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30-08-2010, 02.21.57 | #791 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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"Guisgard..." ripeté la vecchia "... è l'uomo che sta cercando il padrone..."
Bagnò di nuovo il suo panno per poi adagiarlo sulla fronte di Talia. "Figlia mia, non vi agitate..." disse rivolgendosi a Talia "... dove si trova ora questo Guisgard? E' lontano? Di me potete fidarvi... qui nessuno presta attenzione a ciò che dice una vecchia pazza come me..."
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30-08-2010, 02.41.35 | #792 |
Cittadino di Camelot
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"Lui non ha fatto niente!" dissi, alzando appena la voce "Io lo so! Lui... Lui è... E Cosimus la pagherà! Lo farò impiccare! Io... Io lo..." la testa mi girò forte e tornai ad afflosciarmi sul giaciglio, poi mormorai triste: "Non lo so dov'è!"
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
30-08-2010, 02.42.30 | #793 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Nel frattempo, poco fuori Capomagnus, Guisgard e Polgara erano giunti presso un laghetto.
"Il vescovo mi vuol bene come un figlio, dite? Eppure non mi fu data nemmeno la possibilità di difendermi! Fui cacciato dalla guardia vescovile e bollato come volgare assassino!" Disse. Poi con un mano allontanò quella di Polgara. "Non mi occore nessun rimedio per la mia ferita! Che senso ha curarmi, se poi sarò appeso per il collo!" Fissò la donna e continuò: "Quando cominciò questa storia la mia priorità era fuggire da tutto questo e rifarmi una vita. Ora invece vivere o morire mi interessa ben poco... volete che vi segua? E sia... ma ho qualcosa da fare prima... qualcosa che né voi, né sua grazia il vescovo, né nessun altro potrete impedirmi di compiere... se avete qualcosa in contrario, allora regoleremo il tutto battendoci..." Ed estrasse la sua spada.
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30-08-2010, 02.58.19 | #794 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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"Si... ve bene... ma ora calmatevi o la febbre non scenderà..." disse la vecchia.
Adagiò di nuovo il suo panno umido sulla fronte della ragazza. "Io sono molto vecchia... potrei esservi nonna... eppure la mia giovinezza non fu differente dalla vostra o da quella di qualsiasi altra ragazza... le donne fanno sempre gli stessi sogni... ed il più grande di tutti non fu ignoto nemmeno a me..." E mentre parlava accarezzava il volto di Talia. "Anche io amai, come tutte le donne..." continuò a dire "... lo vidi la prima volta al pozzo, una mattina... da allora costringevo ogni giorno mia madre a mandarmi a prendere l'acqua in quel luogo... fui sua solo per una breve stagione... partì poi per la Terrasanta e non fece più ritorno... l'attesi ogni giorno al vecchio molo, proprio da dove ci eravamo salutati l'ultima volta... se vivessi ancora nel mio villaggio, sarei ancora lì, su quel molo, ad attendere il suo ritorno..." Si asciugò il rugoso viso e sospirò: "Non smettete mai di credere nel suo arrivo... mai, figlia mia..."
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30-08-2010, 03.46.14 | #795 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Ma proprio mentre Guisgard e Polgara erano faccia a faccia, si udì un cane abbaiare con forza.
Un attimo dopo dagli alberi emersero Maladesh, Cavaliere25 e i due assistenti. "Vedo che vi appartate in posti alquanti romantici!" Esordì Maladesh. "Peccato che come posto non sia altrettanto sicuro!" "Bene, ci siamo tutti, quindi!" Disse Guisgard. Ma proprio in quel momento qualcun altro arrivò al lago. "Iwan!" Esclamò Guisgard. "Ti stavamo cercando!" Disse Iwan affiancato da due dei suoi. "Ora non ho tempo..." rispose Guisgard "... regoleremo un'altra volta la nostra questione." "No, lo faremo ora!" "Vattene, Iwan!" "Finchè vivrai sarai sempre un fantasma tra me e lei..." "Di chi parli?" Chiese Guisgard stupito. "Di Talia!" Rispose Iwan. "Ora ci batteremo... per lei!" "Non mi batto per ciò che non mi appartiene!" Disse Guisgard. "Tu menti!" Accusò Iwan. "Iwan... tu ed i tuoi pensieri siete l'ultimo dei miei problemi..." "Maledetto! Ora ci batteremo!" "Vattene, ti dico!" "Se non ti batti non saprai mai dove si trova lei ora..." "Signore, il piano..." tentò di interromperlo il suo compagno. "Zitto!" Lo riprese Iwan. "Cosa sai tu di lei?" Urlò Guisgard. "Come fai a sapere dove si trova? Allora sei immischiato nel suo rapimento?" "In guardia!" Urlò Iwan lanciandosi su di lui. Ed i due iniziarono a battersi...
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30-08-2010, 04.23.01 | #796 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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I due sfidanti combattevano fra loro con una foga ed un odio senza fine.
Si scambiavano colpi poderosi. Le mani erano salde, gli occhi carichi di rancore. Le spade scintillavano sotto il Sole, mentre entrambi le brandivano l'uno contro l'altro. La polvere, il sudore, la fatica e la cieca determinazione animavano quella scena. Ma davanti agli occhi di entrambi scorrevano anche altre immagini. Immagini lontane, vissute tempo fa. Erano fanciulli eppure sempre rivali. Avevano gli stessi sogni, gli stessi slanci. Lo stesso ideale, la cavalleria. Nei loro scontri vi erano sempre cose ambite da entrambi. Ed ora? Per cosa si battevano? Ancora per la stessa cosa? O forse solo per un' illusione? I due si colpirono con rabbia, avvicinandosi l'uno all'altro come mai prima d'ora. Gli occhi di Guisgard fissarono quelli di Iwan, divenuti improvvisamente grandi e rossi. "Hai... ha... i... vint... o... tu..." mormorò Iwan lasciando cadere la spada a terra. Guisgard lo sostenne con il braccio sinistro. "Dov'è Talia, Iwan?" Chiese Guisgard al rivale morente. "Dimmelo, Iwan! Dimmelo!" "L'ha... pres... a... Cosi... mus..." "Dove si trova?" Chiese disperato Guisgard. "Ad... di... o... Gui...sgar... d..." E spirò fra le braccia di Guisgard. "Iwan!" Lo chiamò invano Guisgard. "Iwan!" Lo adagiò allora a terra, segnandolo tre volte col Segno della Croce. "So io dove si trova la ragazza..." disse all'improvviso uno dei compagni di Iwan. E raccontò tutto.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 30-08-2010 alle ore 05.16.55. |
30-08-2010, 05.43.38 | #797 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Udita tutta la storia del rapimento di Talia, un'espressione di rabbia mista a paura si addensò sul volto di Guisgard.
Un momento dopo si accasciò al suolo, appoggiandosi sulla sua spada. Lo sforzo per il duello sulla ferita si stava facendo sentire. "Cosa ti prende?" Chiese Maladesh. "Nulla..." rispose a denti stretti per il dolore Guisgard "... ora devo trovare quella maledetta torre..." "In queste condizioni" rispose Maladesh "infilzarti sarebbe un gioco da ragazzi! Non avresti nemmeno il tempo di entrare in quella torre!" "E da quando ti preoccupi per me, Maladesh?" Chiese ridendo Guisgard. "Da quando sul tuo capo hanno messo una gran bella taglia!" "Devo andare..." disse Guisgard "... e sai che non mi fermerai." "Sono giunto fin qui" replicò Maladesh "per acciuffarti e anche tu sai che non mi fermerai." "Dopo, tu e la nostra affascinante dama" disse Guisgard indicando Polgara "tirerete a sorte su chi mi porterà alla forca. Ma solo dopo che avrò liberato Talia." E fissò con uno sguardo di ghiaccio tutti loro.
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30-08-2010, 08.08.19 | #798 |
Cittadino di Camelot
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Morrigan aveva seguito Elisabeth dentro l'oscura cappella. Questa volta era la sua amica a mostrare di conoscere quel luogo, tanto si muoveva sicura e spedita, nonostante lo spazio angusto e la fioca luce della candela che non riusciva a vincere il buio attorno a loro.
Vide Elisabeth che fissava delle strane incisioni, la vide compiere dei gesti lenti e solenni... uno speciale rito magico, di cui non conosceva nè i gesti, nè le parole... sentì che attorno a loro i quattri elementi del mondo si riunivano e le avvolgevano... ne sentiva chiara la presenza amica e rassicurante... la sua vista cominciò ad annebbiarsi... metti la tua mano nella mia... Morrigan obbedì... stentava a tenere gli occhi aperti, come se il sonno o la fatica le pesassero sulle palpebre, e non ne conosceva il motivo... non avere paura... non ne ho, Elisabeth... so che non mi lascerete qui! I cristalli ruotavano, producendo un suono armonioso, un tintinnio regolare ed insieme pieno di cromatismi sonori... poi fu solo la luce... una luce vivida, intensa, che costrinse Morrigana chiudere gli occhi... ma una luce benigna, che avvolgeva senza ferire... ... quando riaprì gli occhi, la cappella, il monaco, il nano, tutto era sparito. Attorno a loro si stendeva una fitta foresta, davanti ai loro sguardi si ergeva una torre. Morrigan la studiò con interesse. Sembrava essere stata costruita come fortezza da guerra. A prima vista non v'erano entrate. Di sicuro ne possedeva una e una soltanto, probabilmente accessibile dal sottosuolo. Non v'erano finestre, ma soltanto strette feritoie, sufficienti agli arcieri e ai lancieri per difendere la postazione. La merlatura, in alto, sembrava rinforzata, probabilmente poteva essere armata all'occorrenza con qualche macchina da guerra leggera. Morrigan aveva già visto simili torri, e le aveva anche assediate a lungo, durante le sue passate battaglie. Sapeva che non erano luoghi di facile accesso... anche se... anche se noi abbiamo due buone alleate... la determinazione e la magia! Comunicò brevemente ad Elisabeth le sue osservazioni sullo stato della torre, poi concluse: "Se la vostra magia ci ha condotte qui, vuol dire che è qui che dobbiamo entrare..." Prese una piccola pausa, respirò l'aria della foresta, come se avesse bisogno di rinfrancarsi prima di affrontare un discorso importante, quindi rivolse lo sguardo verso la sua compagna. "Voi conoscete la natura del male che abita questo luogo. Non me ne avete parlato apertamente, ma lo percepisco sempre più forte nei vostri pensieri... per questo a voi rivolgo questa domanda: entriamo con la forza o entriamo con la magia?"
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" |
30-08-2010, 10.55.36 | #799 |
Cittadino di Camelot
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Guardai Maladesh e dissi amico mio per che non andiamo con lui? a cercare quella torre? almeno lo potremo tenere sotto occhio dobbiamo trovare mylady Talia a tutti i costi prima che sia troppo tardi poi guardando Guisgard dissi io quel giorno ti liberai sei in debito con me dissi guardandolo negli occhi e farò di tutto per portare a termine questa missione.
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fabrizio |
30-08-2010, 14.07.17 | #800 |
Cittadino di Camelot
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Residenza: catania
Messaggi: 3,453
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Ascoltai e poi toccai le sensazioni che Morrigan provava......Lei dal sangue caldo e dallo spirito guerriero......La magia...." Mia cara Morrigan....so cosa pensi di questa torre...sembra impenetrabile..senza via di accesso......Ma la vita insegna a guardare le cose in maniera completa..non solo gli occhi ci danno visione.....abbiamo a disposizione i sensi e questi se utilizzati...possono essere piu' utili della magia.....All'interno di questa torre..c'e' una donna i cui poteri non sono al servizio del bene......e c'e' un uomo...nato da una donna la cui magia era al servizio del bene, io fui una sua allieva e Cosimus, questo e' il nome di suo figlio...fu da ragazzino un mio acerrimo nemico.......e lui mia cara....e' il male fatta persona.......Dobbiamo portar via una giovane donna...con Cosimus e' in serio pericolo.......E' con la magia che entreremo......sono certa che il male sa' gia' del nostro arrivo..."........" Morrigan..vi prego tenete il mio bastone......e siate molto veloce nel muovermi..desidero cha da questo momento voi siate la mia ombra...e il mio corpo e il vostro devono essere un unica cosa......"....Le diedi il mio bastone....e mi avvicinai alla Torre.......Un viaggio nel tempo quando ancora non avevo subito la condanna dell'uomo...mi aveva portato a Parigi e li' assistetti ad un concerto di Mozart....IL Flauto Magico.........incomincia ad intonare quella favolosa musica toccando le fredde pietre......sino a quando alcune di esse incominciarono a spostarsi...creando un passaggio......entrai senza fatica...il posto era buio e non sembrava una prigione.....anzi era una stanza abbastanza grande...senza arredi e infondo c'era una scala che portava al piano superiore.......si udivano dei passi, dovevano essere uomini erano pesanti e frettolosi......dietro di noi si richiuse il varco......" Mia cara adesso.......l'unico nostro scopo e' trovare Talia.....e che la magia si unisca alla tua spada.......l'una sara' l'unione dell'altra "...cosi' dicendo ripresi il mio bastone e cominciai a salire le scale....
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