14-10-2013, 18.28.46 | #701 |
Cittadino di Camelot
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Sapevo chele prigioni non erano luoghi dove la gente passava il suo tempo......Padre Anselmo mi diceva sempre che dovevo stare molto attenta a che i miei ragazzi crescessero senza finire nei guai.......ma essere li' in quel momento....mi fece sentire all'inferno...odore di escrementi umani misto a muffa ......mi fecero venire il voltastomaco...ero felice di non aver preso nulla a colazione..........mi chiedevo quanto Dio fosse stato clemente con loro visto la punizione degli uomini.....e pensai al Capo....lui aveva ucciso per necessita lo avrei fatto anch'io per uscire da quel posto.......Velv mi fece avvicinare il volto allo sportellino aperto da una guardia........era buio e i miei occhi facevano fatica a prendere visione di quello che c'era in quella cella...ma quando mi abituai.....un vecchio malandato.....mi stava parlando di cose...che avevano dell'assurdo..li' gli uomini perdevano il senno....." No...Signore ...sono una donna.....una donna che deve stare in questi posti perchè la verità salti fuori... "...mi voltai verso Velv "....ma siete sicuro ..siete sicuro delle loro malefatte...quale uomo con un po' di senno si nasconderebbe in questo inferno......meglio la morte.....e quel vecchio....secondo voi....deve ancora stare in prigione ?...farebbe male a qualcuno ?.....conosce la parola alchimia ...magari e' un mago e ci sarebbe utile fuori invece che in cella".......mi staccai da quella porta il piu' possibile per non vedere nessuno.........
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14-10-2013, 19.45.29 | #702 |
Cittadino di Camelot
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Presi le mani di Sara tra le mie, poi le cinsi piano le spalle con un braccio mentre piangeva...
era disperata e potevo ben comprenderla... un duello... e con uno dei migliori spadaccini della città, per giunta! Francesco non aveva mai avuto dimestichezza con le armi, Roberto Fiosari avrebbe potuto trafiggerlo anche con una mano legata dietro la schiena. “Sara...” iniziai a dire, invitandola con delicatezza a sedersi “Posso ben capire il vostro dolore e la vostra preoccupazione... è una notizia terribile, un assurdo colpo di testa da parte di Francesco... ma... perché siete venuta qui? Come posso io aiutarvi? Avete visto anche voi che Francesco non nutre alcuna simpatia né la pur minima stima per me e non credo che potrei in nessun caso convincerlo a desistere...” Esitai, riflettevo... aveva detto che solo il loro disperso fratello aveva sempre avuto la capacità di far ragionare Francesco, ma questa fu un’ipotesi che non valutai neanche: non avrei mai potuto mettere in pericolo un fratello per salvarne un altro... soprattutto non avrei mai messo in grave pericolo lui per un colpo di testa di Francesco... mai! “Forse potremmo provare a convincere il conte a desistere dal duello...” ripresi a dire “Ma dubito che riusciremmo in questo intento: per Roberto Fiosari, come per qualsiasi altro nobile di questa città, del resto, l’onore viene innanzi tutto... non gli importerà niente se Francesco sa combattere o meno...” La mia voce si spense piano... strinsi di più le mani di Sara, nel tentativo consolarla... Poi, all’improvviso, ebbi un’illuminazione. Di colpo, lasciando cadere le mani di Sara, mi alzai e mi accostai alla finestra... nel cortile sottostante c’era ancora il manipolo di soldati che per ordine di Jacopo mi avevano seguita fin lì, nonostante io fossi partita da sola a cavallo... li fissai e quell’idea prese forma e corpo nella mia mente... Jacopo non ne sarebbe stato felice, pensai... forse si sarebbe addirittura adirato... ma era tutto ciò che io potevo fare per Sara. Voltai dunque le spalle alla finestra e chiamai un domestico. “Scendete nel cortile...” ordinai quando entrò “E chiedete al maggiore dei soldati che sono lì di venire qui, prego... devo parlargli per conto del Capitano!” Osservai il domestico uscire, poi tornai verso Sara e le sorrisi, incoraggiante.
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14-10-2013, 19.57.29 | #703 |
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Sara fissava Talia incuriosita ma anche speranzosa.
“Ma...” disse piano “... non comprendo, milady...” Poco dopo arrivò il maggiore. “Milady...” il militare salutando Talia “... mi avete fatto chiamare? Sono ai vostri comandi. Cosa vi occorre?”
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14-10-2013, 20.05.43 | #704 |
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“Qui dentro” disse Velv ad Elisabeth “vi è solo dannazione e dolore. Costoro sono dannati destinati all'Inferno. E le prigioni sono solo la giusta punizione in attesa dell'Ultimo Giudizio.” La fissò. “Questi luoghi sono gli unici capaci di accogliere gente come quei tre fuggiaschi. Al di fuori troverebbero solo la morte. Se qui non avete riconosciuto nessuno, direi di lasciare questo posto e recarci in un nuovo carcere.”
“Non volete dunque che la mia scienza si adoperi per aiutarvi, signora?” Chiese il vecchio prigioniero dalla sua cella. Ma Velv fece cenno al carceriere di chiudere lo spioncino. “Allora non vi rivelerò nulla” mormorò il prigioniero “e resterete lontani dalla Verità per sempre...”
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14-10-2013, 20.10.52 | #705 |
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Cosa poteva sapere l'uomo della giustizia........solo Dio poteva conoscere la Giustizia......." Sapete Velv......l'uomo quando giudica......mette in mezzo mille sentimenti...e potrebbe divenire cieco....Dio lo fa con occhi puliti......nulla può annebbiare l'animo di un uomo..........avete lasciato il veggente urlare nella sua gabbia......chissà magari e' il famoso Merlino.......e state tranquillo...non ho riconosciuto nessuno.....possiamo passare oltre......la dannazione anche se degli altri mi fa star male......".........
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14-10-2013, 20.27.39 | #706 |
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Mi avvicinai a Sara, e le posi la domanda che in quel momento era fondamentale.
Un attimo dopo l'uomo entrò chiudendosi la porta alle spalle... fissai per un istante ancora Sara, seduta dove l'avevo fatta accomodare, poi i miei occhi si sollevarono sul militare. Gli sorrisi appena, gentilmente, ma non mi sedetti né chiesi a lui se voleva accomodarsi. "Maggiore..." iniziai invece a dire "So che mio marito ha intenzione di interrogare Francesco de' Binardi circa ciò che sta accadendo in città... ebbene... abbiamo un'informazione: de' Binardi è tutt'ora in città, anche se non si sa di preciso dov'egli sia al momento..." lanciai un'ultima occhiata a Sara "Tuttavia, sappiamo per certo che sarà domani all'alba dietro il convento di San Tedesco... al più tardi lo troverete lì! Andrete quindi a prelevarlo, anche interrompendo il duello per il quale sarà lì..." Feci una piccola pausa... "Lo preleverete, dunque..." soggiunsi con un tono che non ammetteva repliche "E per rispetto di sua sorella, la quale ha dimostrato interesse nel perseguire la giustizia, lo porterete qui, anziché in caserma!"
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14-10-2013, 21.10.45 | #707 |
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Il maggiore restò sorpreso da quegli ordini di Talia, ma non osò contraddire la ragazza.
“Si, certo, milady...” disse annuendo “... farò come avete disposto...” e si mise sugli attenti. Tuttavia quella discussione aveva coperto il rumore di una carrozza che rientrava nel palazzo. Per questo nessuno di loro sentì Jacopo salire ed entrare nella stanza. “Disposto?” Fece Jacopo all'improvviso. “Credo di essermi perso una discussione interessante.” “Capitano...” mormorò il maggiore. “Non temete...” lo interruppe il capitano “... mi racconterà tutto mia moglie... voi potete andare...” “Avete ordini, capitano?” Chiese il militare. “No, nessuno...” rispose Jacopo, fissando però Talia “... nessun ordine... potete andare...” Ed il maggiore uscì. “Allora?” Rivolgendosi Jacopo a Talia. “Quali novità?” Guardò poi Sara. “Immagino interessanti.”
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14-10-2013, 21.13.32 | #708 |
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Velv annuì a quelle parole di Elisabeth ed uscirono da quel luogo di disperazione e dolore.
Fecero poche miglia e poi, a causa della sera ormai giunta, si fermarono in una locanda. Presero subito un tavolo e cominciarono a mangiare. Ma poco dopo il locandiere si avvicinò loro. “Perdonate, messeri...” disse. “Cosa c'è?” Chiese Velv. “Vedete... qualcuno ha notato che viaggiate armati e ho fatto domande su di voi...” “Che genere di domande?” “Oh, nulla di che...” “Dunque?” “Ecco...” mormorò il locandiere “... ho rivelato loro che siete cacciatori di taglie e quelli hanno chiesto di potervi parlare...” “Fateli avvicinare...” annuì Velv.
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14-10-2013, 21.15.16 | #709 |
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Duon fissò Clio.
“Strano...” disse piano “... permettono ad un'intera commissione vescovile di avvicinarsi al quadro?” “Affatto.” Rispose Roberto. “Era un solo uomo, quel priore appunto.” “Questo nome...” mormorò Duon “Priore Adamo... non mi è nuovo... ne ho sentito parlare... ma quando?” Restò pensieroso. “Ma certo... rammento... era il cappellano di un piccolo paesino... giungeva dal Nord e dava conforto a tutti coloro che fuggivano a causa della giustizia... per Bacco!” Esclamò. “Era solo un semplice chierico... non immaginavo facesse tanta strada da diventare uomo fidato del vescovo! Che curiosa la vita! Ricordo anche l'aspetto... uomo anziano... e sono passati diversi anni da allora.”
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14-10-2013, 21.16.25 | #710 |
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Altafonte, a quelle parole di Altea, apparve per un momento inquieto.
Prese allora a sorseggiare un po' di tè dalla sua tazza. “Io credo” disse “che siate ancora un po' scossa dagli ultimi avvenimenti... infondo è del tutto normale avere incubi, milady... dopotutto siete stata in balia di quei lestofanti per giorni... ma ora non avete nulla da temere... e se ciò vi farà sentire più sollevata e tranquilla, io vi lascerò alcune delle mie temibili guardie orientali...” le sorrise “... a difesa della vostra persona.”
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