07-02-2014, 02.08.09 | #701 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Fra' Favelius sorrise ad Elisabeth.
“Non temete, figliola.” Disse il monaco. “Io e Fra' Saverius ora torneremo alla locanda e ci occuperemo noi della bambina. Veglieremo su di lei fino al vostro ritorno.” E tornarono alla locanda. Daizer allora prese Elisabeth e si diressero invece verso la casa del Borgomastro. Era questa un'abitazione un po' più grande delle altre che costituivano il villaggio. Si trovava al centro dell'abitato, con tutte le altre costruzioni quasi addossate tutt'intorno. Lo stile era semplice, essenziale ed austero. Così come apparivano anche tutte le altre case. La gente del villaggio entrò dunque nello spiazzo antistante la casa ed attese, quasi in religioso silenzio, che il proprietario uscisse fuori. Anche Elisabeth e Daizer erano fra di loro. Poco dopo, finalmente, il Borgomastro uscì dalla sua abitazione. Era un uomo alto, dalle spalle larghe ed il volto luminoso. I suoi capelli erano bianchi e l'espressione gioviale. Lanciò un'occhiata verso tutti coloro che lo stavano aspettando e sorrise compiaciuto. Come un oratore soddisfatto davanti al suo uditorio. “Un giorno” esordì l'uomo “la Vergine Maria, turbata da uno strano sogno, si recò da San Bernardo e da San Tommaso per conoscerne il significato. Al racconto della Madre del Signore, San Bernardo si toccò il petto per ben tre volte. San Tommaso invece, nell'udirla, si grattò la fronte quattro volte. Alla fine del racconto la Vergine chiese ai due Santi del suo sogno. San Bernardo, allora, suggerì alla Madonna di scendere sulla Terra e chiedere ad una fanciulla di recitare il Santo Rosario ogni primo Venerdì del mese. San Tommaso, per conto suo, consigliò alla Vergine di apparire ad un gruppo di fanciulli e domandare loro di recitare il Santo Rosario ogni tredici del mese. I due Santi, però, furono concordi nel dire che quando il giorno tredici coinciderà col primo Venerdì del mese, allora la Madonna riapparirà a ciascuno dei veggenti e reciterà con tutti loro il Santo Rosario.” “E' da poco passata la Mezzanotte!” Esclamò uno dei presenti. “Dunque oggi è il primo Venerdì del mese!” “Si...” annuì il Borgomastro. Ma in quel momento una donna, recando il cestino da cui i fedeli avevano raccolto gli oggetti dopo le offerte, disse qualcosa all'orecchio del Borgomastro. “Chi fra voi ha pescato un frammento d'ossa?” Domandò poi l'uomo a coloro radunati fuori casa sua.
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07-02-2014, 02.11.49 | #702 |
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Altea era così giunta alla casa della vecchia donna.
Qui però con l'anziana vi erano ancora i due uomini che avevano voluto accompagnarla nella sua dimora. Erano accanto alla vecchia, tenendola fra loro. “Io...” disse con un fil di voce la vecchia ad Altea “... io posso solo dirvi di andarvene da qui, figlia mia... andarvene subito... altro non so... e non chiedetemi più nulla, vi supplico...” “Avete sentito?” Uno dei due uomini alla bella avventuriera. “Non ha nulla più da dirvi. Dunque andatevene.” “Già...” annuendo l'altro uomo “... non c'è più posto in questo borgo per voi.” “Ora uscite tutti, vi prego...” mormorò la vecchia “... io voglio solo restare sola e terminare di recitare il Santo Rosario...” e presa la sua coroncina cominciò a recitare i Divini Misteri. In quel momento, dall'esterno della casa della vecchia, si udì il rumore di un carro. “Ecco Marriot col suo carro...” disse uno dei due uomini ad Altea “... ora lui vi porterà fuori dal borgo.”
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07-02-2014, 02.14.38 | #703 |
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“Come puoi pensare di poter fermare simili potenze oscure” disse il merlo parlante ad Eilonwy “se tu stessa sei imprigionata dalla maledizione di uno stregone battuto proprio dagli artefici di questi nefasti avvenimenti?”
“Il merlo ha ragione, mia giovane amica...” fece Galatea “... fino a quando su di te ci sarà quella maledizione non sarai mai libera di poter intraprendere una battaglia contro simili nemici.” Guardò il merlo. “Tu cosa ne pensi?” “Sono d'accordo.” Annuì il merlo. “Lo stregone che ha imposto il sortilegio su di lei” indicando col becco Eilonwy “è stato sconfitto dalla malvagia strega Isolde. Ed io posso ben dire quanto siano terrificanti i suoi poteri.” “Allora abbiamo una sola possibilità...” mormorò la fata “... portare te ed Eilonwy presso la Dama del Lagno... ella è forse l'unica che conosce il da farsi... e dobbiamo andarci subito...”
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07-02-2014, 02.21.04 | #704 |
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Il duello cominciò e subito Clio diede sfoggio della sua abilità con la spada.
La ragazza univa la rapidità ad una straordinaria precisione, il tutto con movenze eleganti e aggraziate. La sua spada, leggera ed efficace, sembrava la perfetta compagna di questa novella Clorinda che, con bagliori e riflessi generati dalla sua sottile ma letale lama, pareva muoversi in ideale simbiosi con il braccio di lei. In breve tempo, osservando i due duellanti, Gufo ed i suoi si resero subito conto di aver ampiamente sottovalutato quella ragazza. “Quella lì” disse Koim avvicinandosi allo Scarlatto “sarebbe la ragazza che a tuo dire si poteva battere anche con un fuscello di salice?” Gufo non rispose al sarcasmo del suo luogotenente, sempre attento a seguire l'evolversi della contesa. “Devo ammettere” fece Guisgard parandosi dagli attacchi di Clio “che per essere una ragazza combatti davvero niente male...” respingendo l'ennesimo affondo di lei “... anzi, conosco diversi cavalieri, o presunti tali, che difficilmente ti starebbero alla pari...” spinse indietro la lama della sua rivale “... tuttavia questo duello è durato già troppo per i miei gusti...” abbassò di colpo la sua spada e mise la mano aperta davanti ad un nuovo fendente di Clio, che colpendola gli causò un netto graffio. “Ecco...” alzando la mano insanguinata Guisgard e mostrandola ai presenti “... il primo sangue... ho perduto...” e lasciò cadere la sua spada in terra. “Puoi essere soddisfatta...” fissando poi Clio con un sorriso enigmatico “... ora ci penseranno due volte prima di prenderti in giro...” chiuse gli occhi e si accomodò indietro i capelli che erano calati sulla sua fronte. Voltò allora le spalle e saltò giù dal palco che era servito per il duello. “Il capitano Clio è il vincitore!” Annunciò il Maresciallo di Campo.
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07-02-2014, 02.32.50 | #705 |
Cittadino di Camelot
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"Forse avete ragione, ma comunque quando mi sarò liberata da questa coda di pesce giuro che me la pagheranno gli artefici di questa Apocalisse!!!.....Comunque domani vado alla Biblioteca della Cattedrale di Afravalone per fare delle ricerche e a cercare di ritrovare Sir Riccardo se è ancora vivo. Adesso è meglio che torni alla mia vasca tra poco il sole tramonterà. Ormai sono le 14:45....siamo in pieno inverno e siamo molto piu' a Nord del mio regno. Vi auguro un buon pranzo, una bella serata e una dolce buona notte!.....A proposito, domani mattina, dite alle vostre dame di venirmi a vestire all' alba dato che voglio mettermi subito all' opera!" detto questo tornai nei miei appartamenti.
Guardai gli antichi orologi. Era veramente tardi a queste latitudini!!! Mi tolsi l' abito verde-oro con le scarpe d' oro e li misi dentro un cassettone. Dopo qualche minuto in vasca, il maleficio ebbe il suo quotidiano effetto. Ormai solo pochi raggi del sole erano rimasti. Certo che qui siamo proprio vicino al perno del mondo conosciuto! COLONNA SONORA:
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Il cuore di una dama apprende solo la bontà, la sua beltà sostiene i cavalieri, il suo coraggio difende gli inermi e la sua mente conosce solo la verità!!! Eilonwy Ultima modifica di Eilonwy : 07-02-2014 alle ore 20.27.53. |
07-02-2014, 02.45.23 | #706 |
Cittadino di Camelot
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Lo sguardo di Parsifal divenne ancora più cupo
"Continui ad inveire sulla mia mancata parola, Gufo. Stai pur certo che non incrocerai la spada con me perché nuove prove ti si presenteranno innanzi. Duelli, lutti e scelte accompagnerrano il tuo passaggio in codesto regno. Quando Angeli Caduti cadranno dal cielo......io sarò al tuo fianco come tuo alleato......" Usci' dalla caserma e viaggiai' verso il Campanile......durante il mio passaggio toccai' il brio della vita che si respirava nel regno: sembravan tutti cordiali, amichevoli e leali come è possibile che la città rischi di capitolare..... Mentre trottavo, nella mia mente tornaron le parole della prima lapide, chissà dove potevano essere le altre. Improvvisamente, mi trovai innanzi ad un'immensa biblioteca che faceva da anticamera alla Cattedrale.....riconobbi il Campanile. Un diacono era vicino a codeste colonne.....leggeva dei testi, in un attimo si accorse della mia presenza.....pronunciò parole ed io risposi "Son qui per uno strano volere....il mio lungo pellegrinare mi ha condotto innanzi alle colonne di codesto Templio.... ( non potevo rivelare la missione, il genere umano deve esser preservato e a suo tempo avvisato )." Scesi da cavallo e mi avvicinai.....la mia aura doveva esser cambiata. La Nemesi non doveva esser rivelata. Avvicinandomi lentamente, pronunciai' i versetti dell'Apocalisse e le mie fattezze tornarono umane. "Cerco risposte e messaggi.....qualcosa di oscuro minaccia il regno e la sua gente. Il mio Signore mi ha chiesto di vegliar sulle 7 Cattedrali del Reame. Fra queste è mezionata la vostra." Chinai il capo e dissi: "Il mio nome è Parsifal, cavaliere del Milite. Chiedo il permesso di poter espletare il mio compito. Confessarmi o comunicare.....non potete farlo.....non mi credereste mai. Non è mia intenzione crear disturbo, anzi, qualora dovessi far qualcosa di sconsiderato mi allontanerò senza batter ciglio. Io parlo per simboli, allegorie e episodi derivanti dalle Sacre Scritture. Potrò sembrarle pazzo....." e sorrisi.
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"Covenant's Love"..... le dolci parole di colei che è entrata nel mio cuore..... |
07-02-2014, 02.51.16 | #707 |
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Sentivo le voci acclamare il vincitore come lontano.
Ma io non avevo vinto, quello schiavo l'aveva fatto apposta. Povero Gufo, ecco cosa succede a delegare le proprie faccende ad un altro. Rinfoderai la spada, è scesi veloce dal campo. Mi avvicinai ai mercenari. "Domattina vi attendo in caserma, con i vostri luogotenenti, verrete messi al corrente dei vostri compiti in questa lotta.." Guardai Gufo e gli altri "Da questo momento, mi aspetto disciplina, serietà e piena collaborazione... Siete qui per questo, dopotutto.. E basate bene che la prossima insubordinazione, come per qualunque soldato dell'esercito di questa terra, verrà punita secondo la legge marziale.. È tutto, signori, siete congedati, potete andare..". Senza aspettare risposta, mi voltai e raggiunsi i miei uomini, per festeggiare con loro. "Allora, canaglie, spero abbiate spillato un po' del nostro stesso denaro a quegli uomini scommettendo sul vostro capitano, visto che mi ritenevano una fanciulla indifesa.." Risi, felice. Il duello non mi aveva dato soddisfazione, non c'è gusto a vincere così, ma infondo nemmeno a combattere contro uno schiavo. Ma avevo molte cose per cui vivere. Chiamai Astin "Ascolta, il principe Karel voleva assistere al duello, nonostante i miei avvertimenti, gli ho detto di confondersi tra voi con la sua scorta, l'hai visto?". |
07-02-2014, 17.07.03 | #708 |
Cittadino di Camelot
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"Si milady" risposi dolcemente alla anziana donna "seguirò il vostro consiglio e andrò via da questo borgo..sembra che qui ci sia qualcosa di strano".
Udivo la anziana donna recitare il Santo Rosario ma, stranamente, gli uomini che l'avevano portata via ora volevano me ne andassi.."Che modi..avete tanta fretta che me ne vada? Non ambisco certo a vivere in questo posto, certo devo dire che la ospitalità è di casa in questo borgo" e risi di gusto. Vidi arrivare il villano col suo carro e mi avvicinai a lui.."Messer Marriot, avete così tanta fretta pure voi di farmi andare via da questo posto, lo trovo strano" salii sul carro ed esclamai osservando i presenti "sembro quasi una strega mandata al rogo..ditemi Marriot userete la Bibbia o il Libro di Salomone contro di me?" scossi il capo "Avanti partiamo..uscirò da questo borgo" solo non so se viva o meno...fu il mio pensiero.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
07-02-2014, 17.36.29 | #709 |
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Altea salì sul carro di Mariott e questi partì.
“Nessuno ha fretta di mandarvi via, signora...” disse il villano “... ma voi, sin dal vostro arrivo qui, avete mostrato la voglia di voler ripartire subito... è naturale allora che adesso nessuno più cerchi di trattenervi. Noi non obblighiamo nessuno a restare controvoglia nel nostro borgo.” Uscirono così dal centro abitato. Finalmente, dopo giorni di pioggia, era giunta una meravigliosa giornata di Sole. E l'intera foresta sembrava essersi ridestata con tutti i suoi magnifici colori, suoni e profumi. “Eccoci...” fece il villano, fermando il carro davanti ad uno stretto sentiero “... qui ci separeremo... io andrò nei miei campi a lavorare la terra e voi potete seguire quel sentiero per ritrovare la strada dalla quale siete giunta... vi consiglio di affrettarvi, tra non molto farà buio... seguite sempre il sentiero e non allontanatevi mai da esso... alla fine, dopo un bel po' di cammino, giungerete a Tylesia... addio...” In quel punto la foresta avvolgeva tutto ed il borgo ormai sembrava essere sparito alle loro spalle. L'unica cosa che emergeva da quel lussureggiante scenario erano le alte torri del maniero, che dominava dalla sua austera altura.
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07-02-2014, 17.44.31 | #710 |
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Così fu sancito l'esito del duello.
Il pubblicò restò sorpreso però da ciò che aveva visto ed un fitto mormorio manifestò la delusione della folla per il gesto dello schiavo. “Capitano...” avvicinandosi Astin a Clio “... no, non sono riuscito a riconoscere sua altezza tra la folla...” Ma alcune grida attirarono l'attenzione dei militari. “Canaglia!” Urlò Gufo a Guisgard. “Lurido maiale! Ti farò pentire ti esserti preso gioco di me!” “Smetti di gridarmi nelle orecchie...” con indifferenza il cavaliere, mentre era intento a fasciarsi la mano ferita con un lembo della sua camicia “... sei più fastidioso del bruciore causatomi da questo graffio...” Gufo allora si voltò verso Clio. “Io non prenderò ordini da nessuno!” Con rabbia il mercenario. “Sono qui per combattere e non per farmi insultare da una ragazza!” Ma in quello stesso momento qualcosa distrasse Clio. Si voltò verso la folla, forse per cercare di nuovo gli occhi di Karen. Ma vide altri occhi. Quelli azzurri ed enigmatici della giovane ragazza intravista poco prima del duello. Ora però quegli occhi le apparivano freddi. La ragazza allora fissò anche lei il capitano della Guardia Reale. Ed un ghigno si mostrò sul suo giovane volto. Poi si avvicinò ad una delle torce che segnalavano i posti del pubblico e la prese. Infine, con un gesto rapido e improvviso, appiccò con essa il fuoco ai suoi vestiti. In un momento fu avvolta dalle fiamme e un attimo dopo una terribile esplosione scosse gran parte dell'ippodromo.
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