22-10-2011, 05.03.53 | #791 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Tyler osservò Melisendra bere prima la sua tisana, poi sistemare i documenti che aveva letto.
“Avevo bisogno d’aria.” Disse alla ragazza. “Di passeggiare sulle scogliere e di vedere il mare. E poi volevo conoscere un po’ questo luogo… fino al borgo dei marinai… rendermi conto della gente che vi abitava… ho chiesto un po’ in giro riguardo a questo castello… e sembra che non goda di una fama poi tanto allegra…” camminò un po’ nella stanza, gettando uno sguardo, di tanto in tanto, su qualcuno dei libri conservati “… forse stasera ritornerò di nuovo al borgo… vuoi venire con me? Magari ti interessa conoscere la gente che abita le tue terre… e non temere…” accennando un sorriso sarcastico “… non ti terrò per mano lungo la strada…”
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22-10-2011, 05.20.48 | #792 |
Cittadino di Camelot
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Residenza: Dai boschi nebbiosi
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"Vorrei che riuscissi a non lanciare simili frecciate..." mormorai stancamente, finendo di sistemare i fogli.
"Verrò volentieri... immagino sia mio dovere iniziare a conoscere questa terra e le persone che vi abitano..." mi spolverai i vestiti dalla polvere. Avrei dovuto chiedere a Mary di arieggiare la biblioteca l'indomani e di togliere un po' la polvere che ricopriva certi scaffali. Avevo passato il pomeriggio a tossire, mentre frugavo tra i ripiani. "A cosa ti riferisci? Di che fama parli?" Uscimmo dalla biblioteca.
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente. |
22-10-2011, 05.31.23 | #793 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Volevo solo metterti a tuo agio” disse Tyler a Melisendra “e magari tranquillizzarti sulle mie intenzioni.” Lasciarono così la biblioteca.
“La gente al borgo” continuò “non vede di buon occhio questo castello... pare che lo ritengano maledetto... una maledizione che, secondo le loro credenze, è stata poi la causa della rovina della tua famiglia… tua madre non ha mai accennato ad una qualche leggenda legata a questo maniero? Io ho cercato di saperne di più, ma la gente di mare è spesso troppo legata alle superstizioni e difficilmente si apre con gli estranei…” si voltò di nuovo con quel suo ironico sorriso “… però, chissà, potresti provare tu a chiedere di questa cosa… del resto l’estraneo qui sono io… tu invece sei la loro signora e la padrona della terra su cui vivono…”
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22-10-2011, 05.51.44 | #794 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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L’umidità della cella procurava a Chantal brividi su tutto il corpo.
O forse era la paura a causarli? Poi quella paura, unita alla stanchezza, la spinse a chiudere gli occhi. Il Sole irradiava il cortile della scuola. Studenti delle classi superiori passeggiavano in quel luogo, andando avanti e indietro, tra capitoli ripetuti ad alta voce, libri sfogliati in silenzio e chiacchierate spensierate in quel mattino di Primavera. “Aspettami qui, Chantal.” Disse Padre Adam alla bambina. Sorrise e la lasciò sopra una panca di quel cortile. “Consegno alcuni libri al priore” continuò il chierico “e poi andiamo a casa. Non ci metterò molto. Fa la brava, mi raccomando.” Dopo un po’, Chantal sentì delle giovani voci a pochi passi da lei. Sotto un arco alcuni giovanissimi studenti parlavano ad alta voce. “Eh, la fai facile tu!” Disse uno di loro. “Sei nobilissimo e sicuramente tuo zio ti avrà fatto frequentare chissà quale grande maestro dell’arte della spada!” “Si, è vero!” Gli fece eco un altro. “Dai, ammettilo!” Lo studente a cui i primi due parlavano era girato di spalle e Chantal non poteva vederlo in volto. “Però eravate tutti entusiasti quando ho dato quella lezione a Pierre Loren!” Disse lo studente che dava le spalle a Chantal. “Quello sbruffone non si permetterà più di recarci offese solo perché siamo inglesi!” “Ma noi siamo tutti con te!” Esclamò un altro di quegli studenti. “Però ammettilo... sai usare la spada così bene solo perché hai avuto un grande maestro!” “Si, è vero.” Annuì lo studente voltato di spalle. “Ho avuto il miglior spadaccino del mondo come maestro.” E mentre parlava fendeva l’aria con un ramo secco. “Quale spadaccino?” “Mi spiace…” fissandoli lo studente che dava le spalle a Chantal “... ho giurato di non rivelare mai a nessuno il suo nome.” “Beh, almeno puoi darci qualche lezione?” Domandò uno di loro. “E perché mai?” Ridendo lo studente che Chantal non poteva vedere. “Ci sono io a proteggervi, no? Ma forse, se sarete buoni, un giorno vi insegnerò un paio di colpi infallibili!” “Il solito modesto!” E tutti loro risero come solo una compagnia di veri amici sa fare. “Andiamo, Chantal…” fece padre Adam “… scusami se ti ho lasciata sola… vieni, torniamo a casa.” Un rumore di passi svegliò la ragazza da quel sogno misto ad un ricordo. Un attimo dopo due guardie si presentarono davanti alla sua cella.
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22-10-2011, 06.03.13 | #795 |
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Il servitore fissò incuriosito Gaynor.
Era abbigliato all’orientale ed un turbante, fissato con una spilla di corallo, avvolgeva la sua testa. “Il mio e vostro signore” mormorò “non può più raggiungervi per ora… tornerà appena gli sarà possibile…” Ad un tratto le candele che illuminavano quella stanza si spensero di colpo. “Non sai, Alijaid, che non si rifiuta mai nulla ad una bella donna?” Disse una voce dalla penombra che ora dominava la stanza. “La nostra affascinante e sensuale Criseide deve essere trattata come si conviene… sono certo che il mio amico Sidonio di Cipro pagherebbe qualsiasi cifra per una schiava simile…” dal buio si intravedeva a stento la sua ombra, appena sfiorata da un lieve pallore proveniente da una piccola finestrella posta in alto e che illuminava i suoi profondi occhi azzurri, unica parte del suo volto riconoscibile. “Lasciaci soli, Alijaid…” ordinò al suo servitore. “Si, mio signore.” Per poi sparire un attimo dopo. Gaynor, avvolta in quelle profumate e preziose sete, era in balia del buio e di quel misterioso uomo che ora sembrava confondersi con la quasi totale oscurità che dominava in quella stanza. “Avete chiesto di me, milady…” sussurrò quel misterioso uomo, avvicinandosi ancora di più al corpo quasi nudo di Gaynor, coperto solo da quelle leggerissime sete “… siete apparsa ansiosa di potermi parlare… vi ascolto…” aggiunse dalla penombra che ora, al posto della maschera che non indossava più, celava quel misterioso volto agli occhi della bella Ginestrina.
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22-10-2011, 09.37.04 | #796 |
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Vidi Lyo che stava prendendo i sensi, stavo quasi avvicinandomi a lui per sincerarmi del suo stato fisico quando arrivarono dei cavalieri portanti lo stemma della casata dei Carrinton. Ascoltai le loro parole e rimasi delusa" allora egli non ha cambiato idea, perchè è tanto piena di ira, sono giorni che non lo vedo, non mi ha nemmeno cercata, ha solo pensato a questo duello. Spero la servitrice sia riuscita a restituirgli l'amuleto, ci manca solo fosse appartenuto alla moglie. Inizio ad odiarvi Lord Carrinton" mi destai dai pensieri, quando incrociai lo sguardo cupo di Lyo che mi osservava con astio. Non ebbi il tempo di dirgli che mi ero trasferita presso Lady Kate, per fargli capire che non avevo approvato il comportamento di Lord Carrinton, e nemmeno il suo e i cavalieri partirono per il duello assieme a Lyo e ai due giovani scudieri.
"Su Darkmoon, dobbiamo seguirli ma fai piano, non devono notare la nostra presenza" speravo di poter fare qualcosa per fermare uno spargimento di sangue inutile. Arrivammo alla Cappella dei Tre Arcangeli, mi nascosi e alzai il cappuccio del mantello di velluto scuro. Mi guardavo attorno per cercare il bel volto del milord, se forse avessi potuto incontrarlo prima del duello avrei cercato di fargli cambiare idea.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
22-10-2011, 15.23.25 | #797 |
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Al sentire la parola "schiava", Gaynor ebbe un fremito di paura. Che io mi stia sbagliando e il Giglio Verde non c'entri nulla? Forse che sono caduta nella trappola di un mercante di schiavi? La ragazza cercò di riprendersi e di non mostrare la propria debolezza. "Criseide, dite? Devo dedurre quindi che a voi spetta il ruolo di Agamennone? Peccato che non ci sia nessun padre che verrà a chiedervi di liberarmi, ma spero ugualmente di non fare una brutta fine..."
Lungi dal provare la stessa leggerezza del tono che aveva usato, Gaynor continuò: "Vi ho fatto richiamare perchè ho notato l'ostilità con la quale avete letto la lattera indirizzata a De Jeon. Lo scopo della mia missione in Inghilterra era di scoprire chi si celava dietro al Giglio Verde, l'organizzazione che sta rovinando i piani dei repubblicani a Magnus. Quando ho accettato e sono venuta qui, non avevo idea della follia che anima i cuori di Missan e De Jeon, troppi anni sono stata cullata tra le braccia della loro amicizia e non mi ero resa conto che i nostri ideali di libertà e uguaglianza si fossero trasformati in una simile tirannia. Appena mi sono resa conto dei loro veri piani, ho cercato di avvisare una persona che credevo fosse in pericolo, ma Missan ha fatto imprigionare la sua dama di compagnia ed io mi ero prefissata di liberarla, quando voi mi avete rapita. Ditemi, è sbagliata l'opinione secondo la quale voi appartenete al Giglio Verde? Se invece è così, vi supplico di credere alla mia buona fede, io voglio le stesse cose che volete voi ed avrei agito come meglio potevo per evitare altri spargimenti di sangue... potremmo collaborare, nessuno sospetta di me e quindi avrei modo di agire liberamente, non credete?" Gaynor si fermò per riprendere fiato, quando realizzò che era ancora coperta dal solo lenzuolo a parlare di fronte allo sconosciuto. Arrossì violentemente, e si rivolse all'uomo con tono sommesso. "Vi pregherei inoltre di farmi riavere i miei abiti, o quantomeno qualcosa con cui coprirmi, vi dirò che come Criseide non sono avvezza alla nudità di fronte agli uomini..."
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato." |
22-10-2011, 16.02.14 | #798 | |
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Le voce di Tafferuille riempì la sala... era profonda e musicale la sua voce e io potei distintamente avvertire l’effetto che essa sortì sul pubblico: un fremito scosse ogni singolo spettatore e i cuori iniziarono a battere più forte. Era effettivamente buio nella zona del palco al di sotto del mio finto balcone, nonostante ciò potevo distintamente scorgere quegli occhi di un azzurro intenso sotto la maschera variopinta, occhi tanto profondi da tendere quasi al blu... li osservai per un istante, notando forse per la prima volta quanto fossero enigmatici e allo stesso tempo affascinanti quegli occhi.
All’improvviso Renart fece il suo ingresso sulla scena. Il giovane soldato non era un grande attore, i suoi movimenti risultavano talvolta goffi e il timbro della sua voce era spesso inappropriato, tuttavia il suo indiscusso bell’aspetto riusciva a compensare ciò, facendo sempre breccia negli spettatori. Renart si arrampicò fino a me, mi prese la mano nella sua e mi baciò... E il sipario si chiuse. Citazione:
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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22-10-2011, 17.25.56 | #799 |
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Rodolfo sorrise soddisfatto e riconoscente all'offerta di sostegno prefiguratagli da Lord Tudor, poggiando,con sguardo fiero, la destra sopra l'elsa della spada:
" Non lo dubitavo messere! Ero sicuro che avrei ottenuto per la buona riuscita di questa importante missione quanto il Santo Padre, il Cardinale Ulivieri e la mia umile persona speravamo da voi, dal vostro re e dalla vostra gente. Insieme potremo mettere a nudo anche i più profondi pensieri e sentimenti di questi uomini senza timor di Dio e senza scrupoli. Poi, la presenza qui a Camelot dell'ambasciatore di quel governo usurpatore gioca a nostro favore". Sospende poi per un attimo il suo parlare,volgendo gli occhi verso una delle finestre che guarda sul giardino illuminato dalla vivida luce del mattino,per poi riprendere, " Spero di poter presto incontrare quell'uomo, così da poterne studiare da vicino l'aspetto e il portamento, così da poterne ingaggiare un serrato,pacato,almeno spero,e ragionato confronto ". Torna a fermarsi per un attimo,fissando gli occhi su un calamaio adagiato sulla scrivania, assorto, per poi chiedere consiglio a Lord Tudor: " E se invece di presentarmi a quell'uomo con la mia reale identità, lo avvicinassi, fingendomi di essere un affiliato della setta segreta,diffusa a Roma, legata alla memoria di quel Cola di Rienzo che un secolo fa usurpò il governo dell'Urbe al Papa, instaurando una repubblica, e spiegandogli che son giunto fin qui sospinto dal desiderio di conoscere lui,l'uomo di cui, nelle osterie di Roma, più si decantano le virtù ? Che ne pensate? Non sarebbe meglio disposto a parlare apertamente,senza remore,bugie e mezze parole?"
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Rodolfo Iulo " Concordia parvae crescunt, discordia maximae dilabuntur " Ultima modifica di Rodolfo : 22-10-2011 alle ore 19.51.15. |
22-10-2011, 18.56.10 | #800 |
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Il vento...perche' messere vento portate anche la pioggia...Ascoltare Monsieur mi faceva sorridere e arrabbiare allo stesso tempo.....era una persona di grande cultura....non avrebbe accettato di buon grado cio' che non capiva se non avesse avuto una buona apertura mentale......Grazie Signore avevi messo sul mio cammino un uomo intelligente.....sorrisi...guardando i bagliori dei lampi all'orizzonte...sino a quando uno scroscio d'acqua ci investii violentemente.......Monsieur fu il primo a vedre quella casa....ma il tono del proprietario non era amichevole......infondo aprire la porta in quel luogo e di notte poteva essere motivo di morte......Vidi Monsieur grondante d'acqua.....misi una mano sulla sua bocca per zittirlo......" Monsieur, non aprira' mai quella porta...la sua vita vale piu' di una donna in difficolta', siamo bagnati sino alle ossa........venite gli alberi possono essere degli ottimi rifugi......pero' prima voglio battere alla porta di questo nobile uomo...."........A palmo aperto battei tre volte alla porta...intervallati da qualche secondo.....si sentii un rantolo provenire da quella piccola dimora.......e come se il mio cuore si fermasse riconobbi la voce del mio patrigno........" Monsieur vi prego andiamo via......non importa se piove o c'e' vento....vi scongiuro andiamo via.......".....la Porta si apri' di scatto....e i miei occhi guardarono dopo anni i suoi...e tutti i ricordi riaffiorarono alla mia mente.......Elisabeth Ragione e cuore non va daccordo......ascolta il cuore...a.scoltalo.......lacrime scesero sul mio volto...che si univano alla pioggia....." Vi prego Monsieur...."...e la voce lascio' il posto a silenziosi singhiozzi...
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