08-04-2013, 15.13.14 | #801 |
Cittadino di Camelot
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Avevo quel bicchiere in mano, osservavo quell' uomo molto affascinante ma alquanto strano e bizzarro, e facendo finta di nulla mi diressi verso il camino acceso..."Non conoscete Capomazda? La Gioia dei Taddei..la storia dei Duchi" fingendo di bere "allora promettetemi verrete allo spettacolo che daremo e ne saprete di più" e avvicinatami al camino, mi voltai di scatto e repentinamente feci scivolare le mani all'indietro gettando il vino sulle braci ma senza farle spegnere fortunatamente.
Sospirai, tenendo sempre le mani all' indietro per non far notare il bicchiere già vuoto.."Ottimo questo vino milord, avevate ragione" dissi con un sorriso ironico.."Però io vi parlerò della bellezza...che tanto adulate in me..si dice la bellezza a volte sia effimera, ingannatoria. Attorno a voi, in questo Palazzo, nel vostro abbigliamento vi vedo circondato da oggetti stupendi, affascinanti..eppure...è solo Apparenza, voi amate solo ciò che Appare senza andare a fondo alle cose. Non trattereste mai una donna brutta o con qualche difetto fisico come ora state trattando me vero...e perchè? Se avesse un Animo bello, il suo volto deforme potrebbe splendere della bellezza della sua Anima..non soffermatevi alle apparenze, o rimarrete ingannato, non ci avete mai pensato?" e portai le mie mani conserte davanti con il bicchiere di vino vuoto.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
08-04-2013, 15.38.56 | #802 |
Disattivato
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Ascoltai il racconto della bambina, con una stretta al cuore.
Poi, fissai Mamyon con uno sguardo d'intesa, mi sporsi verso di lui. "...il pozzo, la selva, quel rumore... Non ti sembra uno scenario familiare?" Sussurrai. Distolsi lo sguardo per tornare ad osservare Julia. Cercavo le parole giuste, parole gentili e comprensive, ma anche un modo per saperne di più senza spaventare la piccola. Ma le parole mi morivano in gola, e restai per un momento immobile, incapace di proferire parola. Così, sorrisi alla bimba. "...grazie, Julia... Ci sei stata di grande aiuto" con un sorriso. Se prima avevo qualche dubbio a riguardo, ora sapevo per certo che quella strana setta c'entrava con la scomparsa di Lucius. Un brivido freddo mi attraversò la schiena. Guardai il cavaliere di fonte a me "...che facciamo adesso? Secondo te dobbiamo tornare la?" |
08-04-2013, 15.58.38 | #803 |
Cittadino di Camelot
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Ci trovammo così di fronte ad un dilemma.
"Dobbiamo scegliere per forza a quanto pare...che facciamo?" dissi rivolgendomi a Urez dopo che il vecchio contadino si fu allontanato. "Destra o sinistra? Buona o cattiva sorte? " Mi avvicinai a guardare meglio gli altarini posti all'inizio delle due strade. Riflettemmo a lungo sul da farsi mentre il pomeriggio stava passando. Attendemmo un eventuale passante in modo da ottenere ulteriori informazioni invano. "Basta, sono stufa di aspettare, una vale l'altra a questo punto, abbiamo le stesse possibilità di fare giusto o sbagliato.Buttiamoci" così dicendo diedi un colpo di tacco al cavallo lasciandolo a briglia sciolta. Fu così che imboccammo la strada con a capo la statua di un angelo.
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08-04-2013, 20.32.33 | #804 |
Cittadino di Camelot
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Sawas era stato molto deciso..il mio racconto si era straordinariamente sposato con la pagina da lui trovata....
Ritornammo verso casa sua e sotto la casa....sorpresa ?....una carrozza....una carrozza straordinaria, se lo avessi raccontato nel mio paese forse qualche scienziato come Orez..mi avrebbe creduto....salimmo allora per iniziare il nostro meraviglioso viaggio, Enusia era accanto a me...e' Una favola.....io sto vivendo una favola.....Sawas e se Liam avesse ragione.....sua zia era la Regina del bosco vicino a Tylesia.....le maghe a quanto pare non muoiono mai...Orez....voi siete uno scienziato avete creato questa bellezza.......nel bosco ci potrebbe essere una risposta..".....la carrozza andava speditamente......ed io ero come se in un sogno fantastico stavo vivendo la mia avventura |
08-04-2013, 21.31.15 | #805 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La Turbocarrozza attraversava spedita la regione, tagliando rapida la selva e avvistando già, nonostante l'imbrunire, i confini di quella regione.
“Se quelle storie sono vere” disse Sawas ad Elisabeth “allora forse troveremo quella donna. Chiunque sia.” Si voltò poi verso Orez. “Ora serve una sbirciatina sul nostro Atlante Temporale.” “Giustissimo!” Fece Orez. Il dottore prese allora un libro e lo aprì. E le pagine si piegarono a formare un cartonato in tre dimensioni. “Allora...” cercando su quel cartonato Orez “... duenque... Tylesia... ecco, trovata!” Esclamò. “Allora...” cominciando a leggere “... Tylesia, antica città leggendaria della mitologia Capomazdese. Essa è legata al cosiddetto Ciclo del Fiore e attorno al suo nome sono sorti molti miti. E secondo la tradizione Tylesia fu distrutta da un cataclisma.” “Quindi non esiste più?” Domandò Sawas. “Ammesso sia esistita davvero.” Fece Enusia. “Forse” replicò Orez “il nostro ruolo ci impone di credere ai miti e alle leggende, amici miei...”
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08-04-2013, 21.38.46 | #806 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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L'Arconte Meccanico attraversò rapido le scale, fino a raggiungere una stanza in fondo ad un lungo corridoio.
Qui trovò il Maestro George. “Sai bene che non voglio essere disturbato quando sono immerso nello studio...” disse questi. “E' importante, Maestro...” “Spera per te che lo sia davvero...” “Una mia spia a Sygma” fece l'Arconte “mi ha informato che la principessa non è mai arrivata lassù...” George alzò lo sguardo e lo fissò. “Si, non è mai arrivata.” Continuò l'Arconte. “E anzi, non era neanche attesa... dunque è ovvio che ha mentito... probabilmente si è allontanata volontariamente.” “Ma non può averlo fatto da sola...” mormorò George “... dov'è il Capitano della Guardia?” “E' al suo posto.” “E i cavalieri?” “Nel Ludus Magnus.” Rispose l'Arconte. “Ne ho visti tre proprio stamani.” “E gli altri due?” “Uno è in licenza fino ad oggi.” “E l'altro?” “Credo sia anch'egli nel Ludus Magnus.” “Credi?” Fissandolo il Maestro. “Controllerò subito, Maestro.” “Chi è?” “E' quel sir Guisgard...” “Va subito a controllare.” Ordinò George. “ Fallo subito, o giuro che farò massacrare tutti gli abitanti adulti di questa città e gettare tutti i bambini nell'inferno degli stuprati a mano mozze!” L'Arconte annuì e corse via. Intanto, Clio e Mamyon erano ancora in quella locanda. Il cavaliere appariva pensieroso. “Si, credo di si...” disse poi a Clio “... si, bisogna tornare là... ma non voglio che ci sia anche tu. Quel posto è pericoloso. Ci andrò con gli altri quattro cavalieri della principessa. Riuscirò a convincerli. E una volta insieme, non correremo alcun rischio. Nessuno infatti attaccherebbe cinque cavalieri.” Prese le mani di lei nelle sue. “Clio, mi aspetterai al casale. Con te ci sarà Densesu. E ti prometto che presto tutto questo finirà.”
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08-04-2013, 21.42.30 | #807 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Brunos sorrise a quelle parole di Altea.
“Voi” disse “scegliereste un uomo disgustoso o deforme come compagno? Anzi, non malformato, anche solo brutto o per niente attraente... lo scegliereste? No.” scuotendo il capo. “Voi, come tutte le persone, sognate un uomo bello, affascinante, carismatico e poi, forse, dolce e sensibile. E' solo ipocrita chi dice di guardare all'animo di un uomo o di una donna. Solo una vuota ed ostentata dimostrazione di profondità. In verità siamo tutti attratti dalla bellezza. Al di sopra di tutte le altre cose. Sbaglio? Dimostratemi che sono in errore e vi concederò qualsiasi cosa... accettate?” Sorseggiò altro vino. “Ho uno stalliere gobbo e dai tratti irregolari. Egli però è l'uomo più buono e generoso che io conosca. E visto che voi siete così virtuosa e sensibile, voglio premiare la sua fedeltà verso di me facendogli passare una sera in vostra compagnia... cosa ne pensate?”
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08-04-2013, 21.47.04 | #808 |
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Così, Cheyenne e Urez imboccarono la strada di destra.
Penetrarono allora nel cuore della boscaglia, in mezzo ad un trionfo di colori, dominati dal verde in mille e più sfumature, dal profumo dei campi e da un cielo solo appena velato da qualche nuvola. Dopo un pò arrivarono ad una chiesetta immersa nella vegetazione. La porta era aperta ma sembrava deserta. Urez allora vi entrò e vide sull'altare un'Ostia esposta in una teca incastrata su un calice. “E' il Santissimo Sacramento...” disse all'improvviso qualcuno alle loro spalle “... è esposto per i fedeli, affinchè possano adorarlo...” Era una donna, anche se non giovanissima, molto bella, vestita con un abito austero, ma signorile. In mano stringeva un Rosario.
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08-04-2013, 21.56.50 | #809 |
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Mi morsi il labbro per placare la mia rabbia udendo quelle parole di lord Brunos...che ne sapeva lui di me?
"Una prova...?Sappiate" dissi a un tratto con le lacrime al volto e poggiando forte il calice vuoto sul tavolo di legno pregiato "che la sottoscritta, seppur ne decantiate la bellezza, come tutti...è stata abbandonata dopo un pegno d' Amore e credendo all' Amore da un Cavaliere che amava più della sua vita....e ora ditemi Voi, milord...a cosa era servita la mia bellezza se l'uomo che ho amato e amo è fuggito da me?". Mi ricomposi asciugandomi le lacrime..."Quanto al vostro stalliere, sarei lieta fosse nostro ospite a cena, non ho intenzione di passare una nottata d'amore nè con lui nè con voi....e se darete risposta al quesito che vi ho appena posto allora rimarrò qui, altrimenti sarò libera di andarmene".
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08-04-2013, 22.51.42 | #810 |
Cittadino di Camelot
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Cominciammo a percorre il sentiero e il paesaggio che ci circondava pareva tratto da una fiaba.
Senza problemi giunsimo nel pressi di una cappella. Smontammo da cavallo e ci guardamno intorno incuriositi. La porta dell'edificio era stata lasciata aperta ma nei dintorni non notai nessuno. Entrati vicino sull'altare, posta proprio al centro, una sorta di candelabro a forma di croce e nel centro, all'interno, era posto un cerchio bianco che pareva composto da qualche farina. Mi avvicinai all'oggetto per vederlo meglio quando una voce misteriosa, proveniente dal fondo della navata, non ci spiegò il significato del manufatto. Io e Urez ci voltammo stupefatti per aver scoperto di non esser soli. Al nostro cospetto ci trovammo un bella donna, elegantemente vestita di bianco e azzurro, dai biondi capelli raccolti in trecce sulla nuca e un rosario tra i palmi delle mani. I suoi occhi, anch'essi di color azzurro cielo emanavano serenità e pace, così come il tono della sua voce. "Sembra la Madonna" mormorai piano verso Urez, riportando alla mente un'immagine che avevo visto durante la processione nello strano villaggio in cui avevamo sostato. Anche Urez pareva colpito e non aveva ancora proferito qualcuna delle sue pungenti frasi da so tutto io. Mi avvicinai alla donna, ammirata e le domandai che posto fosse questo.Poi, incoraggiata dal sorriso della bella signora, le chiesi chi fosse e le spiegai prevemente il nostro viaggio, in particolare la scelta del sentiero al bivio, sperando di aver conferma della giusta scelta.
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