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26-08-2010, 10.56.01 | #731 |
Cittadino di Camelot
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Residenza: milano
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Va bene dissi guardando Maladesh speriamo che ci portino buone notizie che di cattive ne abbiamo gia sentite poi guardai Buck e dissi hei amico mio ti sta piacendo l'avventura? e gli misi una mano sulla testa e lo guardai dolcemente.
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fabrizio Ultima modifica di cavaliere25 : 26-08-2010 alle ore 11.19.07. |
26-08-2010, 14.31.55 | #732 |
Cittadino di Camelot
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Morrigan era stata addestrata a non avere paura. Stava in mezzo alla battaglia per distruggere con i suoi incantesimi, e di certo lo spettacolo cui i suoi occhie erano avvezzi non era tra i più ridenti. Inoltre, di una cosa era sempre stata assolutamente sicura... aveva sempre temuto più i morti che i vivi! Ciò che apparteneva alla sfera dello spirituale era per lei di sicuro più tenebroso di qualsiasi guerriero con un'ascia in mano, proprio perchè ne conosceva in prima persona l'intrinseca pericolosità! E quella folle, alterata risata che la sorprese proprio nel giungere alla fine della scala, non sembrava appartenere al mondo dei viventi... non più, almeno!
Con uno scatto, Morrigan si appiattì contro il muro, riparandosi dietro il pesante uscio di legno. Da quel punto, attraverso la feritoia lasciata dai cardini, riusciva a scorgere appena la sagoma di spalle della donna che aveva scosso i suoi pensieri nelle ultime ore. Dovevano esserci almeno altre tre persone con lei, a giudicare dai rumori. Morrigan decise di restare lì, nascosta, e di ascoltare quanto più possibile ciò che sarebbe stato detto in quella stanza.
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" |
26-08-2010, 19.26.13 | #733 |
Cittadino di Camelot
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Edell fu lesta ad accompagnarmi nell' umida cella......una suora in catene.......una stridula e crudele risata.....Pieta' per la sua pazzia, paura no..nessuna paura, paura per chi ...... i morti non mi facevano paura...dovevo temere i vivi.
Mi avvicinai alla suora....." Felice di vedermi..Madre?.....Voi sapete che io sarei arrivata.....Siete stata la mia fonte di vita, piu' volte nel bosco mi avete portato da mangiare....molte volte ero ridotta alla disperazione e Voi mi avete accolta tra le vostre braccia, un giorno non veniste piu' a trovarmi......e non seppi piu' nulla di voi..pazza, chi vi definisce pazza non ha idea di che persona siete......Ho bisogno di Voi dovete, ho visto Guisgard.....so che e' un uomo giusto e non posso farlo condannare.....devo fermare un uomo..che se non verra' fermato si macchiera' ancora del sangue di un innocente......dovete darmi le mie pietre..le avete voi devo viaggiare in fretta ....devo andare da Cosimus...".........Presi una polvere che avevo nel sacchettino sotto al mantello e lo sfregai sulle catene.......il ferro si deformo' al punto che gli anelli si aprirono.......e la suora fu libera........Una forte sensazione.....Qualcuno era alle mei spalle......mi voltai di scatto ......." Non e' piu' il caso che stia li' ad origliare.....fatevi avanti conosco gia' il vostro volto.......Sorella....anche se il vostro animo mi dice che di donna pia avete poco.......non temete..non lo sono neanche io....."..... |
26-08-2010, 20.08.39 | #734 |
Cittadino di Camelot
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"Guisgard dite, che bel nome..." e gli sorrisi. Guardai quest'uomo alto e robusto, dagli occhi scuri e dai modi ruvidi ma che trasmettevano sicurezza. Che fosse davvero lui? Dal fisico poteva essere un capitano della guardia, ma il portamento...non so qualcosa non mi convinceva...
Prima di seguirlo nella stalla il mio sguardo si posò sull'altro uomo: il portamento era fiero e sicuro, di stazza era più esile e meno alto, i lineamenti del volto delicati e gentili, gli occhi di un blu profondo e sinceri. A cosa credere? Che fare? Nessuno dei due mi sembrava un assassino... Mi voltai verso Guisgard, se questo era il suo nome, e dissi:"davvero fareste questo per me? Non saprei come ringraziarvi, però la mia casa è lontana da qui, mi basterebbe giungere il centro del paese...POsso chieder solo dell'acqua? Poi vi seguirò. Siete così gentili e non avrei voluto disturbare ma sapete, la foresta è piena di cattive persone al giorno d'oggi ed una donna da sola rischia molto..ed ho preso una tal paura! Se non fosse per il sauro di pura razza sarei sicuramente finita nelle loro grinfie..terribile! Tremo al solo pensarci...perdonate nel trambusto non mi sono nemmeno presentata: Polgara di Menestriére è il mio nome e giungo da molto lontanto...e chi devo ringraziare per l'aiuto, oltre a Guisgard ben ovvio!" |
26-08-2010, 20.50.07 | #735 |
Cittadino di Camelot
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Quella voce, gentile eppure decisa allo stesso tempo, fece fermare il cuore di Morrigan. L'aveva sentita, dunque, e ancor di più, aveva letto la sua anima. Avrebbe dovuto sentirsi spaventata e forse anche adirata dall'essere stata smascherata in quel modo.
Contro ogni ragionevolezza, invece, Morrigan si sentì quasi sollevata. Si accorse in quel momento di aver desiderato che quella donna la vedesse. Aveva desiderato fin dal primo istante che l'altra la riconoscesse e quasi la sollevasse dalla necessità di continuare a restare nell'ombra. Con un passo reso appena incerto dalla tutte quelle emozioni improvvise, Morrigan uscì dal suo nascondiglio e si fece avanti, mostrandosi agli occhi delle donne che c'erano in quella sala e che si erano voltate verso di lei. Non aveva occhi che per quella donna che le aveva parlato. Ella era altera, maestosa, con addosso i segni di chi ha sofferto ma che ha sempre superato con forza le avversità del destino. Morrigan, nonostante la sua abituale altezzosità, non potè fare a meno di chinare il capo e rivolgerle un segno di rispettoso omaggio. "Non era mia intenzione mancarvi di rispetto, signora. Se conoscete il mio volto, conoscete anche il mio cuore e saprete allora che le mie intenzioni non erano malvage"
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" Ultima modifica di Morrigan : 26-08-2010 alle ore 21.00.37. |
27-08-2010, 00.49.14 | #736 |
Cittadino di Camelot
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“Tu credi che i miei sogni si realizzeranno mai?”
“Lo spero… ma c’è da dire che tu hai sogni molto ambiziosi!” “Allora sono solo illusioni, secondo te! E io sono una stupida a pensarci!” “No! Chiunque fosse tanto sciocco da spogliarsi da tutti i suoi sogni e dalle illusioni, rimarrebbe nudo…” La voce di Raphael si dissolse lentamente e io mi svegliai di soprassalto: era stato una specie di sogno, più precisamente un ricordo riemerso da chissà quale cassetto della memoria, sollecitato dalle ultime parole della vecchia, che ancora non ero riuscita a dimenticare. ‘I sogni, fossero pure null’altro che illusioni, sono ciò che sprona l’uomo a migliorarsi’ soleva dire Raphael… Pensai a Guisgard, mi chiesi dove fosse e cosa stesse facendo e, improvvisamente, mi resi conto che la vecchia aveva ragione: pregare era tutto ciò che potevo fare. Così chiusi gli occhi e pregai che stesse bene, che dovunque fosse non fosse in pericolo. E fu così che, prima che me ne rendessi conto, stavo pregando anche che giungesse presto a quella torre… che non mi lasciasse lì da sola!
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
27-08-2010, 02.34.13 | #737 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Elisabeth e Morrigan si fissarono per alcuni interminabili istanti.
Qualcosa le aveva da sempre legate e proprio quel qualcosa le aveva ora riunite in quel monastero. Ma qualcosa, all'improvviso le destò. Edell si avvicinò alla vecchia monaca pazza e dopo aver poggiato il capo sulle sue ginocchia, cominciò ad intonare una strana ed infantile melodia, che sembrava più una lenta litania. La vecchia monaca allora cominciò ad accarezzare il capo della giovane Edell. "La foresta ci circonda..." cominciò a dire la monaca "... ma in essa si annida il male... ecco, vedete..." indicando il buio vuoto della stanza con gli occhi spalancati e grotteschi "... lo vedete? E' San Giorgio... egli avanza nella buia e misteriosa selva... cerca la principessa... ma il drago è in agguato e lo attende..." Edell allora si alzò di scatto e cominciò a farfugliare qualcosa di incomprensibile. Piangeva ed era impaurita. "No..." la tranquillizzò la vecchia monaca "... non aver paura... qui il drago non può arrivare... esso è lontano, a guardia di una torre abbandonata..." Edell si tranquillizzò. Poi, fissando Elisabeth e Morrigan, aggiunse: "Siete qui per capire, comprendere, conoscere... ma chi presterà fede a noi ed a ciò che diremo?" Ad un tratto, dall'altra parte della stanza, emerse un'ombra. Era una fanciulla, la stessa che era apparsa al castello e nel bosco ad Elisabeth. Ed accanto alla ragazza prese forma una visione... Quella stessa ragazza era a terra e sanguinava... Passi rapidi si udirono dalle scale... Un uomo arrivò... "No! Giungo tardi!" Gridò l'uomo. "Cosa ti ha fatto? Dimmelo, in nome del Cielo!" "Lui..." tentò di rispondere la ragazza "mi... ha..." e scoppiò a piangere. "No!" Urlò l'uomo. "Non... andartene... ti... prego..." "Sono..." sussurrò l'uomo "... sono giunto tardi... perdonami..." e tentò di abbracciarla. Ma la ragazza, ancora scossa ed impaurita, lo respinse. Lui si sentì come impazzire e corse via. "Guisgard..." disse con un filo di voce lei "... perdonami..." Poco dopo, l'uomo giunse al cospetto di un nobile signore... "L'hai avuta alla fine..." disse ansimando "... ma potevi prenderla solo con la forza... maledetto..." "Va all'Inferno, cane!" Ringhiò il signore. "Non le ho fatto nulla che non volesse!" "Budmin di Provenza... ora ti ucciderò..." E scoppiò una furiosa rissa, fino a quando, l'uomo lasciò al suolo, pestato a sangue, il signore di Provenza. "Maledetto, Guisgard..." sussurrò questi, mentre l'altro andava via... Ad un tratto un cavaliere si avvicinò all'uomo picchiato... "Cosimus!" Disse questi, riconoscendo il suo cavaliere. "Quel cane di Guisgard... catturalo... me la deve pagare..." "La pagherà, lord Budmin..." rispose con un ghigno il cavaliere "... la pagherà, credetemi... e voi mi aiuterete in questo..." "E come?" Chiese il signore tentando di alzarsi. "Con il vostro estremo sacrificio!" Rispose il cavaliere trafiggendolo con la sua spada. "Cosimus... tu..." disse il signore prima di cadere a terra senza vita... Ed il cavaliere rise compiaciuto... E quella terribile visione fu interrotta dalle grida di paura di Edell, che si strinse, piangendo, alla vecchia monaca.
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27-08-2010, 03.26.44 | #738 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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"Siamo una semplice famiglia di contadini" disse la zia a Polgara mentre le porgeva dell'acqua "e aiutare chi è in difficoltà è un dovere di ogni buon cristiano."
"Venite, milady..." intervenne Tisson "... andiamo a prendere il mio cavallo cosi che possa accompagnarvi fino a casa vostra." E quando giunsero nel fienile Tisson prese a dire: "Che sbadato! Ho dimenticato la mia spada! Vado in casa a prenderla. Un momento e sarò di ritorno." Ma mentre Polgara attendeva il ritorno del falso Guisgard, con rapido e silenzioso gesto, all'improvvisò qualcunò alle sue spalle la immobilizzò, puntandogli un pugnale alla gola. "E sia..." disse la voce alle sue spalle, che era stavolta del vero Guisgard "... una bella donna, con fare sicuro e per niente intimorita, arriva qui e dice di essere stata assalita dai briganti..." Allora l'uomo fece scorrere la sua mano nella veste di Polgara, quasi ad accarezzarle la pelle, fino a raggiungere le armi che la donna nascondeva nel vestito. "E queste, milady?" Chiese Guisgard. "Strano che non le abbiate usate per intimorire quei briganti! E sia, la commedia è durata già troppo per i miei gusti! Chi siete? Una spia? E magari vi mandano gli stessi che hanno rapito Talia! Ora mi direte tutta la verità, o anche se siete una donna giuro su quanto ho di più sacro che vi taglio la gola!"
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27-08-2010, 03.42.36 | #739 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Nel frattempo, al carro di Maladesh, il cacciatore di taglie e Cavaliere25 attendevano il ritorno dei loro due compagni.
Ad un tratto due sagome emersero tra gli alberi. "Alla buon'ora!" Esclamò Maladesh. "Ce ne avete messo di tempo! Allora, diteci, cosa avete scoperto?" "Capo, quella donna che insieme allo spadaccino ed al chierico ci ha scortato fin qui" cominciò a dire uno dei due assistenti "è giunta da sola a Capomagnus, vestita come se fosse una normale dama, ed è entrata in una casa del borgo." "Lo sapevo!" Esclamò Maladesh. "Quella donna mi ha insospettito sin da subito!" "Allora che si fa?" Chiese l'altro assistente. "E' chiaro" rispose Maladesh "che quella donna è dentro questa storia come lo siamo noi! E credo sia meglio andare al borgo..." Fissò Cavaliere25 ed aggiunse: "Andiamo, ragazzo! E cerchiamo di scoprire cosa nasconde davvero quella donna!"
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27-08-2010, 03.51.16 | #740 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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In tanto, nella locanda di Capomagnus, Mion e frate Adamoc attendevano notizie di Polgara.
"E' via da troppo tempo!" Esclamò lo spadaccino. "Ed io non sono abituato ad attendere troppo con le mani in mano!" "In effetti" rispose il frate "lady Polgara non ci ha più dato sue notizie..." "Al diavolo! Non sono mai stato ai comandi di una donna e non voglio certo dipendere dai suoi umori!" Ma proprio in quel momento si udirono diversi cavalli giungere alla locanda. Mion si affacciò e riconobbe i suoi compagni, i cavalieri di Borgogna. Con loro vi erano anche alcuni cavalieri che recavano lo stendardo di Camelot. La compagnia era guidata da Stefan e Hastatus. "Eccoci a Capomagnus, milord." Disse Stefan a Hastatus. "Secondo il messaggio inviatoci da Mion, Guisgard si trova in questo borgo. E con lui c'è anche lady Talia." Un attimo dopo, Mion si presentò davanti ai nuovi arrivati. "Finalmente, mio signore!" Disse a Stefan. "Attendavamo con ansia il vostro arrivo!"
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