12-04-2013, 19.30.16 | #861 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Capitolo IX: Ardena e Melicha
“Chi dunque vuole ascoltare un racconto d'amore, rimanga qui. Io ben gli narrerò di nobili amanti che dettero prova di perfetto amore: un uomo che si strugge, una donna che si strugge; un uomo e una donna, una donna e un uomo; Tristano, Isotta, Isotta, Tristano.” (Goffredo di Strasburgo, Tristano) Ad un tratto si udirono mille trombe suonare verso il cielo. Ma era un suono triste, funereo. Drappi neri furono calati dal Palazzo Reale. Un araldo, vestito a lutto, allora apparve nella piazza principale, mentre valletti, con sguardi commossi, cominciarono a suonare mestamente per le strade. “Popolo di Sant'Agata di Gothia...” disse l'araldo “... oggi è un giorno nefasto. Come serpi striscianti, sicari Capomazdesi sono riusciti a cogliere la nostra colomba. Un assassino inviato dall'Arciduca ha trafitto con una freccia avvelenata la principessa Talia. Ella ora lotta tra la vita e la morte, in condizioni disperate. E difficilmente riuscirà a superare la notte.” E le campane della città suonarono a lutto, mentre tra i cittadini si diffuse pianto e disperazione. Intanto, nel Castello di Limas, Guisgard osservava Talia allontanarsi. Avrebbe voluto chiamarla, fermarla, magari prendendola ancora per mano. Ma non lo fece. “Mi sentirei solo uno sciocco” pensò “davanti ad un suo rifiuto di restare...” “Va via la vostra amica, sir?” Chiese Abecedarius. “Non è una mia amica...” rispose lui seccato “... è... è mia sorella.” “Allora siete di certo un re.” “Cosa?” “Dicevo, siete di certo un re” fece il libro “visto che lei, essendo vostra sorella, è una regina.” “Regina?” Ripeté Guisgard. “Si, l'ha detto lei prima di andare...” Guisgard scosse il capo contrariato. “Permettetemi, sir...” continuò il libro “... ma, avendo in memoria tantissime storie, so per esperienza che molte di esse possono fare la fortuna di tanti innamorati.” “Tu chiacchieri troppo, sai?” “Perdonatemi, ma, da come vi tenevate per mano e dal tono con cui vi parlavate, beh, posso permettermi di dire...” “Sai, dalle mie parti l'espressione chiudi il libro equivale ad un sonoro e monumentale chiudi il becco!” “Ops...” zittendosi poi Abecedarius. Giusgard allora restò a fissare il corridoio, nella cui penombra era svanita la principessa. “Altezza...” all'improvviso Marijeta nel vedere Talia davanti alla sua camera “... il vostro camino è acceso... così troverete la stanza calda...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 12-07-2013 alle ore 17.03.07. |
12-04-2013, 19.38.57 | #862 |
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Solone fissò quell'anagramma.
“Giorgio dell'Ordafredda” disse a Clio e a Densesu “era membro degli Illufestati, una confraternita formata da laici antinobiliari e anticlericali. Quella congrega però non aveva grandissimi ambizioni sociali o politiche, ma mirava solo a permettere che i suoi membri si godessero la vita a loro piacimento. Era una protesta contro ogni regola, ogni norma, ogni limitazione e gerarchia. Favoleggiavano di un mondo libero, governato dal popolo ma senza leggi e obbligazioni. Proclamavano di voler edificare nuove città, ma solo con case e senza più chiese. In verità” continuò il greco “oltre a queste fanfaronate, i sedicenti Illufestati non avevano un chiaro piano ideologico. Non proponevano alcuna alternativa ai governi che reggevano città e regni. Miravano solo ad appropriarsi di qualche fetta della grande torta che, a loro dire, si spartivano da secoli vescovi, abati, principi e duchi. Fino a quando i loro eccessi andarono oltre la morale pubblica e allora gli Arciduchi di Capomazda li misero fuorilegge. In breve gli Illufestati furono arrestati, processati e impiccati tutti. Tutti tranne uno... un unico superstite, fuggito chissà dove... Pietro dell'Ordafredda. Probabilmente cambiò identità e continuò a tener viva la confraternita, stavolta con idee e propositi molto più ambiziosi... distruggere davvero la Chiesa e i nobili che la proteggevano...”
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12-04-2013, 20.01.16 | #863 |
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“Ho aperto” disse Petrillus ad Elisabeth “perchè avete nominato Tylesia. E sono anni che non sento più pronunciare quel nome. Vivo, come detto, qui da solo e la nuova Tylesia si trova dall'altra parte del lago. Il caldo Calars le ha donato straordinarie terme, dalle quali sgorga un'acqua unica e della quale ne apprezzano le qualità i signori di Capomazda. Ed è proprio quell'acqua che fa crescere le verdure, i legumi e i cereali che arricchiscono la mia tavola. Non impressionatevi per i miei pranzi. Amo il cibo e di certo non è peccato agli occhi di Dio apprezzarlo. Sono altre le colpe che Egli vede in noi.” Li fissò. “Ma perchè siete giunti qui? Cosa state cercando?”
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12-04-2013, 20.06.53 | #864 |
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Altea lasciò così il castello di Brunos e anche la compagnia teatrale che l'aveva presa con sé.
Tuttavia, nel lasciare il castello, l'unica cosa che Brunos non le aveva reso erano stati i biglietti che il misterioso Cevalier de Lys donò ad Altea e che valevano come permessi in varie città. “Il cavallo costa tre Taddei, milady.” Disse il venditore. “Quanto a Capomazda, per arrivarci bisogna oltrepassare il Grande Acquedotto presso il Monte dell'Arcangelo. Ma vi sconsiglio di andarci. C'è la guerra e ovunque vi sono soldati, bande mercenarie e disertori... non riuscireste mai ad arrivare a Capomazda...”
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12-04-2013, 20.14.12 | #865 |
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Annuii dando all' uomo i tre Taddei..."So benissimo che vi è la Guerra, ma attualmente ho visto cose peggiori...credetemi..il Grande Acquedotto avete detto oltre il Monte dell' Arcangelo" e baciai istintivamente la collana "da che parte devo dirigermi mostratemi". Comprai pure una robusta sella e le staffe e montai a cavallo, aspettando l' uomo mi mostrasse da che parte andare.
Ora era iniziata la vera Avventura...e Ricerca, ma sapevo che il Signore mi avrebbe seguito in questo cammino.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
12-04-2013, 20.15.21 | #866 |
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"...un governo del popolo... Che assurdità..." Dissi con un cenno della mano. Ascoltai con attenzione le parole del saggio greco.
"...si, avevo letto di questa storia ma non conoscevo il nome del sopravvissuto...". Ora lo sai... Mi persi con lo sguardo per un momento. Perché quella donna aveva deciso di aiutarmi? Perché mi aveva consegnato quell'indizio? Dovevo scoprirlo, dovevo scoprirlo a tutti i costi. Ma c'era un altra domanda che mi tormentava. Cosa c'entrava tutto quello col Fiore? Perché tanto trambusto? Forse da esso gli Illufestati intendevano espandere il loro potere? Cosa mi aveva detto quell'orribile uomo a quel proposito? Non riuscivo a ricordarlo. Avrei voluto tornare nella biblioteca e trovare un modo per comunicare con la donna che mi aveva aiutato, ma notai che si stava facendo buio, e mi resi conto che l'avrei trovata chiusa. Salutai Solone, ringraziandolo del prezioso aiuto. Poi, mi feci accompagnare da Densesu al casale, e nel tragitto non dissi una parola, persa com'ero nei miei pensieri. Giunti a destinazione, il tepore del fuoco scoppiettante mi destò da quel torpore. "....perdonate la mia scortesia, Densesu, vi sono grata per avermi accompagnato oggi..." Sorrisi "...credete che Mamyon riuscirà a raggiungerci per cenare, o saremo solo noi?". |
12-04-2013, 20.17.10 | #867 | |
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Giunsi di fronte a quella stanza quasi senza rendermene conto...
continuavo a pensare alle parole di Guisgard... quelle parole che avevano richiamato alla mia mente quel ricordo lontano e doloroso... la memoria di un’infanzia felice e piena di sogni... sogni ormai sopiti e repressi da così tanto tempo che credevo di averne perduto memoria ormai... ed invece lui aveva saputo risvegliarli... aveva saputo mettermi in difficoltà... ero stata in difficoltà, forse per la prima volta dopo non sapevo più quanto tempo. Fu la voce di Marijeta a riscuotermi... Citazione:
Nelle stanza erano state accese tutte le candele... lentamente feci il giro e le spensi una ad una, finché non fu solo la fiamma crepitante del camino a rischiarare l’ambiente con la sua luce mutevole... e, proprio a quella luce ballerina, mi avvicinai all’alto specchio che troneggiava accanto al letto e rimasi a fissare la mia immagine riflessa... osservai a lungo quella immagine, scoprendomi via via sempre più intenta a cercare in quella figura impettita e rigida l’ombra della bambina spensierata e felice che ero stata... osservai gli occhi vagamente tristi e le labbra prive di sorriso... osservai i capelli, acconciati con fin troppa cura... ed infine il mio sguardo scese fino a terra, a cercare quell’ombra che sapevo non esserci più. Esitai a quel pensiero... la mia ombra... dov’era finita la mia ombra? Possibile che... quelle antiche storie... quelle leggende di cui il maestro mi aveva parlato da piccola... era possibile che... Distrattamente arretrai, allontanandomi dallo specchio, e mi lasciai scivolare sul letto... e rimasi così, a fissare il soffitto nella semioscurità, con le ombre che si rincorrevano alla luce mutevole del camino... pensando a mille e più cose... finché, infine, il sonno non ebbe il sopravvento su di me ed io mi addormentai. E sognai Sygma e Sant’Agata... sognai mio padre ed il maestro George... sognai giorni lontani e felici, e poi sognai giorni di guerra... sognai l’Arciduca e l’Arconte che combattevano ed io che venivo ferita... e poi sognai Guisgard, le sue parole, i suoi occhi... sognai Guisgard a lungo...
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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12-04-2013, 21.14.55 | #868 |
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Clio non terminò neanche di parlare che subito cominciarono ad udirsi rumori e grida.
“Ma...” disse Densesu “... cosa accade?” E corse alla finestra. “C'è tribolazione... le campane suonano in città... chissà cosa sta succedendo... aspettatemi qui...” corse fuori e qui fermò alcuni contadini che tornavano dal centro abitato, chiedendo loro spiegazioni di quel caos. Ritornò poi da Clio. “In città” fissandola “è scoppiato un clamore incredibile... pare che ci sia stato un attentato e la principessa sia stata ferita... forse è anche morta... insomma, sembra esserci il finimondo... chissà Mamyon dove sarà... forse c'è stato un attacco... cosa facciamo?”
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12-04-2013, 21.16.05 | #869 |
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Avuto l'indicazione dal venditore, Altea partì alla volta dell'acquedotto.
Era però già giunta la sera e quelle vie si dimostrarono subito selvagge e misteriose. Luci lontane sembrano animarsi nel buio e strani versi si udivano nell'aria. Ad un tratto, lungo la strada, Altea vide una luce accesa. Poco dopo intravide anche le fattezze della struttura da cui quella luce proveniva. Era una casa. E subito dietro di essa apparvero altre case e poi un intero borgo.
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12-04-2013, 21.19.08 | #870 |
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Talia era nella sua stanza, davanti a quello specchio.
Fissava la sua immagine e poi i suoi occhi cercavano quell'ombra svanita, perduta. Indossava un abito lungo e leggero, perchè il fuoco del camino aveva riscaldato la stanza. Ad un tratto dalla luce della fiamma che ardeva nel focolare prolungò una lunga ombra, che raggiunse i piedi della principessa. Poi, all'improvviso, si animò. “Talia...” disse con voce di donna “... Talia... attenta a quel cavaliere... non restare qui... il tuo popolo ha bisogno di te... fuggi via... fuggi via... apri la porta e fuggi via... ti guiderò io dal tuo popolo...” “Principessa...” all'improvviso una voce “... principessa...” “Principessa...” qualcuno bussò alla porta e destò Talia da quel sogno “... principessa... sono io...” era Guisgard.
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