16-02-2012, 20.52.40 | #791 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Elisabeth, al braccio di Reas, attraversò la sala, tra i tanti occhi che li seguivano.
Ad un tratto, però, si udirono delle grida. Tutti allora corsero verso le finestre. Una delle torri era in fiamme. “Allarme!” Gridarono i soldati. “Siamo attaccati!” Il panico scese nella sala. “Maledizione!” Fece Reas. “Restate qui, milady!” Fissando Elisabeth. Un attimo dopo corse fuori. Dalle finestre si vedeva la torre avvolta da grosse fiamme, mentre parti della muratura crollavano miseramente. “Non erano mai giunti ad attaccare direttamente Tylesia!” Urlò qualcuno dei presenti. “Le nostre mura non li fermeranno!” “Presto, raggiungiamo gli altri!” Disse Kojo a Shoyo. “E bisogna avvertire subito lord Goxyo!” “Con questo trambusto” fece la donna guerriera “sarà già al corrente di tutto!” “Hai scelto la città sbagliata in cui vivere…” mormorò Isolde avvicinandosi ad Elisabeth “… o forse quella giusta in cui morire…”
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16-02-2012, 20.55.57 | #792 | |
Cittadino di Camelot
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Ero rimasta sveglia ad osservarlo mentre dormiva.
Mi era mancato così tanto in tutti quegli anni, ed avevo così paura di perderlo di nuovo... Avevo paura... paura al solo pensiero che avrei potuto non vederlo più, per chissà quanto tempo. E così ero rimasta lì, immobile ed in silenzio, osservandolo dormire... “Talia...” “Maestro!” mormorai, voltandomi di scatto vero la porta. L’uomo, che aveva fatto capolino nella stanza, entrò silenziosamente e si richiuse la porta alle spalle... “Talia... ma che cosa ci fai qui?” Io tornai a guardare il ragazzino steso nel letto di fronte a me e sospirai... era pallido e sembrava dormire... “Non credo che stia molto bene, Maestro!” mormorai, avvilita “Oggi ha dormito per quasi tutto il giorno!” Il Maestro si avvicinò e lo osservò per un istante, poi toccò la sua fronte con le mano e i suoi occhi parvero rabbuiarsi... “Ha ancora la febbre alta... domani mattina torneremo da padre Anselmo e ci faremo preparare un altro po’ di quel rimedio!” sentenziò “Vieni, ora! E’ tempo che tu vada a dormire!” “No!” ribattei, accomodandomi meglio dalla sedia “Io credo che starò qui ancora un po’!” L’uomo mi fissò per appena un istante, come se volesse studiarmi, infine annuì ed uscì in silenzio. “Oh, andiamo, Guisgard...” mormorai, una volta rimasta sola con lui “Andiamo, svegliati... Ti prego! Ti prego, svegliati!” Citazione:
“Guisgard!” esclamai, stringendo a mia volta la sua mano incredibilmente fredda “Calmati... va tutto bene!” Lentamente spostai la mano sulla sua spalla e lo spinsi di nuovo indietro, facendolo di nuovo sdraiare sul cuscino... “E’ stato solo un sogno!” mormorai, con voce dolce e rassicurante “Niente di più. E’ tutto a posto! Va tutto bene... non vado da nessuna parte, se non vuoi! Da nessuna parte, te lo prometto!”
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16-02-2012, 21.05.13 | #793 |
Cittadino di Camelot
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La Regina in uno sguardo fulmineo mi rivolse la parola, ora sembrava come in preda a un misto di gelosia e angoscia..."Maestà, io non comprendo la diversità tra un giardino e un parco, non conosco bene questo palazzo...so che è un posto dove regna la quiete con tanti bei fiori...e vi è un bellissimo cancello dorato, che cela delle meraviglie a mio parere". La fissai un attimo, ella mi guardava negli occhi.."Maesta, ho bisogno di stare tranquilla, sono venuta fin qui perchè attirata dalle parole di uno sconosciuto che prometteva che qui avremmo trovato cose straordinarie, ho fatto un lungo viaggio, ho perso una persona cara...e mi chiedete se voglio festeggiare?"
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea Ultima modifica di Altea : 16-02-2012 alle ore 21.51.24. |
16-02-2012, 23.04.41 | #794 |
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Seguii Nigroso fuori.. Ma non mi sarei arreso.. Sarei tornato.. Contattai Elisabeth e le dissi:
"Dove sei? Devo parlarti.."
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17-02-2012, 02.08.02 | #795 |
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"Heyto..." richiamai la sua attenzione mentre, nascosta da una tenda, illanguidivo dentro a una vasca d'acqua fumante. "Non mi avevi detto che saremmo giunti in una città..." meditai "Non ho mai visto una città..."
Sciacquai i capelli e mi sedetti nuovamente nella tinozza piena di acqua profumata. Scostai un poco il telo, temendo che Heyto se ne fosse andato o non mi stesse ascoltando. "Coraggio... dimmi di più..." Mi alzai e uscii dalla vasca. Mi avvolsi in un telo e oltrepassai la tenda. "E non ti preoccupare per quel cavaliere..."
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente. |
17-02-2012, 02.22.19 | #796 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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VII Quadro: La Compagnia del Tulipano Imperiale
("Grazie all'esempio di questi infelici immortali, i Luggnaggiani non temono la morte.") (Jonathan Swift, "I viaggi di Gulliver") Il fiero e severo sguardo della regina si fissò, per alcuni istanti, su Altea. “Ogni giardino” disse “cela meraviglie.” Poi, d’un tratto, il suo voltò sembrò come ammansirsi e un bagliore di luminosa carità, per un attimo, attraverso la sua eterea bellezza. “Avete perso una persona cara? Allora possiamo comprendervi… gli uomini spesso non condividono lo stesso ceto, la stessa lingua o la medesima Fede… ma l’umana condizione è uguale per tutti, così che nobili e villani, Cristiani e infedeli vivono le stesse pene e miserie… si, possiamo comprendervi. Ma badate, milady, che la solitudine non è un rimedio al dolore. Anzi, spesso è un lento veleno che rende sterili il cuore e lo spirito. Non appartatevi. Piuttosto, condividete ogni momento con gli altri… vedrete che il vostro animo sentirà meno le pene.” Ma proprio in quel momento giunsero anche nel corridoio le grida che annunciavano un attacco. “Cosa accade?” Domandò la regina ad un soldato che correva nel corridoi. “Siamo sotto attacco, mia regina! La torre Est è in fiamme!” Ad un tratto, alla regina si avvicinò Shoyo accompagnata da due dei suoi cavalieri. “Vostra maestà non è al sicuro qui.” Disse la donna guerriera. “Vi prego di seguirci. Penseremo noi cavalieri del Giglio Imperiale alla vostra sicurezza.” “Lady Shoyo…” fissandola la regina “… io resterò qui nella mia corte. E da qui governerò e difenderò Tylesia e il suo popolo.” “E’ lord Guxyo che ci ha inviati per trarvi al sicuro, maestà.” “Avvertite lord Guxyo” replicò la regina “che sono ancora io la regnante qui e spettano a me le decisioni ultime.”
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17-02-2012, 02.37.36 | #797 |
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Melisendra era immersa nella calda e profumata acqua della tinozza, mentre Heyto stava dall’altra parte, separato dalla ragazza da due grossi teli opachi.
Restò lì tutto il tempo, in silenzio, facendo vibrare, di tanto in tanto, le corde della sua cetra. Melisendra poi, terminato il suo bagno, si presentò a lui avvolta in un lungo telo. “Infatti non mi preoccupo di quel cavaliere…” disse quasi con non curanza Heyto “… e neanche tu dovresti… ormai la mezzanotte è passata e oggi è Venerdì… questo viaggio è prossimo così a giungere al termine… probabilmente, domattina, al tuo risveglio non sarà più su questa nave quel cavaliere…” posò su un tavolino la sua cetra “… si, alle sorgenti del Calars sorge una città… ma non pensarci, Melisendra… noi ci fermeremo molto prima di raggiungerla…” si alzò, avvicinandosi ad una delle finestrelle che davano sull’acqua. L’aria era chiara e infinite stelle scintillavano nel cielo. Non vi erano altre luci, perché ovunque dominava quella fitta vegetazione. Ad un tratto un marinaio bussò alla porta della cabina. “Perdonatemi, signore…” “Cosa succede?” Chiese Heyto. “Mi manda il capitano.” Rispose il marinaio. “Tra poco avverrà il rito del maialino. Se volete assistere, allora vi prego di seguirmi sul ponte.” “In verità non so…” fece Heyto voltandosi poi verso Melisendra “… è tardi e fuori è freddo… e in tutta sincerità non so se valga la pena tornare sul ponte per assistere ad una cerimonia fatta di superstizione e spreco…”
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17-02-2012, 02.57.38 | #798 |
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Nigros portò così via Daniel da quella stanza.
Il medico si assicurò di chiudere bene la porta, custodendo poi la chiave in una tasca. E all’apprendista mago non sfuggì quel gesto: ora sapeva dove l’uomo l’aveva conservata. “Vieni con me…” disse poi al ragazzo. Lo portò allora in una sorta di stanza sotterranea, simile ad un laboratorio di alchimia. Pozioni, filtri e soluzioni colorate bollivano in fiale, boccette e ampolle di varie forme e dimensioni. “Ecco, questo è un po’ il mio regno…” orgoglioso il dottore “… qui mi estraneo dal mondo e ne ricerco i segreti.” Oggetti strani, sconosciuti e inquietanti si trovavano in quel luogo. Animali mummificati, pelli di vari rettili inchiodate alle pareti, corni e ossi di belve sconosciute e persino quattro teschi umani. Simboli e segni di enigmatico significato erano incisi su pergamene e copertine di codici. “Questo è il covo del mio sapere, ragazzo mio…” mostrando quelle cose a Daniel “… avanti, non essere timido… chiedi pure ciò che vuoi… cosa vuoi sapere? Dei miti antichi? Dei popoli d’Asia? O delle diverse religioni che sono diffuse al mondo? Sai che in Oriente gli uomini possono attraversare corpi solidi? E anche piegare oggetti di metallo?” Rise. “Il sapere è tutto, ragazzo mio… vivere in un luogo ed ignorarne le fattezze, la storia e i suoi significati nascosti, beh, è come non vivere affatto!”
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17-02-2012, 03.25.54 | #799 |
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Guisgard si era svegliato di soprassalto a causa di quell’inquieto sogno.
E svegliandosi aveva preso la mano di Talia, stringendola poi a sé. Il volto della ragazza e il suono della sua voce rassicurarono, pian piano, il cavaliere. Il suo respirò, un pò alla volta, tornò normale e anche il sudore smise di rigare la sua fronte. Stese di nuovo la testa sul cuscino e accennò un lieve sorriso alla ragazza. Ma non lasciò la sua mano. La teneva stretta sul petto e Talia poteva avvertire il battito del suo cuore. “Ho sognato tanti luoghi…” mormorò chiudendo gli occhi “… i luoghi della nostra infanzia… e quelli di cui ci parlavano i bardi e i cantastorie durante le feste e le fiere in paese… si confondevano gli uni con gli altri… ma noi attraversavamo quei luoghi come se ne fossimo il re e la regina…” aprì per un momento gli occhi e la guardò “… ricordo una poesia udita in una di quelle feste… recitava che se si desidera a tal punto di vedere qualcosa, essa allora ci apparirà in sogno… vorrei fare ancora di quei sogni… ma solo sogni belli… mi dai il permesso di sognarti?” Sorrise e chiuse di nuovo gli occhi. “Se mi dirai di si, sono sicuro che ci ritroveremo nei miei sogni… Talia…” Poi, dopo un pò, Guisgard si riaddormentò. Talia restò così accanto a lui per quasi tutta la notte, fino a quando verso l’alba, stanca, il sonno la prese. Sheylon alzò il capo e li vide entrambi addormentati. Si avvicinò allora ai piedi del letto e si accovacciò a terra come a voler vegliare sul loro sonno.
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17-02-2012, 03.37.34 | #800 |
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"Io... io vorrei assistervi", dichiarai.
Avevo indossato un abito blu notte e mi ero spazzolata i capelli, che mi ricadevano sulle spalle come un manto. "Si tratta di un... sacrificio? E' così?" domandai. Senza aspettare risposta presi uno scialle e seguii il marinaio. Sapevo che Heyto non me lo avrebbe impedito. DI cosa avrebbe dovuto preoccuparsi? Non potevo scappare da quella nave. "E' una notte troppo bella per dormire..." Mormorai, guardando il cielo stellato.
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