24-10-2011, 10.51.36 | #831 |
Cittadino di Camelot
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brianna mettre guardava delle vecchie foto cominciò a ricordare i bei momenti passati con la sua amica di infanzia altea come si divertivano quante risate ma crescendo si erano perse um po di vista presero strade diverse allimprovviso la porta si spalanco e si trovò di fronte la balia agitata... saputo dei casini di daniel le prigioni e il rilascio di altea parti immediatamente per andarla a trovare e assicurarsi che stia bene fece preparare la carrozza qualche vestito e parti...
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Vivi e dimentica ma non dimenticare mai chi sei Ultima modifica di brianna85 : 24-10-2011 alle ore 17.13.33. |
24-10-2011, 12.17.15 | #832 |
Cittadino di Camelot
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Non immaginavo minimamente che il milord ci stava inseguendo, quando lo vidi entrare nella carrozza il cuore mi sussultò, una sorta di sorpresa e gioia nel vedere di nuovo il suo bel volto.
Il destriero galoppava tra il verde intenso delle radure e gli alberi sembravano volessero formare un arco per consentire il nostro passaggio. Ci fermammo in una vasta radura, c'era silenzio: avvertivo i battiti del cuore del milord, allora quel cuore c'era e batteva ancora dopo molto tempo, dopo gli accadimenti del passato che forse un giorno egli mi avrebbe svelato. Sentii la sua stretta avvicinarmi a lui, il cuore rimbalzava in gola, ancor più dopo le sue parole. "Milord" risposi "nemmeno io ho provato un sentimento tanto forte. L'amore non va spiegato, e non si deve cercare di spiegarlo per non sciuparlo. So solo che ogni luogo senza di Voi per me sarebbe un luogo di desolazione e tristezza. Cosa ci ha uniti? Il destino." E mi strinsi a lui in un abbraccio.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
24-10-2011, 16.34.33 | #833 |
Viandante
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Tante ipotesi si abbozzavano a cascata nella mente di Rodolfo circa il modo di avvicinare l'ambasciatore del governo usurpatore e di carpirne il maggior numero di informazioni e il più possibile veritiere, nè gonfiate dall'alterigia nè mozzate dal sospetto. Punto fermo era invece la volontà di incontrare quell'uomo,accettando di buon grado ogni possibile rischio che ciò avrebbe potuto comportare.
Ascoltò attentamente ogni parola di Lord Tudor, di tanto in tanto movendo il capo,dimostrandone la sua piena condivisione. Ebbe modo anche di sussurrare, come interrogandosi " Come può esserci libertà dove si vuole imbrigliare la stessa coscienza dell'uomo? Come può esserci uguaglianza dove c'è chi impone anche con la minaccia e la violenza delle armi il proprio convincimento e chi invece è perseguitato, privato della libertà e della vita a causa della sua fede?" Ancor prima che potesse rispondere alla cruciale domanda di Lord Tudor, venne annunciato l'ingresso di un certo messere Lyo. Rodolfo trattenne la risposta che aveva già formulato in cuor suo, per convenire alle dovute presentazioni con il nuovo arrivato, che gli venne descritto da Lord Tudor essere un suo fedele cavaliere. Voltatosi verso la porta, portando la destra sull'elsa della spada e il palmo della sinistra sul petto, chinò leggermente il capo in segno di riverenza e lo salutò : " Ave vobis, messer Bahyle. L'onore è tutto mio." Tornò a voltarsi verso Lord Tudor, aspettando da lui una parola,un'occhiata o un qualunque altro cenno con il quale gli rinnovasse quanto gli aveva chiesto prima dell'annuncio e poter così alludere in risposta a quella domanda.
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Rodolfo Iulo " Concordia parvae crescunt, discordia maximae dilabuntur " |
24-10-2011, 16.49.41 | #834 |
Cittadino di Camelot
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Mi risvegliai dopo parecchie ore.. Io qui dentro non ci sto! Ancora frustate.. Ancora sofferenze..
<<BASTA!>> le mie urla frustrate risuonarono nelle segrete ma nessuno le sentì.. Decisi che era ora di rispolverare un pò i vecchi incantesimi di mia Zia.. Mi concentrai tesi la mano verso la porta: <<Alohomora..>> La serratura scattò e la porta si aprì.. Uscito dalla prigione nel corridoio nel corridoio c'erano tutte le guardie.. Decisi allora di tornare dentro e di aspettare la mia sorte..
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"And all i want is the taste that your lips allow, my my my , Give me love" Ultima modifica di Daniel : 27-10-2011 alle ore 18.28.45. |
24-10-2011, 17.22.15 | #835 |
Cittadino di Camelot
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Lasciai parlare solo Monsieur.....non riuscivo a mettere insieme i pensieri sembravano farfalle impazzite, era improbabile che mi riconoscesse, erano passati molti anni ero una bambina quando fui portata via, ormai ero una donna.....Gli anni non avevano cambiato nulla di quell'uomo, la cattiveria sembrava non aver scalfito la sua fisionomia, soldi....il denaro per lui valeva piu' degli affetti......affetti, non aveva amato neanche mia madre, le serviva solo una sguattera a tempo pieno.....e visto che l'aveva sposata non doveva neanche pagarla....un piatto caldo di acqua sporca che lui osava chiamare minestra e un pavimento sudicio dove dormire.......chiusi gli ochhi per non dar di stomaco ...e quando li riaprii vidi un cane bavoso e ringhioso come il suo padrone, l'istinto mi fece guardare negli occhi il cane........gli animali erano degli esseri particolari....erano gli uomini che li rendevano violenti e sanguinari.....non avendo avuto dal padrone nessun tipo di comando...decise di seguirlo ed io mi sedetti...su una sedia vicino al fuoco......l'acqua incomincio' ad evaporare dai miei vestiti.....mi sentivo una nuvola.....".....Grazie Monsieur.....e' la seconda volta per stanotte che vi dovete prendere cura di me da marito.....e pensare che la vostra vita sino a qualche giorno fa era piu' libera e tranquilla o per lo meno non dovevavte occuparvi di nessuno.......L'uomo che e' salito a prepararci la camera..e' il mio padrigno.....e' un ubriacone e' violento....e' un uomo spregevole.....non crede a nulla se non al dio denaro..per lui e' tutta merce in vendita. che si tratti di cose o di esseri umani.......sono stata venduta per molto poco a quello che e' oggi il mio maestro..mi ha tolta dall' inferno della violenza e della fame.......mia madre non mi ha mai potuto dare l'amore che si deve ad una figlia.......neanche lei sapeva bene di cosa si trattasse.....era una bambina quando nacqui io...figuriamoci per lei ero un peso........ma come tutti i bimbi ho avuto il mio angelo custode e ho potuto continuare a vivere in un mondo dove si insegna la pace e il rispetto e la parola Amore assume confini che a pochi e' dato conoscere........Ora era scritto che io lo rincontrassi.....credevo di aver superato molte cose e invece per un attimo ne ho avuto ancora paura, ma ringrazio il buon Dio di aver avuto voi vicino........"........tolsi il cappuccio dalla testa...ero stanca e un misto di sensazioni invasero il mio cuore........avrei diviso la mia stanza con Monsieur, cosi' come avrei diviso un posto vicino al fuoco in mezzo al bosco......speravo solo che si facesse presto giorno...volevo andar via di la'......ma qualcosa mi diceva che la strada era veramente ancora lontana...........
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24-10-2011, 21.52.49 | #836 |
Cittadino di Camelot
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Guardai Mercien e poi Giselle dentro di me dissi chissà che avrà fatto di cosi brutto per farsi odiare cosi e rimasi fermo a guardare senza dire una parola
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fabrizio |
25-10-2011, 02.17.41 | #837 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Lord Tudor scambiò alcune parole con Lyo.
Il cavaliere poi, accusando alcune vertigini, chiese al suo signore il permesso di potersi ritirare. Rimasto solo con Rodolfo, lord Tudor riprese il discorso che l’arrivo di Lyo aveva interrotto. “Come vi dicevo, messere, il vostro piano è tanto ambizioso, quanto geniale.” Disse il duca. “Tuttavia non vi nascondo che occorrerà molta prudenza da parte vostra. L’ambasciatore Missan è uomo molto scaltro, oltre che viscido come una serpe.” Prese allora una cartina di Camelot e delle terre circostanti. “Ecco…” indicando un punto sulla cartina “… i miei informatori affermano che qui si trova il palazzo nel quale dimora Missan. Si tratta di una residenza aristocratica, ma il suo padrone è rimasto nell’anonimato. Questo ci fa pensare che i Ginestrini possono avere un qualche contatto qui a Camelot…” alzò gli occhi dalla cartina e fissò il cavaliere giunto da Roma “… e qui, messere, anche io vi incaricherò di una missione… oltre ad indagare su Missan e sul suo credo politico, vi chiedo di scoprire se davvero quell’uomo possiede degli appoggi nel nostro reame. Capire, insomma, se a Camelot ci sono traditori che si sono venduti alla causa di quegli sporchi Ginestrini. E’ un incarico molto delicato… ma ho fiducia in voi, cavaliere.”
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25-10-2011, 02.45.12 | #838 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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A quelle parole di Elisabeth, Monsier le si avvicinò.
“Non dite altro…” sussurrò per non farsi sentire, mentre il ceppo sul fuoco si consumava rumorosamente “… quell’uomo non può più farvi del male… l’alba giungerà presto e ripartiremo da questo posto…” Ad un tratto riapparve di nuovo quel feroce molosso. Fissava ora Monsieur, ora Elisabeth con quei suoi occhi neri e carichi di primordiale rabbia. “Buono tu!” Lo ammonì il suo padrone. “La vostra stanza è pronta… seguitemi…” Monsieur prese per mano Elisabeth e insieme seguirono il padrone di casa. Questi mostrò loro una stanza non molto grande, umida e squallida, arredata da un paio di sedie malmesse ed un letto dall’aspetto tutt’altro che accogliente. “Ora vi lascio soli…” mormorò l’uomo “… sarete stanchi… buonanotte.” E andò via. “Beh, non sarà la dimora di Circe che accolse Ulisse” disse Monsieur guardandosi attorno “e neanche quella di Armida dove fu incantato Rinaldo, ma per stanotte andrà più che bene.” Sistemò allora alla meglio le due sedie, vi accomodò sopra il suo mantello ripiegato a mo di cuscino e si sdraiò. “Mettetevi a letto, madame.” Fissando poi Elisabeth. “Quel letto non sarà certo morbido e profumato, ma vi offrirà un onesto giaciglio per questa notte.” Un attimo dopo qualcuno bussò alla porta. Monsieur saltò su e si avvicinò all’uscio. “Chi è?” “Sono io…” rispose il padrone di casa “… ecco, volevo solo offrirvi un bicchiere di vino…” “Vi ringrazio, ma non importa.” Fece Monsieur. “Suvvia, non vi ho neanche dato da mangiare…” “E’ tardi, siamo stanchi.” “Avanti, un po’ di buon vino non si rifiuta mai.” Insistette l’uomo. Monsieur allora aprì e l’uomo, sorridendo gli offrì un bicchiere di vino. “Allora?” Chiese. “Devo dire che è buono.” Rispose Monsieur. “Bene.” Sorridendo l’uomo. “Ora sento di aver almeno in parte soddisfatto i miei doveri di padrone di casa. Buonanotte, amici miei.” Monsieur chiuse la porta e tornò sul suo scomodo giaciglio. Ma ad un tratto cominciò a tenersi la testa. Sembrava confuso, quasi intontito. Tutta la stanza girava attorno a lui. Cercò allora di alzarsi da quelle sedie, ma perse l’equilibrio e cadde. In quel momento la porta si aprì. “Marito e moglie che dormono separatamente…” con un ghigno il padrone di casa “… immagino che la signora allora si sentirà sola…” Monsieur tentò di rialzarsi, ma l’uomo lo colpì violentemente con un calcio alla testa, facendogli perdere definitivamente conoscenza. “Ora ti faccio divertire io…” disse poi l’uomo fissando Elisabeth. Si avvicinò allora alla donna e la schiaffeggiò, per poi buttarla sul letto e immobilizzarla.
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25-10-2011, 02.52.20 | #839 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Mercien si sedette accanto alla cella e fissò Cavaliere25.
“Dai, tocca te prendere un po’ d’aria.” Disse. “Va pure a farti un giretto… resterò io di guardia qui.” A quelle parole, Giselle guardò Cavaliere25, quasi a voler ricordare al giovane servitore ciò che si erano detti prima del ritorno di Mercien.
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25-10-2011, 02.58.48 | #840 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Brianna, in pena per la sua amica Altea, giunse così al palazzo di lady Kate.
La nobile dama, vedendo la giovane Brianna, le andò incontro, accogliendola con calore e gentilezza. La condusse in casa, dove le sue servitrici servirono alle due dame biscotti caldi ed un delicato liquore aromatico. “A cosa devo l’onore della vostra visita, lady Brianna?” Domandò sorridendo lady Kate.
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