamento e comincia a vorticare in quel corridoio....porte che si aprivano e si chiudevano con fragore e il viso di Isolde ..... che a tratti semmbrva sorridermi e a tratti no........mi vidi al fianco di Daniel, lui era dalla regina, ci era riuscito....ora stava alla sua maturuta'.......sussurrai al suo orecchio....." Daniel tesoro spiega alla ragina chi sei mantenendo il tuo riserbo sulla tua vera natura, evita che si insospettisca sulla nostra presenza nella sua citta'..ci serve il suo aiuto....ricorda che sono al tuo fianco".....Girai quindi in senso orario e la mia mente si fermo' li' dove aveva incominciato il suo viaggio....".....Reas..forse non vi abbiamo detto veramente tutto, ci siamo imbarcati sul Carrozzone.....dovevamo solo vivere dei momenti particolari sul letto del fiume caldo, strane circostanze ci hanno indotto a prendere su creatute abbandonate sulla riva....una di queste e' Isolde, ha raccontato delle cose assai strane......e' cosi' il fiume ci ha rifiutato e una tempesta credibile solo al mare ha frantumato il nostro Carrozzone, solo alcuni di noi si sono salvati e francamente non so neache chi...se non mio figlio Altea e un giovane che abbiamo lasciato nel bosco...era svenuto e abbiamo deciso di noj portarlo allo scoperto.....dovete sapere che un onda di straordinaria grandezza ci ha riportato al dila' delle colonne...nessuno a fatto nulla per oltrepassare le porte oltre il fiume, so bene che non e' concesso...............Isolde.....la cosnosco da parecchie lune, tante quante voi non immaginate e vi assicuro che in lei una volta c'era un animo buono...oggi in lei non vi e' luce alcuna.....non so che ruolo abbia in questa corte, ma e' veramente pericolosa.......il punto e' che raccontare questa storia non sara' facile......perche' tra me e Isolde c'e' una storia rimasta in sopseso........mio figlio e' al cospetto della regina, spero solo riesca a mantenere la calma e che la mia saggezza si posi sulle sue labbra e fermenti nella sua mente.........Reas...non so come andra' a finire tutto questo...ma sappiate che vi ringrazio almeno per averci ascoltato...."......in tutto questo mio racconto avevo trattenuto la mano di Altea...avevo bisogno di sentire la vicinanza di una persona amica, di qualcuno che mi aveva dimostrato di aver messo a repentaglio la sua vita per mio figlio.......una donna si unisca ad una donna quando al tremor dell' inizio dell'inverno si devono accendendere i fuochi....perche' essi daranno inizio alla luce
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09-02-2012, 09.28.55 | #673 |
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Vidi Elisabeth barcollare, cadde e in preda a uno strano delirio ricordi e presagi si insinuarono nella sua mente, le tenevo stretta la mano per darle coraggio, per farle sentire la mia presenza "Elisabeth...andrà tutto bene...tutto bene, andremo via da qui vedrai" guardai Reas "ho visto un cancello in oro fuori dal giardino, come possiamo uscirne?"
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
09-02-2012, 10.30.06 | #674 |
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guardai quella bambina se si poteva chiamare cosi poi guardai il clerico e dissi signore ma che li è successo a questa povera bambina ? e la guardai e dentro di me pensai che vita orrenda che sta facendo questa persona e rimasi in silenzio
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fabrizio |
09-02-2012, 11.51.07 | #675 |
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“La ferita va meglio…” mormorò, senza distogliere mai lo sguardo dalla ragazza “… se quei soldati avessero chiesto il nome di mia moglie? Io lo ignoro… e sarei stato scoperto per questo…” si alzò, anche se a fatica e si avvicinò alla ragazza “… provate davvero così tanto disprezzo per me e per i miei compagni? Al punto da temere anche di rivelare il vostro nome?”
"Sapete perchè non vi ho rivelato il mio nome?"Disse la ragazza fissandolo negli occhi."Proprio perchè vi ostinate a ritenere,ingiustamente, che io disprezzi voi ed i vostri compagni." Esitò qualche momento,poi riprese con severità:"Voi..voi..credete di poter riversare sul cuore delle persone l'odio ed il disprezzo che ricade dai vostri occhi!" Infine si voltò,dandogli le spalle e stringendo i pugni mentre chinava il capo come chi,rimasta delusa ancora una volta,cede alla rassegnazione. "Non sono io a disprezzare voi,milord,ma voi a disprezzare me!"Disse con audacia la ragazza senza voltarsi per guardarlo negli occhi,ma con lo sguardo rivolto verso l'orizzonte che penetrava nella casa attraverso la finestra. Ma quando fece per voltarsi e ritornare a guardare l'uomo in volto comparve nuovamente Monty. Aveva le mani sporche di sangue. “Cosa è accaduto?” Domandò Vayvet. “Quelle due guardie…” mormorò Monty “… mi fissavano in uno strano modo…” “Cos’altro hai combinato, imbecille?” Alzandosi Vayvet. “Capo… mi provocavano ed alla fine io…” Entrò Haro. “Capo, questo idiota ha ucciso le due guardie a sangue freddo…” raccontò “… gli avevo detto di non fare idiozie… non c’era motivo, ma lui le ha aggredite per il solo gusto di ucciderle…” Chantal fu colta da un repentino mancamento,la sua fronte si corrugò in mezzo agli occhi,cercò un sostegno,vi era la sedia su cui sedeva Vayvet,si appoggiò alla spalliera stringendo fortemente con le mani quell'appiglio,e la presa era così tenace che le braccia le si irrigidirono.La ragazza lasciò cadere la testa in avanti,in preda allo sconcerto ed all'orrore. Improvvisamente le lacrime le affiorarono agli occhi,lacrime di rabbia,lacrime di amarezza e delusione,poi,sentì venir meno le sue forze,le gambe le tremavano ed il cuore le batteva a ritmi soffocanti e convulsi,cadde,così, in ginocchio,lasciando scivolare le mani dalla sedia,oramai non più capaci di mentenersi salde ad essa. "Ancora una volta ho fallito miseramente.."Disse tra le lacrime la ragazza."Ancora..ancora,..ancora.."Ripeteva senza rassegnazione e scuotendo la testa. "Mi sto sporcando le mani di sangue,mi sto rendendo assasina al pari vostro..."Singhiozzando."Lo capite questo?"Alzando la voce verso Vayvet,e lasciandosi cadere sul pavimento. "Lo capite questo?"Ripetè a voce soffocata la ragazza,mentre si portava le mani al volto e si copriva gli occhi. "Due uomini..due guardie..morte a causa della mia incoscienza...Dio mio..potrai mai perdonarmi per questo?"Sussultava in preda ai singhiozzi la ragazza. Rimase così,accasciata sulle ginocchia,incapace di una qualunque reazione,piangendo e disperandosi.Avvertendo i respiri sempre più affannosi allagati dalle lacrime che con incoercibile irruenza si riversavano dalla sua disperazione. "Se non avessi...se non avessi..."A voce rotta tentava di dire mentre si addossava tutte le colpe di quei due omicidi. Ma era totalmente incapace di realizzare quanto si stava verificando tra Vayvet ed i suoi complici. “Stupido, pezzo d’asino!” Gridò Vayvet e prendendo Monty per il bavero. Poi lo colpì più volte. Restò allora a fissarlo. “Che motivo avevi di uccidere quei due soldati?” Urlò. “Presto verranno altri due soldati per il cambio di guardia e allora scopriranno tutto! Imbecille!” Sbuffò e restò a riflettere. “Haro… va con lui e nascondete i due cadaveri… partiremo appena farà buio… qui non possiamo più stare…” “Ma la tua ferita, capo?” Fece Haro. “Fate come vi ho detto.” Ordinò Vayvet. “Si rivolse poi a Chantal. “Voi o la vostra governante verrete con noi… ci serve qualcuno come ostaggio…” Chantal neanche le sentiva più le parole rivoltele,era solo in collera con se stessa per l'aver permesso,inconsciamente e scioccamente,che si consumasse un ulteriuore dramma al prezzo del sangue di due innocenti. |
09-02-2012, 12.57.08 | #676 |
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Le vesti e i monili che indossavo mi erano assai d'impaccio nei movimenti. Sospirai, ma non protestai. Avevo percepito qualcosa, mentre ero assorta in giardino in quella profonda meditazione.
"Ti prego, Heyto..." mormorai, seguendo il giovane "So che c'è qualcosa di cui sono all'oscuro... vite spezzate... una profonda e cupa disperazione... Ti prego... dimmi cosa sta succedendo..." Poi mi balenò un ricordo lontano e mi soffermai di colpo. C'era un tempio sul fiume, vicino alle grotte abitate da me e dalle mie sorelle. Gli uomini vi facevano sacrifici per ottenere la nostra benevolenza. All'epoca eravamo forti e potenti. Bambini conducevano capretti candidi, a cui avevano dorato corna e zoccoli... il sangue di quegli innocenti scorreva sull'altare e cadeva al suolo, evocando spiriti ctoni. "Heyto..." gli strinsi il braccio "questa sembra la preparazione per un sacrificio... Dimmelo! Hai la mia parola che non disubbidirò, ma se sto andando incontro al Destino, preferisco guardarlo in faccia!" Fissai bene i miei occhi nei suoi, mentre la mia voce sferzava l'aria e risuonava nella sala vuota. Il vento spalancò una finestra e ci fece sobbalzare. La sua carezza era gentile sul mio volto, come a volermi rassicurare. "Non mentirmi... chiedo solo di conoscere la verità."
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente. |
09-02-2012, 16.44.23 | #677 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Reas ascoltò la storia raccontata da Elisabeth.
“Vi condurrò davanti a sua maestà…” disse il capitano “… e lì racconterete ogni cosa… però, sono sincero… non comprendo le vostre parole su lady Isolde… ella è una donna straordinaria… l’unica vera amica della nostra regina… sono certo che vi sbagliate sul suo conto… ad ogni modo vi prego di non farne parola alla regina di questo vostro rancore verso lady Isolde…” si voltò poi verso Altea “… il cancello che avete visto non conduce fuori dal palazzo… no, quel cancello porta direttamente al cuore di questo palazzo…” Fece allora segno alle due donne di seguirlo. Giunsero così davanti alla sala del trono. “Puoi annunciarci a sua maestà?” Chiese Reas ad un servitore. “Sua maestà ha concesso udienza a messer Nigros.” Spiegò il servo. “Abbiate la compiacenza di attendere qualche istante, sir Reas.”
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09-02-2012, 16.50.42 | #678 |
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Rimasi perplessa ascoltando quel cavaliere, dunque quel cancello non portava ad una uscita...ma era una sorta di entrata, non capivo più nulla.
E Isolde?? Ancora ricordo ciò che successe al mio maestro, il fatto che poi non ricordasse più nulla, ma preferei tacere. Era meglio parlarne con la Regina, volevo conoscerla meglio e cosi lo seguii aspettando udienza.
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09-02-2012, 17.17.00 | #679 |
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Heyto fissò Melisendra.
Per un istante si specchiò nei lucidi occhi di quella ragazza. Poi sospirò qualcosa, come se stesse provando un dolore senza fine. “Si, Melisendra… sarai sacrificata… sacrificata per il bene di molti…” Chinò il capo. Ordinò poi ai servi di preparare la carrozza. E di nuovo si udì quella musica. Si diffondeva come una solenne sinfonia per il tutto il palazzo ed il giardino. Alcuni istanti dopo, la carrozza attendeva Melisendra e Hayto. Da una delle finestre, il padrone fissò quella scena ed una gran pena s’impossessò del suo cuore. La carrozza abbandonò poi il palazzo. Per tutto il tragitto Heyto non disse nulla. Alla fine arrivarono al porto. Un vascello li stava aspettando. Heyto condusse così Melisendra a bordo. “Quando partiamo, capitano?” Chiese il musico. “Tra poco, messere.” Rispose il capitano. “Domani è Venerdì ed il Calars sarà clemente.” Hayto annuì e fece cenno a Melisendra di seguirlo verso le loro cabine. “Ah, messere…” fece il capitano “… c’è una novità…” “Cosa succede?” Voltandosi Heyto. “Abbiamo un passeggero a bordo…” “Come sarebbe?” Stupito Heyto. “Sapete che il mio signore non vuole estranei. Chi è questo passeggero? Perché vuol dirigersi oltre il Calars?” “Non lo so, messere…” fece il capitano “… so che è un soldato di ventura che vuol rifarsi una vita… ha pagato una cifra che non potevo rifiutare, ma ha assicurato che non darà problemi… credo di potermi fidare di lui…” “Badate che ogni cosa ricadrà su di voi.” Disse Heyto. Il capitano annuì. Heyto e Melisendra allora raggiunsero le loro cabine. Poco dopo, il misterioso passeggero giunse presso la nave. “Salute a voi, capitano…” salutando il comandante della nave che stava sul ponte.
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09-02-2012, 17.30.43 | #680 |
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Padre Nicola fissò Cavaliere25 senza rispendere nulla.
Cominciò allora il rituale. Si segnò e benedisse la bambina, i due che erano con lui, ossia l’uomo e Cavaliere25, per poi spargere l’Acqua Santa per tutta la stanza. A contatto con l’Acqua Benedetta, la bambina cominciò a gridare, bestemmiare e maledire il prete. “Figlia mia…” in lacrime l’uomo. “Uscite!” Ordinò padre Nicola a questi. “Basteremo io e questo ragazzo!” Indicando il boscaiolo. L’uomo obbedì. “Scioglimi e ti darò piacere, prete!” Disse la bambina con quella sua voce grottesca e spaventosa. “Liberami e ti darò il mio corpo!” Padre Nicola, incurante, continuava a recitare il rituale romano contro gli esorcismi. E più recitava, più la bambina si contorceva e gridava. Poi fissò Cavaliere25. “Io so cosa vuoi tu!” Gridò al boscaiolo la bambina. “Liberami e ti darò ciò che vuoi! Ti renderò felice! Ricco e potente! Ti darò la donna che ami! Liberami e avrai tutto ciò che desideri! Liberami, ti prego!”
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