I racconti del Bianco e del nero

[Guisgard]

"Forse tuo marito ha ragione..." disse Clemia a Gwen "... la sparizione di Onya non c'entra nulla con quella del ragazzo."
Nello stesso istante Destresya era Roan ed insieme andarono ad una trattoria non troppo lontana.
Qui si sedettero e lui ordinò per entrabi degli gnocchi al tegamino, poi del pollo arrosto e patate al forno.
"Fidati, sono i piatti migliori qui." Roan sorridendole.

[Destresya]

Mi accorsi in quel momento di avere fame, così non vedevo l'ora di arrivare alla trattoria, che fece capolino all'orizzonte di lì a poco.
Ci sedemmo e Roan decantò le specialità.
"Oh allora mi fido di te, consigliami qualcosa di speciale, qualcosa di tipico, mi piace assaggiare cose nuove!" con un sorriso mentre un profumo delizioso si spandeva tutto intorno.

[Lady Gwen]

Annuii sbrigativamente.
"Solo avrei voluto un po' di tempo lontana da Herbert, dopo avergli apertamente detto che voglio divorziare..." risposi "E ovviamente mi dispiace per Onya, ma davvero non ci voleva, né per me né per lei..." sospirando e sedendomi sul basso muretto esterno.

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[Guisgard]

I piatti arrivarono in tavola.
"Buon appetito allora." Dise Roan facendo l'occhialino a Destresya.
Così i 2 mangiarono.
Intanto Gwen era rimasta con Clemia.
"Speriamo solo che Onya sia ritrovata presto..." afflitta questa "... ora torna a casa tua e cerca di riposare, Gwen... ti vedo provata... una buona dormita ti rimetterà in sesto." Sorridendole.

[Lady Gwen]

"Sì, speriamo stia bene e che si risolva tutto per il meglio..." annuendo con un sospiro.
Poi mi disse di andare a casa a riposare.
"Ma... Sei sicura non ti serva una mano, qui? Posso restare, non c'è problema, per me, non preoccuparti" annuendo.
Non mi andava di lasciarla sola in un momento simile, mentre una delle ragazze era scomparsa.
Certo, non c'era nulla che potessimo fare, oltre alle indagini della polizia, ma volevo comunque darle un po' di supporto.

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[Destresya]

I piatti che aveva ordinato Roan erano davvero delle specialità, tutto buonissimo.
Mi piacevano quei piatti rustici che sapevano di montagna.
Inoltre erano piatti perfetti da condividere.
"Queste patate al forno devono essere state cotte insieme al pollo, altrimenti non si spiega come facciano a essere così saporite, non ne ho mai mangiate di così buone!!!" mangiando di gusto.
Se c'era una cosa che adoravo era mangiare e mangiare cose buone, in un posto come quello poi, metteva subito di buonumore.
"Dopo un pranzo così, sicuramente non avrà segreti per noi la piramide!" facendo l'occhiolino a Roan.

[Guisgard]

"Con questo spirito" disse divertito Roan a Destresya "sono certo che quella piramide non avrà più segreti per noi." Divertito.
Finirono di pranzare e lasciarono la rustica trattoria, per poi risalire sulla Jepp.
Erano diretti al centro della vallata, dove sorgeva la misteriosa piramide.
In effetti aveva una vaga forma regolare, completamente rivestita da folta vegetazione.
Si poteva raggiungere attraversando un campo incolto chiuso da una steccato issato alla buona e che non avrebbe rappresentato un ostancolo nemmeno per dei ragazzini.
I 2 arrivarono così presso le pendici di quella che sembrava essere una collina di forma triangolare.
"Bisogna cercare un qualche passaggio..." fece Roan che aveva con sè una borsa dentro cui c'erano i suoi strumenti di studio.
Intravidero allora l'ingresso di una galleria semicoperta da cespugli.
Nello stesso momento Gwen si trovava alla villa.
"Si, preferisco che vai a riposare e magari tornerai qui stasera." Clemia a lei. "Se ci saranno novità di telefonerò."

[Lady Gwen]

Presi un respiro profondo ed annuii.
"Ti ringrazio..." le dissi, abbracciandola ed intendendo tutto ciò che poteva essere inteso in quelle parole.
Saltai in sella alla moto e mi fiondati a casa per riposare, sperando di poterlo fare sul serio e senza interruzioni di alcun tipo.

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[Guisgard]

Gwen tornò a casa e potè riposare.
Riuscì a dormire per buona parte del giorno e solo verso il tardo pomeriggio fu svegliata dallo squillo del suo cellulare.

[Lady Gwen]

Dormii quasi tutto il tempo, cioè buona parte della giornata, difatti non mi dispiacque svegliarmi, anche se per una chiamata.
"Pronto?" dissi subito, pensando potesse essere Herbert per Onya.

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