04-04-2013, 17.39.43 | #741 |
Cittadino di Camelot
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Aspettai prima di rispondere alla domanda di Urez, riflettei a lungo sulle sue parole e sulle poche indicazioni che avevo, sull' indovinello.
"Certamente" mormorai quasi tra me e me" deve trattarsi di un regno fondato da molto, con una storia quasi epica e sicuramente gloriosa, l'enigma parlava di fiumi e valli quindi non po' di certo essere collocato in questa regione che é quasi completamente ricoperta da colli e colline. Un regno che ha visto battersi per lui uomini valorosi e ha udito ballate in suo nome...uhm" mi interruppi per cogliere qualche segnatle dal mio ascoltatore ma Urez manteneva la sua solita espressione" credo che sia necessario riportare alla memoria quelle storie miste a leggende che spesso vengono narrate quando si é bambini, l'enigma infatti sembra suggerire che intorno a questo regno ci sia un velo di magia e mistero...vediamo...voi avete citato gli Argonauti...sono quasi convinta che anche il nostro enigma faccia riferimento a un episodio del genere...uhm..poi cosa diceva..ah si..parlava della forma del castello..beh da quello che ho udito dal resoconto di alcuni mercanti questo tipo di costruzione é tipica del sud della Britannia, di certo io non ho visto nulla di simile qui in Caledonia...devo ammettere però di non aver mai viaggiato molto...voi messer Urez che cosa ne pensate? Ipotizzare che il regno si trovi in Britannia ben coincide con il tipp di edificio descritto e col paesaggio, e può essere valido anche per le guerre che in quei luoghi sono state frequenti al fine di respingere gli invasori" terminata la mia ipotesi guardai Urez che nel frattempo aveva finito un'altra birra.
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04-04-2013, 18.42.39 | #742 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Guisgard era sul terrazzo.
Fissava la vasta foresta tutt'intorno, fino alla piana attraversata dal fiume. Il cielo velato, pian piano, aveva visto passare il giorno e giungere la sera, mentre i monti circostanti erano andati sempre più a confondersi con l'incerto incidere dell'imbrunire. Nell'aria si sentiva un rustico odore di bruciato, che saliva lento dall'abitato sottostante, diffondendo nell'aria odori e profumi di quel borgo antico e dormiente. Ad un tratto il cavaliere udì dei passi e si voltò. Vide allora Talia e Marijeta. La principessa indossava un elegante abito color ocra, con ricami d'oro e d'argento. Il vestito cadeva perfettamente, disegnando magnificamente la snella figura di Talia in ogni sua forma. E nel vederla arrivare, Guisgard restò per un attimo a fissarla. Un lungo attimo. “Dunque...” disse Marijeta “... la cena?” Quelle parole destarono Guisgard. “Vi avevo detto di non indossare abiti appariscenti...” avvicinandosi a Talia “... non siamo a corte e non dovete apparire bella a nessuno qui. Ora tornate nella vostra camera e mettete qualcosa di più comune.” “Badate a come parlate!” Fece Marijeta. “Sto solo svolgendo il mio compito, signora!” Replicò lui.
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04-04-2013, 18.59.06 | #743 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Mamyon annuì a quelle parole di Clio e poi sorrise.
Non disse nulla, prese solo la sua mano e la portò fuori dal palazzo. “Densesu” disse “dice di aver trovato un posto davvero carino per mangiare... si trova all'inizio del centro cittadino e si raggiunge facilmente attraverso quella viuzza laggiù...” Così condusse la ragazza per quella stretta stradina, fino a raggiungere una caratteristica locanda. Sulla soglia era appesa a scricchiolare un'insegna sulla quale vi era scritto “Locanda del Borgo”. Entrarono e subito si sedettero ad uno dei tavoli. Si avvicinò loro il locandiere e li salutò. “Ma che bella coppia di tortorelle!” Esclamò. “Eh, io riconosco subito due innamorati! E la mia locanda, lontana dalla confusione, intrisa di odori e sapori, nella quiete di queste antiche pietre è il luogo ideale per trascorrere del tempo con chi si ama!” Rise. “Voi non sapete, ma qui, tempo fa, venne a mangiare l'uomo più potente di queste terre...” “Chi?” Chiese Mamyon. “Sua signoria, l'Arciduca di Capomazda.” Rispose a voce bassa il locandiere. “Giunse qui una sera, mentre era di ritorno da una giostra tenutasi in una città vicina... e nel ritrovarmelo davanti, con il suo seguito, beh, mi lasciò tanto meravigliato, quanto intimorito...” “E' un uomo che incute tanto timore?” Domandò Mamyon. “E' risaputo” spiegò il locandiere “che sul cibo egli è uomo assai poco indulgente. Ogni piatto deve essere preparato secondo i suoi gusti, o viene bollato come poco tradizionale, indigesto, inutile e così via.” “E la vostra cucina piacque all'Arciduca?” Incuriosito Mamyon. “Vi dico solo questo...” con soddisfazione il locandiere “... sapevo che sua signoria ama i formaggi... allora preparai uno sformato con formaggi e salumi, una pastella di farina e uova appena dorate. Il tutto servito con verdure e ortaggi coltivati proprio nel mio campetto, arrostiti e insaporiti con olio, peperoncino e alloro.” Rise. “Alla fine l'Arciduca ne fu straordinariamente soddisfatto!” “Ma allora siamo capitati nel posto giusto!” Esclamò Mamyon. “Cosa vuoi assaggiare, Clio?” Rivolgendosi alla ragazza.
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04-04-2013, 19.04.23 | #744 |
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Fissai Guisgard per un lungo attimo, a quelle parole...
la mia espressione era neutra, distante, impenetrabile... “E’ un ordine, questo... per caso?” mormorai. I miei occhi erano nei suoi e ne ricambiarono lo sguardi penetrante per un altro lungo momento ancora, in silenzio... poi, all’improvviso, un lieve sorriso mi sfiorò le labbra... “Oh... ma perché non vi rilassate, invece... mio caro fratello?” dissi quindi, con aria appena divertita. Delicatamente mi appoggiai al suo braccio, allora, e mi voltai verso la grande porta finestra che dava all’interno... “Andiamo a cena, ora...” gli mormorai pianissimo, incitandolo con un leggero movimento della mano sul suo braccio a muoversi “E state tranquillo, sir... sono certa che questa sera, qui, non ci sarà nessuno che potrebbe trovarmi... bella! Non è così?” Gli lanciai appena un’occhiata, indecifrabile... poi tornai a guardare davanti a me.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
04-04-2013, 19.07.55 | #745 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Cheyenne aveva appena finito di parlare ad Urez, quando qualcuno si avvicinò al loro tavolo.
“Scusatemi...” disse l'uomo “... sono un mercante e senza volerlo ho sentito i vostri discorsi... e mi ha incuriosito quello strano indovinello...” “Volete aiutarci a decifrarlo?” Chiese Urez. “Non ho questa pretesa...” fece il mercante “... ma per esperienza forse potrei farvi guadagnare qualche indizio...” “Sentiamo.” Annuì Urez. “Beh, per prima cosa...” mormorò il mercante “... se queste parole provengono da questa regione, allora eliminate pure la Britannia e qualsiasi altra terra che non abbia a che fare con Capomazda.” “Perchè?” Domandò Urez. “Perchè in questi luoghi che orbitano attorno al ducato, domina la cultura Capomadese in ogni sua forma. E tutto ciò a cui è riconosciuta una certa importanza deve per forza di cosa riguardare Capomazda. Terre non legate al ducato sono da sempre considerate non del tutto civilizzate.” “Megalomani questi Capomazdesi!” Esclamò Urez. Il mercante sorrise. “Quindi questa fantomatica terra” fissandolo il cavaliere “deve per forza essere Capomazda...” “O uno dei suoi domini.” Replicò il mercante.
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04-04-2013, 19.10.24 | #746 |
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Ad un tratto Altea udì dei passi.
Un attimo dopo apparve un uomo di bell'aspetto, con capelli scuri ed ondulati, sguardo sicuro, portamento fiero e vestito con una camicia bianca, giacca di camoscio e pantaloni da caccia racchiusi in alti stivali di cuoio. “Sei una delle ragazze giunte dal borgo...” disse “... vero?” La fissò. “Non sei niente male... occhi chiari, bionda... si, mi piaci... decisamente... ora ti farò indossare qualcosa per la notte, che metta in evidenza il meglio del tuo corpo... così sarai pronta per stanotte...”
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04-04-2013, 19.25.27 | #747 |
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Guardai Mamyon ascoltare le parole del locandiere, osservai i lineamenti del viso, cercando di imprimere nella memoria ogni sua espressione.
Sorrisi, quasi non mi pareva vero quel momento di pace. "....Beh... Come potrei scegliere, se questo luogo è davvero così di qualità? Mi fido del vostro giudizio, Messere... Assaggerò volentieri la vostra specialità, qualunque essa sia.. Non sono esigente come l'arciduca, certo, ma apprezzo il buon cibo.. E il buon vino, s'intende..." Con un sorriso. Mi voltai verso Mamyon "...tu, invece, volevi assaggiare qualcosa in particolare?". Sorrisi nuovamente, senza staccare gli occhi da quelli del cavaliere. Sembrava incredibile, con tutti i problemi e le disavventure che dovevo affrontare, ma avrei voluto che quella pace durasse per sempre. Presi la sua mano nella mia, e restai a guardarlo sognante per un tempo che mi parve infinito. |
04-04-2013, 19.35.56 | #748 |
Cittadino di Camelot
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Mi voltai...passi veloci che scendevano le scale, vidi quell' uomo davvero affascinante, nel portamento e nell'aspetto e cosi sfoderai il mio miglior sorriso nel salutarlo con un leggero inchino, che andò lentamente a socchiudersi nella mia bocca ad udire quelle parole guardandolo sbigottita..."Ci deve essere un errore...sir..anzi immagino voi siate Lord Brunos. Io non vengo dal borgo, anzi sono pure di sangue nobilissimo" esclamai con sguardo fiero mettendo in bella mostra la spilla del casato appuntato sul busto.."non ho intenzione di passare la notte nel vostro Palazzo, sebbene lo trovi veramente di un fascino particolare, questo gusto orientale che adottate nell'arredamento dona un chè di particolare e..sensuale direi" dissi osservando quel palazzo particolare.."Eppure non sono nemmeno qui per dei motivi..ambigui..." gli porsi il lasciapassare "sono con la Compagnia Teatrale del Chevalier de Lys, e confidiamo nella vostra generosità nel volerci far sostare per un loro spettacolo, sono certa non lo negherete, visto non vi è motivo". Ma sentivo gli occhi di quell'uomo addosso a me scrutarmi in modo troppo persistente.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
04-04-2013, 19.36.34 | #749 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Guisgard avrebbe voluto impedirgli di indossare ancora quell'abito e avrebbe voluto replicare con forza alle sue parole, ma quando Talia lo sfiorò, quando la sua mano prese il braccio di lui, il cavaliere avvertì un sussulto, un fremito.
Averla così vicino, guardare i suoi occhi, la sua bocca, il suo viso, riuscendo ad avvertine il profumo e a sentire il tocco della sua pelle, per un attimo annientò ogni volontà di Guisgard. E così si lasciò ammansire, per un istante, dalla voce di lei. Si diressero allora verso il pian terreno, dove Tanis avrebbe servito la cena. “Sapete benissimo di essere bella, altezza...” disse lui a bassa voce, mentre scendevano le scale “... e non solo bella...” la sua voce si fece lenta, quasi incerta “... ma non è questo il punto... in questo borgo non ci sono donne simili a voi... e probabilmente in nessun altro luogo... e dunque non passerete di certo inosservata... forse avrei dovuto portarvi in un monastero...” Giunsero in una vasta sala e Tanis fece loro prendere posto a tavola. “Cosa desiderate?” Chiese la marionetta. “Abbiamo antipastini di pane abbrustolito e accompagnati da formaggi fusi, verdurine tritate e salsine di aromi e spezie. A seguire una minestra di verdure, cereali e crostini, per poi accompagnare il tutto con focacce rustiche e grigliata mista. E per finire trionfo di Crema Noliana, con frutta di stagione e biscotti al miele. Ovviamente vini della miglior scelta e sidri.” “Quanti servitori hanno lavorato a tutto questo?” Chiese stupita Marijeta. “Io soltanto, signora.” Rispose Tanis. “Il padrone detesta avere troppi servitori.”
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04-04-2013, 19.59.55 | #750 |
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Mamyon strinse anch'egli la mano di Clio e le sorrise.
“Allora” disse poi al locandiere “ci rimetteremo al vostro giudizio. Siamo certi che ci stupirete.” “Un momento!” Esclamò il locandiere. “Ma certo! Perchè non ci ho pensato prima! Tempo fa, alcuni nobili si fermarono qui ed entrarono nella mia locanda. E quel giorno, aveva voluto il Cielo, due di loro, marito e moglie, festeggiavano l'anniversario delle loro nozze. E per loro preparai qualcosa di speciale. E se volete, per voi, rifarò lo stesso piatto.” “Ottima idea!” Esclamò Mamyon. Il locandiere annuì e poi andò via. Il cavaliere allora riempì i loro due bicchieri e poi ne diede uno a Clio. “Brindiamo...” fissandola “... alla ragazza più bella... e al cavaliere più fortunato... perchè sei qui con me e in nessun altro luogo... perchè sono i miei occhi quelli che stai guardando ora... e brindiamo alla vita... perchè non mi è mai sembrata così bella come adesso...”
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